Il giorno più corto
Il frate bersagliere
Scheda del film
Titolo originale Il giorno più corto
Paese Italia - Anno 1963 - Durata 91 min - Colore bianco e nero - Audio sonoro - Genere commedia - Regia Sergio Corbucci - Soggetto Sandro Continenza - Sceneggiatura Giorgio Arlorio, Giovanni Grimaldi, Bruno Corbucci - Produttore Goffredo Lombardo per Titanus - Fotografia Enzo Barboni - Montaggio Ruggero Mastroianni - Musiche Piero Piccioni - Scenografia Carlo Simi
Ciccio Ingrassia: Francesco Coppola - Franco Franchi: Franco Lo Grugno - Gino Cervi: Colonnello Daini - Totò: Frate bersagliere - Raimondo Vianello - Annie Girardot: L'infermiera - Ugo Tognazzi: Pecoraio - Nino Taranto: Mafioso - Eduardo De Filippo: Mafioso - Peppino De Filippo: Zio Peppino - Aldo Fabrizi: Facchino - Francesco Mulè - Mario Girotti - Paolo Ferrari - Virna Lisi: Naja - Walter Chiari - Carlo Pisacane - Lorella De Luca - Franca Bettoja - Renata Mauro - Lia Zoppelli - Giacomo Furia - Antonella Lualdi - Sandra Mondaini - Franca Valeri - Alberto Farnese - Antonio Acqua
Soggetto, Critica & Curiosità
Soggetto
Franco Lo Grugno e Francesco Coppola sono due abitanti della Sicilia che, con lo scoppio della Grande Guerra, si arruolano come militari nella Resistenza. Dopo varie vicissitudini e momenti di tensione, i due simpatici siciliani riusciranno a far si che i loro soldati sconfiggano il nemico facendo esplodere, per puro caso, una nave degli austriaci.
Il film si conclude, dopo l'assoluzione di Lo Grugno e Coppola dal processo marziale, tenutosi a seguito della vittoria, con un discorso patriottista ad alta voce del grande Totò nei panni di un frate bersagliere che si rivolge proprio ai due siciliani, invitando gli italiani a vincere la guerra.
Critica e curiosità
Contemporaneamente alle riprese de Il monaco di Monza, Corbucci mette insieme II giorno più corto, parodia bellica costellata di partecipazioni speciali, ideata con Enrico Lucherini per sostenere la Titanus, sfiancata dai debiti post - Gattopardo.
Della ottantina di stelle reclutate, Totò è l’ultimissima ad apparire, addosso il saio de Il Monaco di Monza, in testa un incongruo cappello da bersagliere, giusto per declamare la battuta finale. I veri protagonisti restano Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Il film è la parodia parodia del più famoso Il giorno più lungo.
Come tanti film di casa nostra, nasce come "parodia" di un film famoso; in questo caso il film di riferimento è Il giorno più lungo, il colossal dedicato allo Sbarco in Normandia. A differenza del ben più noto film, Il giorno più corto è ambientato durante la prima guerra mondiale. E' un film molto ma molto strano...; probabilmente detiene il record assoluto di attori famosi coinvolti nelle riprese di un film! Il film fu, infatti, girato con l'obiettivo di fare cassa per salvare la casa cinematografica Titanus da una gravissima crisi economica. Vi parteciparono, quindi, quasi tutti gli attori dell'epoca, dai più importanti, e tra questi il nostro Totò, a quelli meno conosciuti; la partecipazione di tutti fu a titolo gratuito, in considerazione dell'obiettivo da raggiungere.
La partecipazione di Totò
In un film così schizzato, la partecipazione del nostro Totò non poteva che essere al limite del demenziale, e forse anche oltre. Si tratta sicuramente della partecipazione cinematografica più breve del Principe (20 secondi!); possiamo, pertanto, facilmente riportare il testo completo dell'intervento di Totò. L'intervento di Totò si colloca alla fine del film, ed è completamente avulso dalla trama: i due siciliani stanno andando al giardino zoologico, quando si apre una finestra ed appare Totò, vestito da monaco, con un elmetto da bersagliere in testa. Il nostro parte con una delle sue "specialità", il "discorso dal balcone" (anche se è una finestra...):
Abbiamo conquistato Fiume e conquisteremo gli affluenti! Abbiamo conquistato Pola e conquisteremo anche Amapola! Trento l'abbiamo fatto nostro e dopo Trento faremo anche trentuno! Pace e bene, fratelli! Pace e bene!
