I lettori intervistano Vittorio De Sica
Le solite domande impertinenti sono il pretesto per alcune franche confessioni di Vittorio De Sica : la sua passionacella per il gioco, i capelli che talvolta si tinge e i denti che invece sono - quasi tutti - suoi. (Ma se non ci credete potete assicurar vene, scrivendo al suo dentista: De Sica ve ne dà perfino l’indirizzo).
Un mai avuto delle delusioni nella sua carriera di artista?
GINA GRAZIOSI - Castellammare di Stabia
Spesso: specie in teatro, dove ho iniziato la mia carriera di attore, e dove le mie aspirazioni erano altissime. In campo cinematografico, ho fatto delle belle cose sia come attore che come regista e, sia come attore che come regista, qualche volta ho avuto anche delle delusioni: film ai quali tenevo mollissimo, per esempio, non sono stati né stimati né tenuti in considerazione dalle varie giurie, per i vari premi, ecc. Una delle mie più grandi delusioni del genere è stato Umberto D.
Al tavolo della roulette lei è sempre serio, freddo, musone. Eppure penso che si diverta, anche se perde. È così?
IDA PAOLETTI - Fidenza
No, non mi diverto affatto quando perdo; anzi, non so dove battere la testa, prenderei le fiches e le lancerei in faccia al croupier. Sono serio, freddo e musone perché sono un vero giocatore: gioco per passione e vizio, non per divertimento. Proprio ora torno da un giro nelle case da giuoco, ed ho quasi giurato a me stesso di non rimetterci più piede, perché non si può perdere sempre, è vergognoso.
La canzone Tuppè tuppè Mariscià l’ha commossa un poco?
C. V. - Torino
È una graziosa canzone, che fa onore ai suoi autori, ma personalmente, per dire la verità, non mi ha commosso affatto. C’è però una cosa che mi commuove; appena entro in un locale, l'orchestra attacca subito Tuppè tuppè, e tutti mi rivolgono degli sguardi, degli ammiccamenti di intesa, dei sorrisi. È una dimostrazione di affetto della quale sono molto contento.
Tra i film da lei interpretali, ce n’è qualcuno ispirato a una vicenda della sua vita?
AMLETO PANELLA - Castagneto
Forse somiglio un poco, come carattere, al protagonista di un film tratto da una commedia di Pirandello; si chiamava Ma non è una cosa seria.
I suoi capelli grigi le piacciono o le sono d’impaccio?
MARIA GIRATILO - Tricarico
Mi sono d’impaccio quando debbo fare delle parti di uomo ancora piacente: qualche volta sono costretto a fare una leggera tintura, perché i miei capelli sono talmente bianchi da farmi apparire anche più vecchio di quello che sono in realtà: anche perché, in sostanza, io sono ancora molto giovane.
Quale elisir prende giornalmente per mantenersi sempre così giovane?
ERNESTA VOZZI - Trapani
L’elisir è uno solo: non sentire odio e invidia per gli altri, amare i propri simili, essere — la parola è facile — buoni. Questo fa diventare e rimanere giovani.
Preferisce la donna tipo Lollo, o la donna longilinea?
FRANCA STRONATI - Roma
Preferisco la donna "tipo Lollo", con delle forme un pochino generose?
E' generoso o avaro con il suo prossimo?
MARIO DI MARIO - Roma
Io non posso dirlo, ma credo di essere generoso, perché nessuno che si è rivolto a me è andato via a mani vuote.
Se una sua ammiratrice sedicenne le scrivesse che desidererebbe girare un film con lei, in caso di bisogno la chiamerebbe? Mi risponda, per favore, io ho sedici anni.
B. S. - Catanzaro
Cara creatura, se lei ha delle qualità per fare l'attrice e un visetto grazioso, perché non dovrei chiamarla? Nel mio prossimo film, appunto, ho bisogno di una bambina di quindici-sedici anni. Se lei ha un visino adatto a questo ruolo, io la prenderò molto volentieri. Si faccia viva: via della Consulta 1, Roma.
Quante volte alla settimana fa il bagno?
OLGA VIOLA, MARINA - Pisa
Tutti i giorni: è una regola igienica.
