Silvana Pampanini, diva senza età

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L'attrice dichiara, ammiccando, cinque primavere in meno. E annuncia un libro sulla sua vita. «Ma quali 70 anni! Non li dimostro, vedere per credere». Totò: «Un grande gentleman». Holden: «Baciandolo sul set, fui meno scientifica del solito». «Mi sarebbe piaciuto essere più puttana, ma quelle d’oggi esagerano»

Ha festeggiato l'altra sera, con qualche settimana di ritardo, il suo compleanno (è del 25 settembre). Dicono, gli amici e qualche manuale, il settantesimo. Ma lei replica, fra scherzo e ammiccamento: «C’è questa terribile mania di aumentarmi l'età. Forse perché di anni ne ho sempre dimostrati meno. Ne ho compiuti, in realtà, sessantacinque. Se poi qualcuno potesse dare una sbirciatina nella mia camera da letto, giurerebbe sui quarantacinque, non uno di più». Romana, studentessa di danza e canto lirico, miss Italia, interprete di un’ottantina di film, tre volte a Hollywood al fianco di mitici partners, da Gary Cooper a William Holden, è stata la Cibele italiana degli anni Cinquanta. «La natura mi ha dotato di un gran fisico.

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Da ragazza frequentavano l’accademia di Santa Cecilia, cantavo, suonavo Chopin e Brahms al pianoforte. I miei maestri dicevano: è brava, molto brava, ma con quella faccia, con quel corpo, il cinema se la porterà via. Fu puntualmente così. I miei genitori non avrebbero voluto, soprattutto papà. Ma Aldo Fabrizi gli ripeteva: "Il cinema non è solo un ambientaccio, è anche una professione che si può fare in modo serio...". Cosi, di fronte all’ennesima offerta della 20th Century Fox, capitolò. Diventai attrice. Il cinema mi ha portato in tutto il mondo, mi ha fatto conoscere uomini stupendi, paesi e abitudini fra loro diversissimi. Non ha però cambiato i miei principi, i valori con i quali sono stata educata, certe convinzioni profonde sul comportamento della donna. Io sono andata avanti cercando di far bene il mio lavoro, non mi sono mai appoggiata a nessuno. I miei amori li ho vissuti per amore. Non mi sono sposata, perché runico uomo con il quale l’avrei fatto è morto a pochi mesi dalle nozze. Di quell’evento che non si è verificato conservo una testimonianza cara: il corredo, ricamato in Toscana, come si usava allora per le ragazze di buona famiglia. Io demodée? Mi sento invece moderna, modernissima. Fuori moda saranno quelle che oggi, dando un bacio, temono di veder scivolare il silicone dalla parte sbagliata».

In onore della propria vitalità e tonificata dagli sport che pratica tuttora - lo sci d’acqua («Il mono, naturalmente»), il tennis, la ginnastica («Non l'ho mai abbandonata, è stata la mia cura di bellezza costante), la scherma - ha iniziato a scrivere l’autobiografia. «Diciamo meglio - precisa - Per ora ho registrato ventotto cassette di ricordi, aneddoti, impressioni. Devo sbobinare e riordinare il tutto. C’è tanto materiale da poterne tirar fuori due libri al posto di uno: l'autobiografia vera e propria e un volume di fatti e fatterelli, all’insegna del piacere di raccontare». Se le si chiede dei maschi doc che ha avuto al proprio fianco, nel cinema e nella vita, ha la risposta pronta: «Sapevo e so come trattarli. Esiste un limite, quel dare "fino a", quel mostrare "fino a", che ogni donna dovrebbe avere innato e che è capace di proteggerla dalle brutte esperienze. I miei uomini? Una serie di gentlemen». Una serie, in tutti i casi, intimidente. La diva accetta di stilare una miniclassifica, con aggettivi qualificativi e voto riassuntivo.

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Le si sottopone per primo - è ovvio - Totò. Il principe De Curtis l’amò alla follia, voleva sposarla. Ma Silvana si ritrasse: «Ti voglio tanto bene, ma come a un padre», rispose in sintesi. «Per Totò, una sola definizione possibile: grande gentiluomo, voto 9». E via elencando, Gary Cooper (che la corteggiò spietatamente): «Fascinoso, un 9 anche a lui». William Holden: «Ah, favoloso. Un 10. Iniziai a far cinema senza saper baciare e imparai a farlo, sul set, solo grazie alla pazienza di Camillo Mastrocinque, il regista. Non ho mai provato, dando baci sul set a uomini belli e bellissimi, brividi particolari. Ma ammetto di aver baciato Holden con meno scientificità del solito». Massimo Girotti: «Sentimentalone, è l’altro 10 della mia lista». Moris Ergas, il produttore: «Un brutto ricordo. Non posso dare che 0». Jean Gabin: «Gauloises e galanteria, 8 e mezzo». Marcello Mastroianni: «Un simpatico pigrone, 8 e mezzo». Alberto Sordi: «Romano, simpatico a dismisura, 9». Trintignant: «Gentilezza e stile, 8 e mezzo». Giuseppe Di Stefano: «Il tenore, 9». Dino De Laurentiis: «Un 7, niente aggettivi».