Così la stampa dell'epoca

Goffredo Lombardo racconta perchè ottantotto fra i più celebri e popolari attori italiani e stranieri hanno accettato di prendere parte, gratuitamente, al “Giorno più corto”. Per una volta, i milionari della celluloide hanno dimenticato le rivalità e si sono divertiti come in vacanza
Roma, febbraio
Tra i film che la Titanus, alcuni mesi or sono, aveva deciso di realizzare, ve ne era uno ancora senza titolo: una storia comica, ambientata durante la prima guerra mondiale che sarebbe stata diretta da Sergio Corbucci. La sceneggiatura era quasi completata, la data di inizio delle riprese stabilita e già avevamo pensato ad alcuni attori per i ruoli principali, quando la programmazione in Italia de II giorno più lungo ci suggerì di fare del nostro film anonimo una satira del fortunatissimo film americano. Decidemmo quindi di dargli un titolo dichiarata-mente parodistico Il giorno più corto, e non ci sarebbe spiaciuto ripetere quanto avevano fatto gli americani: riunire un gran numero di attori, facilmente riconoscibili dalla massa degli spettatori, che comparissero in brevi apparizioni, in rapidi passaggi, magari per dire una sola battuta.
Però questa idea, che naturalmente ci divertiva molto, non andava affatto d’accordo con alcune ragioni di carattere organizzativo. Nel panorama dei film Titanus, Il giorno più corto, affiancandosi ad altre produzioni più diffìcili ed impegnative, doveva essere considerata una voce minore. Il suo costo doveva essere mantenuto nei limiti di un preventivo moderatamente ristretto ed in quei limiti era assolutamente impossibile fare rientrare i compensi di un buon numero di attori importanti. La nostra idea ci sembrava quindi un sogno, bello e divertente da accarezzare, ma destinato a rimanere del tutto irrealizzato.
Tanto per provare, come si dice, chiedemmo ad alcuni attori se sarebbero stati disposti a partecipare al film senza ricevere alcun compenso. Avrebbero dovuto lavorare per un giorno o due al massimo, talvolta anche soltanto per poche ore, ma si sarebbero comunque dovuti recare sui luoghi della lavorazione, a circa 50 chilometri da Roma, provare i costumi, il trucco ecc. In realtà fare tutto come se si trattasse di un film per il quale sarebbero stati pagati profumatamente.
Contrariamente alle più nere previsioni, i primi attori interpellati ci dissero di sì. Non so esattamente perchè lo abbiano fatto. Forse perchè in passato, e mi auguro di nuovo nel futuro, avevano avuto occasione di inteipretare altri film prodotti dalla Titanus ed erano rimasti in ottimi rapporti con noi, o forse perchè la idea di queste partecipazioni divertiva loro quanto noi. Comunque sull'esempio di quei primi "volontari” ci fu possibile contare sulla partecipazione di un eccezionale numero di attori importanti. Esattamente 88, proprio il doppio dei 44 che erano stati scritturati da Darryl Zanuck per Il giorno più lungo. E vorrei ringraziarli tutti da Virna Lisi a Walter Pidgeon, a Rina Morelli, Paolo Stoppa, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Anouk Aimée, Jean-Paul Beimondo, Sandra Milo, Franchi e Ingrassia, Warner Bentivegna, Annie Girardot, Renato Salvatori, Vittorio Caprioli, Antonella Lualdi, Stewart Granger, Dino Mele, Franca Valeri, Maurizio Arena e i moltissimi altri che non posso ricordare in questa sede poiché a Il giorno più corto è abbinato un concorso a premi, basato appunto sulla partecipazione al film di tanti e tanti popolari attori.
