Canepa Mario
Di professione avvocato, usava il nome d'arte "APENAC" come cronista.
Nel corso della prima Guerra mondiale da Cagliari si trasferisce a Roma e corrisponde circa gli spettacoli cinematografici romani al periodico napoletano "LA CINE-FONO", mentre per gli spettacoli di Varietà relaziona al periódico napoletano "IL CAFÉ CHANTANT".
E' stato uno dei primi a scrivere, seppur brevemente, del nostro Totò: nel 1916 infatti definiva "Totò degno emulo di Gustavo De Marco" e nel 1917: "Totò, il più plateale degli imitatori di Gustavo De Marco".
Riferimenti e bibliografie:
Simone Riberto, alias Tenente Colombo