Collaboratori e autori: Daniele Palmesi, Federico Clemente

Vianello Raimondo

(Roma, 7 maggio 1922 – Milano, 15 aprile 2010) è stato un attore, conduttore televisivo e sceneggiatore italiano.

Durante la sua carriera, iniziata alla fine degli anni quaranta, ha lavorato a lungo per il cinema, come attore comico in numerose pellicole e sceneggiatore di diversi film, per poi divenire un conduttore televisivo di noti varietà, dapprima in RAI (Un due tre, Tante scuse) e in seguito in Mediaset (Attenti a noi due), per poi cimentarsi nella conduzione di quiz televisivi (Zig Zag) e programmi sportivi (Pressing).

Particolarmente prolifici sono stati i sodalizi artistici prima con Ugo Tognazzi, con il quale negli anni cinquanta ha girato diversi film e condotto il varietà Un due tre, ed in seguito con la moglie Sandra Mondaini, con la quale dagli anni sessanta in poi ha realizzato molti varietà e diversi film. Gli ultimi decenni di attività della coppia sono stati caratterizzati dalla sitcom Casa Vianello, andata in onda per circa vent'anni.

Biografia

Raimondo era il quarto figlio di Guido Vianello (1880-1965), di una famiglia veneta con tradizioni marinare originaria di Pellestrina, e di Virginia (nome intero Virginia Margherita Maria) dei marchesi Accorretti (1896-1984), di antica famiglia nobile maceratese, nonché nipote del poeta futurista Alberto Vianello e cugino del cantante Edoardo Vianello. Nato a Roma, trascorse la giovinezza a Pola, dove si era trasferito il padre, ammiraglio della Regia Marina preposto al comando della famosa accademia navale già austro-ungarica, e poi, durante la Seconda guerra mondiale, in Dalmazia, sempre per motivi di servizio del padre. Successivamente Raimondo si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ove conseguì la laurea senza peraltro mai esercitare alcuna professione forense. A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana[1] come sottufficiale dei bersaglieri, nel 1945 venne detenuto dagli Alleati nel campo di Coltano assieme ad altri personaggi famosi (gli attori Enrico Maria Salerno e Walter Chiari, il giornalista Enrico Ameri e il politico Mirko Tremaglia)[1].

Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, fu atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, ma aveva anche la passione per il calcio giocato: venne cercato infatti anche dal Palermo, che nel 1946 militava in Serie B e che gli avrebbe offerto 30.000 lire al mese, ma egli rifiutò l'offerta poiché aveva altre ambizioni. Si limitò quindi a giocare in Terza Categoria nella SaMo, squadra di cui era Presidente che portava le iniziali della sua futura moglie, Sandra Mondaini[2].

Gli esordi e l'incontro con Sandra Mondaini

Partecipò alla rivista Cantachiaro n°2 di Garinei e Giovannini, in cui ebbe grande successo. Negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passò al cinema come caratterista accanto ad attori quali Totò, Franco e Ciccio, Virna Lisi e l'amico Ugo Tognazzi. Lavorò contemporaneamente anche a teatro. tra i registi che lo chiamarono: Mario Mattoli, Oreste Biancoli, Renzo Tarabusi e Marcello Marchesi.

Il grande successo giunse in televisione nel programma Un due tre assieme a Ugo Tognazzi, che conobbe qualche anno prima (nel 1951) e con il quale cominciò un sodalizio artistico che durò per tutto il decennio. Un due tre fu il primo esempio di satira televisiva, che non evitò di toccare Presidenti della Repubblica e del Consiglio. Per un'epoca nella quale la censura televisiva discendeva dalla stessa impostazione data alla rete unica della RAI, ciò si prestava inevitabilmente a qualche guaio censorio, che sarebbe evoluto verso la chiusura stessa del programma.

Questa avvenne durante la puntata del 25 giugno del 1959, quando il duo Tognazzi-Vianello decise di mettere in burletta un incidente occorso la sera prima alla Scala e rigorosamente taciuto dai principali mezzi di stampa: il Capo dello Stato italiano Giovanni Gronchi, a causa del tentativo di un gesto galante con una signora, cadde a terra per la sottrazione della sedia accanto al presidente della Repubblica Francese De Gaulle. Il duo ripeté la scena in televisione: Raimondo Vianello tolse la sedia a Tognazzi che cadde a terra e Vianello gli gridò: "Chi ti credi di essere?". La comicità più popolaresca e sanguigna di Ugo e quella più raffinata e "inglese" di Raimondo si compenetravano a vicenda con ottimi risultati comici che ottennero grande successo di pubblico.

Nel 1958 conobbe Sandra Mondaini, figlia del pittore Giacinto "Giaci" Mondaini, con la quale lavorò in teatro con Sayonara Butterfly, parodia dell'opera di Puccini. Nel 1960 per il cinema girò Le olimpiadi dei mariti con Sandra Mondaini ed Ugo Tognazzi. Nella stessa stagione Vianello e Mondaini presentarono una rivista molto tradizionale, Un juke box per Dracula, ricca di satira politica e sociale. Il 28 maggio 1962 si sposò con Sandra, con la quale ha lavorato in coppia per quasi cinquant'anni[3].

Gli anni sessanta e settanta

Nel 1963 comparve al fianco della moglie nel varietà Il giocondo, al quale fecero seguito numerose altre trasmissioni in cui lavorarono insieme. Nel 1967 partecipò alla conduzione della trasmissione Il tappabuchi con la Mondaini e Corrado in qualità - secondo l'ironica definizione dei titoli di testa del programma - di "aiuto presentatore" di Corrado. Qui, presentò le candid camera di Nanni Loy con protagonista la bella Mariella Palmich.

