Buzzanca Lando (Gerlando)

Gerlando Buzzanca, detto Lando (Palermo, 24 agosto 1935 – Roma, 18 dicembre 2022), è stato un attore e cantante italiano.

Biografia

Nato a Palermo in una famiglia di attori (attori erano lo zio Gino e in seguito lo divenne anche il padre Empedocle, il quale in origine, era professionalmente, un proiezionista[1]), compie i suoi studi nella città natale e a 17 anni parte alla volta di Roma, dove, mentre frequenta corsi di recitazione all'Accademia Sharoff (di cui è divenuto poi presidente onorario), si adatta a lavori precari prima di realizzare il sogno di intraprendere la carriera dell'attore, dapprima in ambito teatrale e poi per il cinema.

Dopo alcuni film girati come comparsa, tra cui Ben-Hur, in cui interpretava uno degli schiavi della galea in cui è costretto Ben-Hur, il debutto ufficiale arriva nel 1961 con Pietro Germi, che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in Divorzio all'italiana, e successivamente per la grottesca figura di Antonio, il fratello della protagonista, in Sedotta e abbandonata.

La scelta dei successivi copioni non sarà sempre fortunata, e Buzzanca si troverà spesso a interpretare ruoli stereotipati di maschio siciliano, perennemente assatanato ma un po' tonto, e la critica cinematografica lo relega alla schiera dei caratteristi e degli interpreti del cinema di serie B, con l'eccezione del ruolo di protagonista nel brancatiano Don Giovanni in Sicilia (1967), di Alberto Lattuada.

Anche se la critica continua a non essere benevola, la sua vena comica e la sua recitazione spontanea incontrano un vasto consenso di pubblico. Nel 1970 interpreta in televisione Signore e signora, in coppia con Delia Scala, una divertente carrellata di personaggi e situazioni incentrate sul tema del matrimonio e della vita di coppia, che riscuote enorme successo. La sua battuta "mi vien che ridere" rimarrà un tormentone ricordato e ripetuto dal pubblico per anni.

Anche sull'onda del grande consenso televisivo i suoi film cominciano a riscuotere un rilevante successo commerciale. La vera svolta arriva quindi con Il merlo maschio, commedia erotica all'italiana del 1971 diretta da Pasquale Festa Campanile. È con questa pellicola, nel ruolo di un colletto bianco che sfoga le proprie frustrazioni facendosi prendere dalla smania di esporre pubblicamente le grazie intime della moglie, che Buzzanca perviene alla notorietà internazionale al fianco di Laura Antonelli, anch'ella al primo ruolo di rilievo. Negli anni seguenti Buzzanca si trova così a recitare al fianco delle più belle attrici del momento: da Claudia Cardinale a Catherine Spaak, da Barbara Bouchet a Senta Berger per finire con Joan Collins.

Forte del suo successo commerciale, Buzzanca comincia anche a scegliere da solo i ruoli da interpretare: sue sono ad esempio le idee di film come L'arbitro, Il sindacalista e All'onorevole piacciono le donne, in cui tratteggia gustose parodie di personaggi realmente esistenti e facilmente riconoscibili.

Qualche giornalista in vena di burle lo definisce, dal titolo di un suo fortunato film, un Homo Eroticus: un essere a metà strada tra Homo erectus e Homo sapiens, a rischio di estinzione negli anni 1970, per la dura contrapposizione con il femminismo.

A metà degli anni 1970 cala l'interesse per questo tipo di personaggio e, inevitabilmente, diminuiscono gli impegni cinematografici di Buzzanca, che non si piega alla svolta "scollacciata" della commedia erotica all'italiana, rifiutandosi di comparire nelle pellicole che renderanno famosi personaggi quali Alvaro Vitali ed Edwige Fenech, Gloria Guida e Gianfranco D'Angelo, preferendo lavorare in radio, dove per qualche anno sarà protagonista di Gran varietà con il grottesco "Buzzanco", erede del personaggio televisivo inventato per la serie Signore e signora.

Dopo alcuni anni di attività in teatro, torna nel 2005 alla tv con una fiction intitolata Mio figlio, diretta da Luciano Odorisio, nel ruolo del padre di un ragazzo omosessuale (Giovanni Scifoni). La fiction ottiene uno straordinario successo di pubblico, tanto che cinque anni più tardi verrà prodotto un sequel, Io e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi, andato in onda nel 2010, anno in cui Buzzanca compare anche nelle miniserie Lo scandalo della Banca Romana e Capri 3.

