Calò Carla
(Palermo, 21 settembre 1926 – Forano, 29 dicembre 2019) è stata un'attrice italiana.
Biografia
Nasce a Palermo, dove fa le prime esperienze di attrice teatrale, nel dopoguerra debutta a Roma con Il berretto a sonagli, di Pirandello, diretta da Luigi Squarzina, sempre nella capitale inizia la sua carriera nel mondo del cinema, con Carlo Ludovico Bragaglia nella pellicola del 1949 Il falco rosso. Sempre a Palermo sposa Giorgio MANCUSO da cui ebbe il figlio Salvatore.
Subito dopo accanto a Totò, sempre diretta dallo stesso regista, è nel cast di Totò le Mokò, sarà l'inizio di una lunga lista di film, oltre 100, ai quali si aggiungono i lavori per la televisione, dove dimostra la sua grande versatilità nell'adattarsi alle più diverse interpretazioni in tutti i generi cinematografici, dalla commedia all'italiana ai film drammatici, dal peplum allo spaghetti western, dal cinema avventuroso al poliziottesco fino alla commedia sexy.
Nella notte del 29 dicembre 2019, nella sua casa di Forano di Rieti, serenamente è deceduta l’attrice, da qualche tempo ammalata. La notizia è resa nota da Franco Verruso, esperto di spettacolo e biografo della Calò.
La rassegna stampa
La Anna Christie di Bragaglia
L'attrice siciliana Carla Calò che il regista lanciò nel '48 in opere pirandelliane è stata scritturata dal comico per portare sulla ribalta le esperienze del teatro di prosa
Palermo, novembre
IL DEBUTTO di una attrice di prosa nella rivista è sempre un avvenimento di rilievo, anche se qualcuno potrà gridare al... sacrilegio. La prosa e la rivista, infatti, di solito non fan matrimonio assieme, chè Pirandello, Verga e O’Neill non prestano personaggi o artisti a Macario, a Totò o alla intramontabile Wandissima.
Eppure in molti casi — e questo di cui parliamo è attualissimo — il... sacrilegio avviene, il bisticcio si crea, e noti protagonisti di opere pirandelliane fanno il loro magistrale ingresso nel regno fantasioso della rivista, per recare fra tanto nudo — fin troppo! — e tante salaci canzoni il contributo d’una esperienza che nè soubrette nè attricette danzerihe potranno mai possedere.
Macario — reso edotto forse della necessità di elevare il tono delle sue rappresentazioni — ha reclutato per i suoi prossimi spettacoli un’ artista di prosa di rilievo, non alle prime armi, ma ormai nota per avere lanciato nei migliori teatri d’Italia, con l’eccellente Bragaglia, opere di Cekov, Pirandello, Martoglio e Verga.
Si tratta della venticinquenne attrice siciliana Carla Calò, che nel 1948 fece il suo ingresso nel regno della prosa con «La caccia al lupo» di Verga, «Riutura» di Martoglio e «Anna Christie» di O’Neill. Dopo Bragaglia (con lui girò mezza Italia) fu attratta dallo schermo, e interpretò quattro film in un anno (Il falco rosso, Totò le Mokò, Il conte Ugolino e Gli inesorabili). Nell’aprile di quest’anno celebro ufficialmente a Roma Pirandello con Umberto Spataro, per incarico del Sindacato nazionale dello spettacolo che le affidò «Il berretto a sonagli». Nel giugno di questo anno, infine, ha ottimamente interpretato «Il contrasto amoroso» nel tempio di Segesta, per incarico del Comitato internazionale per le onoranze a Federico II.
Carla Calò, con tutto questo bagaglio di esperienze e di successi, farà ora il suo ingresso nella rivista, avendo firmato un impegno di sei mesi, quale prima attrice di prosa. Macario di solito «lancia» dalle sue riviste delle artiste mai prima di allora ricche di successi : questo è il caso di Olga Villi, di Lea Padovani, di Isa Barzizza e di Elena Giusti.
Oggi è da farsi il discorso inverso: il che, a nostro modesto avviso, suona elogio al criterio di scelta del notissimo comico, che fino ad ora aveva preferito gambe e poco cervello, danze e musiche in luogo di intelligenza e abilità teatrale.
