Anna Maria Ferrero, la ragazza che ha messo le ali

A-M-Ferrero

Anna Maria Ferraro definita dalla sua rivale in amore e in arte “una ragazzina insignificante accanto a Vittorio Gassman una delle attrici di prosa più sensibili e dotate

Roma, agosto

Quest'anno, niente vacanze per Anna Maria Ferrero. I suoi unici giorni di riposo sono state le domeniche: le sue saltuarie mete balneari, quelle dei romani meno abbienti. Ostia e Fregene, a seconda dell’ora in cui Gassman decideva di interrompere la lavorazione del Kean: se prima dell’una di notte, Fregene; se, come è accaduto più di una volta, non prima delle tre o delle quattro, allora Ostia. «Proprio come i soldati», dice la giovane attrice, ma senza alcun rammarico nella voce, anzi ridendo. La scommessa con il tempo ingaggiata da Vittorio Gassman, il quale si è impegnato a realizzare cinematograficamente il nuovo Kean di Sartre in tre settimane, ha richiesto prima di tutto una partecipazione volonterosa da parte degli attori. E la Ferrero ha dato la propria, come gli altri, con tutto il cuore, interpretando in un solo giorno anche tre personaggi diversi, sottoponendosi perfino a tre ore di trucco, provando e riprovando, con un caldo da svenire, senza battere ciglio.

LA LAVORAZIONE DEL FILM "Kean” di Dumas rielaborato di Sartre che Gassman si è impegnato a realizzare nel giro di tre settimane, è costato ad Anna Maria un "tour de force" senza precedenti: in un giorno solo ha dovuto interpretare tre personaggi diversi, con un regista intransigente come Gassman.

Ma non è la prima estate che essa trascorre lavorando: sono infatti ormai tre anni che Anna Maria non ha un momento di tregua. Da quando, nel ’53, debutto nell’Amleto, la sua vita è stata un continuo alternarsi di teatro e di cinema, di prove e di recite, di recite e di film: dopo l'Amleto, due film, e dopo il Kean a teatro altri cinque film, ora il Kean per il cinema, domani le prove dell' Otello. Una sola volta si trovò con un mese e mezzo di tempo libero, ma arrivò un’offerta per il film Cime tempestose, ed essa non seppe dire di no. Non sa dire mai di no ad un’offerta. Le sembra che ogni offerta contenga qualche lato interessante; ma soprattutto non sa vedersi con le mani in mano, dopo cinque giorni che sta senza far nulla diventa nervosa. Già di sua natura era irrequieta, ma la vicinanza di Gassman ha accentuato questo lato del suo carattere.

«Egli», essa dice, «le ha trasmesso, poco per volta, il veleno dell’attivismo e del teatro». Cominciò, quasi distrattamente, quando partendo per Hollywood le mise in mano il testo dell’Amleto. Le disse di leggerlo, di provare a pronunciare ad alta voce qualche battuta, di riflettere sulla proposta di entrare a far parte della sua Compagnia. Anna Maria aveva 19 anni. Il palcoscenico l’atterriva. La intimidiva Gassman, cosi volitivo e autorevole. Un giorno parti per Locar-no assieme alla madre e da qui scrisse una lunga lettera a Gassman, in America; gli spiegava che aveva riflettuto a lungo e che aveva deciso, «per motivi di forza maggiore», di rifiutare la sua proposta. Non sarebbe stata Ofelia: e invece lo fu, sia pure in extremis. Tornata a Roma, rivide gli attori della Compagnia; la madre la spinse: «Non fare la stupida», le diceva, «se Gassman ti ha scelto, significa che ha fiducia in te»; l'attore fu con lei completamente diverso da come se lo era immaginato, fraterno e paziente. Insomma, a settembre firmò il contratto e due mesi dopo debuttava a Sanremo.

DA QUANDO NEL 1953, Anna Maria Ferrero ha debuttato nell’ "Amleto" la sua vita è stata un continuo alternarsi tra teatro e cinema Accanto a Gassman, che le ha trasmesso l’ardore per le scene, il suo temperamento di bambina, pur conservando la istintiva grazia, è andato maturando. La carriera teatrale di Anna Maria coincide con la vicenda sentimentale dei due attori.

