UNA MISS AL GIRO D'ITALIA

Approf Miss

Anno di emozioni il 1948, quando Miss Italia diviene un concorso a carattere nazionale con l’arrivo dell’Enit al fianco degli organizzatori. Giuria con grandi nomi, tra i quali quello di Totò, presente a Stresa per girare un film con la vincitrice del Concorso, “Totò al Giro d’Italia”, e tre favorite, Anna Visconti, Ornella Zamperetti e Fulvia Franco, che ebbe la meglio. Triestina, rappresentante della bellezza “acqua e sapone”, poi moglie del pugile Tiberio Mitri, la ragazza, 17 anni, fu festeggiata al grido di “Viva Trieste” poiché il suo successo ebbe un particolare significato nel momento di tensione per la rivendicazione d’appartenenza di Trieste all’Italia. Il suo ritorno a casa, in un giorno di ottobre, fu un trionfo: un corteo di automobili accompagnò Miss Italia al posto di blocco del Territorio libero di Trieste e il percorso dal confine alla città vide la folla ferma lungo le strade ad applaudire e a salutare con bandiere e fazzoletti tricolori. Durante lo svolgimento del concorso il regista Mario Mattoli girò il film "Totò giro d’Italia", dove Fulvia Franco impersonò se stessa. La giovane, altezza 1,70m busto 98, vita 63, fianchi 98, capelli castani e occhi scuri, vinse per il suo aspetto naturale e l’assenza di trucco. Recitò in tantissimi film, spesso con il ruolo di femme fatale, si spense a Roma nel 1988.

missitalia.it

Elezione Miss Italia 1948 - Rassegna stampa

1948 09 25 La Stampa Miss Italia

(Dal nostro inviato speciale) Stresa, 24 settembre.

Domenica, alla mezzanotte in punto, ei concluderà la settimana del sorriso, organizzata dall'Azienda di soggiorno e turismo di Stresa con l'elezione del più bel viso di ragazza italiana e del più bel sorriso. L'organizzazione è stata cosi curata che, accanto al nome delle concorrenti, ho visto anche alcuni dati che sono da ritenersi almeno approssimativi, compresa l'età. Quasi tutte hanno, infatti, dichiarato dai diciassette ai vent'anni. Una, però, anche bellina, ha avuto la sincerità di denunciarne ventotto.

Anche le naturali disposizioni o almeno le principali, sono state candidamente denunciate. Eccone un mazzo: Elena Rizzo, miss della Venezia Tridentina, ha venticinque anni e decise disposizioni per il ballo « per il disegno. Però la miss della Venezia Giulia ne ha diciassette e la vince per parecchie lunghezze. Lidia Baguzzi, miss Lario, è diplomata in ragioneria; ma si dichiara casalinga. Terrà quindi, immagino, aggiornato il registro della spesa quotidiana. E' anche sportiva e legge le opere di Oscar Wilde, e ciò impensierisce un po', oraziana Bavaglia, miss Romagna, di Cesena, ventenne, fa il secondo anno di lettere. Scrive sui giornali locali ed è un'ammiratrice del nostro collega Giuseppe Ambrosini per via che è anche lui romagnolo. Irene Solando, miss Torino, di ventidue anni, laureanda in lettere, ha disposizioni per la diplomazia e il canottaggio. In diplomazia navigare necesee est, ossia barcamenare. Brava: merita di essere eletta regina. Ornella Zamperetti, miss Emilia, bolognese autentica, ventenne ron diploma di maturità classica, nuota a rana. Miss Sicilia, Savina Congitano da Canicattì è tutta sportiva: scherma, tennis, nuoto, tiro a segno (ahimè!), va in bicicletta a motore e a cavallo. Ci ha insomma il fuoco dell'Etna nel sangue. Benata Eerro, miss Liguria, è di Savona, fa il quarto anno di chimica e vuole rivoluzionare l'arte della ceramica di Tullio d'Albissola. Eranca Tamantini, una seconda miss Lazio di Roma, ha diciotto anni e, da otto, studia il ballo classico. Una bella resistenza. Miss Piemonte, Liliana Brunetti di Torino, è rimasta ferma anche a Stresa sui diciannove anni denunciati al teatro Carignano. Dipinge ceramiche, è sciatrice, e appassionata della cronaca dei giornali. E' una bella ragazza: e lettrici simili fanno sempre piacere. Marisa Rosciamelli, miss Umbria di Orvieto, non ha notevoli precedenti. Si è dichiarata filodrammatica semplicemente. E' bella e darà del filo da torcere ai suoi corteggiatori. Clara Ferrioli e un'altra miss Sicilia, ma napoletana di nascita. E" maestra, ma non insegna. Dichiara che le sono antipatici Bob Taylor e Alan Ladd. Questo è il curriculum vitae, per non dilungarmi, di una parte delle concorrenti. Ed ecco il mio curriculum, che dovrò osservare a Stresa in questa olimpiade di bellezza. Mi è stata data da firmare una dichiarazione, per la quale < mi Impegno a non fotografare le concorrenti in costumi succinti o in atteggiamenti e convenienti anche se casuali, e mi riservo di sottoporre le fotografie che dovranno essere pubblicate e che comunque potrebbero ledere la serietà del concorso». La dichiarazione conclude: «Io sottoscritto sono a conoscenza che il Comitato procederà, per le vie legali nel caso dovessi contravvenire a quanto sopra,».