Nelle sale dove il film sarà proiettato verrà distribuita al pubblico una cartolina con le fotografie di cento attori. Lo spettatore dovrà individuare i dodici che non compaiono nel film e inviare la cartolina alla Titanus. Alla fine della stagione saranno sorteggiati i premi tra quanti avranno inviata la esatta seduzione e i primi cinque vincitori potranno andarsene a Tahiti, ospiti della Titanus. Inevitabilmente la notizia della partecipazione gratuita al film di tanti attori ha fatto scalpore. La stampa si è molto interessata al film e alcuni giornali hanno scritto che Il giorno più corto è la risposta del cinema italiano a Hollywood, che è aperta la competizione tra me e Zanuck e così via. Anche se queste affermazioni sono state determinate, immagino, da un eccesso di entusiasmo, mi pare giusto cercare di riportare le cose nei loro limiti. Se il cinema italiano vuole competere con quello americano deve usare altri mezzi e penso di averne indicato il modo con alcuni dei miei più recenti film che si sono imposti in questi anni nei più importanti Festival cinematografici.
Per quanto mi riguarda. Il giorno più corto è stata una piacevole vacanza, tra la produzione di film più diffìcili e pericolosi e mi auguro che anche il pubblico, al giudizio del quale il film sta per essere sottoposto, sia dello stesso avviso.
Goffredo Lombardo, «Tempo» anno XXV, n. 7, 16 febbraio 1963
«"Il giorno più lungo" di Darryl Zanuck, sfoggiava quarantatrè noti attori, questa parodia di Corbucci ne mette in vetrina quarantaquattro, (anzi, ottantotto, addirittura), anche se molti, come Stewart Granger, vi compaiono per un solo fotogramma, e altri, come Walter Pidgeon che figura come Hemingway, non recitano più di una battuta.[...] Ispirato a un generico pacifismo, sfiora situazioni a volte, con una disinvoltura, che potrà provocare risentimenti. Ma non va preso troppo sul serio. Quelli di Totò, sono giochi di parole; e il resto citrullaggine.»
Alberico Sala, «Corriere dell'Informazione», 16 febbraio 1963
I documenti
Cosa ne pensa il pubblico...
I commenti degli utenti, dal sito www.davinotti.com
Il suo pregio corrisponde al suo limite, perché il gioco di inserire quanti più attori possibile frammenta il film in maniera simpatica, ma pure eccessiva. Non a caso il momento più divertente è quello che vede Franchi e Ingrassia, senza particolari interruzioni, andare per il campo minato. Per il resto si guarda, si riconosce, si sorride e si dimentica. Quasi un prototipo, insomma, del "mediocre, ma con un suo perché".
• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Vianello chiede "brot!" e quelli gli servono il brodo.
I gusti di B. Legnani (Commedia - Giallo - Thriller)
Parodia del celebre film bellico Il giorno più lungo, questo film di Corbucci trae spunto dall'originale anche per quello che riguarda la partecipazione di un cast molto ricco, laddove in questo caso compaiono numerosi volti noti del cinema italiano. Il risultato è singolarmente spiazzante con una frammentazione che disorienta lo spettatore e rende il film composito ed altalenante anche se con momenti divertenti.
I gusti di Galbo (Commedia - Drammatico)
Film comico corale con un'infinità di protagonisti del cinema leggero prestatisi anche per una sola battuta, tutti attorno al duo Ciccio-Franco in versione pseudo-eroi della Grande Guerra (notevoli Chiari e Vianello in ruoli più rilevanti). Idea pre-demenziale alla Mel Brooks, che tuttavia non fa il salto verso il delirio più sfrenato, accontentandosi di sketch da classico teatro di varietà (mentre le cose migliori sono i nonsense surreali o le battute fulminanti: vedi Citti che dà degli "accattoni" ai due protagonisti). Divertente.
I gusti di Pigro (Drammatico - Fantascienza - Musicale)
Un buon Franco e Ciccio, grazie a loro ma anche agli attori di contorno, tra i quali, a parte le comparsate (Macario, Fabrizi, Capannelle il moribondo, Totò, Cervi e altri), spiccano un Walter Chiari ("avvocato") in grande forma (notevole l'arringa iniziale) e un altrettanto bravo Vianello (generale tedesco), che fa autogiustiziare tutti quelli che sbagliano (bello quando, a tavola, chiede in tedesco il pane a Franco e Ciccio). Nota di merito anche per Tognazzi il bifolco: "Vai dritto, poi attento alla scarpata...del fattore, perchè il campo è suo". Perde colpi nel finale, ma resta buono.
• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: L'avvocato (Walter Chiari), rivolto a alla corte, parlando di Franco e Ciccio: "Uomini, soldati, protozoi. Come dobbiamo chiamarli?". .
I gusti di Puppigallo (Comico - Fantascienza - Horror)
Tolto il gioco dei 44+44 divi da riconoscere in apparizioni talvolta fulminee, quello che resta è un trito francocicciesco di ambientazione bellica, ben girato e tutt'altro che povero di mezzi, ma abbastanza limitato per quanto riguarda il ritmo e il divertimento. Il duo è carico ma mal servito da un copione che pare a tratti improvvisato. Neppure il segmento con Vianello convince, anche a causa del doppiaggio tedesco di quest'ultimo, trovata eccessivamente tirata per le lunghe. Il celebre cammeo finale di Totò sa di insertaccio rattoppato.
I gusti di Deepred89 (Commedia - Drammatico - Thriller)
Parodia del ben più celebre Il giorno più lungo, nel consueto stile francocicciesco. Un processo (con Chiari come istrionico avvocato) fa da perno a ricordi di guerra. Stuolo di volti celebri (oltre a Franco e Ciccio protagonisti) per una commedia dalle sfumature evidentemente drammatiche, in quanto mescolanza di risate e orrori della trincea, dove "cantano" le mitragliatrici. Complessivamente un'opera dignitosa di molto aiutata dalla verve del comparto attoriale.
I gusti di Markus (Commedia - Erotico - Giallo)
Franco e Ciccio più misurati del solito e piuttosto efficaci, ma il divertimento sta anche nel riconoscere le decine di facce conosciute che spuntano ad ogni inquadratura. Soprattutto nella prima parte, a dire il vero, un po' appesantita dalle prolisse e vacue arringhe dell'avvocato Walter Chiari (la gag è sempre la stessa, protratta all'inverosimile). Le scene di massa nuocciono alla comicità del film, una grandeur che poco si confà allo spirito francocicciesco. A tratti molto buono, nel complesso deboluccio, caotico e troppo tonitruante.
• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Franco che non riesce in nessun modo a indovinare la parola "Ospedale"; Vianello tedesco col suo irritatissimo "chi sbaglia paga!".
I gusti di Zender (Comico - Fantascienza - Horror)
Gradevole parodia del Giorno più lungo, ambientata però durante la Prima delle guerre mondiali. Anche qui il cast è pieno di volti noti, solo che più che in parti sono tutti impegnati in brevi apparizioni. I mattatori sono Franco e Ciccio, le battute sono comunque tante e molti i momenti divertenti. Quasi impossibile trovare tutti gli attori.
I gusti di Rambo90 (Azione - Musicale - Western)
Simpatica parodia che vanta come punto di forza le numerosissime comparse, più o meno celebri, che lo rendono un prodotto unico e interessante nel suo genere. Al di là di questa singolare caratteristica il film riesce a convincere sotto tutti i punti di vista e a elevarsi sopra la media (trattandosi pur sempre di una parodia). Si lascia guardare con gusto. Bravissimi Franchi e Ingrassia.
I gusti di Minitina80 (Comico - Fantastico - Thriller)
I primi 45 minuti (tralasciamo la simpatica arringa di Chiari) annoiano molto: Franco e Ciccio sono circondati da tantissime star che non aiutano a migliorare la situazione. Quando incomincia il solito cambio di fronte da parte dei due il film acquista quel minimo di ritmo che ci permetta di ridere ai dialoghi in tedesco. La natura economica dell'operazione (per salvare la Titanus) fa capire lo scarso valore di una discutibile idea che voleva riunire tante star (47 più 47) in una volta producendo un indigeribile minestrone. Estremamente sgradevole.