Il ricordo di quella serata è ancora vivissimo e angosciosamente presente alla sua memoria. Sapeva che stava mettendo in gioco tutto: non soltanto il suo destino di attrice teatrale, ma anche quello di attrice cinematografica. Se falliva, falliva per sempre. Fino a cinque minuti prima di entrare in scena fu straordinariamente calma; poi, di colpo, si accorse di aver dimenticato tutto, «Oh Dio. non parlo!», si ripeteva angosciata. Entrò in scena e durante la battuta di Laerte si sforzò di ricordare la propria. Niente, la sua testa era vuota come una zucca. Quando però Laerte terminò di parlare, automaticamente, da sola, la battuta le venne alle labbra; e fu così per tutta la recita durante la quale tirò avanti come una sonnambula. Alla fine, era stanca, pallida e disfatta come se avesse sollevato, per tutto quel tempo, dei pesi enormi. Questo supplizio durò per un paio di mesi; poi, piano piano, confortata dagli elogi, si scrollò di dosso la paura, acquistò un po’ più di fiducia in se stessa, azzardò perfino qualche sguardo e qualche pausa che Gassman non le aveva insegnato.

La carriera teatrale di Anna Maria Ferrerò cominciò così; e contemporaneamente cominciò anche la sua storia sentimentale con Gassman. Tutte e due, ancora oggi, procedono parallelamente. Per coloro che giudicano dai precedenti e dalla irrequietezza sentimentale dell’attore, questo è un mistero quasi insondabile. Bisogna forse rifarsi ai precedenti. Per la Ferrero si trattò di un coup de foudre che si alimentò anche della sua giovinezza e della sua inesperienza: prima di allora non le si conosceva che un breve flirt con il figlio di Misha Auer, durante la lavorazione di II cielo è rosso, flirt che diede tanta pena a Claudio Gora allorché i due ragazzi, impacciatissimi, dovevano baciarsi. La madre l’aveva tenuta a bacchetta, forse anche troppo. Quanto a Gassman. egli fu probabilmente attratto proprio dalla dolcezza di quella ragazzina, che gli prometteva una devozione affettuosa e senza limiti. Carattere autoritario, divorato dalla sua passione dominante per il teatro, ciò che Gassman sembra non tollerare sono i legami preoccupanti, le contraddizioni, insomma tutto ciò che può apparirgli come un ostacolo allo svolgimento programmatico della sua vocazione.

DOPO ESSERE STATA una sensibile Ofelia, Anna Maria si prepara a interpretare, nella prossima stagione, un altro difficile personaggio del repertorio scespiriano, quello di Desdemona. Le prove per la messa in scena del nuovo dramma sono già iniziate e le recite dureranno fino a tutta la prossima primavera. Nelle due foto: Anna Maria in un angolo solitario della spiaggia vicino a Fregene, dove suole trascorrere qualche ora in riposante solitudine.

Fra Shelley Winters, donna dalla personalità spiccata e tutt’altro che arrendevole, e colei che la Winters definiva una "ragazzina insignificante", vinse la ragazzina insignificante. E il mistero si spiega forse con il fatto che Anna Maria Ferrero è ancora una ragazzina, tutt’altro che insignificante, ma una ragazzina. Il successo non l’ha guastata per niente. Le piace giocare. Fare lo sgambetto agli operai della troupe, dando la colpa ad un altro. Se il lavoro va per le lunghe, sbuffa come una scolara annoiata; se qualcuno ha occupato la sua sedia, si siede in grembo alla sua sarta, che è una donnona grossa tre volte più di lei. Gassman le ha proibito di fumare, e lei fuma di nascosto e getta via la sigaretta non appena egli compatte; e si raccomanda di non dirgli niente perchè si arrabbierebbe. E’ molto affettuosa. Durante le pause del lavoro, cerca il suo sguardo, gli tende la palma della mano, se sono seduti gli appoggia la testa sulla spalla. Litigano spesso, ma finiscono sempre col fare la pace cinque minuti dopo. Del resto, Gassman ha molta stima nelle sue possibilità di attrice, «E’ dotata», egli dice, «di una spontaneità assoluta. Non ha nessun vizio di palcoscenico. E’ un’attrice teatrale in piena formazione. Ha anche una bella voce». E che non si tratti soltanto di belle parole, lo dimostrano i ruoli che egli le ha assegnato finora e che intende assegnarle. E’ stata Ofelia in Amleto e Anna Damby in Kean; nella prossima stagione teatrale, per la prima volta prenderà parte a tutti e tre i lavori messi in scena da Gassman, e le toccherà di affrontare un’ altra prova terribile, l’interpretazione del personaggio di Desdemona. Le prove cominceranno fra qualche giorno; le recite dureranno fino a tutta la prossima primavera. Allora, se Gassman le concederà un po’ di tregua, potrà di nuovo pensare al cinema: ma, con ogni probabilità, se questa ipotesi si verificasse, il prossimo film di Anna Maria Ferrerò sarà nuovamente un film diretto da Vittorio Gassman.

Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n. 36, 6 settembre 1956


Stelio Martini, «Tempo», anno XVIII, n. 36, 6 settembre 1956