Franco Fulvia
Fulvia Franco (Trieste, 21 maggio 1931 – Roma, 15 maggio 1988) è stata un'attrice italiana.
Biografia
Nel 1948 la conquista del titolo di Miss Italia nella finale di Stresa la portò a una breve apparizione, nei panni di sé stessa, nel film Totò al Giro d'Italia, di Mario Mattoli.
Triestina, la sua elezione rappresentò un simbolo patriottico, in quanto la città di Trieste all'epoca era parte del Territorio Libero di Trieste.
La carriera cinematografica di Fulvia, imperniata sulla sua avvenenza fisica, proseguì principalmente in film in cui interpretava ruoli di femme fatale, in commedie ambientate nel mondo dello spettacolo e in pellicole del filone mitologico.
Vita privata
Nel 1950 sposò il pugile e attore Tiberio Mitri, anche lui triestino e tra gli sportivi simbolo dell'Italia di quegli anni. Il matrimonio, messo subito a dura prova dalla trasferta in America, dove Mitri doveva sostenere alcuni incontri, e dalle mire hollywoodiane di Fulvia, finì nel 1954. I due, che nel 1951 ebbero un figlio, Alessandro, si separarono.
Fulvia non si risposò, a differenza del pugile che anni dopo contrasse matrimonio con una donna americana, dalla quale ebbe una figlia, Tiberia.
Alessandro, il primogenito, morì il 15 luglio 1981 per droga, (non essendo un consumatore abituale, si pensa ad una partita di eroina tagliata male).
Galleria fotografica e stampa dell'epoca
Miss Italia domani a Torino e a Cuneo
Fare la regina è davvero mestiere impegnativo e di responsabilità: il cerimoniale di regno di Fulvia Franco, miss Italia 1948, elenca infatti tutta una serie di viaggi, di visite e di feste che si susseguono a ritmo serrato. Vicenza, Treviso (a visitare la fiera), Trieste, Roma; da brava sportiva, miss Italia, col sorriso sulle labbra, brucia le tappe. Le hanno dato una consegna, a Trieste: di ripetere, le hanno detto, in tutte le città d’Italia, a tutti quelli che incontrerà, che Trieste è italiana e deve tornare all’Italia. Il prefetto le ha affidato un messaggio per il Presidente del Consiglio e l’ha baciata sulla bocca (un bel bacio sonoro e affettuoso che durante il suo lungo pellegrinaggio per la penisola le ricordi sempre il grande cuore della sua città).
Dopo Trieste, Roma. Ce l’hanno mandata in aereo, accompagnata da papà, a girare un film, «Totò al giro d’Italia», in cui, assieme all’asso della risata avrà come colleghi d’arte due assi del pedale: Bartali e Coppi. Domani la bella miss è attesa a Torino: in forma privatissima, dicono gli organizzatori; e nemmeno vorrebbero rivelare con che mezzo e a che ora arriverà. Pare nelle prime ore del pomeriggio e ripartirà subito per Cuneo che si prepara a festeggiarla degnamente.[...]
«Gazzetta della Sera», 9 ottobre 1948
Miss Italia va sposa
Miss Italia 1948 va sposa. La leggiadra Fulvia Franco, deposto lo scettro della bellezza, si appresta a diventare una piccola moglie affettuosa e innamorata. Sono trascorsi sette mesi dal primo incontro — indubbiamente il più decisivo ì per Tiberio, anche se avvenuto fuori delle corde del ring — e tra otto giorni l'avvenente fanciulla triestina sarà la signora Mitri. Un nome ormai famoso nel mondo. Il matrimonio di Fulvia con Tiberio — tutto uno spumeggiar di sorrisi lei, lui un monoblocco di muscoli — può anche considerarsi una vittoria della legge dei contrari. La futura sposina è oggi una delle persone più indaffarate di Trieste. Un’infinità di cose da fare: dall’abito nuziale agli inviti, dal nido ai confetti. Ma Fulvia, ragazza sportiva, ha messo tutto il suo disinvolto ottimismo nei lunghi e complicati preparativi.
Ella parla a getto continuo, e dal piccolo cruccio procuratole dal non aver trovato un telefono bianco per la nuova casa — lo voleva proprio così — passa a descrivere l'abito nuziale, che sarà di laminato bianco, intessuto a piccoli cestini d’argento fiorati. E sui capelli? Una cuffietta all’olandesina con qualche arabesco, e poi una nube di candido velo. Fulvia pensa emozionata, trascolorando, al grande momento davanti all’altare, con al fianco Tiberio in smoking, papà in abito blu a doppio petto, la giovane mamma in nero, le quattro damine e il paggetto biancovestiti e le due damigelle d'onore, in azzurro tenue Grazia Nadi, e in rosa Clara Loi-Perini, Sarà al fianco di Fulvia, quale testimonio, anche l’uomo che per primo vide in lei quella bellezza allo stato puro — cosi lontana dallo stereotipato glamour — che doveva trionfare al traguardo di Stresa, il fotografo Ferdinando Ceretti. Testimonio per Tiberio sarà il doti Bruno Rossi, Presidente della Federazione pugilistica italiana. Al ricevimento, che seguirà alle nozze, saranno presenti numerosi invitati, tra i quali personalità del mondo artistico e sportivo, giornalisti e amici.
Gli sposi andranno ad abitare in via Piccardi 31, in un quartierino di tre stanze. Fulvia vorrà essere una perfetta donna di casa, farà tutto da sola. E poiché Tiberio a metà febbraio dovrà affrontare a Parigi un duro incontro, il viaggio di nozze è rimandato dopo la vittoria. Questa volta Fulvia accompagnerà lo sposo nella capitale francese. Dopo l'ultimo suono di gong, luna di miele.