Sono però a conoscenza dell'inconveniente che ha originato questa precauzione. L'anno scorso, infatti, miss Italia venne fotografata in letto mentre fumava sigarette americane, con evidente dispregio del nostro monopolio dei tabacchi. Ho firmato la dichiarazione con mano intrepida, denunciando anche la macchina in mio possesso: una Olivetti portatile. In questo momento l'altoparlante della piazza centrale di Stresa annuncia che è giunto, per presenziare l'elezione delle Miss, S, A. il Principe de Curtis. Tutti si domandavano chi è questo principe. E' il comico Totò. E si rimase commossi.

Ercole Mocci, «La Nuova Stampa», 25 settembre 1948


1948 09 26 Nuova Stampa Sera Miss Italia

Oggi il «Tour» della bellezza per l'elezione di Miss Italia e Miss Sorriso, affronta i suoi Pirenei, cioè la prova più impegnativa: la sfilata delle belle in costume da bagno. Quello' che verrà in seguito ha minore importanza; vi sono ancora le Alpi, costituite dalla sfilata In costume regionale e anche, per restare nel paragone, del pavée, cioè il ballo al Grand Hotel, che preluderà alla incoronazione, domani sera; ma il culmine del concorso sarà raggiunto oggi alle 16. Tutto è pronto. E', arrivata la giuria con la pittrice Brunetta, gli scrittori Ridenti e Vergani, il pittore Funi e altri. Si è aggiunta anche gente del cinema: i registi Mattoli e Lattuada, e Totò che sta realizzando il film «Totò al Giro d'Italia» nel quale figureranno come attori anche Bartali e Coppi, Miss Italia e Miss Sorriso.

Pare che Totò sia stato invitato apposta per mettere in rilievo — secondo la legge dei contrasti — la bellezza del volto delle concorrenti. Incerta è invece la partecipazione al supremo consesso giudicante di Zavattini, di Calzini e della contessa Wally Toscanini Castelbarco. Tutti i membri della giuria prendono la parte molto sul serio.

E' stato eretto anche il palco che servirà alla sfilata, in un giardino sulle rive del lago. Per ora la costruzione disadorna come è si presenta alquanto funerea; penseranno fiori e addobbi, lo sfondo incomparabile del lago e soprattutto le concorrenti a renderla un po' meno simile a un podio da comizio. Le belle, intanto, continuano la serie delle fatiche e alcune cominciano a mostrare i primi segni di crisi. La loro vita è movimentata: passano da un ricevimento all'altro, da una festa all'altra, senza requie, sottoposte alla tortura di dover mantenere il loro sorriso più bello incollato sul volto. Pare che qualcuna non riesca più ad assumere una espressione seria; crediamo che sorridano anche di notte in un sonno popolato di vaporetti, di concierges, di pasticcini, di signori con occhiali che le squadrano come soggetti da museo, Accanto alla loro vi è un'altra sofferenza ignorata: la sofferenza dell'accompagnatrice. La maggior parte delle concorrenti è giunta a Stresa con la madre o con la sorella o con un'amica scelta fra le più brutte a portata di mano. Queste ultime soffrono per invidia, le mamme per il timore di straordinarie insidie che possono attendere al varco le figliole. Anche le madri, quindi, dormono un sonno popolato da incubi che per loro rivestono l'aspetto di commendatori ricchissimi e gaudenti e di dongiovanni accaniti.

