Jachino Silvana

(Milano, 2 febbraio 1916 – Morciano di Romagna, 28 agosto 2004) è stata un'attrice italiana di teatro e cinema.

Biografia

Figlia del musicista Carlo e nipote dell'ammiraglio Angelo comandante di squadra navale nella seconda guerra mondiale, diviene molto popolare negli anni trenta e quaranta, nel dopoguerra diradò molto le sue apparizioni. Nel 1965 ebbe l'ultimo suo ruolo importante, quello della scultrice ninfomane in Giulietta degli spiriti diretta da Federico Fellini. Era sposata con Guido Cingoli e, rimasta vedova, si trasferì in una casa di riposo nei pressi di Rimini, dove morì a 88 anni.


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

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Uno degli aspetti più curiosi della vita cinematografica è costituito dall'enorme numero di lettere che ogni giorno la posta deve consegnare ad attori e attrici, sia direttamente sia per tramite di giornali cinematografici. E l'aggettivo «enorme» non sembri esagerato. Mi consta, per esempio, che Paolo Stoppa, in seguito a certe sue radiodiffusioni, ha ricevuto circa settemila lettere. Sarebbe interessante poter compilare una statistica di questo momento epistolare.

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Che cosa scrive il pubblico ai suoi prediletti? Ho potuto leggere molte di queste lettere. Qualche tempo fa, per esempio, ne ho viste alcune indirizzate a Silvana Jachino. Non vi ho trovato nulla di singolare. Si tratta, solitamente, di richieste di fotografie con dedica. Appassionati collezionisti hanno album zeppi di queste fotografie. E’ una dolce emozione per un attore che appare per la prima volta sullo schermo quella di ricevere una richiesta del genere. «Qualcuno s’è accorto di me » egli dice; e sceglie la sua fotografia migliore, scrive con attenzione una dedica all’ammiratore. Poi, col tempo, ci fa l'abitudine; anzi, si fa stampare un gran numero di fotografie formato cartolina, su cui — senza più badare si chi vanno dirette — scrive: « cordialmente » e firma.

Ma ci sono lettere di altro contenato. Vari sentimenti vibrano in fogli di ogni formato scritti con calligrafie raffinate o primitive. Lettere banali o intelligenti, per lo più banali, in cui l’ammirazione non è che adulazione.

Senza dubbio ricevere molte lettere è indizio di popolarità. E poiché la diffusione e il successo dei film si basano su questa popolarità creata dalla gente che ancora coltiva il «divismo», dovremmo essere lieti d'ana tale mania epistolare. Ma non lo siamo, perché non è motivo di conforto sapere che ci sono al mondo molti che amano ancora scrivere sciocchezze.

Parlavamo delle lettere indirizzate a Silvana Jachino. Di banali ve ne sono quante se ne vogliono. Si nota però, in genere, che molti si rivolgono a lei con semplicità, come se non fosse mai diventata donna e avesse conservato immutabile l'adolescenza. Certo il suo occhio è sempre malizioso; ha modi franchi e spigliati, ma non ci si stupirebbe di vederla in casa giocare con le bambole o in giardino partecipare a un girotondo di bambine. Forse nella sua memoria sono rimaste ferme soprattutto quelle sue figure di «ingenua», di innamorata senza tormenti, delicata e lieve.

D. M., «Tempo», n.201, 8 aprile 1943

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Filmografia

Fiordalisi d'oro, regia di Giovacchino Forzano (1935)
Cuor di vagabondo, regia di Jean Epstein (1936)
Cavalleria, regia di Goffredo Alessandrini (1936)
Nozze vagabonde, regia di Guido Brignone (1936)
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, regia di Giorgio Simonelli (1936)
Ballerine, regia di Gustav Machatý (1936)
L'aria del continente, regia di Gennaro Righelli (1936)
Sono stato io!, regia di Raffaello Matarazzo (1937)
Gatta ci cova, regia di Gennaro Righelli (1937)
Il Corsaro Nero, regia di Amleto Palermi (1937)
L'ultimo scugnizzo, regia di Gennaro Righelli (1938)
Partire, regia di Amleto Palermi (1938)
Crispino e la comare, regia di Vincenzo Sorelli (1938)
Lotte nell'ombra, regia di Domenico M. Gambino (1938)
Il ladro, regia di Anton Germano Rossi (1939)
Fascino, regia di Giacinto Solito (1939)
Eravamo sette vedove, regia di Mario Mattoli (1939)
Le educande di Saint-Cyr, regia di Gennaro Righelli (1939)
Il diario di una stella, regia di Mattia Pinoli e Domenico Valinotti (1940)
L'ebbrezza del cielo, regia di Giorgio Ferroni (1940)
Boccaccio, regia di Marcello Albani (1940)
Melodie eterne, regia di Carmine Gallone (1940)
San Giovanni decollato, regia di Amleto Palermi e Giorgio Bianchi (1940)
Non me lo dire!, regia di Mario Mattoli (1940)
Il re d'Inghilterra non paga, regia di Giovacchino Forzano (1941)
Cenerentola e il signor Bonaventura, regia di Sergio Tofano (1941)
Voglio vivere così, regia di Mario Mattoli (1942)
C'è un fantasma nel castello, regia di Giorgio Simonelli (1942)
L'affare si complica, regia di Pier Luigi Faraldo (1942)
La zia di Carlo, regia di Alfredo Guarini (1943)
Senza una donna, regia di Alfredo Guarini (1943)
Lettere al sottotenente, regia di Goffredo Alessandrini (1945)
Sono io l'assassino, regia di Roberto Bianchi Montero (1947)
L'isola del sogno, regia di Ernesto Remani (1947)
Fiamme sul mare, regia di Michał Waszyński (1947)
Il corriere di ferro, regia di Francesco Zavatta (1948)
Torna a Napoli, regia di Domenico Gambino (1949)
I peggiori anni della nostra vita, regia di Mario Amendola (1949)
Nerone e Messalina, regia di Primo Zeglio (1949)
Fabiola, regia di Alessandro Blasetti (1949)
Vendetta... sarda, regia di Mario Mattoli (1951)
Anema e core, regia di Mario Mattoli (1951)
Accidenti alle tasse!!, regia di Mario Mattoli (1951)
Catalina de Inglaterra, regia di Arturo Ruiz Castillo (1951)
5 poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)
Martin Toccaferro, regia di Leonardo De Mitri (1953)
Condannata senza colpa, regia di Luigi Latini de Marchi (1953)
Anna perdonami, regia di Tanio Boccia (1953)
Mizar, regia di Francesco De Robertis (1954)
Gli ultimi cinque minuti, regia di Giuseppe Amato (1955)
L'angelo bianco, regia di Raffaello Matarazzo (1955)
La finestra sul Luna Park, regia di Luigi Comencini (1956)
Due sosia in allegria, regia di Ignazio Ferronetti (1956)
Esterina, regia di Carlo Lizzani (1959)
Il capitano di ferro, regia di Sergio Grieco (1962)
...e la donna creò l'uomo, regia di Camillo Mastrocinque (1964)
Giulietta degli spiriti, regia di Federico Fellini (1965)
La moglie nuova (La modification), regia di Michel Worms (1970)
Formula 1 - Nell'Inferno del Grand Prix, regia di Guido Malatesta (1970)


Riferimenti e bibliografie:

  • D. M., «Tempo», n.201, 8 aprile 1943