Porta la dentiera? E se no, quanti denti le mancano?
CESARE CAVALLUCCI - Napoli
Non porto la dentiera. Porto una piccola protesi alla mascella sinistra, perché mi sono caduti dei denti, e mi manca il canino superiore destro: tutte cose che mi ha sistemato il mio dentista, professor Rusca, a Roma: se volete conferma, domandatelo a lui.
Da quanti anni fa l’attore?
MADDALENA - La Spezia Ho cominciato a recitare in teatro a ventidue anni. Quindi, facciamo un po’ il conto: da venti-due anni, adesso ne ho trenta-quattro... sono dodici anni. Più dodici, fanno circa ventiquattro.
Che genere di sport ha praticato?
GIGI CASTELLO - Trieste
Ho praticato la boxe, e devo dire che ero un peso medio abbastanza buono. L’ho praticata con molto piacere, perché mi dava un certo senso di sicurezza: io sono un timido, avevo (ed ho tuttora) dei complessi di inferiorità, e questo sport mi dava invece una certa sensazione di superiorità. Credo che Novella pubblicherà una foto mia, di Besozzi e Melnati: be’, devo dire che come atleti facevamo realmente schifo.
Non sente mai un tantino di rimorso, pensando a Lamberto Maggiorani?
SILVIO BUCCIARELLI - Roma
No. Lamberto Maggiorani era un modesto operaio. Adesso è conosciuto nel mondo, ha una calzoleria che noi modestamente lo abbiamo aiutato a mettere su, fa qualche particlna nel cinema, ne farà una anche nel mio prossimo film. Spero comunque che questi casi non si ripetano più, tanto è vero che adesso faccio i film con attori professionisti. Non voglio più creare degli spostati, anche se non è vero che Lamberto Maggiorani è uno spostato.
Lei è sempre elegante: quanti abiti ci sono nel suo guardaroba?
MILLY GARGANO - Viterbo
La mia eleganza — che dicono esista — dipende dal fatto che io non ho molti abiti, e quelli che ho sono tutti degli stessi colori: il grigio e il blu.
Lei interpreta spesso sullo schermo parti di Don Giovanni. E' così anche nella vita privata?
VINDICE LA ZARA - San Severo
Sullo schermo il pubblico mi vede di solito in parti di Don Giovanni un po’ sfortunato: è questo che ha fatto il successo del personaggio del maresciallo Carotenuto. Nella vita privata a me piace fare la corte, ma senza nessuna conseguenza; mi piace il bel sesso, le belle donne, ma per flirtare soltanto. Ho altre preoccupazioni, altre responsabilità, e non ho quindi né il tempo né l'animo di cercare avventure.
Quali sono i versi che la commuovono di più?
G. B.NOTA - Genova
I versi di Montale erano quelli che mi commuovevano di più; oggi, aprendo un libro di Montale, non so se questi versi mi entusiasmano ancora. Ungaretti è un poeta che adoro. E poi c’è Leopardi, che ancora mi commuove. Il canto del pastore errante. L'infinito e A Silvia sono tre poesie che realmente mi danno un’emozione sempre nuova, e mi donano una sempre nuova bellezza.
Quale avvenire spera per sua figlia?
LORENZA TUCCI - Roma
Che sia sempre in salute, e sposi un galantuomo che la renda felice.
Lei crede davvero nella bontà?
RICCARDA GRECHY - Roma
La bontà umana esiste, anche se purtroppo esistono anche l’egoismo, la mancanza di solidarietà. Questa solidarietà è così bella a vedersi quando, ad esempio, un uomo attraversa un periodo di grande dolore alla morte di un congiunto; allora tutti gli amici gli si stringono intorno, in un generoso slancio solidale di bontà umana. Purtroppo, questo attimo meraviglioso dura ventiquattro
Quanto danaro porta di solito su di sé?
PLATANIA I. - Viareggio
Non porto quasi mai danaro, ma solo il libretto degli assegni. Il massimo che generalmente porto su di me è ventimila lire.
Che cosa le ricorda la Canzone del Piave?