Ogni volta che le miss se ne vanno a una festa, ha luogo lo strazio delle madri. A una di queste è stato domandato: «Ma allora perchè ce l'ha portata?» E ha risposto: «Ma io l'ho portata qui perchè ha pianto per quindici giorni di seguito!». Sante sculacciate delle madri di una volta! Fra le altre, anche una delle due rappresentanti delle Marche è arrivata colla mamma, una donnetta piccolissima dall'espressione triste, vestita tutta dì nero con i capelli tirati a crocchia sulla nuca. La donnetta è esterrefatta; si dibatte come può fra le spire della mondanità e spesso rinuncia alla lotta per passare la maggior parte del tempo tappata in camera. Un'altra è scortata dal fidanzato. Il piveretto è livido, dimagrisce giorno per giorno; se il concorso durasse un mese, lo sciagurato flnireb be per scomparire del tutto. La vita intensa ha inciso duramente anche sugli organizzatori e sui giornalisti. Un colpo decisivo è stato inflitto ieri con il monumentale pranzo all'Isola dei Pescatori: le aragoste hanno fatto strage: oggi il farmacista di Stresa da fondo alle provviste di bicarbonato. C'è, fra gli altri, Dino Fai coni che farà da regista la sera della proclamazione; ma è un Falconi diverso dal consueto. Il padre, il grande attore Armando, è gravemente malato ; Dino Falconi è triste. Ne parla agli amici con grande pena e subito gli salgono agli occhi le lagrime; forse nessuno come lui prova ora le dure necessità del mestiere. La cronaca della giornata registra un altro crollo: quello di mister Alan L. Spring, professore di filosofìa a Londra e in vacanze a Stresa.

L'insigne studioso ha avuto quello che si meritava come punizione per avere disertato gli studi su Tomaso Moro, Il professore era divenuto popolare per saper distinguere a colpo d'occhio le miss non appena scendevano dal treno o dal pullman. Stamane era sulla piazza come al solito in attesa. Dal pullman di Torino è scesa una splendida ragazza bruna. Il professore l'ha seguita a distanza fino a quando la presunta miss è entrata in un negozio dall'insegna: «Droghe e coloniali». Di lì a poco la ragazza era al banco e serviva i clienti; e il professore, cedute le armi, tornava a riprendere in mano il volume dell'Utopia. Cosi, da oggi, la filosofia britannica ha riacquistato un figliol prodigo. Ed ora, come è costume della vigilia per le grandi prove sportive, occorre fare un po' di storia del concorso per la più bella ragazza d'Italia.

La competizione nacque nel 1939 e ne fu vincitrice una torinese: Isabella Verney. Nel 1940 vinse Gianna Maranesi di Milano; nel '41 Adriana Serra di Roma, attualmente nella compagnia di riviste Dapporto. Nel '46 toccò a Rossana Martini, di Napoli, che l'anno scorso a Parigi si è classificata seconda nelle elezioni di Miss Europa. La seguirono a breve distanza Silvana Pampanini, ora attrice cinematografica, e Lilia Giovannetti, divenuta in arte Lilia Landi. Nel '47, come tutti san no, venne eletta Lucia Bosè di Milano; Miss Sorriso fu invece Bianca Maria Reina, studentessa di lettere a Pavia. Previsioni per l'esito del concorso non se ne fanno; i membri della giuria tacciono e confidano i loro segreti unicamente a criptografici scarabocchi tracciati sui taccuini. Come valutazione generale, a sentire uno degli organizzatori che ha assistito a tutti i sei concorsi, bisogna dire una spiacevole verità: pare che la qualità media sia alquanto in ribasso. Erano più belle, insomma, prima della guerra che ora: Inattesi effetti della seconda conflagrazione mondiale. In linea di massima si può presumere- -che la lotta debba essere circoscritta, per Miss Italia, alle seguenti: Miss Piemonte, Miss Lombardia, Miss Emilia, Miss Lazio, Miss Campania. Per l'elezione a Miss Sorriso la scelta dovrebbe avvenire tra miss Umbria e miss Liguria. Anche sul tempo che farà oggi per la sfilata in costume da bagno si azzardano scarsi pronostici. «Giuseppe», il bagnino di Stresa, popolare per i suoi baffoni a manubrio, ha sentenziato: «Farà come ieri perchè ha tirato la inverna (vento caldo da sud) ; quindi cielo un po' coperto e un po' no. Comunque io mi sentirei benissimo di sfilare per ore in costume da bagno». Tuttavia nessuno gli ha detto di sfilare neppure per un minuto. Se pioverà la sfilata si farà in un grande albergo. In attesa le «Miss» preparano maglioni. Ultime novità: è stato definito l'elenco del premi che toccheranno alla vincitrice: l'arredamento per un alloggio centomila lire In contanti; permanenza di otto giorni per due persone nei più grandi alberghi d'Italia; una pelliccia; un radioricevitore; un servizio da tavola per dodici in ceramica; un Impermeabile; una bambola; un giubbetto; un taglio di veli per finestre; un co fano con sei paia di calze di seta e sei pala di calze nylon; un palo di scarpe; una penna laminata in oro. Venere aveva avuto da Paride molto meno, soltanto una mela. Carlo Moriondo

Carlo Moriondo, «La Nuova Stampa Sera», 26 settembre 1948

1948 09 26 Nuova Stampa Miss Italia

Una non impeccabile organizzazione ha presieduto a questa cosiddetta olimpiade della bellezza e del sorriso. Oggi poi i numeri del programma hanno subito ritardi inverosimili. La visita delle candidate ad Alpinia, grazioso paesino di villeggiatura sul Mottarone, fissata per le 10 di stamane, ha avuto luogo alle 13, sicché la colonia forestiera ha atteso, inutilmente, il grazioso sciame delle visitataci con le autorità in testa.

