Garinei Enzo

Enzo_Garinei

All'anagrafe Vincenzo Garinei (Roma, 4 maggio 1926 - Roma, 25 agosto 2022), è stato un attore e doppiatore italiano.

Cenni biografici

Prolifico attore teatrale, televisivo e cinematografico, è uno dei principali caratteristi del panorama italiano. È fratello del noto commediografo e regista teatrale Pietro Garinei.

Esordisce al cinema nel 1949, in Totò le Mokò, e nel corso di quattro decenni partecipa, in ruoli secondari, a numerose commedie musicali e cinematografiche, rallentando le proprie apparizioni solo a partire dagli anni novanta.
Nel teatro leggero ha partecipato spesso agli spettacoli di Garinei e Giovannini; le sue più recenti performance (nel 2008 e 2009) lo vede tra i protagonisti di Facciamo l'amore, a fianco di Gianluca Guidi e Lorenza Mario ed Aggiungi un posto a tavola, sempre a fianco di Gianluca Guidi e con Marisa Laurito.
È stato anche, pur se saltuariamente, doppiatore televisivo: il personaggio più noto da lui doppiato è stato sicuramente quello di George Jefferson (interpretato da Sherman Hemsley) della sitcom di lunga durata I Jefferson (1975-1985). Doppiò anche Stanlio, in coppia con Giorgio Ariani, in alcune comiche e film.

Muore nella sua casa di Roma il 25 agosto 2022 all'età di 96 anni.


00 Toto terzo uomoOgni tanto c’è un amico che mi dice: “Ti ho visto in un film con Totò, ma quanti ne hai fatti?” Era un periodo buono quello tra il 1950 e il 1960. In tutto ho fatto 72 film. Magari in uno dicevo tre battute, in un altro facevo una caratterizzazione... Ho lavorato con Dapporto, Macario, Rascel, Chiari, Fernandel... e ringraziando Dio ho avuto la fortuna di lavorare con Totò, dal quale ho imparato tante cose, principalmente dal lato umano. Aveva questa doppia personalità straordinaria, si metteva il fracchettino e diventava il pupazzetto, il comico, il mamo; quando si spogliava ridiventava il principe Antonio de Curtis, voleva che la gente lo chiamasse così, giustamente lo pretendeva, aveva il suo mondo privato che non voleva assoluta-mente mischiare con la vita del comico, del cinema, del teatro.

Con Totò avevo... non dico un senso di paura, però un timore reverenziale, era un mostro. Tutti avevano timore, anche quelli più esperti di me, i Pavese, i Croccolo, le stesse donne. Sentivamo il suo carisma, il suo fascino, la sua importanza: era Totò, non c’è niente da fare, già allora per tutti noi era un grande, uno dei massimi attori nostri. Non aveva nessuna importanza che fosse un attore comico e non drammatico: io ero molto giovane, di tanti particolari non m'impicciavo, avevo 22-23 anni.

Totò e Carolina fu un film discretamente girato, uno dei più curati, anche per l’argomento... Era un Totò sì comico, ma anche umano, abbastanza sentimentale... Ricordo che giravamo all’ospedale di Viterbo; avrò lavorato in tutto quattro o cinque giorni, però quel poco che ho girato era tutto con lui. Era un Totò in gran forma, le sue battute se le giocava come voleva lui. Non ti puoi mai aspettare da Totò un “Ma scusi, il suo illustre genitore, dov’è?” La battuta Totò te la cambiava, se la faceva più sua. Non è che ti “sporcava”, lui la finiva in un’altra maniera: stavi in campana perché non si adeguava al copione in maniera precisa, ma il concetto era sempre quello, quello giusto. Tornai a casa un paio di volte con la Ferrerò, che allora era la donna di Gassman: la macchina della produzione prima passava a prendere me, poi passava a prendere lei e al ritorno prima accompagnava lei che abitava dalle parti di corso Trieste e poi riaccompagnava me. Totò no, aveva il suo autista.