GIANNA VERONA - Roma
Mi ricorda la mia giovinezza; quando, ragazzo, durante la grande guerra, io andavo a cantare, con mio padre che mi accompagnava al pianoforte, negli ospedali militari. Ne visitavo quattro o cinque al giorno, e cantavo sempre la Canzone del Piave, che era, come si suol dire, il mio cavallo di battaglia.
È vero che la sua prima parte, a teatro, fu quella di un cameriere? Quali erano le sue battute?
GlOVANNA AGAZZI - Genova
La mia prima parte in teatro fu appunto quella di un cameriere, nella commedia Sogno d’amore. Questo cameriere era importante: non parlava, non diceva niente, soltanto portava il cappello a cilindro al protagonista. Ma questo cameriere rappresentava, pensate un po’, la morte. Quindi, io ho cominciato facendo un personaggio jettatorio .
Che mestiere faceva suo padre?
LUISA MAFFIOLI - Milano
Sembra una domanda da Miracolo a Milano: «Chissà chi era suo padre...». Papà faceva l'impiegato di banca, poi l’assicuratore. Era un grande uomo; l’uomo che mi ha dato veramente tutto, questo amore alla vita, alla bontà. Era lui così buono: avevamo pochissimi soldi, e quel poco che serviva a noi lo regalava spesso a gente che ne aveva ancor più bisogno.
Qual è il comico che la diverte di più?
ANTONIA MOLISE - Brescia
Totò, e subito dopo Peppino De Filippo. Anche Tognazzi mi diverte moltissimo. In genere, tutti i comici italiani hanno qualità umoristiche di primo ordine.
Pensa di essere bello?
SILVANA DI GIULIO - Livorno
Non credo di essere bello: ho una faccia lunga come un cavallo, un naso troppo lungo, i denti da cavallo. Presi uno per uno, i miei lineamenti sono tutti brutti. Unendoli, forse viene fuori un insieme non del tutto disprezzabile.
Lei è stato molto legato ai suoi genitori? Di più a chi dei due?
FILOMENA GATTEI - Milano
Sono stato molto legato a tutti e due: a mio padre da un punto di vista morale, a mia madre da un punto di vista affettivo e di dolcezza. "Ho voluto molto bene ai miei genitori; l’anno scorso ho perduto la mamma, ed è stato uno dei miei più grandi dolori. Ne conservo ancora il lutto, e non è soltanto un lutto esteriore, ma il lutto del cuore: sono vuoti che non si colmano mai più.
Come concilia la creazione di interpretazione di porcherie come attore?
A. T. - Firenze
Lei ha ragione: ma vede, se si vuol fare delle buone cose, non si può contare sui produttori, che fanno il loro mestiere per guadagnare danaro, mentre spesso i film d’arte non sono un successo finanziario. Per questo io, non avendo un produttore che sla disposto a perdere il suo danaro per la mia arte, faccio le "porcherie” come attore, per guadagnare i soldi che mi permettano di produrre e dirigere buoni film.
Lei è un uomo con seri principi morali?
WILMA CHIAPPINELLI - Sesto F.
Forse ho fatto qualche sbaglio nella mia vita, credo però di non aver mai fatto del male a nessuno: se poi ho agito sempre in piena onestà e moralità, è Dio che deve giudicarlo, non io stesso né gli uomini. Credo comunque di essere un uomo per bene.
Ha visto il rifacimento di Gli nomini che mascalzoni? Secondo lei, era più bravo Vittorio De Sica o Walter Chiari?
AMMIRATRICE DI WALTER -Roma
Non ho visto il film, ma Walter è un attore di una tale simpatia e immediatezza che, dato il mio complesso di inferiorità, ritengo che Walter sia superiore a me.
Sa cucinare?
SUSANNA SUPPAN - Taormina
So fare la frittata, anzi, l'omelette, e la faccio bene perché ho l’abilità di farla saltare dalla padella in aria; e quindi viene dorata e mai bruciata. Sono un vero maestro, per le frittate.
Qual è la città straniera che le è piaciuta di più, nei suoi molti viaggi?
BIBI HERZEL - Vienna
Fra le mie preferite, devo rammentarne due: una è New York, l’altra Berlino. Ma sopra tutte, l’unica città dove vivrei per sempre, anche senza muovermi mai.