E' di scena Totò

Appena arrivate, le Miss si sono messe a colazione all'albergo e la escursione è cominciata, e finita con i piedi sotto le tavole. Il ritardo è stato originato da in documentarlo di attualità nonché dalle prime scene del film «Totò al Giro d'Italia», nel quale dovevano figurare come attori Bartali e Coppi che, però, non si sono visti, nonché le candidate al premio di bellezza. Il soggetto raffigura Totò, per l'occasiono professore e membro della giuria di Stresa, il quale si innamora di una delle concorrenti e, precisamente, di colei che conquisterà il titolo di miss Italia. Da questo episodio nascono e si sviluppano le vicende del film comico-sentimentale. Ma si è, altresì, sviluppata l'accennata disorganizzazione a dispetto del pubblico, specialmente all'ora della sfilata pomeridiana in costumini da bagno al Lido, con quattro salti di prammatica e la presentazione delle Miss alla stampa e al fotografi, presentazione che abbiamo prevenuto presentandoci, da soli, alle predette bellezze. La sfilata si è iniziata alle 18 anziché alle 16, quando già sul lago cominciavano a calare le ombre della sera. Le Miss avrebbero dovuto rappresentare il fior fiore della giovinezza Italiana. La rappresentazione non è risultata, secondo l'impressione del pubblico, molto imponente, per quanto queste ragazze si siano presentate a questa prova attraverso una lunga selezione nel giro di qualche centinaio di feste in tutta Italia.

1948 09 26 Nuova Stampa Miss Italia f1

In maglietta bianca

Chi ha assistito alla prima gara di Stresa nel 1946, afferma che il complesso delle concorrenti fu, allora, molto più splendente. Venne eletta, nel 1946, Rossana Martini di Empoli che figurò poi come attrice nel film «I contrabbandieri del mare » e si qualificò seconda a Parigi Io scorso anno, nell'elezione di Miss Europa. Si disse, allora, che il suo viso richiamasse quello della Gioconda, ma ora gli storici ne hanno perduto le tracce. L'anno scorso venne eletta Lucia Bosè di Milano, dal dolce sorriso. SI seppe poi che era commessa di pasticceria.

Alle trenta Miss di oggi, rappresentanti, vuoi per via del sorriso vuoi della bellezza, le regioni italiane, si è aggiunta una dozzina di ragazze vincitrici a mezzo di fotografia. Ma l'obiettivo è traditore, a volte, e quando oggi hanno sfilato nude come la verità quando esce dal pozzo, si è pensato che era meglio vi rimanessero dentro. Dico nude naturalmente per modo di dire. L'organizzazione ha provveduto a tutte le candidate In luogo del costumino « Bikini », cioè a due pezzi, che pare lasci scoperta alquanta parte del corpo, una leggera maglietta bianca, molto scollata e molto attillata. Nella gara tra le due fogge di costumi, non so proprio chi salva meglio le apparenze. Assisteva alla sfilata, che ebbe luogo al Lido di Stresa, un pubblico molto numeroso (ingresso lire mille) che ha fatto per suo conto da giuria applaudendo, calorosamente o meno, le concorrenti che trovò più di suo gusto. Miss Trieste e Venezia Giulia, la diciassettenne Fulvia Franca, studentessa, ha avuto i maggiori applausi per la sua bellezza e di istinzlone e, soprattutto, per la regione che rappresentava.

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E' stato, in sostanza, un omaggio alla bellezza, ma anche a queste nostre torre Irredente. Ammirate furono pure miss Emilia, Ornella Zamperetti, altra studentessa; miss Lombardia, Anna Di Visconti da Cernobbio; miss Venezia, Elena Rizzi, una formosa figura tizianesca; miss Calabria, graziosa, vivace, ma di corta misura; miss Campania, dalle forme perfette; miss Sardegna, grazioso tipo sardo autentico senza trucchi, e tante altre che sarebbe non breve rammentare.

Miss Piemonte, alta, ben fatta, ha sfilato col viso corrucciato. Qualcuno le ha gridato: Sorrida, signorina. Ma invano. Quel corruccio influirà forse nel punteggio dell'attenta giuria. I maggiori entusiasmi della folla, molto distinta invero, li ho constatati negli uomini, Una ragione c'è. La donna è più severa verso la bellezza delle altre donne. E. se poi non può fare a meno dal giudicarla bel la, commenta: « E' la bellezza dell'asino ».