Ha aiutato mezzo mondo, ha salvato società cinematografiche sull’orlo del fallimento, perché magari avevano fatto film importanti, artistici, che non erano andati bene. A un certo momento per salvare la loro stagione andavano da Totò, lo pregavano. Rispondeva: “Ma io sono pieno come un uovo....”. Qualche volta sacrificava le sue ferie per fare un filmetto di due, massimo tre settimane. Totò poteva veramente salvare. Parlo anche di piccole società, era un periodo in cui il cinema era in piena auge, si facevano un sacco di film l’anno, c’erano tante società che giravano senza l’aiuto della televisione, solo con i liquidi delle varie produzioni, perché poi i film incassavano. Oltre a questo, credo non ci sia mai stata una mano protesa di tecnici, di attori disoccupati, di generici, di comparse, che si chiudesse senza le mille, le duemila lire di allora. E da quello che mi risulta non è che sia morto stramiliardario. Credo che Totò abbia avuto pochissimo tempo per potersi prendere delle ferie nella sua vita e infatti ha talmente calcato il set cinematografico che si è fregato la vista, è finito quasi cieco. È stato sfruttato in maniera direi scandalosa.

Intervista di Alberto Anile del marzo 1995, tratta da "Totò e Carolina" (Tatti Sanguinetti), Progetto "Italia taglia", Cineteca Bologna/Transeuropa Film, 1999


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

1991 02 14 Il Novese Enzo Garinei intro

Dopo aver pubblicato nei numeri scorsi le interviste con Gianfranco D’Angelo e Caterina Sylos Labini concludiamo oggi il nostro giro di incontri con gli interpreti della commedia brillante «Niente sesso siamo inglesi» che nello scorso mese di gennaio ha fatto registrare al Teatro Comunale di Alessandria, in occasione della stagione teatrale organizzata dall'A.T.A., il tutto esaurito delle grandi occasioni. Per questo numero si è confidato ai nostri microfoni il bravissimo attore Enzo Garinei.

Enzo, come ti sei trovato nell'interpretare questa commedia?

«Io faccio il personaggio che fece Paolo Panelli Ho sessantaquattro anni quarant’anni di esperienza teatrale, ho recitalo con tutti gli attori possibili e immaginabili anche con il grandissimo Totò dal quale ho imparato tutto e con cui ho fatto tantissimi film: «Totò le mokò», «Totò cerca casa» e «Totò cerca moglie».

Un periodo di film di Totò bellissimi che sono stati riscoperti purtroppo, solo ultimamente. Quindi lavorare con Gianfranco D'Angelo mi fa molto piacere, l’ho conosciuto vent’anni fa: ormai sono abbastanza navigato per lavorare con tutti questi attori brasi, importanti alcuni al mio stesso livello, altri un po' di più, altri un pochino meno. Ogni esperienza è sempre interessante: anche questa volta mi sono emozionato mi è piaciuto, ho dato anche a questo spettacolo il mio apporto e mi auguro di poter continuare anche se ho intrapreso una carriera di insegnante.

Da quattro anni a questa parte ho aperto a Roma una scuola di teatro prevalentemente indirizzata verso la commedia musicale, verso il musical dove i giovani devono imparare non solo a recitare ma ad imparare l'italiano perchè, non dimentichiamo, l'italiano è la prima lingua sconosciuta agli italiani perchè siamo, internamente, una serie di repubbliche, non parliamo di leghe per carità Sono molto contento di aver aperto questa scuola. Infatti ogni lunedi, nei giorni di riposo della compagnia, scappo a Roma dove per l’intera giornata insegno ai ragazzi le mie esperienze».

Quali ricordi delle tue esperienze?

«Mi sembra di dare una risposta banale: sempre l’ultima. Non guardo mai al passato forse per questo la mia età la porto talmente bene che la gente non vuol crederci e mi dice •mi faccia vedere la carta d’identità». Cerco sempre di pensare al futuro.

L'altra sera ho visto in televisione una intervista a Mario Carotenuto: Mario ha quasi ottant'anni ed è un attore straordinario; in qualche momento era tanto entusiasta che sembrava un bambino, diceva «mi emoziono ancora oggi, forse ancora più di quanto mi emozionavo venti, trenta o quarant’anni fa: quindi, la cosa sempre più bella è l'ultima che noi facciamo: il passato è una grossa esperienza.

Io ho, poi, il ricordo di Totò e lo dico sempre in una maniera straordinaria perchè Totò mi ha insegnato tante cose ma, soprattutto, mi ha insegnato la parte umana. Non dimentichiamo che esiste una parte tecnica, il lavoro, ma esiste la parte umana, la più importante: senza quella non esiste altro».