L'anno seguente tornò di nuovo in TV con il programma Su e giù in cui lavorò ancora con la consorte e con Corrado. Sempre con Sandra, portò i simpatici battibecchi coniugali in versione radiofonica nella trasmissione Io e lei. Nel 1969 condusse con Johnny Dorelli il varietà musicale Rai del sabato sera Canzonissima: in realtà Raimondo doveva partecipare come ospite per qualche puntata, ma poi divenne co-conduttore di Dorelli. Allo show facevano presenza fissa le gemelle Alice ed Ellen Kessler.


Le olimpiadi dei mariti... era il 1960. Eravamo partiti con l'idea di fare una parodia della Dolce vita; e non era affatto una parodia facile o corriva, anzi, il copione di Scarnicci e Tarabusi era assai ben scritto; iniziava, come il film di Fellini, con il trasporto in elicottero di una grande statua... però quando Fellini seppe della parodia non gradì, e lo fece sapere al nostro produttore, che era in stretti rapporti di lavoro con i produttori di Fellini, e non ebbe altra scelta che abbandonare il progetto. Però la troupe era già scritturata, e mancavano pochi giorni all'inizio delle riprese. Che fare? Per fortuna c'erano le Olimpiadi a Roma, e su questa felice coincidenza improvvisammo il film giorno per giorno.


Dal 1970 lavorò alla sceneggiatura di diversi film, molti dei quali avevano come regista Steno. Il primo si intitolava Il trapianto; l'ultimo, invece, fu Sbirulino (1982), che vedeva protagonista sua moglie nel ruolo del noto clown, per la regia di Flavio Mogherini. Negli anni settanta, i due coniugi hanno partecipato a diversi varietà trasmessi dalla RAI che ebbero grande successo. Il primo di tutti fu Sai che ti dico? del 1972, in cui erano i protagonisti dello show assieme ad Iva Zanicchi ed alla soubrette Minnie Minoprio.

Nel 1974 fu la volta dello spettacolo Tante scuse, seguito l'anno successivo da Di nuovo tante scuse: in entrambe le edizioni furono ospiti fissi i Ricchi e Poveri, che interpretarono, tra l'altro, la sigla finale di trasmissione. Inoltre, erano spesso presenti i comici caratteristi Tonino Micheluzzi ed Enzo Liberti. Alla fine del 1976, Sandra e Raimondo lasciarono momentaneamente da parte la televisione, per portare la loro comicità nel varietà radiofonico Più di così, che prese il posto dello storico Gran varietà; si trattava di uno show con ospiti, sketch e canzoni, registrato con il pubblico in sala.

Al fianco dei due artisti che presentavano lo spettacolo, parteciparono anche Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri e Alighiero Noschese. Nel 1977 la coppia Mondaini-Vianello tornò in tv con lo spettacolo Noi... no! (il loro primo programma TV a colori). L'anno seguente i coniugi Vianello furono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno Io e la Befana con la partecipazione di Gigi Sammarchi e Andrea Roncato.

Nel 1980, dalla Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia, i Vianello presentarono insieme a Delia Scala lo spettacolo Una rosa per la vita, uno dei primi esempi di iniziativa televisiva destinata a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro; il galà, che vide la partecipazione di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, venne riproposto per altri due anni con la stessa formula e gli stessi presentatori. Successivamente, Raimondo presentò il quiz Sette e mezzo, mentre nel 1981 condusse ancora una volta a fianco della moglie lo show del sabato sera Stasera niente di nuovo, ultimo loro spettacolo realizzato in RAI, con la partecipazione di Heather Parisi, Gianni Agus ed Enzo Liberti.

Il grande successo nella televisione commerciale

Nel 1982, sempre insieme a Sandra, fu tra i primissimi artisti di grande popolarità a lasciare la RAI per approdare sul neonato network televisivo privato della Fininvest, con lo show Attenti a noi due, in onda su Canale 5 in cui i due coniugi erano protagonisti con la partecipazione di Al Bano, Romina Power, i Ricchi e Poveri e la soubrette italo-francese Trixie Revelli, cui faranno seguito diversi altri spettacoli di intrattenimento tra cui Attenti a noi due 2 nel 1983 (venne annunciato anche un Attenti a noi due 3, che però non fu mai realizzato) e Sandra e Raimondo Show del 1987 con Cinzia Lenzi, Bonnie Bianco, Galyn Görg, Alessandra Martines, Steve La Chance, Sabrina Salerno e Tracy Spencer.

Da solo, sempre su Canale 5, ha presentato i quiz Zig Zag (1983-1986), con la partecipazione della valletta Simona Mariani (poi sostituita da Elena Mattolini) e di Enzo Liberti (nella terza ed ultima vi prese parte come co-conduttrice anche la Mondaini), e Il gioco dei 9 (1988-1990).

A dieci anni dalla nascita della televisione commerciale, nel 1990 la coppia Vianello-Mondaini venne chiamata a condurre una puntata del varietà Buon compleanno Canale 5 con Heather Parisi, presenza fissa del programma; insieme a Mike Bongiorno, Corrado e Marco Columbro, l'11 gennaio 1991 tornarono a presentare la puntata finale della trasmissione.

Dal 1988 al 2007 Sandra e Raimondo divennero i protagonisti di Casa Vianello, la sit-com più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana: vennero infatti realizzate 16 stagioni per un totale di 343 episodi mantenendo negli anni l'impianto classico del programma, che ne ha reso il grande e costante successo. Assieme alla coppia Mondaini-Vianello, anche l'attrice Giorgia Trasselli nei panni della tata. Tra il 1996 e il 1997 la serie si trasferì in campagna, con cinque film per la tv intitolati Cascina Vianello, a cui partecipò anche Paola Barale, e altri cinque dal titolo I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimentò in una insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, ma sempre in chiave umoristica.