«Giornale di Trieste», 7 gennaio 1950
«Gazzetta del Popolo», 16 gennaio 1950
Fulvia Franco attende un bimbo
Tiberio impegnato a fondo per incrociare prossimamente i guantoni nella capitale francese
Nella sua aggraziata e intima casa, in via Piccardi 34, Fulvia Franco è realmente una regina. Sui suoi cuprei capelli splende invisibile una corona conquistata non a Stresa, ma al grande e imponderabile concorso del destino: quella di una moglie felice. Quindici mesi son già passati da quella domenica mattina in cui l’ex Miss Italia e Tiberio Mitri pronunciarono l'impegnativo monosillabo nella chiesa dì Sant'Antonio nuovo. Avvenimenti tristi e lieti sono passati senza incrinare il cristallo della loro felicità, ed oggi, più imiti che mai, essi attendono trepidanti il compiersi dell'avvenimento più commovente della loro breve vita a due: la nascita dei loro primo figlio.
Fulvia Franco sta per diventare mamma, e il lieto evento è previsto per quest’estate. Hanno già incominciato a discutere sul piccolo ospite che ancora non conoscono; lei vorrebbe una bimba., una pupa da chiamare con una graziosa contrazione del nome della mamma di Tiberio, Carolina. Il pugile, più positivo, lascia ogni decisione alla sorte: è entusiasta all'idea di una femminuccia come a quella di un maschietto. Se l'ospite arriverà in pantaloncini, non hanno ancora deciso per il nome. Il mondo maschile, persino nel calendario, pecca di fantasia nei confronti di quello femminile. La sportivissima Fulvia, sempre disposta a correre e a saltare, ha acquistato la dolce prudenza, delle mamme di tutto il mondo, sempre tremanti di poter nuocere al bimbo che portano in grembo.
[...]
Sono stati costretti a scambiarsi gli auguri pasquali per telefono, e Fulvia ha voluto essere vicina allo sposo con un grosso uovo di cioccolato che gli ha spedito assieme a un fragrante panettone per i suoi amici. Lontana dal marito, l’ex Miss Italia fa la brava donnina di casa, studia nuove ricette, si affaccenda nella sua candida cucina, e risponde alle numerose lettere che gli ammiratori scrivono a lei e a Tiberio. A Porto Recanati Mitri ha trovato un amico nel pugile triestino Bernardinello, che ha vinto recentemente a Bologna il campionato italiano per dilettanti. I due giovani occupano la stessa stanza, e Fulvia sì sente più tranquilla al pensiero che il marito, nella persona dell'amico, ha trovato anche laggiù una porzioncina, magari infinitesimale, della sua Trieste.
Ci racconta queste cose sgranocchiando pezzetti di cioccolato che smantella dai guscio d’un grosso uovo, offerto a lei e al marito assiema a tanti voti augurati dal proprietario della Rupe Tarpea di Roma. Ha il visetto appena lavato e indossa una morbida vestaglia verde a pastiglie bianche. Ma, dobbiamo confessarlo, non ci è apparsa mai cosi bella. Il fascino si chiama proprio felicità.
«Giornale di Trieste del lunedi», 26 marzo 1951
Filmografia
Cinema
Totò al giro d'Italia, regia di Mario Mattoli (1948)
Romanticismo, regia di Clemente Fracassi (1950)
Primo premio: Mariarosa, regia di Lionello De Felice (1952)
Il romanzo della mia vita (1952)
Bellezze in motoscooter (1952)
Totò a colori (1952)
Agenzia matrimoniale (1952)
Finalmente libero (1953)
Tripoli, bel suol d'amore (1954)
Totò all'inferno, regia di Camillo Mastrocinque (1954)
Carovana di canzoni (1954)
Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1954)
Scapricciatiello, regia di Luigi Capuano (1955)
La Rossa (1955)
La catena dell'odio (1955)
La moglie è uguale per tutti (1955)
Le avventure di Giacomo Casanova (1955)
Donne, amore e matrimoni, regia di Roberto Bianchi Montero (1956)
Il cavaliere dalla spada nera (1956)
Onore e sangue (1957)
Peppino, le modelle e chella là (1957)
A sud niente di nuovo (1957)
Buongiorno primo amore!, regia di Marino Girolami e Antonio Momplet (1957)
Totò, Vittorio e la dottoressa (1957)
Le belle dell'aria (1958)
La tempesta (1958)
Ercole e la regina di Lidia (1959)
L'arciere nero (1959)
A noi piace freddo...! (1960)
Ercole sfida Sansone (1963)
Obiettivo ragazze (1963)
L'amore difficile (1963)
Queste pazze, pazze donne (1964)
Alta infedeltà (1964)
Alla conquista dell'Arkansas (1964)
Letti sbagliati (1965)
Una bara per lo sceriffo (1965)
Una rete piena di sabbia (1966)
L'armata Brancaleone (1966)
I due figli di Ringo (1967)
Il magnifico texano, regia di Luigi Capuano (1967)
Brutti di notte (1968)
Don Chisciotte e Sancio Panza, regia di Giovanni Grimaldi (1969)
Mercanti di vergini (1969)
Tara Pokì, regia di Amasi Damiani (1971)
Televisione
Le spie (I Spy), serie televisiva, episodio Sophia (1966)
Riferimenti e bibliografie:
- «L'Europeo», anno IV, n.41, 10 ottobre 1948
- «Giornale di Trieste», 7 gennaio 1950
- «Giornale di Trieste del lunedi», 26 marzo 1951
- «L'Europeo», anno VI, n.28, 9 luglio 1950
- Ezio Colombo, «Settimo Giorno», anno V, n.2, 10 gennaio 1952
- Andrea Dallapina, «Eco - Risveglio di Ossola», 20 settembre 2018