Enzo un tuo giudizio: come mai il pubblico preferisce spettacoli «leggeri» anche se validi piuttosto che opere impegnate e di grande valore culturale?

«E’molto triste, significa che questa gente non è all'altezza di afferrare certi significati E'un peccato perchè il Teatro è tutto: dal dramma alla farsa, alla tragedia, al grottesco, alla commedia, alla comicità, al ridere e a far piangere. Purtroppo è un vecchio discorso come il perchè vanno di moda certi film e invece altri vengono snobbali e devono finire ai cinema d’essai

Un problema di educazione: credo che sempre più il pubblico dovrà essere educato dai noi stessi anche noi attori dobbiamo fare dei grandissimi sacrifici; anche noi attori di un «teatro leggero», noi attori brillanti dovremmo, addirittura, cimentarci in cose importanti perchè è solo in Italia che esiste questa classificazione: quello è un attore comico e deve fare il comico, quello è attore serio e deve fare il seno. In Inghilterra addirittura Lawrende Olivier, un baronetto, e altri si sono cimentati in cose spiritosissime eppure, in Inghilterra, nessuno lui gridato allo scandalo».

Fabrizio Capra, «Il Novese», 14 febbraio 1991


Filmografia

Con Anna Maria Ferrero in I delfini (1960).

Totò le Mokò, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1949)
Signorinella, regia di Mario Mattoli (1949)
Adamo ed Eva, regia di Mario Mattoli (1949)
I cadetti di Guascogna, regia di Mario Mattoli (1950)
Il vedovo allegro, regia di Mario Mattoli (1950)
Arrivano i nostri, regia di Mario Mattoli (1951)
Accidenti alle tasse!!, regia di Mario Mattoli (1951)
Cinque poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)
Il più comico spettacolo del mondo, regia di Mario Mattoli (1953)
Due notti con Cleopatra, regia di Mario Mattoli (1953)
Le signorine dello 04, regia di Gianni Franciolini (1954)
Totò e Carolina, regia di Mario Monicelli (1955)
Le diciottenni, regia di Mario Mattoli (1955)
Guardia, ladro e cameriera, regia di Steno (1956)
Serenata per sedici bionde, regia di Marino Girolami (1957)
Valeria ragazza poco seria, regia di Guido Malatesta (1958)

I ragazzi del Juke-Box, regia di Lucio Fulci (1959)
Simpatico mascalzone, regia di Mario Amendola (1959)
Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattoli (1959)
La duchessa di Santa Lucia, regia di Roberto Bianchi Montero (1959)
Il nemico di mia moglie, regia di Gianni Puccini e Gabriele Palmieri (1959)
I marziani hanno dodici mani, regia di Castellano e Pipolo (1960)
A qualcuna piace calvo, regia di Mario Amendola (1960)
I delfini, regia di Citto Maselli (1960)
Tu che ne dici?, regia di Silvio Amadio (1960)
Ferragosto in bikini, regia di Marino Girolami (1960)
Gli amanti latini, regia di Mario Costa (1965)
Soldati e caporali, regia di Mario Amendola (1965)
La prima notte del dottor Danieli, industriale col complesso del... giocattolo, regia di Giovanni Grimaldi (1970)
La portiera nuda, regia di Luigi Cozzi (1976)
Le segrete esperienze di Luca e Fanny, regia di Roberto Girometti - Gérard Loubeau (1980)
Pierino contro tutti, regia di Marino Girolami (1981)
Innamorato pazzo, regia di Castellano e Pipolo (1981)
Biancaneve & Co., regia di Mario Bianchi (1982)
Banana Joe, regia di Steno (1982)
Il ragazzo di campagna, regia di Castellano e Pipolo (1984)
Delitto in Formula Uno, regia di Bruno Corbucci (1984)
Roba da ricchi, regia di Sergio Corbucci (1987)
Rimini, Rimini - Un anno dopo, regia di Bruno Corbucci e Giorgio Capitani (1988)
Casa dolce casa, sit-com (1992)