Contemporaneamente, Vianello condusse su Italia 1 la trasmissione sportiva Pressing (1991-1999), durante la quale, in occasione della discesa in campo politico di Silvio Berlusconi nel 1994, dichiarò incalzato da Antonella Elia, e in maniera semiseria, alla sua maniera, l'intenzione di votare per il proprio editore alle imminenti elezioni politiche[4]. Dal 2000 al 2006 è stato ospite e opinionista della trasmissione sportiva Pressing Champions League, condotta da Massimo De Luca. D

Divenuto ormai un'icona del "buon presentatore", per la capacità di trasmettere un'atmosfera cordiale, Vianello fu poi chiamato di nuovo in RAI a presentare il Festival di Sanremo 1998 affiancato da Eva Herzigova e Veronica Pivetti: la sua conduzione venne generalmente considerata elegante e distaccata[1]. Nello stesso anno fu celebrato insieme a Mike Bongiorno e Corrado quale pioniere della televisione italiana con la serata televisiva I 3 Tenori, condotta da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana per Canale 5. Essendo trasmessa di domenica sera, serata nella quale veniva trasmesso su Italia 1 Pressing, per evitare la doppia esposizione di Vianello il conduttore ha abbandonato a metà serata la trasmissione. Il pretesto è servito a far entrare in scena la moglie, Sandra Mondaini, che ha così preso il posto del marito raccontando aneddoti che l'hanno vista protagonista assieme a Mike e a Corrado.

Nel 2003 Sandra e Raimondo hanno partecipato al programma La fabbrica del sorriso, il primo progetto televisivo promosso da Mediafriends Onlus, condotto da Gerry Scotti, Claudio Bisio, Alessia Marcuzzi e Michelle Hunziker; oltre ai comici di Zelig e ad altri personaggi dello spettacolo, anche loro hanno aderito all'iniziativa con questo evento di solidarietà a favore dell'infanzia disagiata. Nel 2004 la coppia ha realizzato la sua ultima trasmissione televisiva, Sandra e Raimondo Supershow, andata in onda nel preserale della domenica durante tutta l'estate, dove hanno ripercorso la loro carriera artistica tramite la presentazione di numerosi filmati di repertorio a un gruppo di ragazzi[5].

Gli ultimi anni e la morte

Il film Crociera Vianello del 2008 è stato l'ultimo lavoro della celebre coppia, anche se Vianello si dichiarò ironicamente disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po' dormiente»[6]. Nello stesso anno furono ospiti nella serata finale del Festival di Sanremo condotto da Pippo Baudo, dove ricevettero il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, un importante riconoscimento alla loro lunga carriera; a luglio dello stesso anno, il Roma Fiction Fest assegnò alla coppia il premio RFF alla carriera.

A seguito della morte del collega Mike Bongiorno, Raimondo ha concesso, assieme alla moglie, qualche intervista in ricordo del conduttore scomparso, che oltretutto era anche un caro amico della coppia. Muore a 87 anni e 11 mesi il 15 aprile 2010 presso l'ospedale San Raffaele di Milano, dopo 11 giorni di ricovero a causa di un blocco renale[7] (dal 1972 viveva con un solo rene), precedendo di cinque mesi la moglie Sandra[8]. La sera stessa della morte le reti Mediaset cambiarono programmazione per ricordarlo. Striscia la notizia dedicò a Vianello gran parte della trasmissione, Vite straordinarie mandò in onda una puntata speciale su di lui come Terra! e nella notte, su Retequattro, andò in onda una puntata dello show del 1983 Attenti a noi due 2.[9]

Grande cordoglio anche da parte di tutto il mondo sportivo, che ne ricordava con affetto gli anni spesi alla conduzione di noti rotocalchi televisivi di approfondimento calcistico; in particolare l'Inter, squadra per la quale Vianello non aveva mai nascosto la propria simpatia[10], espresse il suo cordoglio tramite un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale[11]; ma non mancarono di ricordarlo anche le squadre legate alle città natali dei suoi genitori: l'Ancona[12] e il Venezia[13]. La camera ardente viene allestita presso lo studio 4 di Mediaset a Cologno Monzese, lo stesso dove per più di dieci anni i coniugi Vianello avevano registrato gli episodi della sit-com Casa Vianello.

Dopo il funerale, svoltosi il 17 aprile 2010 presso la Chiesa di Dio Padre a Milano 2 alla presenza della moglie Sandra Mondaini, della famiglia di filippini che l'ha assistito negli ultimi anni e di molti personaggi dello spettacolo, come Pippo Baudo, Gerry Scotti, Giorgia Trasselli, e della politica, tra i quali anche il Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, nonché suo grande amico Silvio Berlusconi. Viene sepolto a Roma, nella tomba di famiglia presso il cimitero del Verano. La moglie Sandra, scomparsa il 21 settembre dello stesso anno, in base alle sue volontà testamentarie e diversamente da quanto tutti si aspettavano, viene invece sepolta a Milano nel cimitero di Lambrate accanto ai genitori Giuseppina e Giacinto e non a Roma, vicino al marito Raimondo[14]. Il 2 novembre 2010 i nomi di Sandra e Raimondo sono stati iscritti al Famedio, nel corso di una cerimonia pubblica[15].

Il paese di Offagna, in provincia di Ancona, ha intitolato a Raimondo Vianello il nuovo stadio di calcio.


