Gabel Scilla (Gabellini Gianfranca)

Scilla Gabel CC bio

Nome d'arte di Gianfranca Gabellini (Rimini, 4 gennaio 1938), è un'attrice italiana.

Biografia

Ha studiato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma, debuttando nel cinema anche grazie alla sua somiglianza con Sophia Loren: infatti fu scelta come controfigura dell'attrice napoletana in ben due film: Il ragazzo sul delfino di Jean Negulesco (1957) e Timbuctù di Henry Hathaway.

Dotata di una bellezza aggressiva e non stereotipata, e di valide qualità drammatiche, ha iniziato a recitare a vent'anni a teatro, e si fa conoscere al grande pubblico con la partecipazione allo sceneggiato televisivo Capitan Fracassa, prodotto dalla RAI nel 1958.

Da allora è apparsa in numerosi film nel corso degli anni sessanta e anni settanta, fra i quali si ricordano soprattutto I fuorilegge del matrimonio di Valentino Orsini, Paolo e Vittorio Taviani e alcuni film con Totò.

Televisione

È comunque con le produzioni televisive che raggiunge il successo: è Ortensia in Una tragedia americana, sceneggiato televisivo del 1962 diretto da Anton Giulio Majano; Elena di Troia nell'Odissea, di Franco Rossi del 1968; Laura Millington in E le stelle stanno a guardare, sempre di Majano, tratto dall'omonimo romanzo di A. J. Cronin, del 1971.

Nel 1976 il marito, il regista Piero Schivazappa, la diresse nello sceneggiato televisivo Dov'è Anna? (con colonna sonora di Stelvio Cipriani), accanto a Mariano Rigillo e a Pier Paolo Capponi.

Altri sceneggiati di cui è stata protagonista sono Il garofano rosso (1976), L'esclusa (1980), Un eroe del nostro tempo (1982) e nel 1983 la miniserie televisiva Quer pasticciaccio brutto de via Merulana per la cui interpretazione venne premiata al Festival del Giallo di Cattolica. Nel 1984 ha preso parte a una puntata di Quei trentasei gradini.

Ancora diretta dal marito ha recitato nella miniserie televisiva Festa di Capodanno, del 1988, con Johnny Dorelli ed Eleonora Giorgi. Molte soddisfazioni le ha dato anche il teatro, che abbandona con la nascita del figlio Emiliano, avvenuta nel 1974.


Galleria fotografica e stampa dell'epoca



Insegnerò alle inglesi com’è la donna italiana

Scilla Gabel, la ex controfigura della Loren

Roma, ottobre

Scilla Gabel, la ex controfigura di Sofia Loren, sta ottenendo all'estero un successo che si può definire senza precedenti per una giovane attrice italiana, praticamente all'inizio della sua carriera. Scilla Gabel è partita dall'Italia circa sei mesi fa; è stata in Spagna, a Gibilterra, alle Azzorre per girare due film spagnoli, conquistandosi immediatamente una popolarità eccezionale. Un giornalista ed un fotografo di una delle maggiori riviste americane hanno attraversato l'Atlantico solo per fare un servizio su di lei.

Il programma di Scilla Gabel era quello di rientrare in Italia subito dopo la conclusione degli impegni spagnoli. E' tornata a Roma, ma vi è rimasta meno di otto ore, perchè l'attendeva una immediata convocazione da parte della televisione commerciale inglese per la realizzazione di un film intitolato «Donne innamorate», una specie di campionario dell'amore sotto varie latitudini.

Se il successo di Scilla Gabel è cominciato all'estero, lo si deve ad una ragione precisa: tutte le offerte che le erano pervenute da produttori italiani riguardavano filmetti commerciali e parti senza alcun rilievo, Nè Scilla nè John Mather — il suo agente cinematografico, uno dei migliori del mondo — hanno ritenuto opportuno accettare. Scilla ha accettato in Italia solo una offerta della Titanus per il film «Gambe d'oro»: una produzione simpatica, anche se non impegnativa, destinata ad avere un considerevole successo specie in provincia; non solo per la presenza di Totò e di altri attori popolari, ma per il tema trattato: la vita delle squadre di calcio nei piccoli paesi.

Scilla, in quel periodo, era in attesa di concludere i contratti con i produttori spagnoli, e quindi occupò il suo tempo libero interpretando «Gambe d'oro». Poco prima aveva preso parte — e con eccezionale successo — al romanzo sceneggiato «Capitan Fracassa», messo in onda dalla televisione italiana. Scilla è stata la rivelazione di «Capitan Fracassa», nella parte della deliziosa Zerbino. Non trovando offerte adatte alle sue possibilità espressive, Scilla Gabel accettò la proposta di un produttore francese, e andò a Parigi per interpretare una parte molto importante nel film di Marcel Carnè «Le figlie della notte».

Poi la Spagna, ora l'Inghilterra. Poi di nuovo l'ltalia, per essere la protagonista del film «I ragazzi dei Parioli», con Raf Mattioli ed Ennio Girolami. Scilla Gabel è una ragazza tenace, sa quello che vuole. Cominciò cinque anni fa come controfigura della Loren in «Tumbuctù» e «Il ragazzo sul delfino». Poi volle cambiare strada. I produttori americani che avevano scritturato la Loren per una serie di film a Hollywood le chiesero di andare in America per continuare ad essere la controfigura della celebre diva. Scilla ci rinunciò, e si mise in testa di fare da sola. Le sue prime esperienze cinematografiche non furono fortunate, ma non per colpa sua. Nel film «Due sosia in allegria» faceva la parte di una ragazza che sfruttava la sua somiglianza con la «pizzaiola» in una serie di avventure che volevano essere ritose e divertenti, senza riuscirci. Scilla era inchiodata alla somiglianza con Sofia Loren.