Doppiaggio 

Film

Ian Abercrombie in Garfield 2 (Smithee)
Henry Gibson in 2 single a nozze (Padre O'Neil)
João César Monteiro in La commedia di Dio (João de Deus)
Film d'animazione
Preston Whitmore in Atlantis - L'impero perduto e in Atlantis - Il ritorno di Milo
Spugna in Peter Pan - Ritorno all'isola che non c'è

Prosa televisiva 
RAI
Morte di un vicino, con Aldo Sala, Enzo Garinei, Massimo Serato, Mario Colli, Elena Zareschi, Paolo Ferrari, Giusi Raspani Dandolo, Carlo Castellani, regia di Enrico Colosimo, trasmessa il 13 agosto 1967

Un certo Harry Brent (1970)

Bibliografia
Le teche Rai

Gli attori Gremese editore, Roma 2003.


In Italia dire ‘commedia musicale’ equivale a dire Pietro Garinei e Sandro Giovannini (G&G); produttori di spettacoli di alta qualità sia nella produzione, sia nella realizzazione dei singoli allestimenti.
Tra i grandi nomi che hanno lavorano nello loro opere vano citati Alberto Sordi, Walter Chiari, Delia Scala, Marcello Mastroianni, Nino manfredi, Paolo Panelli e tanti altri grandi artisti.

Iniziano la loro carriera artistica con una rivista satirica, intitolata Cantachiaro (1944); questo spettacolo è innovativo poiché affronta temi d’attualità politica mai trattati prima. Con Si stava meglio domani(1946), Al grand Hotel (1948) e Sogni di una notte di questa estate (1949), il tipico impianto dei loro spettacoli muta da una rappresentazione basata esclusivamente sul testo e interpretato da attori di prosa alla rivista tradizionale, ad un grande balletto, enormi scenografie, costumi sfarzosi e una struttura divisa in quadri destinati in parte ai comici e in parte alle bellissime soubrette, prima fra tutte Wanda Osiris.

Nel 1951 Garinei decide di andare a New York, per studiare il musical americano; questo viaggio di maturazione porta il concepimento di alcuni spettacoli, che si basano su trame favolistiche, avventurose e operettistiche.

Nel 1952 debutta al Sistina Attanasio cavallo vanesio, scritta per il comico Renato Rascel, che poi si ripresenterà con Alvaro piuttosto corsaro (1953) e Tobia la candida spia (1954), inaugurando così una stagione feconda di rappresentazioni esclusivamente italiane.
Lo spettacolo di Attanasio cavallo vanesio è caratterizzato ancora da una struttura tipica della rivista; infatti, la fluidità della trama viene interrotta dal susseguirsi di quadri staccati fra loro.
Rascel fu considerato un comico anti-rivista, poiché non raccontava semplicemente barzellette, ma interpretava una serie di scene autonome e indipendenti; questo implica una capacità di costruire un personaggio con una sua storia e lo svolgimento dei suoi percorsi. La favola viene ideata con l’ausilio dello scenografo-costumista Giulio Coltellacci, del celebre musicista Gorni Kramer e del coreografo americano Donn Arden.

In Alvaro piuttosto corsaro, coreografata da Lee Sherman. Anche in questa favola ‘recita’ un particolare animale, uno scimpanzé femmina dal nome del tutto originale: Bartolomeo pirata babbeo. Scimmia perfettamente addestrata in grado di fumare, mangiare, di star seduta e addirittura capace di togliersi i vestiti senza alcun aiuto.

Terza favola Tobia la candida spia, coreografata da Donald Saddler, essa è ambientata a Vienna e ha connotati del tutto particolari: è un giallo comico dove il protagonista viene coinvolto in un lavoro di spionaggio.

Con Buonanotte Bettina (1956), si apre la strada verso la commedia musicale, perfettamente equilibrata fra parti cantate, recitate e ballate, ma la ricetta viene migliorata con i successivi lavori.

Per le musiche del musical garibaldino, Rinaldo in campo (1961), collaborano con Domenico Mudugno.
Lo spettacolo, di folclore siciliano, nasce per celebrare l’unificazione italiana, quindi rievocano l’episodio dello sbarco dei Mille in Sicilia. Le comiche e le divertenti coreografie, ispirate alla scuola di Broadway, sono affidate a Herbert Ross; il suo stile, capace di creare veri e propri racconti danzanti, dona un respiro internazionale allo spettacolo.