Quali sono le tre cose delle quali non potrebbe mai fare a meno nella vita?
E. BELLEGRANDI - Faenza Il sole. La musica. La mia arte.
Tra tutti i progetti fatti e poi non realizzati, qual è quello che le sta più a cuore?
ELENA AGNESOTTI - Ravenna Un film che credo quasi tutti i registi vorrebbero fare: quello tratto da Le memorie di un ottuagenario di Ippolito Nievo.
Se fosse nato cent'anni dopo, avrebbe fatto il cantante di musica leggera?
DINDINA - Roma No, veramente no. Quando ero ragazzo avevo avuto dello proposte di, cantare musica leggera, ma non accettai. Fare il cantante non è la mia aspirazione.
Se stesse solo a lei decidere, che tipo di vita condurrebbe?
LAURA CLEMENTE - Susa
Vorrei avere molto danaro, fare un film come regista ogni due anni, poi riposarmi in una villa al mare, posta in una città dove esistesse un Casinò
Non si vergogna di aver interpretato quel film, non mi ricordo il titolo, in cui Abbe Lane faceva la dottoressa?
ANNA FERRACUTI Sesto S. Giovanni
Certo che mi vergogno. Ma quando mi sottoposero il film, il soggetto era un altro, il titolo era un altro. Poi, essendomi impegnato, mi sono trovato a fare un film diverso, con un titolo inaccettabile come Totò, Vittorio e la dottoressa. Avevo soltanto il piacere di avere accanto quella meravigliosa creatura che si chiama Abbe Lane, che mi faceva dimenticare le pene che soffrivo nel recitare quell’assurdo personaggio.
Ha mai litigato con Zavattini?
OSCAR NARDELLI - Roma
No, non abbiamo mai litigato: qualche discussione, talvolta, determinata dall’impeto tutto emiliano di Zavattini. Ma la nostra è un'antica e forte amicizia, credo che non sarà mai turbata da nulla e tanto meno da noi stessi.
È vero che i suoi compensi sono favolosi?
SILVANA SCAGLIONI Santa Margherita Ligure
Quando lo sono — accade raramente — pensa il fisco a decimarli del 60-70 per cento.
Secondo lei, quali sono le tre qualità indispensabili a formare una donna ideale?
I AND I - Verona La simpatia, l'intelligenza e la bellezza. Tre qualità che sono spesso, purtroppo, in contrasto.
Ci sono momenti della sua vita che si vergognerebbe di rivivere?
GIULIA CASTORINI - Napoli Quelli in cui sto giocando alla roulette in un Casinò, accanto a gente che non oserei mai avvicinare nella vita privata.
Le piace bere? E che cosa beve, di preferenza?
F. MENGHINI - Recco Mi piace molto bere, e mi piace bere vino; amo molto meno i liquori e i cocktail.
Apprezza la vita mondana? Sa ballare i balli più nuovi?
PAOLA PACIONI - S. Nicandro
La vita mondana mi annoia mortalmente; i balli più nuovi mi piace vederli ballare dai giovani, dai ragazzi, ma non eseguirli.
Lei è dotato di senso dell’umorismo?
ANNA MARIA LEMMI - Vieste
Alla base della mia arte c'è proprio uno sviluppatissimo senso dell’umorismo. Non si può far nulla, se non lo si ha.
Tra le molte lettere che riceve, ce ne sono di insulti?
FIORELLA BOVE - Forlì
Una volta, da giovane, ricevevo lettere di insulti, anche molto volgari; ma questo dipendeva dal fatto che venivo considerato l’attore rubacuori, dongiovanni, lo Chevalier italiano: e fidanzati, mariti e innamorati gelosi mi odiavano. Da quando ho fatto i capelli grigi non mi insulta più nessuno.
In che conto tiene l'opinione dei critici?
LILIANA MACCARONE - Cosenza
Esiste, come dice Bacchelli, una "stampa nobile” e una "stampa ignobile”: io apprezzo molto la critica della stampa nobile, e non mi curo della critica della stampa ignobile.
Vittorio De Sica, «Novella», anno XXXIX, n.35, 31 agosto 1958
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Vittorio De Sica, «Novella», anno XXXIX, n.35, 31 agosto 1958 |