Lo zampino di De Sica in un film comico

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Noi Donne segue da vicino la produzione cinematografica nazionale e non ha mai mancato di segnalare quei films che, per le più diverse ragioni, contengono o sembrano contenere, già in fase di realizzazione, prima cioè che il film sia compiuto ed abbia iniziato il suo ciclo di proiezioni, motivi di interesse. Ma è forse questa la prima volta che alle lettrici viene presentato un film comico. C’è un buon motivo per parlarne? Il nome del produttore di questo film, un nome illustre, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo: Vittorio De Sica. Il quale, mentre ancora Miracolo a Milano, di cui già ci siamo occupati, tra i primi, è in corso di montaggio, ha tentato, in una veste meno appariscente di quella di regista, in qualità di produttore, cioè di finanziatore ed organizzatore, un genere per lui dei-tutto nuovo. Questo tentativo ha un titolo: Mamma mia che impressione, e alla sua riuscita stanno collaborando con De Sica, Alberto Sordi (lo conoscete, no?, attraverso le trasmissioni radiofoniche), Cesare Zavattini (autore, insieme allo stesso Sordi, del soggetto) e il regista Roberto Savarese.

1951 01 14 Noi donne Sordi f1Alberto Sordi inveisce contro la maleducazione degli uomini che, in un'affollata vettura di un treno per Ostia, lasciano le donne in piedi.

Perchè questa esperienza, sia pure indiretta, di De Sica ci interessi è presto detto: è un perchè a portata di mano di chiunque frequenti con una certa assiduità le sale cinematografiche e sia attratto particolarmente da quei films che consentano (magari solo come promessa, per lo più non mantenuta) di prendersi qualche ora di sano svago.

Il genere comico è davvero a terra! Di delusioni ne avrete di sicuro provate anche voi in questi ultimi tempi: ad esempio, tutti i films di Totò. Questo nostro comico che potrebbe davvero rendere tanto, l'abbiamo visto impegolato in vicende insulse che si reggevano a mala pena in piedi per le risorse invero straordinarie del protagonista, del quale abbiamo potuto apprezzare solo Totò sceicco: uno su sei o sette suoi films usciti nel giro di un paio di mesi.

È di questi giorni l’ultimo film di Danny Kaye: L'ispettore generale. Chi ricordava i suoi precedenti lavori, specialmente Sogni proibiti, è andato al cinema pieno di speranze. Invece, una sola scena appena divertente (quella del pranzo dell'affamato finto ispettore) e zero per il resto. Altri films del genere comico si sono visti, come L'inafferrabile 12, I cadetti di Guascogna : questi, soprattutto, realizzati, come la maggior parte dei film di Totò, in funzione, oltre che dei lazzi dei protagonisti, dell’esibizione di più o meno velate forme femminili.

1951 01 14 Noi donne Sordi f2Eccolo fare timidamente la corte ad una bella indossatrice.

Ci hanno detto che in Mamma mia che impressione questi bassi espedienti di successo sono stati banditi quasi del tutto (c’è solo una scena che si svolge sulla spiaggia di Ostia), per puntare esclusivamente sul nuovo personaggio di Alberto Sordi: un giovane timido, dal cuore aperto e buono, ingenuo, che per questa sua stessa bontà, è causa di un mucchio di pasticci e di fastidi: un intreccio, cioè, ed un personaggio che hanno la possibilità di mettere a fuoco, come si richiede da un film veramente comico, le debolezze della umana convivenza.

Le fotografie possono dare già una vaga idea delle caratteristiche di questo personaggio (anche in mancanza di più ampie notizie sulla trama del film, impossibile a raccontarsi), del quale — ne converrete — sembra lecito attendersi, se non grandi cose, almeno un piccolo lasso avanti. Considerato soprattutto che nel film, come si è detto, c’è, e sicuramente sarà avvertibile, lo zampino di Vittorio De Sica.

1951 01 14 Noi donne Sordi f3Lei ha un debole per un altro e il povero Alberto non lo capisce.

«Noi donne», anno VI, n.2, 14 gennaio 1951


Noi donne
«Noi donne», anno VI, n.2, 14 gennaio 1951