Uno degli spettacoli più importanti della coppia è Il Rugantino rappresentato per la prima volta nel 1962 da Nino Manfredi (Rugantino) Lea Massari (Rosetta), Aldo Fabrizi (Mastro Titta). Rugante, maschera della tradizione folcloristica romana, è un popolano sbruffone; per la prima volta nella storia del musical italiano, muore davanti al pubblico e si racconta, infatti, che durante la prima, dopo aver visto la scena della ghigliottina, gli spettatori rimasero increduli e sgomenti, prima di esplodere in un’ovazione estremamente commossa.
Il successo porta Il Rugantino a New York, grazie all’impresario Alexander Cohen e per rendere comprensibile il dialogo agli spettatori americani, per la prima volta vennero usati dei sopratitoli.

Uno dei segreti del successo di Garinei e Giovannini è sempre stato quello di non abusare mai di un filone fortunato; così nel 1964, realizzano Il Giorno della tartaruga, dove per la prima volta portano sulla scena problemi della vita di coppia. Davanti a scene semplicissime e schematiche riempite da due soli attori che per circa tre ore litigavano dalla prima fino all’ultima scena.

In Alleluja brava gente (1970) si vide in scena, per la prima volta negli spettacoli di Garinei e Giovannini, una coppia di protagonisti maschili: Renato Rascel e Luigi Proietti.

Per celebrare i trent’anni di lavoro insieme, Garinei e Giovannini portano in scena Aggiungi un posto a tavola (1974), liberamente tratto da After me the deluge di David Forrest.

Nel 1977 scompare Sandro Giovannini; così Garinei decide di continuare a realizzare spettacoli, sempre sotto il nome G&G. La prima commedia scritta interamente da lui, con la collaborazione di Iaia Fiastri, è Accendiamo la lampada (1979) ambientata in Oriente. Nel 2006 ci lasciò anche Pietro Garinei.

La coppia Garinei-Giovannini è stata molto importante per il teatro musicale italiano; oltre a sbancare i botteghini in Italia sono riusciti a portare le proprie opere anche all’estero, ottenendo enormi risultati e riconoscimenti.


Gli Spettacoli:

La bisarca
Il diavolo custode
Gran Baraonda
Gran baldoria
Black and white
Delia Scala show
Rascelinaria
Caccia al tesoro
Attanasio cavallo vanesio
Alvaro piuttosto corsaro
Giove in doppiopetto
Tobia la candida spia
La granduchessa e i camerieri
La padrona di Raggio di luna
Carlo non farlo
Buonanotte Bettina
Un paio d'ali
L'adorabile Giulio
Un trapezio per Lisistrata
Un mandarino per Teo
Made in Italy
Rinaldo in campo
Enrico '61
Rugantino
Il giorno della tartaruga
Ciao Rudy
Viola, violino e viola d'amore
Angeli in bandiera
Alleluja brava gente
Aggiungi un posto a tavola
La voce dei Padroni
La strana coppia
Lo sai che non ti sento quando scorre l'acqua
Promesse... promesse...
Felicibumta
Cielo, mio marito
Fra un anno alla stessa ora
Anche i bancari hanno un'anima
Felici e contenti
Accendiamo la lampada
Bravo!
Pardon, Monsier
Taxi a due piazze
Sono momentaneamte a Broadway
Se devi dire una bugia dilla grossa
Se il tempo fosse un gambero
C'è un uomo in mezzo al mare
Sette Re di Roma
Gli attori lo fanno sempre

Mariella Di Monaco


Gli spettacoli di Garinei e Giovannini

Storia

Entrambi giornalisti, esordirono nel 1944 con la rivista Cantachiaro numero 1 per Anna Magnani, (in collaborazione con De Tuddo e Franco Monicelli) dal titolo omonimo del loro giornale satirico e si rivelarono i più validi rappresentanti del teatro leggero italiano del secondo dopoguerra, passando dal grande spettacolo tradizionale di rivista alla commedia musicale con una lunga serie di lavori che vanno da Gran baldoria (1951) a Rugantino (1962) ad Aggiungi un posto a tavola (1975).