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

1954 12 21 Gazzetta del Popolo Tognazzi Vianello Gray intro

vice, «Gazzetta del Popolo», 21 dicembre 1954


«Epoca», 1956 - Recensione della rivista con Tognazzi e Vianello Campione senza volere


«Radiocorriere TV», 1963 - Raimondo Vianello


Dopo «Sai che ti dico?» non vedremo più Vianello attore: ha scelto la macchina da scrivere. «In fondo recitare non mi diverte affatto». Trent'anni fa sotto un mitragliamento il suo singolare (e pericoloso) esordio d'autore. Terminati i copioni per lo show del sabato sera, sta scrivendo, sempre in coppia con Scarnicci, la sceneggiatura d'un film per Lando Buzzanca. Come far ridere gli italiani.

Roma, febbraio

Pronto Sandra? Buongiorno, tesoro, sono io, Raimondo, mi senti? Pronto? Pronto? Ecco, mi senti bene? E' arrivato l’avviso di accertamento dell’imposta di famiglia... E' intestato Alessandrina Mondaini, non ti pare buffo?...». La «piccola vendetta» di Raimondo Vianello a sua moglie è compiuta. Ora sono pari. Lei, in tournée teatrale con Pippo Baudo nelle Puglie, lo chiama a Roma ogni sera, dopo lo spettacolo, all’una, alle due e anche alle tre del mattino. Premette un anacronistico «Scusa, amore, dormivi?» e, senza aspettare la risposta, va avanti a raccontare com’è andata la serata, come erano il pubblico, il teatro, le accoglienze. Puntualmente, l’indomani mattina, lui le restituisce il paio k molto prima delle 13, ora in cui la signora Vianello prende il caffè del risveglio.

Sul principio era un «jeu de massacre», anche abbastanza crudele: poi è divenuta un’affettuosa cattiveria e, infine, una spiritosa schermaglia coniugale. Secondo Vianello è, tutto sommato, uno dei massimi teoremi dell'Umorismo («Non c'è spirito senza un pizzico di crudeltà»), applicato ai rapporti matrimoniali.

p La prossima settimana, a cinquanta anni di età e trenta di carriera alle spalle, Raimondo Vianello appenderà al chiodo i suoi panni di attore dinanzi al pubblico della televisione. «Non è un addio vero e proprio», spiega, «avevo già deciso di piantarla tempo fa e poi sono tornato sulla mia decisione. E poi gli addii sono sempre un po' retorici, non mi piacciono, sono contrari alla mia indole. Diciamo che ora la mia vera attività è un'altra, quella dell'autore. Che bellezza fare ei copioni in cui l'attore comico deve gettarsi vestito in una vasca... sapendo però che il ruolo lo ricopre un altro! Ecco, ho deciso di non buttarmi più vestito in acqua. Tenendo poi conto che odio le partecipazioni come "ospite d'onore'' e che in vita mia non ho mai fatto le cosiddette " serate ”, che pure rendono molti quattrini, la mia attività di attore è dunque ridotta proprio all’osso, anche per via dell’impegno non indifferente che la mia nuova professione comporta. Del resto, al contrario di Sandra che è un'istintiva e perciò si trova meglio a teatro che dietro la macchina da presa o la telecamera, io non sono un attore per mentalità. Di Sai che ti dico?, per esempio, volevo solo scrivere i testi: poi mi hanno convinto anche ad interpretarli. Credo però che non lo farei più. Ora debbo pensare solo a consolidarmi come autore».

1972 02 13 Radiocorriere TV Mondaini Vianello f1«Sai che ti dico?»: la coppia Mondaini-Vianello in uno degli sketches della panchina.

«Autore», in effetti, Vianello si accorse d'essere già trent'anni fa, nel 1942, durante la guerra, mentre faceva il corso di allievo ufficiale a Grosseto. Così egli stesso racconta l’episodio: «Eravamo a fare delle esercitazioni, quando fummo sorpresi da un attacco di caccia nemici. Ci ordinarono di stenderci carponi a terra in un campo da poco arato e, mentre attendevamo col fiato sospeso le ondate aeree di ritorno, mi balenò un'idea a cui non seppi resistere. Al momento delle “ picchiate " nemiche salivo su un montarozzo e, armato di zolle da quasi mezzo chilo l'una, le lanciavo (rischiando io stesso la pelle) sulla schiena dei miei commilitoni, molti dei quali si credettero realmente raggiunti da una scheggia. Oddio mamma, gridavano, sono ferito, mi hanno ammazzato, aiutatemi. Per fortuna di feriti veri non ce ne furono; quelli presunti se la cavarono con un ricambio di biancheria, tra le risate generali». Un copione non scritto, quindi, ma ideato e vissuto di persona. Che se poi ferito veramente ci fosse rimasto lui, Vianello, poteva rimediarci «una medaglia al valore umoristico per non aver saputo resistere alla tentazione di creare una situazione comica, con grande sprezzo del pericolo ed un pizzico di sadismo». Doti notoriamente fondamentali per un vero umorista. Tanto più che il giovane allievo ufficiale, alto biondo distinto e figlio di ammiraglio, allora pensava soltanto a laurearsi in legge e ad avviarsi alla carriera diplomatica, a guerra finita. Mai immaginando che gli ci sarebbero voluti quasi trent'anni, spesi tra teatro, cinema radio e TV, per tornare a fare l’umorista in proprio.

Messosi quindi praticamente in pensione come attore, Raimondo Vianello ha trovato nel nuovo mestiere di autore una seconda giovinezza. Attacca ogni mattina alle 9, quando arriva a casa sua Giulio Scarnicci: finiti i copioni di Sai che ti dico?, stanno ora lavorando in tandem ad un secondo film con Buzzanca (hanno già scritto soggetto e sceneggiatura di Un vichingo venuto dal Sud). «Io e Scarnicci», dice Vianello, «siamo abbastanza uguali nel carattere e nei metodi di lavoro; però ci completiamo bene insieme, perché nessuno dei due si entusiasma mai troppo alle idee dell’altro. Insomma, ci freniamo reciprocamente, fino a trovare la misura giusta».