Nel 2007 esce al cinema I Viceré di Roberto Faenza, per il quale Buzzanca viene candidato al David di Donatello per il miglior attore protagonista e vince il Globo d'oro al miglior attore, assegnatogli dalla Stampa Estera. Nel 2012 torna in TV con la fiction Il restauratore, in onda in prima serata su Rai 1 per sei puntate: la serie ha ottenuto un grande successo, con più di 6 milioni di spettatori, spingendo così alla realizzazione di una seconda serie nel 2014.

Sono note le sue simpatie per la destra[2] e spesso si è detto boicottato da produttori e registi di sinistra per questo motivo. Tuttavia, proprio in occasione della messa in onda della fiction Mio figlio, nella quale veniva trattato il tema dell'omosessualità, l'attore è stato oggetto di critiche da parte di diversi esponenti di centro-destra[3].

Il 7 agosto 2013 Buzzanca viene ritrovato in casa privo di sensi e con le vene dei polsi tagliate. La voce di un tentato suicidio, inizialmente smentita, viene poi confermata dall'attore a un anno di distanza[4]. L'8 settembre 2014 l'attore torna a parlare per la prima volta dopo l'incidente alla trasmissione di Rai 1 La vita in diretta: alla fine dell'intervista il pubblico in sala gli dedica una standing ovation lunga parecchi minuti. Nello stesso mese appare sulla stessa rete nella seconda stagione della fiction Il restauratore.

Nel 2016 prende parte all'undicesima edizione di Ballando con le stelle, ballando in coppia con Sara Mardegan.


Filmografia

Cinema

Ben-Hur, regia di William Wyler (1959)
Divorzio all'italiana, regia di Pietro Germi (1961)
I giorni contati, regia di Elio Petri (1962)
Totò di notte n. 1, regia di Mario Amendola (1962)
La parmigiana, regia di Antonio Pietrangeli (1963)
La smania addosso, regia di Marcello Andrei (1963)
Le monachine, regia di Luciano Salce (1963)
Tutto il bello dell'uomo, regia di Aldo Sinesio (1963)
I mostri, regia di Dino Risi (1963)
Senza sole né luna, regia di Luciano Ricci (1963)
Sedotta e abbandonata, regia di Pietro Germi (1964)
I marziani hanno 12 mani, regia di Castellano e Pipolo (1964)
Amore in 4 dimensioni, regia di M. Guerrini, M. Mida, G. Puccini, J. Romain (1964)
Cadavere per signora, regia di Mario Mattoli (1964)
Il magnifico cornuto, regia di Antonio Pietrangeli (1964)
L'idea fissa, episodio "La prima notte", regia di Mino Guerrini e Gianni Puccini (1964)
Extraconiugale, episodio "La doccia", regia di Massimo Franciosa (1964)
Letti sbagliati, regia di Steno (1965)
James Tont operazione U.N.O., regia di Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi (1965)
Su e giù, regia di Mino Guerrini (1965)
Colpo grosso ma non troppo, regia di Gérard Oury (1965)
Made in Italy, regia di Nanni Loy (1965)
James Tont operazione D.U.E., regia di Bruno Corbucci (1966)
Racconti a due piazze, regia di Gianni Puccini (1966)
Ringo e Gringo contro tutti, regia di Bruno Corbucci (1966)
Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)
Caccia alla volpe, regia di Vittorio De Sica (1966)
I nostri mariti, episodio "Il marito di Olga", regia di Luigi Zampa (1966)
Spia spione, regia di Bruno Corbucci (1966)
Una rosa per tutti, regia di Franco Rossi (1966)
Vayas con Dios, Gringo, regia di Edoardo Mulargia (1966)
Don Giovanni in Sicilia, regia di Alberto Lattuada (1967)
Le dolci signore, regia di Luigi Zampa (1967)
Operazione San Pietro, regia di Lucio Fulci (1967)
Colpo di sole, regia di Mino Guerrini (1968)
Meglio vedova, regia di Duccio Tessari (1968)
7 uomini e un cervello, regia di Rossano Brazzi (1968)
Il trionfo della casta Susanna, regia di Franz Antel (1969)
Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole, regia di Ken Annakin (1969)
Professione bigamo, regia di Franz Antel (1969)
Puro siccome un Angelo papà mi fece monaco... di Monza, regia di Giovanni Grimaldi (1969)
La donna a una dimensione, regia di Bruno Baratti (1969)
Un caso di coscienza regia di Giovanni Grimaldi (1970)
Nel giorno del Signore, regia di Bruno Corbucci (1970)
Fermate il mondo... voglio scendere!, regia di Giancarlo Cobelli (1970)
Il debito coniugale, regia di Franco Prosperi (1970)
Quando le donne avevano la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1970)
Il prete sposato, regia di Marco Vicario (1970)
La prima notte del dottor Danieli, industriale, col complesso del... giocattolo, regia di Giovanni Grimaldi (1970)
Le belve, regia di Giovanni Grimaldi (1971)
Il vichingo venuto dal sud, regia di Steno (1971)
Homo Eroticus, regia di Marco Vicario (1971)
Il merlo maschio, regia di Pasquale Festa Campanile (1971)
Quando le donne persero la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... All'onorevole piacciono le donne, regia di Lucio Fulci (1972)
Il sindacalista, regia di Luciano Salce (1972)
Jus primae noctis, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
L'uccello migratore, regia di Steno (1972)
La calandria, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
Il magnate, regia di Giovanni Grimaldi (1973)
Io e lui, regia di Luciano Salce (1973)
La schiava io ce l'ho e tu no, regia di Giorgio Capitani (1973)
L'arbitro, regia di Luigi Filippo D'Amico (1974)
Il domestico, regia di Luigi Filippo D'Amico (1974)
Bello come un arcangelo, regia di Alfredo Giannetti (1974)
Il fidanzamento, regia di Giovanni Grimaldi (1975)
Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza, regia di Lucio Fulci (1975)
Il gatto mammone, regia di Nando Cicero (1975)
San Pasquale Baylonne protettore delle donne, regia di Luigi Filippo D'Amico (1976)
Travolto dagli affetti familiari, regia di Mauro Severino (1978)
Il pupazzo, regia di René Cardona Jr. (1979)
Prestami tua moglie, regia di Giuliano Carnimeo (1980)
Los Crápulas, regia di Jorge Pantano (1981)
Vado a vivere da solo, regia di Marco Risi (1982)
Secondo Ponzio Pilato, regia di Luigi Magni (1987)
O diabo na cama, regia di Michele Massimo Tarantini (1988)
Tutti gli anni una volta l'anno, regia di Gianfrancesco Lazotti (1994)
Il popolo degli uccelli, regia di Rocco Cesareo (1998)
Il segreto del giaguaro, regia di Antonello Fassari (2000)
Incidenti, episodio "Cari amici vicini e lontani", regia di Toni Trupia (2005)
I Viceré, regia di Roberto Faenza (2007)
Chi salverà le rose?, regia di Cesare Furesi (2017)