Quale sarà domani a mezzanotte (salvo i consueti ritardi) il giudizio dell'austera giuria? Stasera, in un ballo di gala in un grande albergo, riesaminerà le concorrenti in abito da sera. Ma oggi, domani, il giudizio lo dirà la gente. Ricordate il Manzoni? Quando comparve Lucia molti credevano ella dovesse avere i capelli proprio d'oro e le gote proprio di rosa e gli occhi uno più bello dell'altro. Cominciarono ad alzare le spalle, ad arricciare il naso e a dire: «Oh! l'è questa?». Insomma, dopo tanta pubblicità, la gente si aspetta sempre qualche cosa di meglio.

Ercole Moggi, «La Nuova Stampa», 26 settembre 1948


1948 09 28 Nuova Stampa Sera Miss Italia intro

Stresa, lunedi sera.

Dalle spume del lago Maggiore è sorta ieri la nuova Venere italiana, Miss Italia '48. Dopo ore e ore di e consultazioni, dopo sfilate in costume da bagno e in costume regionale, dopo feste, balli e ricevimenti, la giuria ha sentenziato: Miss Italia '48 è la signorina Fulvia Franco, cioè Miss Venezia Giulia. La vincitrice delle olimpiadi di bellezza è nata 18 anni fa a Trieste; il padre è industriale di trasporti. E' alta metri 1,66, pesa 60 chili; ha gli occhi chiari e i capelli bruni. Studia al liceo scientifico ed è in segnante di ginnastica. Pratica tutti gli sport, ad eccezione dell'ippica, ma predilige, naturalmente, la ginnastica a cui deve la sua taglia robusta, e iì nuoto. E' stata eletta Miss Sorriso invece la, signorina Renata Ferro, nata a Savona nel '26, studentessa in chimica, alta, bionda, con una chiostra di denti davvero perfetta e luminosa e un sorriso dolcissimo. A brevissima distanza da lei è giunta Miss Campania: la diciassettenne Elisa Tudisco che avrebbe avuto probabilmente il primo posto se avesse raggiunto il prescritto limite di età che è di 18 anni.

1948 09 28 Nuova Stampa Sera Miss Italia f1

Sette in ballottaggio

Entrambe le designazioni sono state mollo laboriose. Scartata la maggior parte delle 33 concorrenti, l'attenzione dei giudici — il pittore Funi, gli scrittori Vergani e Ridenti, la pittrice Brunetta, il comico Totò e il sindaco di Stresa — si è rivolta a un gruppo di sette miss: Miss Emilia, Miss Campania, Miss Venezia Giulia, Miss Sicilia, Miss Sorriso Liguria, Miss Sorriso Puglie, Miss Sorriso Lazio, Nessuna delle concorrenti rimaste in ballottaggio riportava i suffragi incondizionati. Miss Emilia riscuoteva calorosi consensi per la figura agile e disinvolta; Miss Campania per la fresca grazia giovanile e il volto da bambola; Miss Venezia Giulia per l'aspettò sano, sportivo e colorito; Miss Sicilia per il brio sbarazzino e gli occhi pieni di fuoco; Miss Sorriso Liguria per la dolcezza del volto e il sorriso abbagliante; Miss Sorriso Puglie per lo splendore degli occhi e la ricchezza delle chiome; Miss Sorriso Lazio per la figura classicamente latina. Non v'era però la bellezza perfetta e la scelta risultava ardua. Correvano voci disparate in un alternarsi di notizie contraddittorie. Concorrenti già escluse veniuaiio riprese in esame, altre — quasi certe del successo — escluse a loro volta. La giuria manteneva il silenzio più ermetico. Le sedute si protraevano in un ambiente non perfettamente organizzato. Ormai si sapeva tutto sulle belle di Stresd: che la più alta era Miss Abruzzo con metri 1,73, la più piccola Miss Calabria con metri 1,62, la più giovane Miss Campania con neppure 17 anni; la più anziana — secondo le sue dichiarazioni, Miss Venezia Tridentina coti 25 anni. Si conoscevano a menadito i nomi più bizzarri: Laodice, Ripalda, Tiziana, Cosetta, Andreana.

Ambiente di lusso

Nel tardo pomeriggio il bollettino voci dava le seguenti ultime novità: Miss Lombardia, al secolo Anna Visconti, aveva trovato un grosso ostacolo nel fatto di essere milanese, cioè della stessa città che già alleva dato Miss Italia dell'anno scorso: una sua vittoria avrebbe quindi lasciato un certo sospetto di parzialità a carico dei giudici; Miss Venezia Giulia aveva forti probabilità 'di essere eletta anche per motivi politici; così pure guadagnava quota la candidatura di Miss Sicilia, polche — a quanto si dice —l'anno prossimo U concorso dovrebbe essere organizzato nell'Italia meridionale, forse a Capri, forse a Taormina, la quale ultima avrebbe offerto fin d'ora la somma di 20 milioni per l'organizzazione. Per altre concorrenti si facevano presenti altri ostacoli: agli effetti pubblicitari occorre che la designata possa essere al totale servizio degli organizzatori: quindi niente miss con fidanzati gelosi o familiari esigenti, o legale a troppo assorbenti impegni di lavoro.