1972 02 13 Radiocorriere TV Mondaini Vianello f2Sandra hippy e Raimondo astronauta

Ma qual è oggi la misura giusta per un autore di testi comici di consumo? Costa fatica far ridere l'italiano medio?

«Fatica? No. Un po' di dialetto e un po’ di parolacce ed è fatta». La risposta è sconsolante, ma come la mette Vianello con la TV dove le parolacce sono bandite? «Ci sono i corrispettivi», confessa, «come Sandra che fa la bambina terribile, io che faccio Osvaldo il carrellista. Al grosso pubblico piacciono, ce li richiedono continuamente. In compenso ci rifacciamo con altre cose che talvolta hanno soddisfatto anche i palati più difficili. Ricorda, per esempio, il finale dello " sketch " in cui Sandra ed io abitavamo una stanza tipo carrozza ferroviaria con letti a castello, come cuccette? Ci affacciavamo alla finestra e. dalla strada, la gente ci salutava col fazzoletto. Mi hanno detto che è piaciuto molto a Zavattini. Certo è piu difficile: se invece ci si butta sul calcio, sulla tredicesima, sul 27, sul fisco o su Mike Bongiorno si fa subito centro. Io e Scarnicci abbiamo cercato di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Gli " sketches ” della panchina, per esempio, sono un tentativo, ambizioso magari, di riequilibrare la guittata e il cedimento al telespettatore di bocca buona. Il pubblico, tuttavia, sembra mostrare il bisogno di ridere in modo più schietto e diretto: e ciò spiega il " repechage " e il rinnovato successo di certi film di Totò. Ad ogni modo la gente, oggi, ride male. L’umorismo vero è in ribasso». Forse è stato sempre così: ai suoi tempi Trilussa diceva che l'umorismo è lo «zucchero della vita» e aggiungeva «ma quanta saccarina c’è in giro!». Mentre Marinetti lo paragonava alla «ventenne crocerossina del Buonumore (quarantenne spesso ferito a morte)». Ma c'è una formula, un «segreto del mestiere», per produrre e vendere umorismo spicciolo o almeno per curare le ferite inferte al Buonumore?

1972 02 13 Radiocorriere TV Mondaini Vianello f3

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Piccola galleria degli "scontri" televisivi di Sandra e Raimondo nello spettacolo del sabato sera. La scenetta in alto, dice Vianello, è piaciuta molto a Cesare Zavattini

Formule vere e proprie, per Vianello, non ce ne sono; leggi più o meno immutabili sì: ridere delle cose serie o presunte tali, sfruttare la legge dei contrari senza rinunciare a quell'ingrediente di base che, se non è cattiveria o irriverenza in assoluto, somiglia molto al contrario della bontà e dell'ossequio. Per esempio la parodia di Maga Maghella — idoletto televisivo per le tredici settimane di Canzonissima — che finisce schiacciata con voluttà sotto i piedi («Avevo paura delle reazioni dei bambini», dice l'attore, «e qualcuno infatti ha protestato»), il tedoforo a cui spengono la fiaccola con un secchio d'acqua in faccia, il chirurgo in sala operatoria che chiede bisturi. forbici, garza e — a paziente deceduto — prete.

Addio dunque all'attore Raimondo Vianello?

«A sentire mia moglie Sandra, sembra proprio di sì: perché lei considera il lavoro del comico un dare troppo se stessi in pasto al pubblico e perché, in fondo, sa benissimo che a me fare l’attore non diverte affatto».

Una risposta «diplomatica», per dire che non esce definitivamente dalla scena, ma esce dalla porta degli attori (lasciandosela socchiusa per scaramanzia) per poi rientrare dalla finestra degli autori.

Giuseppe Tabasso, «Radiocorriere TV», 13 febbraio 1972



Teatro

Cantachiaro n° 2, regia di Oreste Biancoli (1945)
Soffia so... ai bagni di mare, regia di Mario Mattoli (1946)
Soffia so... n° 2, regia di Mario Mattoli (1946)
Sono le dieci e tutto va bene, regia di Mario Mattoli (1946-1947)
Domani è sempre domenica, regia di Garinei e Giovannini (1946-1947)
Buon appetito di Michele Galdieri (1948)
Quo vadis, regia di Oreste Biancoli (1950)
Black and white, regia di Oreste Biancoli (1951)
Dove vai se il cavallo non ce l'hai?, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1951)
Barbanera, buon tempo si spera, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1953)
Ciao fantasma, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1952)
Passo doppio, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1954)
Campione senza volere, regia di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1955)
Okay fortuna!, regia di Marcello Marchesi (1956)
I fuoriserie, regia di Marcello Marchesi (1957)
Sayonara Butterfly, regia di Marcello Marchesi (1958)
Un juke-box per Dracula, regia di Marcello Marchesi (1959)

