Cianni Eloisa (Stukin Aloisa)
Pseudonimo di Aloisa Stukin (Roma, 21 giugno 1932 – Morlupo, 27 maggio 2022), è stata un'attrice e modella italiana eletta Miss Italia 1952 e Miss Europa 1953.
Biografia
All'anagrafe Aloisa Stukin, cognome del padre adottivo polacco, che aveva sposato la madre, dopo essere stata eletta Miss Italia nel 1952 a Merano, e Miss Europa nel 1953 a Istanbul in Turchia, ottenne una parte di secondo piano nel film Villa Borghese diretto da Gianni Franciolini, imponendosi per la sua bellezza.
Nei dieci anni successivi ha continuato a lavorare nel cinema, collezionando apparizioni in film di scarso rilievo in cui solitamente interpretava se stessa, fino a rinunciare definitivamente alla carriera cinematografica quando non aveva ancora trent'anni.
La settimana Incom 00844 del 25/09/1952 - Merano: Eloisa Cianni è la MIss Italia del 1952, la diciannovenne Lyla Rocco è eletta invece Miss Cinema. Descrizione sequenze:giovani donne posano per i fotografi tra i giardini e i fiori di Merano ; i membri della giuria siedono sul divano di un salone e prendono appunti su un taccuino mentre le concorrenti sfilano in abiti da sera ; giovani donne sfilano in costume da bagno sul bordo di una piscina ; premiazione sul palco di Eloisa Cianni e la Lyla Rocco.
La stampa dell'epoca
Eloisa Cianni, stella di prima grandezza nel film «Ho amato una diva»
Quando il cinema punta il suo occhio freddo e distaccato sugli stessi ambienti dove nascono : films, gli spettatori più appassionati attendono con impazienza il momento di poter dare un altra sbirciatina ai retroscena del misterioso mondo della celluloide.
Films del genere ci sono giunti numerosi da Hollywood e ne ricorderemo soltanto due, ultimi in ordine di tempi : «La contessa scalza» e «Il grande coltello». Non vogliamo discutere la validità artistica e la fedeltà descrittiva di queste pellicole, desideriamo solo notare come in esse il grande pubblico si sia perduto, un po’ per l’aridità tecnica della narrazione, un po’ per il clima estremamente teso in cui la vicenda si andava svolgendo.
La gente ama conoscere la vita segreta dei suoi attori preferiti ma vorrebbe che i loro problemi non fossero degli eterni drammi senza soluzione. In fondo, il grande divo e l’irraggiungibile «star» fuori del; teatro di posa sono soltanto degli esseri umani, semplici nelle loro gioie e nei loro dolori; questo vuole il pubblico, vederli cioè come sono nella maggior parte dei casi, con appena quel tanto di romantica fantasticherìa che basti a non rendere monotona la loro storia.
Con il film «Ho amato una diva» il regista Luigi De Marchi sta appunto costruendo un’opera che sarà cara agli spettatori proprio per la sua lineare semplicità, per quell’atmosfera che dà la netta sensazione di assistere non ad uno spettacolo organizzato e preparato sin nei minimi particolari, ma quasi una vicenda che la macchina da presa ha colto come per caso.
La trama del film è presto tratteggiata; un giovane elettricista di Cinecittà, innamorato di una celebre attrice, fa credere ai colleghi che il suo amore è corrisposto dalla diva, e questi si adoperano con ogni mezzo per gettare i due uno nelle braccia dell’altro. Quando però la «stella» si accorge di questo, succede il finimondo, e il nostro eroe, per la disperazione, tenta di cambiar mestiere ed ambiente. «Tenta», perchè senza saperlo diventa autista di un produttore cinematografico e incontra di nuovo in una amena località della Svizzera la donna del suo cuore. L’attrice famosa, che ha continuato suo malgrado a pensare al bel giovane, finirà per cedere alla costanza del suo innamorato e, perchè no? al destino che li ha riuniti ancora una volta.
Questo soggetto è stato trasformato da Luigi De Marchi in una sceneggiatura agile e spumeggiante, ricca di trovate brillanti e di spunti comici egregiamente sfruttati.
Gli interpreti di «Ho amato una diva» hanno nomi ben conosciuti che altre volte hanno creato per gli spettatori italiani figure non dimenticate Eloisia Cianni, Miss Europa, nella parte della capricciosa attrice che è in fondo soltanto una donna qualsiasi, capace come tutte di seguire gli impulsi del cuore al di là dei consigli della ragione; Tamara Lees, che nel film impersona la parte di una giovane sofisticata «pariolina» anch'essa innamorata dell'elettricista rubacuori: Amos Davoli, un volto nuovo per il cinema, è il protagonista della vicènda e promette di dare un'ottima prova, valendosi delle sue precedenti esperienze teatrali e televisive; e ancora Carlo Campanini, in un ruolo per lui particolarmente adatto; Riccardo Eilli, Nelly Bellini, Dorv Hassen, Monique Martin, Ricardo Mendoza e il simpatico Franco Migliacci.
Ma i pregi di questo film non si arrestano qui; vi sono infatti alcuni riuscitissimi numeri di balletto e due canzoni. «Il pino $ul tetto» e «Paolina», entrambe del maestro Tassone che ha curato e diretto tutto il commento musicale del film. «Paolina» è cantata da Eloisia Cianni, e la sua voce dolce e aggraziata la pone: nel numero delle attrici cantanti che da qualche tempo in qua ci stanino offrendo delle piacevoli sorprese musicali.
Nel suo insieme «Ho amato una diva» promette di essere uno dei migliori film italiani della prossima stagione. Gli interni sono terminati nei ertomi scorsi e la «troupe» di Luigi De Marchi è partita per la Svizzera dove saranno girate le scene in esterni. Auguriamo quindi questi nostri amici un cardiale «buon lavoro», mentre ne attendiamo il ritorna per vederli sui nostri schermi nelle vesti dei personaggi ; cui stanno prestando la loro bravura e i frutti preziosi della loro esperienza artistica.
Di Piero Volta, «Gazzetta di Mantova», anno CL, n.248, 6 settembre 1956
Filmografia
Villa Borghese, regia di Gianni Franciolini (1953)
Peppino e la vecchia signora, regia di Piero Ballerini (1954)
Racconti romani, regia di Gianni Franciolini (1955)
Il segno di Venere, regia di Dino Risi (1955)
La porta dei sogni, regia di Angelo D'Alessandro (1955)
Processo all'amore, regia di Enzo Liberti (1955)
Sangue di zingara, regia di Maria Basaglia (1956)
Accadde di notte, regia di Gian Paolo Callegari (1956)
Ho amato una diva, regia di Luigi De Marchi (1957)
Amore a prima vista, regia di Franco Rossi (1958)
Adorabili e bugiarde, regia di Nunzio Malasomma (1958)
Amore e guai, regia di Angelo Dorigo (1958)
Sergente d'ispezione, regia di Roberto Savarese (1958)
Il pirata dello sparviero nero, regia di Sergio Grieco (1959)
Le magnifiche 7, regia di Marino Girolami (1961)
Riferimenti e bibliografie:
- Eloisa Cianni, «Epoca», anno III, n.104, 4 ottobre 1952
- «Epoca», anno IV, n.155, 20 settembre 1953
- Di Piero Volta, «Gazzetta di Mantova», anno CL, n.248, 6 settembre 1956