Il 1952 fu l'anno della svolta della coppia Garinei e Giovannini, che fiutando i cambiamenti di gusto del pubblico, decisero di optare, primi in Italia, per la commedia musicale, presentando Attanasio cavallo vanesio, in parte ispirati dal modello americano, in parte prendendo spunti dalla rivista. Una delle opere fondamentali della coppia risultò Buonanotte Bettina (1956), che evidenziò tutte le qualità di Walter Chiari e Delia Scala.

Assieme a loro hanno lavorato grandi interpreti del teatro leggero nazionale, come ad esempio Totò, Macario, Carlo Dapporto, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Aldo Fabrizi e Marcello Mastroianni, ma anche grandi nomi del teatro di prosa, come Enrico Maria Salerno e Alberto Lionello. Hanno inoltre collaborato con il musicista e compositore Gorni Kramer, che si può considerare il terzo uomo della pregiata ditta. Tra gli altri compositori che hanno affiancato la coppia, si ricordano Armando Trovajoli, Domenico Modugno e Renato Rascel.

La coppia Garinei e Giovannini produsse ben quarantanove copioni come autori ed allestì ottantacinque tournée inscenate in oltre venti nazioni.

Non trascurabile anche la loro attività televisiva, dopo la trasmissione d'esordio Duecento al secondo il successo fu raggiunto con la fortunatissima trasmissione Il Musichiere, presentata da Mario Riva.

Dopo la morte di Giovannini, Garinei ha continuato a svolgere un'intensa attività, mettendo in scena numerosi spettacoli di successo (tra gli altri: Taxi a due piazze, 1984; Se il tempo fosse un gambero, 1986; I sette re di Roma, 1989).


La rivista

Si stava meglio domani, con Wanda Osiris e Enrico Viarisio, (1946)
Ma se ci toccano nel nostro debole..., di Nelli, Mangini, Garinei e Giovannini, con Totò, Elena Giusti, Adriana Serra, Roberto Villa, regia di Mario Mangini, prima al Teatro Valle di Roma 15 aprile 1947.
Domani è sempre domenica (1947)
Col naso lungo e le gambe corte (1948)
Al Grand Hotel (1948)
Sogno di una notte di quest'estate (1949)
Il diavolo custode (1950) con Wanda Osiris, Enrico Viarisio, Dolores Palumbo e Gianni Agus
La bisarca (1950)
Black and white (1950)
Gran baldoria (1951) con Elsa Merlini, Enrico Viarisio e Isa Barzizza
Gran Baraonda (1952), con Wanda Osiris, Alberto Sordi ed il Quartetto Cetra
Caccia al tesoro (1953)
Made in Italy (1953), con Erminio Macario e Wanda Osiris

Le favole musicali

Attanasio cavallo vanesio (1952), con Renato Rascel
Alvaro piuttosto corsaro (1953), con Renato Rascel
Tobia la candida spia (1954), con Renato Rascel