Macario varerà nel dicembre prossimo una rivista che — stando ai «si dice» — dovrebbe costare sui cento milioni di lire. Sarà la «rivincita» di Macario che lo scorso anno ebbe il successo duramente contrastato dalla Wandissima. Gli spettacoli dureranno sei mesi, sono previste toumées all’estero. La Carla Calò, a dire il vero, non voleva accettare l’offerta di Macario, preferendo restar legata al suo teatro di prosa. Giulio Stivai e Umberto Melnati se la contendevano: ma la insistenza di Macario (con annesso ottimo contratto) ha prevalso.
La Calò vive a Palermo molto modestamente. Non frequenta ritrovi mondani, ha pochissimi amici. Adora il marito (che è ricchissimo e fa l’antiquario) e non si distacca quasi mai dal figliolo, un frugoletto di sci anni, che tanto contrasta con la brunissima mamma. La Calò è molto religiosa, e legge con attenzione libri di religione che un sacerdote francese, suo confessore, le presta. E’ di carattere mite. E’ fuori corso alla facoltà di legge, e la sua principale ambizione era fino al ’48 di fare la ...notaia.
Ha scritto numerose novelle, e il quotidiano democristiano di Palermo ha ospitato alcune sue liriche. La Calò ama la solitudine e le lunghe passeggiate alla sera, allorché al lungomare rari sono i passanti. Non ha abitudini di lusso, ma ama più abiti ultima moda, ed 1 modelli se li disegna lei stessa. Ha una stranissima rassomiglianza con Luisa Ferida.
Chi oggi vuole incontrare la Calò deve inerpicarsi su di una montagna che si eleva a ridosso di Palermo, e raggiungere il delizioso «Borgo Paradiso», ove ella possiede ima tranquilla villetta con annessi 70 ettari di terreno. Questo è il luogo di raccoglimento di Carla Calò, attrice di Macario, che per ora attende tranquillamente alla sua famiglia, cucinando, coltivando l'orto e andando a messa ogni mattina.
«Il Piccolo di Trieste» 6 novembre 1951
Filmografia
Il falco rosso, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1949)
Totò le Mokò, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1949)
Il conte Ugolino, regia di Riccardo Freda (1949)
Gli inesorabili, regia di Camillo Mastrocinque (1950)
Il tesoro del Bengala, regia di Gianni Vernuccio (1953)
Madonna delle rose, regia di Enzo Di Gianni (1953)
La pattuglia dell'Amba Alagi, regia di Flavio Calzavara (1953)
I misteri della giungla nera, regia di Gian Paolo Callegari (1954)
La vendetta dei Tughs, regia di Gian Paolo Callegari e Ralph Murphy (1954)
La sultana Safiyè, regia di Giuseppe Di Martino (1954)
Suonno d'ammore, regia di Sergio Corbucci (1955)
Una sera di maggio, regia di Giorgio Pastina (1955)
Vendicata!, regia di Giuseppe Vari (1955)
Il cantante misterioso, regia di Marino Girolami (1955)
Ritrovarsi all'alba, regia di Adolfo Pizzi (1955)
La ladra, regia di Mario Bonnard (1955)
Il canto dell'emigrante, regia di Andrea Forzano (1955)
Cantando sotto le stelle, regia di Marino Girolami (1956)
Sette canzoni per sette sorelle, regia di Marino Girolami (1956)
A vent'anni è sempre festa, regia di Vittorio Duse (1957)
La canzone più bella, regia di Franco Bertolini (1957)
Il romanzo di un giovane povero, regia di Marino Girolami (1958)
Capitan Fuoco, regia di Carlo Campogalliani (1958)
Due selvaggi a corte, regia di Ferdinando Baldi (1958)
Quel tesoro di papà, regia di Marino Girolami (1959)
Il terrore dei barbari, regia di Carlo Campogalliani (1959)
Spavaldi e innamorati, regia di Giuseppe Vari (1959)
Agosto, donne mie non vi conosco, regia di Guido Malatesta (1959)
La vendetta di Ercole, regia di Vittorio Cottafavi (1960)
La rivolta dei mercenari, regia di Piero Costa (1960)
L'ultimo dei vichinghi, regia di Giacomo Gentilomo (1960)
Spade senza bandiera, regia di Carlo Veo (1960)
Il trionfo di Maciste, regia di Tanio Boccia (1961)