Un desiderio: «Proposte giuste per tornare a ciò che ho abbandonato per scelta, ma che continuo ad amare: il cinema, la televisione (perché non un bel salotto dove ricevere la gente, sapendola intrattenere?), le sfilate di moda (so camminare, ho la taglia mannequin, posso ancora portare la minigonna)». Una rampogna ai tempi: «Troppa volgarità, troppa rapidità, troppa faciloneria». Un rimpianto: «Nessuno». Una voglia: «Ogni tanto mi vien da pensare: perché mai non è esistita la pillola per farmi diventare un po’ puttana?».

Rita Sala, «Il Messaggero», 27 novembre 1995


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Dopo oltre 40 anni confessa: «Si, ho amato Totò»

ROMA - Una domenica senza brividi. Per motivi diversi Gabriella Carlucci e Giucas Casella hanno dovuto rinviare i rispettivi esperimenti. La presentatrice di Buona domenica ha preferito avere una settimana di tempo prima di camminare per 14 metri sui carboni ardenti nel tentativo di battere il record di 12 metri e mezzo detenuto proprio da Giucas. L’illusionista di Domenica in invece, come lui stesse) ha raccontato all’inizio della trasmissione, ha dovuto rinunciare a farsi rinchiudere per una ventina di minuti in una bara dopo il lieve malore che lo ha colto nelle prove di sabato.

Niente di grave, i medici però gli hanno consigliato di rinviare ad una delle prossime puntate il macabro esperimento ispirato al film Intervista col vampiro. In mancanza di brividi Stefano Masciarelli e la Venier, che proprio ieri ha vinto il premio ”Veneziano d’oro” assegnato dall’associazione ”Settemari”, hanno puntato tutto su gli ospiti: Jodie Foster intervistata da Mara a Los Angeles, Silvana Pampanini che per la prima volta ha ammesso di essere stata innamorata di Totò, e Maria De Filippi con Maurizio Costanzo.

Curiosamente la coppia più famosa di Canale 5 ha scelto la concorrenza per parlare della propria vita privata. L’incontro, grazie anche alla Venier che ha saputo "stuzzicare” a dovere i suoi ospiti, ha fornito un divertente ritratto di famiglia dove Costanzo ha accettato di passare per un vecchio brontolone ordinato ( «guai a toccargli le sue cose»), geloso dei quotidiani ( «prima di me non deve sfogliarli nessuno, sarà un comportamento da vecchio zitello ma non mi interessa nulla»), pantofolaio («nessuna mondanità, siamo casalinghi: non andremmo neanche alla prima di noi stessi»), noioso ( «in tv guarda tre telegiornali e tre rassegne stampa») e, dulcis in fundo, sonnacchioso («lascia, alle 11, davanti alla tv già russa»). Nell’ultima parte dell’intervista, Costanzo ha ricordato l’attentato subito il 14 maggio 1993 dicendo di «non averlo mai messo in conto al punto che quando sono esplosi i 100 chili di tritolo pensavo fosse saltata una caldaia».

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«Da quel giorno - ha aggiunto il giornalista riferendosi alla scorta che lo segue ovunque - vivo accudito con discrezione c professionalità, ho acquistato otto nuovi parenti. Non voglio fare un discorso stupidamente eroico, chi fa il mio mestiere corre dei rischi: è successo a Maria Alpi in Somalia c ai colleghi di Trieste in Bosnia. Parlando di criminalità organizzata si possono pestare i piedi a qualcuno ed è un bene che ci siano reazioni, se non si arrabbiasse nessuno non avrebbe senso».

Nella seconda parte di Domenica in aperta da Galeazzi e Masciarelli in .versione Blues Brothers, Giucas Casella ha intervistato la Pampanini che sotto ipnosi ha ammesso di aver amato ”'O Principe”. E’ la prima volta che l’attrice ammette il rapporto con Totò, in tutti questi anni aveva sempre detto di aver cortesemente respinto l’insistente corteggiamento del principe della risata. Simpatiche le altre risposte date dalla Pampanini. Una per tutte: «I capelli? Sono tutti miei, non come altre attrici che hanno solo due peli e portano sempre la parrucca».

Niki Barbati, «Il Messaggero», 19 gennaio 1995


Il Messaggero
Niki Barbati, «Il Messaggero», 19 gennaio 1995 - Rita Sala, «Il Messaggero», 27 novembre 1995