Televisione

La coda della volpe, regia di Enrico Colosimo (1960)
Tutto da rifare pover'uomo (1960), sceneggiato televisivo
I Civitoti in Pretura, regia di Enrico Fulchignoni (1961)
La trincea, regia di Vittorio Cottafavi (1961)
La moglie di papà, regia di Marcello Sartarelli (1963)
Signore e signora (1970), varietà televisivo
Settimo anno (1977), varietà televisivo
Varietà (1984), varietà televisivo
Cinema (1988), film per la televisione
Lascia o raddoppia? (1989), quiz televisivo
Striscia la notizia (1991), varietà televisivo
Cornetti al miele (1999), film per la televisione
Una famiglia per caso (2003), film per la televisione
Il cielo può attendere (2005)
Mio figlio (2005), miniserie televisiva
Chiara e Francesco (2007), miniserie televisiva
La baronessa di Carini (2007), miniserie televisiva
Io e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi (2010), serie televisiva
Lo scandalo della Banca Romana (2010), miniserie televisiva
Capri 3 (2010), serie televisiva
Terra ribelle (2012), serie televisiva
Il restauratore (2012-2014), serie televisiva
Ballando con le stelle (2016), varietà televisivo
Meglio tardi che mai (2017), docureality televisivo

Discografia

Singoli

1971 - Il bello/Vado bene per Parigi (Odeon, 3C-006-17748)
1974 - Canzuncella cafona/La vita che d'è (Cinevox, MDF-067)
1978 - L'uomo oggetto/L'uomo oggetto (strumentale) (Carosello, CI-20463)
1981 - Ma che sei stata tu/Canzone contro (Yep, YEP 00739)

Premi e riconoscimenti


David di Donatello

2008 I Vicerè Miglior attore protagonista Candidatura

Globo d'oro

2008 I Vicerè Miglior attore Vinto

Colonna d'oro alla carriera - XI Edizione del Magna Graecia Film Festival (2014)

Doppiatori italiani

Mario Colli in I giorni contati
Carlo Reali in I mostri

Note

^ Maddalena Menza intervista Lando Buzzanca - You Tube, youtube.com. URL consultato il 4 gennaio 2017.
^ Anche Lando lasciò la destra «E voterei Veltroni premier», Corriere della Sera, 29 marzo 2006, p.15
^ Christian Uva, Michele Picchi, Destra e sinistra nel cinema italiano, books.google.com. URL consultato il 7 novembre 2008.
^ Lando Buzzanca si confessa: «È vero, ho tentato il suicidio», in Il Mattino di Napoli, 8 agosto 2014.