I gusti di Panza (Commedia - Drammatico - Poliziesco)
Uno sgangherato ma insolito e curioso film “all stars” diretto da Sergio Corbucci. Dall'idea di riunire 88 attori famosi (dell’epoca) intorno alle avventure farsesche e ridicole di Franco e Ciccio (in ottima forma) nasce uno spettacolo non classificabile se non come una scommessa. Persa però: 88 pezzi da novanta del grande schermo non garantiscono la riuscita di un film se esso non ha, alla base, una sceneggiatura decente. Un film che gira a vuoto. Ripetitivo e ridondante Chiari, piacevole Virna Lisi, l'ultimo cammeo - noblesse oblige - è per Totò.
I gusti di Graf (Commedia - Poliziesco - Thriller)
Si parte da un’idea: riunire quasi cento attori famosi e farli recitare gratis in brevi cameo per dare al pubblico un prodotto di richiamo, allo scopo di risollevare la Titanus. La trama, ovvio, è poca cosa: una serie di gag gira attorno alle vicende giudiziarie di Franchi e Ingrassia, quasi all’inizio della loro carriera cinematografica, ma niente affatto a disagio tra tanti attori navigati. Il divertimento principale consiste nel giocare ad indovinare i volti delle stelle utilizzate. Nota di merito per l'avvocato gigione di Walter Chiari.
I gusti di Pstarvaggi (Comico - Commedia)
Le incongruenze
- Tribunale militare. Nella sua arringa difensiva in favore di Ciccio e Franco,Walter Chiari dice (3'55'') : "...una specie di piccola consecutio TEMPORIS",invece di,come dev'essere,"temporum".
- Vi è una grande confusione a proposito delle truppe avverse agli italiane; esse sono indistintamente chiamate "tedeschi" o "austriaci" e per di più indossano le stellette dell'Esercito austro-ungarico e il casco chiodato tedesco. In particolar modo il generale Von Gassman (che alluderebbe a origini prussiane) indossa la tipica uniforme austriaca da generale.
www.bloopers.it
Le location del film, ieri e oggi
![]() |
|
Tutte le immagini e i testi presenti qui di seguito ci sono stati gentilmente concessi a titolo gratuito dal sito www.davinotti.com e sono presenti a questo indirizzo. | |
![]() |
![]() |
Il tribunale militare dove Franco e Ciccio sono processati, difesi dall'avvocato Walter Chiari che racconta in flashback ai giudici l'intera storia è a Palazzo Tittoni in Piazza Tittoni a Manziana (Roma) | |
![]() |
![]() |
Ecco Nino Taranto all'esterno di Palazzzo Tittoni che ci mostra un po' meglio l'edificio | |
![]() |
![]() |
Infine questi sono Franco e Ciccio appena più sotto di lui, sulle scale che fiancheggiano i giardini di Piazza Tittoni | |
![]() |
![]() |
Doppio utilizzo, per il Castello di Rota... IL CAMPO TEDESCO |
|
![]() |
![]() |
Qui la facciata di fronte dell'edificio con la finestrella A di cui sopra, confrontato con un fotogramma di "Mio padre monsignore" (1971) (si notino gli archi, in facciata) | |
![]() |
![]() |
Infine un palazzo che si vede anche ne "Il Sorpasso" (1962, fotogramma in basso), anche quello girato in parte qui | |
![]() |
![]() |
IL PAESE DELL'ORFANELLO FRANCO |
|
![]() |
![]() |
La stazione dove Francesco Coppola (Ciccio Ingrassia) e Franco Lo Grugno (Franco Franchi) provano a rimediare qualche cestino destinato ai soldati che partono per il fronte è la Stazione di Roma San Pietro (RM), che confrontiamo col film "Contestazione generale" (1970) - SOTTO - al quale rimandiamo per la dimostrazione. Grazie a Geppo per il fotogramma | |
![]() |
Riferimenti e bibliografie:
- "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
- "Totò" (Orio Caldiron) - Gremese , 1983
- "I film di Totò, 1946-1967: La maschera tradita" (Alberto Anile) - Le Mani-Microart'S, 1998
- Il giorno più corto di Sergio Corbucci - http://www.liberolibro.it
- Goffredo Lombardo, «Tempo» anno XXV, n. 7, 16 febbraio 1963