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La nomina ufficiale è stata tenuta rigorosamente segreta fino alla proclamazione avvenuta durante la serata di gala, dopo una giornata finalmente chiara e mite in cui Stresa — popolatasi improvoisamente della caratteristica folla di gitanti domenicali — ha sfoderato tutto il suo incanto.

Alle 22 i saloni del grande albergo erano già gremiti di una folla cosmopolita: molti inglesi — fatti purtroppo parsimoniosi dalla nota disposizione del loro governo che impedisce di spendere più di 35 sterline per maggio in Europa — molti svizzeri e francesi, qualche americano, alcuni svedesi giunti appositamente in pullmann e assai prodighi delle loro ricercate « corone ». Ambiente lussuoso, naturalmente, come si compete al massimo avvenimento mondano dell'annata: notato un fastoso abito rosso con guarnizioni di volpe argentata di una contessa di Milano, una cappa lunghissima di velluto verde-mare, una gonna bianca a crinolina con pagliuzze dorale e nastri cremisi acquistata a Torino da una nobildonna francese proprietaria di immense tenute nella Champagne, e Lucia Bosè, Miss Italia dello scorso anno, in abito blu-pallido con decolleté profondissimo. Fra i presenti l'attrice Marisa Maresca con l'attore Walter Chiari e il principe Borromeo, ritratto vivente dell'antenato San Carlo.

L'abbraccio di Lucia

Presentatore della serata è stato Dino Falconi. L'elezione è avvenuta tra il più allegro tumulto di applausi, grida, fischi in un'atmosfera infuocacita di partigianeria. La nuova Miss Italia — in gran forma — era in abito bianco con veli d'argento, denominato « incantesimo». E' stata baciata ed abbracciata da Lucia Bosè che le ha imposto a tracolla una fascia rosa. Subito dopo è stata subissata di doni e di coccarde. Miss Sorriso era in abito pure bianco con pagliuzze nere e argento, chiamato « polvere di stelle ». Si è avuti i soliti doni e la tracolla azzurra. Seguono le due elette in graduatoria: dopo Miss Italia, Miss Emilia, Miss Lombardia e Miss Roma; dopo Miss Sorriso, Miss Sorriso Puglie, Miss Sorriso Sicilia e Miss Sorriso Toscana. Staccate le altre, chi di una corta... scollatura, chi per molte lunghezze. La serata si è protratta fino alle classiche ore piccole. E ora... Ora una breve gloria fatta di pubblicità e di contratti cinematografici attende le elette. Per le altre il sogno si è infranto fra un tango ed una coppa di spumante alia mezzanotte di ieri: ripeteìido la favola di Cenerentola, le miss ammirate e corteggiate tornano alle faccende di casa, alla scrivania dell'ufficio, alla macchina da cucire. Qual cuna ha pianto di delusione, è corsa a chiudersi in camera come una bimba che faccia capricci; oggi forse ha già dimenticato, guarita ben presto per opera di quella dolcissima medicina che si chiama: venti anni.

Carlo Moriondo , «La Nuova Stampa Sera», 28 settembre 1948


1948 09 28 Il Piccolo di Trieste Fulvia Franco intro

Dopo estenuanti sfilate, pirotecniche ondate di sorrisi, piroette civettuole; dopo rossiniani crescendi di commenti, di applausi e di accaniti battibecchi, ii sipario è calato a Stresa sul grande concorso nazionale di bellezza che ha mobilitato per alcuni giorni un intero esercito di giornalisti e di fotografi. Il maresciallo dei carabinieri più di una volta sullo mosse di chiedere l'intervento della Celere (per l’animosità con cui i sostenitori delle due più serie candidate alla vittoria, Miss Venezia Giulia e Miss Emilia, si scambiavano le proprie radicate convinzioni) ha tirato finalmente un sospiro di sollievo; ed è da credere che anch’egli si sia unito all’interminabile acclamazione con cui i presenti hanno salutato il trionfo della triestina.

Cosi, con quella fiorente freschezza del suoi diciassett'anni, fatta di grazia sottile e di spigliatezza sbarazzina, con quegli sguardi brillanti e mobilissimi, la bellissima sportiva dinamica e deliziosa Fulvia. Franco, ha incantalo anche la giuria di Stresa, conquistandosi Il titolo di Miss Italia. Brava, Fulvia; meriti davvero dai tuoi compagni di scuola dell’Oberdan, dalle atlete biancoazzurre della Ginnastica, che hanno condiviso con te gli onori della vittoria nello sport, da noi tutti che abbiamo seguito la tua apparizione nella eletta cerchia formata dalle rappresentanti ufficiali della bellezza muliebre della città di San Giusto, le felicitazioni più sincere; soprattutto perchè hai affrontato l’agone estetico senza pose, con naturale baldanza sportiva (del «titolo» da difendere e del nuovo titolo da conquistare ci parlavi una sera con la maturata serenità d'un olimpionico), anche se ormai tutti ti chiamavano «Miss Venezia Giulia» ed camerieri nei banchetti tì invitavano a rispondere al telefono esponendo vistose lavagne recanti la scritta magniloquente.