Filmografia

Attore

Partenza ore 7, regia di Mario Mattoli (1946)
I due orfanelli, regia di Mario Mattoli (1947)
Fifa e arena, regia di Mario Mattoli (1948)
Totò sceicco, regia di Mario Mattoli (1950)
Amor non ho... però... però, regia di Giorgio Bianchi (1951)
Napoleone, regia di Carlo Borghesio (1951)
Lo sai che i papaveri, regia di Metz e Marchesi (1952)
5 poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)
Noi due soli, regia di Marino Girolami (1952)
Café Chantant, regia di Camillo Mastrocinque (1953)
L'amore in città, episodio "Gli italiani si voltano", regia di Alberto Lattuada (1953)
Ridere! Ridere! Ridere!, regia di Edoardo Anton (1954)
Assi alla ribalta, regia di Ferdinando Baldi e Giorgio Cristallini (1954)
La moglie è uguale per tutti, regia di Giorgio Simonelli (1955)
Mia nonna poliziotto, regia di Steno (1958)
Marinai, donne e guai, regia di Giorgio Simonelli (1958)
Il nemico di mia moglie, regia di Gianni Puccini e Gabriele Palmieri (1959)
Non perdiamo la testa, regia di Mario Mattoli (1959)
Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattoli (1959)
La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
La duchessa di Santa Lucia, regia di Roberto Bianchi Montero (1959)
A noi piace freddo...!, regia di Steno (1960)
Tu che ne dici?, regia di Silvio Amadio (1960)
Le ambiziose, regia di Tony Amendola (1960)
Le olimpiadi dei mariti, regia di Giorgio Bianchi (1960)
Caccia al marito, regia di Marino Girolami (1960)
Il mio amico Jekyll, regia di Marino Girolami (1960)
Il principe fusto, regia di Maurizio Arena (1960)
Noi siamo due evasi, regia di Giorgio Simonelli (1960)
Ferragosto in bikini, regia di Marino Girolami (1960)
Gli incensurati, regia di Francesco Giaculli (1961)
Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattoli (1961)
Scandali al mare, regia di Marino Girolami (1961)
Psycosissimo, regia di Steno (1961)
Bellezze sulla spiaggia, regia di Romolo Guerrieri (1961)
La ragazza di mille mesi, regia di Steno (1961)
Cacciatori di dote, regia di Mario Amendola (1961)
Gerarchi si muore, regia di Giorgio Simonelli (1961)
Pugni pupe e marinai, regia di Daniele D'Anza (1961)
I magnifici tre, regia di Giorgio Simonelli (1961)
La ragazza sotto il lenzuolo, regia di Marino Girolami (1961)
Maciste contro Ercole nella valle dei guai, regia di Mario Mattoli (1961)
Il mantenuto, regia di Ugo Tognazzi (1961)
Una domenica d'estate, regia di Giulio Petroni (1962)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962)
Totò diabolicus regia di Steno (1962)
5 marines per 100 ragazze, regia di Mario Mattoli (1962)
I tre nemici, regia di Giorgio Simonelli (1962)
I tromboni di Fra' Diavolo, regia di Giorgio Simonelli (1962)
Due contro tutti, regia di Antonio Momplet (1962)
Siamo tutti pomicioni, regia di Marino Girolami (1963)
Vino, whisky e acqua salata, regia di Mario Amendola (1963)
La donna degli altri è sempre più bella, regia di Marino Girolami (1963)
Queste pazze, pazze donne, regia di Marino Girolami (1963)
Gli imbroglioni, regia di Lucio Fulci (1963)
Follie d'estate, regia di Edoardo Anton e Carlo Infascelli (1963)
Le tardone, regia di Marino Girolami (1964)
I maniaci, regia di Lucio Fulci (1964)
I marziani hanno 12 mani, regia di Castellano e Pipolo (1964)
Amore facile, regia di Gianni Puccini (1964)
I gemelli del Texas regia di Steno (1964)
Le motorizzate, regia di Marino Girolami (1964)
Veneri al sole, regia di Marino Girolami (1965)
Spiaggia libera, regia di Marino Girolami (1965)
Amore all'italiana, regia di Steno (1965)
Oggi, domani, dopodomani, regia di Luciano Salce (1965)
Letti sbagliati, regia di Steno (1965)
I figli del leopardo regia di Sergio Corbucci (1965)
Gli eroi del West, regia di Steno (1965)
Mi vedrai tornare, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1966)
Veneri in collegio, regia di Marino Girolami (1966)
7 monaci d'oro, regia di Moraldo Rossi (1966)
Dio, come ti amo!, regia di Miguel Iglesias (1966)
Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)
Ringo e Gringo contro tutti, regia di Bruno Corbucci (1966)
Il vostro superagente Flit, regia di Mariano Laurenti (1967)
Riderà (Cuore matto), regia di Bruno Corbucci (1967)
Franco, Ciccio e le vedove allegre, regia di Marino Girolami (1967)
Granada, addio! regia di Marino Girolami (1967)
Sette volte sette regia di Michele Lupo (1968)
Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]
Il trapianto, regia di Steno (1970)
Armiamoci e partite!, regia di Nando Cicero (1971)
Il vichingo venuto dal sud, regia di Steno (1971)
Il terrore con gli occhi storti, regia di Steno (1972)
La schiava io ce l'ho e tu no, regia di Giorgio Capitani (1972)
L'uccello migratore, regia di Steno (1972)
L'arbitro, regia di Luigi Filippo D'Amico (1974)
Il domestico, regia di Luigi Filippo D'Amico (1974)
Il gatto mammone, regia di Nando Cicero (1975)
Spogliamoci così, senza pudor, regia di Sergio Martino (1976)
Il ficcanaso, regia di Bruno Corbucci (1981)
Fico d'India, regia di Steno (1980)
Sbirulino, regia di Flavio Mogherini (1982)
Nel film La moglie è uguale per tutti è doppiato da Stefano Sibaldi.

