Mac Ronay (Germain Sauvard)


Pseudonimo di Germain Sauvard (Longueville, 20 giugno 1913 – Mougins, 21 giugno 2004), è stato un attore e acrobata francese.

Gli inizi

Iniziò la sua carriera di acrobata negli anni venti, perfezionando numeri sempre più spericolati. Nel 1936 fu tra i primi ad esibirsi in motocicletta insieme ad un amico in spettacoli di acrobazia del tipo "muro della morte" e simili. Nel 1938 approdò negli Stati Uniti, dove eseguì un pericolosissimo triplo salto mortale a bordo di una autovettura decappottabile.

L'arrivo sul palcoscenico

Dopo la Seconda guerra mondiale Mac Ronay decise di lasciare gli spettacoli di acrobazia, anche per via del mutamento dei gusti del pubblico, e iniziò ad esibirsi come il "Mago Alcarthy" eseguendo giochi di prestigio nei locali notturni della capitale francese, negli intervalli tra uno spogliarello e l'altro. Sorpreso dall'ilarità causata nel pubblico da un trucco mal riuscito, ebbe l'idea di cambiare il proprio spettacolo in chiave comica, dando così vita al personaggio di "mago" maldestro e pasticcione che, insieme con quello del "domatore delle pulci" e del "pianista matto", gli assicurerà il successo e la notorietà internazionale.

Durante uno dei suoi spettacoli come "Mago Alcarthy" viene notato da Maurice Chevalier, che gli procurerà una scrittura al Casino de Paris, consentendogli di effettuare un "salto di qualità" che lo porterà presto a calcare le tavole dei palcoscenici dei più noti locali di rivista parigini, tra cui l'ABC, il Bobino, il Lido e diversi altri.

Mac Ronay debutta nel 1956 al famoso Crazy Horse con il suo stralunato personaggio, sempre impassibile nonostante i suoi trucchi magici finiscano in disastri, e ostinatamente restio a pronunciare in scena qualsiasi parola, ad eccezione dell'esclamazione "Hep!".

La celebrità mondiale

Ben presto il personaggio di Mac Ronay oltrepassa le frontiere. Negli anni sessanta si esibisce negli Stati Uniti a Las Vegas e a Reno, nello stato del Nevada, ed è ripetutamente ospite del programma televisivo "Ed Sullivan Show". Di questo periodo sono anche le sue prime apparizioni cinematografiche, la prima nel film Totò di notte n. 1 (parodia del documentario Il mondo di notte diretto da Luigi Vanzi nel 1960).

Cinema e televisione

Il cinema si era già accorto del valore comico che la maschera lunare ed impassibile di Mac Ronay poteva portare in ruoli di contorno, e fu il regista Luigi Comencini ad offrire all'artista francese la possibilità di esibirsi non come prestigiatore, ma interpretando un vero e proprio personaggio, seppure minore, nel suo film Tutti a casa. A questa pellicola fecero seguito altri ruoli in diverse opere cinematografiche, sia italiane che straniere, l'ultimo dei quali fu nel film Le fou du Roi, diretto da Yvan Chiffre nel 1984.

Ma fu sul piccolo schermo che Mac Ronay si guadagnerà l'affetto di intere generazioni di spettatori. Particolarmente in Italia, dove negli anni sessanta e settanta sarà una presenza fissa in spettacoli musicali quali Studio Uno, nonché controparte del famoso mago Silvan in Sim Salabim.

L'addio alle scene

Nel 1989 il Ministro della Cultura francese Jack Lang conferì a Mac Ronay il titolo di "Chevalier des Arts et des Lettres", onorificenza solitamente accordata ad artisti e letterati, e su cui qualcuno commentò che in questa occasione era servita a celebrare un artista che nella sua carriera di lettere ne aveva usate davvero assai poche. Proprio durante questa cerimonia Mac Ronay annunciò l'intenzione di ritirarsi a vita privata, al termine di un percorso artistico durato oltre 60 anni.

Tuttavia il suo spettacolo continua, anche dopo la sua scomparsa, con le esibizioni del figlio Mac Ronay Junior, che sembra aver ereditato dal padre la sua "verve" artistica e l'espressione stralunata che è ormai come un "marchio di fabbrica".


Galleria fotografica e stampa dell'epoca


Filmografia

Europa di notte, regia di Alessandro Blasetti (1958)
Tutti a casa, regia di Luigi Comencini (1960)
Risate di gioia, regia di Mario Monicelli (1960)
L'assassino, regia di Elio Petri (1961)
Il mio amico Benito, regia di Giorgio Bianchi (1962)
Totò di notte n. 1, regia di Mario Amendola (1962)
I motorizzati, regia di Camillo Mastrocinque (1962)
Due contro tutti, regia di Alberto De Martino e Antonio Momplet (1962)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1963)
Caccia alla volpe, regia di Vittorio De Sica (1966)
La notte dei generali, regia di Anatole Litvak (1967)
L'ala o la coscia?, regia di Claude Zidi (1976)
Le fou du Roi, regia di Yvan Chiffre (1984)