Celentano Adriano
(Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, ballerino, conduttore televisivo, attore, regista, sceneggiatore, produttore discografico, montatore e showman italiano.
È soprannominato come il Molleggiato per via del suo modo di ballare. In tutta la sua carriera Celentano ha venduto oltre 150 milioni di dischi, anche all'estero, risultando uno degli artisti musicali italiani con il maggior numero di vendite.
Molto spesso anche autore delle musiche e canzoni (a volte coautore di musica e testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, li lasciò firmare ad altri),[5] grazie alla sua carriera e ai suoi grandi successi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana. Il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto un emblema e un'icona per molti italiani del secondo dopoguerra.
Gli viene riconosciuto il merito di avere capito che qualcosa nel mondo della musica (e del costume) stava cambiando, e quindi di avere introdotto in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.
Ha recitato in circa 40 film, e pubblicato altrettanti album discografici riscuotendo enorme successo sia nel campo musicale sia nel mondo del cinema che lo ha visto trionfare dalla fine degli anni sessanta fino agli inizi dei novanta con Jackpot che a oggi rimane il suo ultimo film.
Biografia completa
Galleria fotografica e rassegna stampa
«Il Musichiere», 7 gennaio 1960 - Adriano Celentano
«Il Musichiere», 19 maggio 1960 - Adriano Celentano
«Il Musichiere», 30 luglio 1960 - Adriano Celentano
«Il Musichiere», 11 febbraio 1961
Adriano Celentao e Don Backy, 1968
"Signori della RAI, per favore non tagliategli la testa
Cara Rai, come tutti gli italiani, sono un grande fan di Totò, e quando annunciasti che durante restate, tutti i pomeriggi, saremmo stati allietati da un film di Totò ho pensato: la Rai è sempre la Rai. Ero così contento che mi son detto: «Quando vincerò la causa, quella famosa causa per cui ho un contratto con te di quattro miliardi, gli farò senz’altro uno sconto», e invece mi sa che ti dovrò fare un’altra causa: stai trasmettendo senza vergogna i film di Totò con la testa tagliata. Voglio dire che quando i personaggi sono in primo piano parlano con la testa fuori dallo schermo e questo per tutto il tempo del film. Perché fai questo, Rai?... Totò è amato da tutti gli italiani, non puoi fargli uno sfregio simile. Cosa devo pensare, che non hai i soldi per riversare i film nel formato originale? E non dirmi che l’avete fatto per adeguare il film al formato televisivo perché sarebbe ancora più vergognoso. I film di Totò sono un fatto cultu-
rale dove tutto il mondo dello spettacolo, e non solo dello spettacolo, compreso il sottoscritto, si è nutrito di questo grande personaggio. E tu, come omaggio, gli tagli la testa?... È così che dimostri la stabilità del governo?... La gente penserà che siamo allo sfacelo e che fra un po’ si andrà alle elezioni perché tu, che dovresti essere la prima a infondere sicurezza, almeno durante le vacanze, invece stai perdendo la testa. •
Adriano Celentano, «Corriere della Sera», 1 agosto 1998
Coro: "Fateci, fateci, fate un poco di carità."
Due fraticelli soli siam in giro per il mondo andiam,
cerchiamo solo un po' di carità per noi
e a sera, prima di dormir, pregheremo per portar,
a voi, la felicità.
Coro: "Fateci, fateci, fate un poco di carità."
A piedi nudi noi giriam, tendendovi le nostre man,
e quindi non potete rifiutare a noi,
che poverelli ci troviam, fino a quando non avrem
la vostra carità.
Coro: "Fateci, fateci, fate un poco di carità."
- - - - - - - - - - -
Coro: "Fateci, fateci, fate un poco di carità."
Due fraticelli soli siam in giro per il mondo andiam,
cerchiamo solo un po' di carità per noi
e a sera, prima di dormir, pregheremo per portar,
a voi, la felicità.
Coro: "Fateci, fateci, fate un poco di carità."
A piedi nudi noi giriam, tendendovi le nostre man,
e quindi non potete rifiutare a noi,
che poverelli ci troviam, fino a quando non avrem
la vostra carità.
Coro: "Fateci, fateci, fate un poco di carità."
fateci, fateci, fate un poco di carità."
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Il Musichiere», 7 gennaio 1960
- «Il Musichiere», 19 maggio 1960
- «Il Musichiere», 30 luglio 1960
- «Il Musichiere», 11 febbraio 1961
- Adriano Celentano, «Corriere della Sera», 1 agosto 1998