de Curtis Giuseppe

Padre naturale di Antonio de Curtis (Totò)

1930 Giuseppe De Curtis 01 L


12 agosto 1873

Nasce a Napoli.

1890-1898

Continua a frequentare Nannina di nascosto dal vecchio padre, arteriosclerotico e legato a vecchi codici morali in voga in quel periodo, e prima della nascita di Antonio decide che essa dovrà rimanere nubile e il bambino acquisirà solo il nome della madre che, all'epoca, equivaleva a una condanna per una ragazza madre. Antonio fu concepito nel maggio del 1897, quando Nannina aveva solo 15 anni. Quando Totò nasce, Giuseppe ha 25 anni e Nannina solo 16. Piccolo di statura, grassoccio, nel quartiere Sanità viene soprannominato "'o vuttaziello". Per tirare avanti,  apre una "sartoria ambulante".

1903

Il piccolo Totò, fin da piccolo, dimostrava una certa propensione per ciò che riguardava la recitazione e lo spettacolo. Senonché il marchesino, assiduo frequentatore degli ambienti teatrali, decise di far prendere lezioni di pianoforte, seppur in modo discontinuo e disordinato, al propirio figlio. Le poche lezioni effettuate, in modo peraltro discontinuo, portarono comunque Antonio ad acquisire almeno le nozioni basiche della musica e dello strumento. Diventato adulto, nella casa dove abitava, non fece mai mancare un pianoforte che, anche con sole due dita, sapeva suonare abbastanza bene.


4 febbraio 1921

Si unisce in matrimonio con Anna Clemente. E' titolare di una sartoria ambulante che, senza una sede fissa, porta i suoi servigi a casa dei clienti. Nel periodo di massimo splendore l'atelier ha pure una sede in Via Roma, vicino ai locali dell'attuale Rinascente. Negli anni successivi la sartoria si trasforma in agenzia teatrale con l'ufficio in Via Corrieri a Santa Brigida, ma non diventerà mai una fonte di grandi guadagni.


24 febbraio 1921

Dopo molti anni di contrasti finalmente sposa, dopo la morte del vecchio marchese e dopo un suo riavvicinamento, Giuseppe de Curtis. Antonio Clemente acquisisce il cognome paterno


31 agosto 1928

Il riconoscimento del Marchese Giuseppe De Curtis nei confronti del figlio avvenne solo nel 1928, quando Totò aveva 30 anni, a ben sette anni dalla morte del marchese padre e dal regolare matrimonio con Anna. Il testo fo sottoscritto a Napoli ed è datato 31 agosto 1928: "Con Atto rogato addì nove agosto millenovecentoventotto per notar Cerose Gino, residente a Napoli, il signor de Curtis Giuseppe  fu Luigi, nato e domiciliato a Napoli, riconosce il proprio figlio il signor Clemente Antonio, nato il 15 febbraio 1898 dalla sua unione con Clemente Anna di Vincenzo, e in forza del matrimonio da essi contratto il 4 febbraio 1921, quartiere San Carlo, il predetto giovane va riconosciuto quale figlio legittimo dei succitati genitori".


1929

Al culmine della relazione tra Totò e la Castagnola, raggiunse il figlio a Napoli per convincerlo, sotto pressione della moglie Anna, ad interrompere quella burrascosa unione la quale, secondo loro, avrebbe potuto avere un epilogo drammatico. Questo è un dato da verificare in quanto essendo nota l'indifferenza avuta da Giuseppe nei confronti di Antonio fino a pochi anni prima, pare improbabile un così assiduo e intempestivo interessamento. Pare più probabile, al contrario, una manovra strategica di Totò per liberarsi "elegantemente" di Liliana Castagnola.

1939

Giuseppe De Curtis si trasferisce, insieme alla mogli Anna a Roma, nella casa di Antonio de Curtis.


29 settembre 1944

Muore a Roma.