Brava Fulvia ed anche, bravo Ceretti, che col suo infallibile intuito di fotografo artista t'ha scoperta; se il suo famosissimo Argo, boxer di gran classe, è rimasto a bocca asciutta alla Mostra canina, stavolta i cent’occhi li ha avuti davvero il proprietario.

«Il Piccolo di Trieste», 28 settembre 1948



1948 10 12 Il Piccolo di Trieste Fulvia Franco intro

La vita delle stelle è davvero molto faticosa e tale è anche il tributo che si deve pagare alla dea celebrità. Cosicché Fulvia Franco, appena eletta «Miss Italia 1948», invece di pensare al riposo da tante fatiche e tante ansie, ha domito fare in fretta e furia le valigie e volare a Roma dove l'attendevano impazienti regista ed operatori per il primo giro di manovella al film per il quale era stata scritturata. E nemmeno per un film da poco:

1948 10 12 Il Piccolo di Trieste Fulvia Franco f1

1948 10 12 Il Piccolo di Trieste Fulvia Franco f2

si tratta nientemeno che del film «Totò al Giro d'Italia», nel quale, è fianco del celebre principe De Curtis erede del titolo del Sacro Romano Impero, compariranno Bartali, Coppi, Nuvolari, Tosi ed altri noti sportivi, senza contare la graziosissima e pepata Isa Barzizza, per i cui occhi appunto Totò, lasciato l’insegnamento ginnasiale, inforca la bicicletta e parte per vincere il Giro d’Italia, unica condizione che la crudele Isa ha posto per ascendere con lui l’altare. Fulvia Franco ha posato per la prima volta davanti ad una macchina da presa, sotto la guida del bravo e paziente Mattoli e se il successo sarà in rapporto alla buona volontà da Fulvia dimostrata nell’interminabile ripetersi delle scene, si può dire che Fulvia farà molta strada.

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Eccola qui nella prima fotografia mentre riceve gli ultimi ritocchi prima del «ciak» iniziale. Davanti a lei è Totò, divenuto corridore per amore: gli stanno aggiustando quella barbetta, sacra per eredità, ma che sarà sacrificata anch’essa per amore. «Amore, amore», si potrebbe parafrasare, «quanti misfatti si commettono in tuo nome!». Nella seconda foto «Ironia della vita», dice Totò, e il film ha inizio. Eccoli ancora insieme nella terza foto, i due futuri cognati che si accorderanno per l’assalto finale agli amati che non li corrispondono e che sono Isa Barzizza (quarta foto) e Walter Chiari. E nella quinta Totò si abbandona addirittura alla disperazione: «Cosa ne sai piccina dell’amore?».

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La sesta foto, è stata presa all’Hotel di Russia, durante la festa in onore di Miss Italia. Eccola al tavolo dei giornalisti dei quali si è dichiarata amica, malgrado certi scherzi di cattivo gusto. Si è intrattenuta a lungo con loro cercando, con subdole arti femminili, di carpire loro qualche s .greto professionale: «Ora vi fotografo io», ha detto: ma poi ha rinunciato perchè ha detto che le macchine dei giornalisti sono troppo difficili e soprattutto troppo pesanti. Al tavolo sono, con alcuni giornalisti romani, due brillanti signore della società romana, Annamaria e Virginia Monachesi, note fra l’altro, come allevatrici cinofile, e padrone del celebre Lao-Tzè del quale Guido Notari della «Incom», con il dito alzato, sta discutendo i meriti ed i trionfi.

«Il Piccolo di Trieste», 28 settembre 1948


1948 10 16 Tempo Fulvia Franco Miss Italia intro2

Trieste, ottobre

Nel viaggio verso Trieste, venerdì, Miss Italia è stata costretta ad una fermata fuori programma così lunga che si è trasformata in pernottamento e si è protratta per 24 ore. È avvenuto a Pieris, paesino subito al di là dell’Isonzo, quindi in territorio italiano. Ma Pieris è il rifugio di tutti quei giuliani che vengono espulsi dal Territorio Libero per manifestazioni troppo vivaci di italianità; e costoro, per mantener fede alla nomea, hanno accolto Fulvia con una dimostrazione così rumorosa da costringere la "bella” al balcone della sede della Lega Nazionale.