Sul set, con Totò


Televisione

Conduttore e comico nei varietà

Un due tre, con Ugo Tognazzi (Programma Nazionale: 1954–1959)
Lui e lei, regia di Vito Molinari (Programma Nazionale: 1956)
Canzonissima, regia di Antonello Falqui (Programma Nazionale: 1958, 1969)
Il tappabuchi, regia di Vito Molinari (Programma Nazionale: 1967)
Su e giù, regia di Eros Macchi (Secondo Programma: 1968)
Sai che ti dico?, regia di Antonello Falqui (Programma Nazionale: 1972)
Rivediamoli insieme, regia di Lino Procacci e Piero Turchetti (Programma Nazionale: 1974)
Tante scuse, regia di Romolo Siena (Programma Nazionale: 1974)
Di nuovo tante scuse, regia di Romolo Siena (Programma Nazionale: 1975–1976)
Noi... no!, regia di Romolo Siena (Programma Nazionale: 1977–1978)
Io e la Befana, regia di Romolo Siena (Rete 1: 1978–1979)
Una rosa per la vita, regia di Luigi Bonori e Daniele D'Anza (Rete 1: 1980, 1981, 1982)
Sette e mezzo (Rete 1: 1980)
Stasera niente di nuovo, regia di Romolo Siena (Rete 1: 1981)
Attenti a noi due, regia di Romolo Siena (Canale 5: 1982)
Attenti a noi due 2, regia di Davide Rampello (Canale 5: 1983)
Zig Zag, regia di Laura Basile e Luigi Ciorciolini (Canale 5: 1983–1986)
SandraRaimondo Show, regia di Mario Bianchi e Romolo Siena (Canale 5: 1987)
Il gioco dei 9, regia di Rinaldo Gaspari e Paolo Zenatello (Canale 5: 1988–1990)
Quel motivetto... (Canale 5: 1990)
Buon compleanno Canale 5, regia di Stefano Vicario (Canale 5: 1990–1991)
Pressing (Italia 1: 1991–1999)
Studio Tappa (Italia 1: 1994, 1996)
Festival di Sanremo (Rai 1: 1998 [come conduttore], 2008 [ospite con la Mondaini nella serata finale])
I 3 Tenori (Canale 5: 1998)
Pressing Champions League (Italia 1: 2000–2006) [nel ruolo di opinionista]
La fabbrica del sorriso, regia di Fabio Calvi (Canale 5: 2003)
Sandra e Raimondo Supershow, regia di Beppe Recchia (Canale 5: 2004)

Attore

Giro a segno (1956)
Natale con chi vuoi (1956)
Appuntamento a Roma (1957)
Il signore di mezza età, regia di Gianfranco Bettetini (1963)
Il giocondo, regia di Gianfranco Bettetini (1963–1964)
Biblioteca di Studio Uno (1964)
Qui Stoccolma vi parla Raimondo Vianello (1965)
Casa Vianello, regia di Cesare Gigli (20 episodi, 1988)
Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (40 episodi, 1990–1991)
Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1992)
Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1993)
Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1994)
Casa Vianello, regia di Paolo Zenatello (20 episodi, 1995)
Cascina Vianello, regia di Paolo Zenatello (5 episodi, 1996)
I misteri di Cascina Vianello: "Un matrimonio e un funerale", regia di Gianfrancesco Lazotti (1997)
I misteri di Cascina Vianello: "Pericolo sul filo di lana", regia di Gianfrancesco Lazotti (1997)
I misteri di Cascina Vianello: "Quattro assi per una rapina", regia di Gianfrancesco Lazotti (1997)
I misteri di Cascina Vianello: "Delitto al circo", regia di Gianfrancesco Lazotti (1997)
I misteri di Cascina Vianello: "Paura nella stalla", regia di Gianfrancesco Lazotti (1997)
Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (25 episodi, 2000–2001)
Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (20 episodi, 2001)
Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (21 episodi, 2002)
Casa Vianello, regia di Fosco Gasperi (20 episodi, 2003)
Casa Vianello, regia di Maurizio Simonetti (20 episodi, 2003–2004)
Casa Vianello, regia di Maurizio Simonetti (20 episodi, 2005–2006)
Casa Vianello, regia di Francesco Vicario (20 episodi, 2006–2007)
Casa Vianello, regia di Francesco Vicario (20 episodi, 2007–2008)
Crociera Vianello, regia di Maurizio Simonetti (2008)

Sceneggiatore

Casa Vianello, registi vari (1988–1994)
Cascina Vianello - serie TV, regia di Paolo Zenatello (1996)

Radio

L'imperfetto, di Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi, con Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Alighiero Noschese, Peppino Mazzullo, Evelina Sironi. 1956
Gran Varietà, varietà radiofonico presentato da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Autori: Antonio Amurri, Dino Verde, Bruno Broccoli, Enrico Vaime; messa in onda: Radiodue domenica mattina dalle 9.35 alle 11.00. Regia di Federico Sanguigni. (1967)
Più di così, varietà radiofonico presentato da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini con la partecipazione di Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri, Giusi Raspani Dandolo e Alighiero Noschese. Autori: Dino Verde e Raimondo Vianello; messa in onda: Radiodue domenica mattina ore 9.35, 24 puntate. (1976)

Pubblicità

Vianello è stato testimonial pubblicitario di decine di prodotti negli sketch di Carosello, spesso assieme alla moglie Sandra Mondaini.

Detersivo Olà (anni '60) con Gianni Agus, RAI[16]
Café Paulista (1981) con Sandra Mondaini, RAI
Standa Offerte Natalizie (1991) con Sandra Mondaini, Mediaset
Telepiù (1992) con Sandra Mondaini, Mediaset
Pasta Fresca Fini (1994) con Sandra Mondaini e Giorgia Trasselli, Mediaset

Onorificenze

Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana — 26 giugno 1996. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[17]

Premi e riconoscimenti

Il 7 dicembre 1991, giorno di Sant'Ambrogio, diventa insieme a Sandra cittadino benemerito di Milano essendo stato insignito della Medaglia d'Oro del Comune. Nel 2001 la coppia riceve il Premio Campione, un riconoscimento al loro contributo nel migliorare il proprio ambiente professionale lanciando messaggi positivi per l'opinione pubblica. Il 9 settembre 2003, in occasione della Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro svoltasi al Palazzo del Quirinale, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegna alla coppia Vianello il premio Credere nella Ricerca; entrambi sono infatti impegnati da molti anni come testimonial dell'AIRC.