I moschettieri del mare, regia di Steno (1961)
Gerarchi si muore, regia di Giorgio Simonelli (1961)
Drakut il vendicatore, regia di Luigi Capuano (1961)
5 marines per 100 ragazze, regia di Mario Mattoli (1961)
Anni ruggenti, regia di Luigi Zampa (1962)
Zorro alla corte di Spagna, regia di Luigi Capuano (1962)
La smania addosso, regia di Marcello Andrei (1962)
Giulio Cesare - Il conquistatore delle Gallie, regia di Tanio Boccia (1962)
Avventura al Motel, regia di Renato Polselli (1963)
La ragazza di Bube, regia di Luigi Comencini (1963)
Il terrore dei mantelli rossi, regia di Mario Costa (1963)
Il magnifico avventuriero, regia di Riccardo Freda (1963)
D'Artagnan contro i 3 moschettieri, regia di Fulvio Tului (1963)
Brenno, il nemico di Roma, regia di Giacomo Gentilomo (1963)
La cripta e l'incubo, regia di Camillo Mastrocinque (1964)
00-2 agenti segretissimi, regia di Lucio Fulci (1964)
Alla conquista dell'Atkansas, regia di Alberto Cardone (1964)
Sindbad contro i sette saraceni, regia di Emimmo Salvi (1964)
Ercole l'invincibile, regia di Alvaro Mancori (1964)
Le sette vipere (Il marito latino), regia di Renato Polselli (1964)
Erik il vichingo, regia di Mario Caiano (1964)
FBI chiama Istanbul, regia di Emimmo Salvi (1964)
Il piombo e la carne, regia di Marino Girolami (1964)
Veneri in collegio, regia di Marino Girolami (1965)
Le spie uccidono a Beirut, regia di Luciano Martino e Mino Loy (1965)
Lo sterminatore dei barbari, regia di Piero Regnoli (1965)
Racconti a due piazze, regia di Jean Delannoy (1965)
Gli uomini dal passo pesante, regia di Mario Sequi e Alfredo Antonini (1965)
La trappola scatta a Beirut, regia di Manfred R. Kolher (1965)
Spie contro il mondo, regia di Alberto Cardone (1965)
L'affare Beckett, regia di Osvaldo Civirani (1965)
1000 dollari sul nero, regia di Alberto Cardone (1965)
Mondo pazzo... gente matta!, regia di Renato Polselli (1966)
I vigliacchi non pregano, regia di Mario Siciliano (1968)
Hallo Ward!... e furono vacanze di sangue, regia di Julio Salvador (1968)
Meglio vedova, regia di Duccio Tessari (1968)
Sette baschi rossi, regia di Mario Siciliano (1969)
Le calde notti di Poppea, regia di Guido Malatesta (1969)
Erika, regia di Filippo Walter Ratti (1970)
Tedeum, regia di Enzo G. Castellari (1972)
Tony Arzenta - Big Guns, regia di Duccio Tessari (1973)
Anna, quel particolare piacere, regia di Giuliano Carnimeo (1973)
La cameriera, regia di Roberto Bianchi Montero (1974)
Perversione, regia di Manuel Mur Oti (1974)
Calore in provincia, regia di Roberto Bianchi Montero (1975)
Gente di rispetto, regia di Luigi Zampa (1975)
Una vergine in famiglia, regia di Mario Siciliano (1975)
Salvo D'Acquisto, regia di Romolo Guerrieri (1975)
La cameriera nera, regia di Mario Bianchi (1976)
Campagnola bella, regia di Mario Siciliano (1976)
L'Italia s'è rotta, regia di Steno (1976)
Scandalo, regia di Salvatore Samperi (1976)
La sorprendente eredità del tonto di mammà, regia di Roberto Bianchi Montero (1977)
Verso sera, regia di Francesca Archibugi (1990)
Io e il re, regia di Lucio Gaudino (1995)
Prosa televisiva RAI
Giovanni Episcopo, con Nicola Chillemi, Carla Calò, Nunzia Greco, Massimo De Cecco, Tonino Accolla, Glauco Mauri, Lorenzo Fineschi, regia di Aldo Trionfo, trasmessa il 29 agosto 1977.
Il berretto a sonagli, commedia di Luigi Pirandello, con Anna Maria Bottini, Miriam Crotti, Paolo Stoppa, Rita Livesi, Stefano Lescovelli, Pier Luigi Cominotto, Carla Calò, Anna Paoli, regia di Luigi Squarzina, trasmessa il 20 dicembre 1985.
Televisione
Classe di ferro 2, di Bruno Corbucci (1991) in cui interpreta la proprietaria della dépendance che i protagonisti affittano a mo' di garçonnière.
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Il Piccolo di Trieste» 6 novembre 1951