1948 10 16 Tempo Fulvia Franco Miss Italia f11UN AEREO ha portato a Miss Italia il primo saluto di Trieste. Le è venuto incontro sino al confine e ha cominciato a volteggiare basso sulla strada lanciando fiori. Gli aviatori sono sportivi del Circolo triestino "Meteor”.

1948 10 16 Tempo Fulvia Franco Miss Italia f12A PIERIS, paesino ancora in territorio italiano. FuLvia è stata bloccata. Erano i giuliani espulsi dal "Territorio”, che improvvisavano una manifestazione. Miss Italia si è affacciata al balcone della Lega nazionale.

Solo il giorno dopo, sabato alle 17, Fulvia ha potuto ripartire. Alla barra del confine nel frattempo si erano raccolte molte automobili di triestini, e quando Miss Italia è arrivata, la polizia dello Stato Libero ha dovuto assai faticare prima di poter esaminare i documenti di Fulvia e del seguito. Finalmente si è composto un lungo corteo di macchine che, a passo ancor più lento dei 40 km. consentiti nella zona, ha affrontato le vie del centro. A , Trieste vige il silenzio, come è noto, eppure per la prima volta dalla fine della guerra tutte quelle auto e le altre che via via si accodavano sono sfilate per la città suonando ininterrottamente i
clackson per annunziare alla cittadinanza l’arrivo della sua beniamina, e la polizia non solo è restata indifferente, ma ha collaborato a tanto frastuono.

1948 10 16 Tempo Fulvia Franco Miss Italia f13«DOCUMENTI, bella italiana». Al posto di blocco la polizia dello Stato Libero non cede neppure di fronte alla celebrità. Fulvia e il suo giovane, padre (alla sua sinistra), che le era venuto incontro a Pieris, presentano i passaporti. Molti giuliani erano accorsi al confine a salutare Miss Italia. Le offrirono un mazzo di rose. Fulvia, commossa, stava per ringraziare, ma s’accorse eh'erano i suoi concittadini che la ringraziavano.

1948 10 16 Tempo Fulvia Franco Miss Italia f14LO SCAMBIO DEI FIORI, domenica allo Stadio di Trieste, è avvenuto tra Miss Italia e il capitano dei giocatori del "Bari”, ospiti degli alabardati. Fu in tale occasione che i giuliani dissero che Miss Italia aveva fatto il più bel goal per la sua città E applaudirono Fulvia più dei due marcatori della giornata. Ispiro e Begni. Poi, la partita vinta, i tifosi incontentabili affermarono ch’era stata Fulvia a portar fortuna

Sono cominciati così i festeggiamenti preparati a Fulvia Franco, applaudita, ricoperta di fiori, baciata da tutti i triestini che si erano riversati sulle strade. La sera stessa, organizzata da giornalisti e artisti, c’è stata una cena in suo onore al ristorante della Luna, il "Bagutta” triestino. Domenica sera. Miss Italia, è stata la grande festeggiata in un pranzo svoltosi al Castello di S. Giusto, ove sono intervenuti il Prefetto, il Sindaco e autorità alleate.


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G.S., «Tempo», anno X, n.41, 16 ottobre 1948


2018 09 20 Eco Risveglio Ossola 1948 Miss Italia Toto al giro d Italia intro

Il concorso di bellezza del ‘48 al Regina Palace e quel verdetto contestato

Andrea Dallapina, «Eco - Risveglio di Ossola», 20 settembre 2018



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I documenti

Toto-Al-Giro-D-Italia
In Totò al Giro d’Italia (realizzato mentre i corridori si preparavano per l’imminente Giro di Lombardia) recitano, nella parte di se stessi, alcuni celebri ciclisti; inoltre fanno una fugace apparizione, nel bar Vittorio Emanuele nel centro di Milano in cui il professor Casamandrei si reca per trovare un buon trainer, famosi sportivi di altre discipline. Del cast fanno parte inoltre Fulvia Franco, Miss Italia nel 1948, e Luigi Pavese, il quale affiancò Totò in diversi altri lavori.
All’inizio del film la sfilata delle concorrenti a Miss Italia avviene a Stresa, di fronte al Grand Hotel des Iles Borromées; una tappa dl Giro si conclude al Motovelodromo di corso Casale a Torino. Durante le riprese film Totò si fece sostituire sovente dalla sua controfigura, Dino Valdi, nelle scene in esterni, in particolare in quelle in cui doveva pedalare, non essendo davvero pratico nell’uso della bicicletta, proprio come il personaggio da lui interpretato.


Riferimenti e bibliografie:

  • Miss Italia: 80 anni di storia - missitalia.it
  • Archivio di Stato Lecce - Fulvia Franco, Miss Italia 1948: un'elezione venata di patriottismo
  • Andrea Dallapina, «Eco - Risveglio di Ossola», 20 settembre 2018