Le avventure musicali

Giove in doppiopetto (1954), con Carlo Dapporto e Delia Scala

La Commedia Musicale

La padrona di Raggio di luna (1955), con Andreina Pagnani ed Ernesto Calindri
Carlo, non farlo! (1955), con Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Lisetta Nava, Elio Pandolfi e il Quartetto Cetra
La granduchessa e i camerieri (1955), con Wanda Osiris, Gino Bramieri e Billi e Riva
Buonanotte Bettina (1956, 1957, 1963), con Walter Chiari, Delia Scala, Paolo Panelli e Odoardo Spadaro
Un paio d'ali, (1957), con Renato Rascel, Giovanna Ralli e Mario Carotenuto
L'adorabile Giulio (1957), con Carlo Dapporto, Delia Scala, Paolo Panelli e Teddy Reno
Un trapezio per Lisistrata (1958), con Paolo Panelli, Mario Carotenuto, Nino Manfredi e Delia Scala
Un mandarino per Teo (1960), con Walter Chiari, Alberto Bonucci, Ave Ninchi e Sandra Mondaini
Rascelinaria (1960), con Renato Rascel
Delia Scala show (1961), con Delia Scala
Rinaldo in campo (1961), con Domenico Modugno, Delia Scala, Paolo Panelli, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia
Enrico '61 (1961), con Renato Rascel
Rugantino (1962) con Nino Manfredi, Lea Massari, Bice Valori e Aldo Fabrizi
Il giorno della tartaruga (1964), con Renato Rascel e Delia Scala
Ciao Rudy (1966, 1972), con Marcello Mastroianni
Viola, violino e viola d'amore (1967), con Enrico Maria Salerno e le gemelle Kessler
Angeli in bandiera (1969), con Gino Bramieri e Milva
Alleluja brava gente (1970), con Renato Rascel e Gigi Proietti
Aggiungi un posto a tavola (1974), con Johnny Dorelli, Daniela Goggi, Paolo Panelli e Bice Valori
Spettacoli prodotti e diretti da Garinei e Giovannini
La voce dei Padroni (1966), con Alighiero Noschese
La strana coppia (1966), con Renato Rascel e Walter Chiari
L'alba, il giorno e la notte (1966), con Paolo Panelli e Bice Valori
Lo sai che non ti sento quando scorre l'acqua (1968), con Gino Bramieri e Lia Zoppelli
Promesse... promesse... (1970), con Johnny Dorelli e Catherine Spaak
Giochi da ragazzi (1970), con Paolo Stoppa ed Enrico Maria Salerno
Cielo, mio marito (1973), con Gino Bramieri, Ombretta Colli, Marisa Merlini e Stefano Satta Flores
Ragazzi irresistibili (1974), con Nino Taranto ed Aldo Fabrizi
Felicibumta (1975), con Gino Bramieri
Fra un anno alla stessa ora (1976), con Enrico Maria Salerno e Giovanna Ralli
Assurdamente vostri (1976)
Spettacoli prodotti dal marchio Garinei e Giovannini
Anche i bancari hanno un'anima (1977), con Gino Bramieri
Felici e contenti (1979)
Accendiamo la lampada (1979), con Johnny Dorelli, Gloria Guida
Bravo! (1981) con Enrico Montesano
Pardon, Monsieur Moliére (1983), con Gino Bramieri
Taxi a due piazze (1984), con Johnny Dorelli
Sono momentaneamte a Broadway (1985), con Gino Bramieri
Se devi dire una bugia dilla grossa (1986)
Se il tempo fosse un gambero (1986), con Enrico Montesano
C'è un uomo in mezzo al mare (1987)
Cercasi tenore (1989), con Enrico Montesano
I sette re di Roma (1989), con Gigi Proietti
Gli attori lo fanno sempre (1989)
Niente sesso, siamo inglesi (1990)
Una bottiglia piena di ricordi (1992)
Malgrado tutto, beati voi (1992)
Bobby sa tutto (1995)
Riuscire a farvi ridere (1996), con Gino Bramieri
L'uomo che inventò la televisione (1997)
..E menomale che c'è Maria (1999), con Enrico Montesano

Altri spettacoli

Due ore sole ti vorrei
È molto meglio in due
Figli della Lupa
Mai di sabato signora Lisistrata, versione televisiva di Un trapezio per Lisistrata, con Gino Bramieri, Milva, Aldo Giuffré, Paolo Panelli, Bice Valori e i Ricchi e Poveri

Varietà radiofonici RAI

La Bisarca, varietà radiofonico di Garinei e Giovannini, con la Compagnia del teatro comico musicale di Roma, regia di Nino Meloni (1948-1951)
Giringiro, Quotidiano sonoro del Giro d'Italia di Garinei e Giovannini, musicato da Giovanni D'Anzi letto e cantato da Isa Bellini 1949.
Babbo cicogna, rivista settimanale domenicale di Garinei e Giovannini, con la partecipazione della Compagnia del teatro comico di Roma, orchestra Gino Filippini regia Nino Meloni (1951-1952)
Caccia al tesoro, Varietà di Garinei e Giovannini, con la collaborazione di Puntoni e Dino Verde, orchestra di Gino Filippini regia Nino Meloni 1952.


Riferimenti e bibliografie:

  • Mini-sito appoggiato al portale del Teatro Sistina, su ilsistina.com.
  • Tributo a Garinei e Giovannini, su myspace.com.
  • Fonte: "Il musical in Italia. Il caso di "Pinocchio" di Saverio Marconi" di Mariella Di Monaco
  • "Totò e Carolina" (Tatti Sanguinetti), Progetto "Italia taglia", Cineteca Bologna/Transeuropa Film, 1999