Gianna Maria Canale, la più pigra delle attrici
Un po’ perchè non la soddisfano le parti che i registi le affidano e maggiormente perchè le piace oziare, Gianna Maria Canale preferisce affidare la sua fama di attrice più alla stravaganza che al lavoro
«Sono molto stanca», dice Gianna Maria Canale, «ho bisogno di prendermi un po’ di vacanza». E il giorno dopo scompare, senza lasciare traccia di sè. Nessuno sa più nulla di lei: nè gli amici, nè la cameriera, nè Riccardo Freda. Dopo un mese, un mese e mezzo, la Canale si fa viva con una breve telefonata da un piccolo porto della Francia del nord, o dalla repubblica di Andorra, in cima ai Pirenei, o da una cittadina dell'Andalusia. S'informa se qualcuno l’ha cercata e della salute del suo cane lupo, rifiuta le eventuali proposte di lavoro, con la scusa che non ha modo di leggere la sceneggiatura e che è ancora stanca, e si eclissa di nuovo, lasciando un recapito che, poche ore dopo, non ha più alcun valore. Poi, una notte ricompare, a bordo della sua Jaguar bianca, abbronzata, più bella che mai, con un sombrero sulle spalle penzoloni.
Nove mesi su dodici l’attrice è stanca e ha bisogno di riposo; , nove mesi su dodici, sta lontana da Roma e fa vacanza. E’ un modo singolare di fare l’attrice. I produttori che devono trattare con lei, si chiedono se Gianna Maria ha veramente voglia di lavorare. La risposta è semplice. La Canale è molto ricca. Possiede una splendida villa sulla Cassia, un notevole conto in banca, una collezione di vestiti e di pellicce * da far invidia a quella di Nazzari, è sola, e quindi ha poco bisogno di lavorare. Ogni tanto interpreta un film, tanto per non uscire dal giro; e il resto del tempo lo passa a modo suo, qua e là per l'Europa, ma soprattutto in Spagna. Perchè in Spagna?
Conosciuta per una delle più eleganti donne di Roma, Gianna Maria Canale non disdegna però gli abiti sportivi.
E’ un altro dei piccoli misteri che circondano la vita di ! questa donna bellissima, stravagante, capace di mutare opinione nello spazio di due minuti, indubbiamente molto corteggiata ma sul cui conto anche i più pettegoli non sanno che cosa raccontare. Attualmente, per esempio, si trova vicino a Madrid, dove si è recata giorni fa con un diavolo per capello; era venuta in Italia, interrompendo le sue vacanze, per girare un film, ma la lavorazione di questo film dopo quindici giorni si è arrestata. Improvvisamente sono mancati i fondi. L’ultimo giorno di lavorazione, il regista aveva bisogno di una damigiana per girare una certa scena; ma nessuno dei presenti, fra attori e tecnici, ha avuto il coraggio di tirar fuori cinquecento lire, sapendo che certamente ce le avrebbe rimesse di tasca propria.
TORNATA IN QUESTI GIORNI dalla Spagna, dove ama fare lunghi soggiorni in località che tiene celate agii amici, l’attrice è in trattative per partecipare a un film con Rascel dal titolo "Tempi duri per i vampiri”, una presa in giro dei film cosiddetti dell’orrore. La Canale dovrebbe appunto sostenervi la parte di una "vampiressa". Questo è il suo esordio nel genere brillante
Ora le difficoltà finanziarie sembrano superate, e la Canale dovrebbe ritornare a Roma, per portare a compimento il film; tanto più che, nel frattempo, ha ricevuto un’altra proposta, per un altro film ” storico ”, però di levatura internazionale; Annibale, con Victor Mature protagonista. Una delle ragioni del suo scarso entusiasmo per il cinema, del suo prenderlo un po' sottogamba, è da un lato questa facilità di lavoro e, dall’altro, il tipo di lavoro. Per Gianna Maria Canale, occhi verdi pelle bianca bellezza ieratica, c'è sempre qualche parte di "cattiva”, in qualche film in costume; e i film in costume costituiscono oggi il 50 per cento della nostra produzione. Gli ultimi due che ha interpretato sono stati La Gerusalemme Liberata e La rivolta dei gladiatori.
GIANNA MARIA CANALE vive sola, quando è a Roma, con una fedele cameriera. Nella sua abitazione, che è un po’ sullo stile dei villini hollywoodiani, l’attrice ha collocato di recente alcuni quadri di autori spagnoli dei quali intende diventare collezionista. Il suo amore per la Spagna ha radici segrete e nessuno riesce a sapere come sia nato.
FORSE ATTEGGIAMENTI come questo hanno indotto i registi ad affidarle parti di donna fredda e spietata nei film storici quali ”La rivolta dei gladiatori” e ”La Gerusalemme liberata”. Ora la Canale interpreterà invece un ruolo più umano: quello della moglie di Annibale, benché storicamente non sia certo se il condottiero abbia o meno avuto una moglie. La parte di Annibale sarà interpretata da Victor Mature.
Nel primo, è stata Armila, la maliarda che irretisce con le sue arti amatorie i più virtuosi e baldi cavalieri; nel secóndo, una principessa degna di Mickey Spillane, che attenta alla vita <ji un bambino, erede al tronò, per occuparne il posto. E’ logico che, a lungo andare, questo cliché di "cattiva” le sia venuto a noia; e che, in mancanza di meglio, essa preferisca star senza fare niente. In tanta uniformità, la parte che le hanno offerto in Annibale, costituisce una gradevole eccezione: l’attrice, infatti, dovrebbe interpretare il ruolo della moglie di Annibaie. Cioè una figura di donna dolce, affettuosa, che vive accanto al grande condottiero, sempre in pena per lui, sempre in attesa del suo ritorno. Non è ben certo, storicamente, se Annibale abbia avuto una moglie: alcuni testi dicono di sì, altri di no. Il produttore, che li ha letti tutti, ha deciso comunque che nella storia una moglie ci stava bene.
Nella sua villa la Canale ha anche una piscina, non ancora ultimata. Qui l'attrice è sulla spiaggia di Ostia.
Il film comincerà fra una ventina di giorni; i ruoli principali sono stati già assegnati. Le difficoltà principali, per il momento, sono: convincere Gianna Maria Canale e mettere d’accordo gli elefanti. Per la spedizione di Annibale in Italia, infatti, sono stati scritturati, prendendoli da due diversi circhi, una ventina di elefanti. Addestrati in maniera differente, i pachidermi si trovano sbalestrati: ad uno stesso richiamo, uno reagisce in un modo, uno in un altro. Neppure i loro domatori vanno d’accordo, e nessuno di loro vuole piegarsi ai metodi dell’altro. Disperato, il produttore ha deciso di organizzare un "incontro al vertice”, fra domatori e capigruppo elefanti, per accordarsi almeno su alcuni punti base.
«Tempo», anno XXI, n. 27, 7 luglio 1959 - Fotografie di Chiara Samugheo
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«Tempo», anno XXI, n. 27, 7 luglio 1959 - Fotografie di Chiara Samugheo |