Durante la cerimonia di consegna del Premio Saint Vincent per la Fiction, nel 2007, Sandra Mondaini viene omaggiata insieme a Raimondo sul palco del palais di Saint Vincent ricevendo il premio di Miglior Attrice di sit-com per Casa Vianello. Il 1º marzo 2008 nella serata finale del Festival di Sanremo la coppia riceve il Premio alla Creatività della Società Italiana degli Autori ed Editori, un importante riconoscimento alla loro lunga carriera; a luglio dello stesso anno, il Roma Fiction Fest assegna alla coppia il premio RFF alla carriera.

Il 14 maggio 2010, Sandra Mondaini, visibilmente commossa e sofferente, ritira in lacrime il Premio Isimbardi alla memoria del marito Raimondo Vianello, scomparso un mese prima. Si tratta della massima onorificenza attribuita dalla Provincia di Milano ai cittadini e alle associazioni che hanno dato lustro al territorio con la loro opera; a consegnare il riconoscimento a Sandra, il Presidente della Provincia Guido Podestà. Applausi calorosi di grande affetto da parte del pubblico presente in sala e dalle autorità.

Telegatto per Zig Zag, trasmissione dell'anno (1985)
Telegatto speciale per 25 anni carriera tv (1987)
Medaglia d'oro del comune di Milano (1991)
Telegatto per Casa Vianello, Miglior telefilm italiano (1991)
Premio Regia Televisiva per Casa Vianello (1991)
Telegatto per Pressing, Miglior trasmissione sportiva (1992)
Telegatto alla carriera (1998)
Telegatto per i 10 anni di Casa Vianello (1999)
Premio Il Campione (2001)
Telegatto per Casa Vianello, Miglior telefilm italiano (2002)
Premio Credere nella Ricerca AIRC (2003)
Telegatto per Casa Vianello, Miglior telefilm italiano (2004)
Premio Carlo Porta (2005)
Premio alla carriera della SIAE (2008)
Premio RFF alla carriera Roma Fiction Fest (2008)
Premio Isimbardi alla memoria (2010)
Premio Massimo Troisi (2010)

Dediche

Campo di Calcio di Milano Due dedicato a Raimondo Vianello (2010)
Stadio di Offagna intitolato a Raimondo Vianello (2010)
Doppia iscrizione nel Famedio di Milano per la coppia Vianello - Mondaini (2010)
Centro Sportivo Comunale Savio di Roma intitolato alla memoria di Raimondo Vianello (2010)
Galà dello Sport 2011 dedicato a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini (2011)
Via intitolata a Raimondo Vianello nell'Isola di Pellestrina (Venezia) (2013)
Via intitolata a Raimondo Vianello a Peschiera del Garda (Verona) (2013)
CineVianello (2014) Docufilm antologico di Lorenzo Bassi. Diretto da Franco Longobardi


Note

  1. ^ a b c Claudia Morgoglione, E' morto a Milano Raimondo Vianello. Gran signore dello humour televisivo, repubblica.it, 15 aprile 2010. URL consultato il 16 aprile 2010.
  2. ^ Addio a Raimondo Vianello. Anche il calcio piange. Gazzetta.it
  3. ^ E' morto Raimondo Vianello, in la Stampa.it, 15 aprile 2010. URL consultato il 16 aprile 2010.
  4. ^ Vianello e Bongiorno, spot contestato per Sua Emittenza, in Corriere della Sera, 22 marzo 1994, p. 3. URL consultato il 16 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il ).
  5. ^ Mariella Tanzarella, Con Mondaini e Vianello il battibecco diventa show, in la Repubblica, 20 giugno 2004, p. 53. URL consultato il 16 aprile 2010.
  6. ^ Addio a Vianello, maestro del varietà
  7. ^ Maria Volpe, Sandra, con Raimondo fino all'ultimo, in Corriere della Sera, 16 aprile 2010, p. 15. URL consultato il 18 aprile 2010.
  8. ^ È morta Sandra Mondaini Ansa.it
  9. ^ Sandra, con Raimondo fino all'ultimo, in Corriere della Sera, 16 aprile 2010, p. 15. URL consultato il 18 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il ).
  10. ^ Raimondo Vianello, ricordo e commenti del mondo dello spettacolo
  11. ^ Cordoglio Inter: è scomparso Raimondo Vianello
  12. ^ L'Ancona piange il suo grande tifoso Raimondo Vianello
  13. ^ Si è spento il tifoso del Venezia Raimondo Vianello
  14. ^ Lo strano destino di Sandra e Raimondo uniti in vita ma separati in morte, corriere.it, 24 settembre 2010. URL consultato il 31 luglio 2011.
  15. ^ Nel Pantheon 15 nuove iscrizioni: Famedio, impronte irripetibili di identità, comune.milano.it, 2 novembre 2010. URL consultato il 31 luglio 2011.
  16. ^ Raimondo Vianello, storiaradiotv.it
  17. ^ Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Raimondo VIANELLO

Riferimenti e bibliografie:

  • "Totò proibito" (Alberto Anile) - Ed. Lundau, 2005
  • Raimondo Vianello, in "Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Un, due, tre", Mondadori, Milano 2001 (a cura di Roberto Buffagni)
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