Allora Scilla prese la grande decisione. Andò dal prof. Serafini, primario di chirurgia estetica al Policlinico, e direttore di una clinica specializzata. Gli chiese cosa avrebbe dovuto fare per non somigliare più a Sofia. Il naso: non c'era altro da fare che accorciare e tirar su il naso. Era quello che accentuava e rendeva determinante la somiglianza. «Rifacendo» il naso, Scilla avrebbe acquistato una sua individualità, avrebbe avuto un «suo» viso, delle «sue» espressioni.

E Scilla si fece «rifare» il naso. Per un mese scomparve dalla circolazione, gli amici non seppero più nulla di lei. Quando la rividero, era una donna diversa. Non era più la controfigura della Loren, ma era Scilla, Scilla Gabel. Fu il primo passo verso il successo, quel successo personale che sta ormai arrivando.

Sandro Morriconi, «Il Piccolo di Trieste», 11 ottobre 1958

 

Così ci ha detto Gino Bramieri, d'accordo con uno dei quattro personaggi che sta interpretando in teatro nella commedia brillante di Robert Anderson « Lo sai che non ti sento quando scorre l'acqua! ».

«Noi donne», anno XXIII, 2 novembre 1968 - Gino Bramieri e Scilla Gabel


Filmografia

Tua per la vita, regia di Sergio Grieco (1954)
Due sosia in allegria, regia di Ignazio Ferronetti (1957)
Il ragazzo sul delfino, regia di Jean Negulesco (1957) (contrifigura di Sophia Loren nelle scene acquatiche)
Gente felice, regia di Mino Loy (1957)
La legge del vizio, regia di Maurice Cloche (1958)
Gambe d'oro, regia di Turi Vasile (1958)
Il terrore corre sul fiume, regia di Jean Guillermin (1959)
Agi Murad, il diavolo bianco, regia di Riccardo Freda (1959)
Le canaglie, regia di Maurice Labro (1959)
I ragazzi dei Parioli, regia di Sergio Corbucci (1959)
I piaceri del sabato notte, regia di Daniele D'Anza (1960)
Il mulino delle donne di pietra, regia di Giorgio Ferroni (1960)
Genitori in blue-jeans, regia Camillo Mastrocinque (1960)
Noi duri, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
The Festival Girls, (1960)
La Venere dei pirati, regia di Mario Costa (1960)
Il ratto delle Sabine, regia di Richard Pottier (1961)
Il pozzo delle tre verità, regia di Leo Solanas (1961)
Le femmine seminano il vento, (1961)
La grande vallata, regia di Andrea Dorigo (1961)
Mara (1961)
Sodoma e Gomorra, regia di Robert Aldrich (1962)
Village of Daughters, (1962)
Un branco di vigliacchi, regia di Fabrizio Taglioni (1962)
I due colonnelli, regia di Steno (1962)
Il paladino della corte di Francia, regia di Michel Régamey (1962)
Maciste il gladiatore più forte del mondo, regia di Michele Lupo (1962)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962)
I fuorilegge del matrimonio, regia di Fratelli Taviani e Valentino Orsini (1962)
I diavoli di Spartivento, regia di Leopoldo Savona (1963)
Il terrore dei mantelli rossi, regia di Mario Costa (1963)
Il figlio di Cleopatra, regia di Ferdinando Baldi (1964)
Gli schiavi più forti del mondo, regia di Michele Lupo (1964)
Cadavere per signora, regia di Mario Mattoli (1964)
Le strane voglie di una vedova (Nicht genannt - La donna del treno), (1964)
Modesty Blaise, la bellissima che uccide, regia di Joseph Losey (1965)
La vendetta di Spartacus, regia di Michele Lupo (1965)
Con rispetto parlando, regia di Marcello Ciorciolini (1965)
Bel Ami 2000, (1966)
Una storia di notte, regia di Luigi Petrini (1966)
Tiro a segno per uccidere (Das Geheimnis der gelben Mönche), regia di Manfred R. Köhler (1966)
Zärtliche Haie, (1967)
Das grosse Glück, (1967)
Djurado, regia di Giorgio Narzisi (1967)
L'Odissea, regia di Franco Rossi (1969)
Bastardo, vamos a matar, regia di Gino Mangini(1971)
Vino e pane, (1973)
L'assassinio dei fratelli Rosselli, (1974)
Dov'è Anna?, regia di Piero Schivazappa (1976)
L'albergo del libero scambio, regia di Flaminio Bollini (1977)
L'esclusa, regia di Piero Schivazappa (1980)
Un eroe del nostro tempo, (1981)
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, (1982)
Festa di Capodanno, regia di Piero Schivazappa (1988)

Prosa radiofonica RAI

Cara delinquente, di Jack Popplewell, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 19 novembre 1959.

Prosa televisiva RAI

La collana, da Guy de Maupassant con Valeria Valeri, Scilla Gabel, Adolfo Geri regia di Alessandro Brissoni 1962

Note

^ La fabbrica degli attori, di Maurizio Giammusso, pubblicazione della Presidenza del Consiglio - Roma 1989
^ Corriere della Sera del 21 gennaio 1992 pag.27
^ Corriere della Sera dell'8 maggio 1999 pag.17
^ Il ragazzo sul delfino su MyMovies 


Riferimenti e bibliografie:

  • B.M., «Tempo», anno XIX, n.49, 5 dicembre 1957
  • Sandro Morriconi, «Il Piccolo di Trieste», 11 ottobre 1958
  • «Tempo», anno XXI, n.20, 19 maggio 1959