Sketch La vergine di Budda

La_vergine_di_Budda


Il filo dello sketch "La Vergine di Budda", firmata da Totò (1932),  è lo stesso dello sketch "Serafino",  presente ne "II Vergine folle", firmata da Ripp e Bel Ami per la Compagnia Maresca con Totò (ancora 1932) e infine di "Accadde una notte che" firmata da Totò nel 1938. Il personaggio di Totò si chiama volta a volta Serafino, Gelsomino, o più direttamente Totò, ed è quello di un giovine di buona famiglia sedotto e abbandonato nottetempo da una sconosciuta il cui bacio sa di fragola (o di cedro menta e fico secco). Cacciato di casa Totò vaga alla sua ricerca, baciando le ragazze che incontra per individuare la seduttrice, e finisce in India (o in Africa, o in Arabia) per trovarla nella persona di una Regina dei selvaggi. In "Il vergine folle" la ragazza è negra e si chiama Antracite.

 

1932 La vergine di Budda 000 L


(Ambientazione: la scena è un deserto arabo. All’alzarsi della tela gran ballo selvaggio al termine del quale sì udrà internamente il rumore dell’av-vicinarsi d’un aeroplano. I selvaggi guarderanno impauriti per aria fuggendosene poi con alte grida di sorpresa. Dopo qualche attimo Totò planando lentamente calerà in scena su un aeroplano)

TOTÒ Corpo di mille bombe! Mi sembra di essere atterrato fra i selvaggi. Speriamo che non siano cannibali, non per nulla mi seccherebbe dar loro un’amara delusione perché con me c’è poco da mangiare... tutt’al più, se avessero qualche cannibale ammalato potrei essere utile per fargli un po’ di brodo. Ora voi vorreste sapere come mi sono trovato imbarcato su questo aereoplano? Ecco come è andata: me ne stavo seduto ad un caffè fumando tranquillamente una sigaretta, quando ad un tratto mi sono vista passare davanti una donnina che emanava uno strano profumo di fragola... L’inseguo... Lei infila un hangar, monta su un aeroplano e parte! Io, infilo un’altro aeroplano e l’inseguo per le vie del cielo. L’inseguimento, sempre sulla sua rotta, durò diverse ore ma arrivato ad un crocicielo, un vigile con tanto di mazzariello m’intimò di fermarmi per far passare altri voliveicoli, e avendola persa di vista ho atterrato qui. Adesso chissà dove mi trovo e che lingua parleranno da queste parti...
ARABO (che fin’adesso se ne sarà rimasto seduto tranquillamente fumando una grossa pipa) Tabacca... Tabacca...!
TOTÒ Tabacca?... M’ha preso per un tabaccaio... Ti sbagli caro, non sono un tabaccaio io!...
ARABO Tabù... Tabù... Para... Para...
TOTÒ (fingendo di dargli uno schiaffo) Non offendere sai!...
ARABO Lei sei stranieri bianchi?...
TOTÒ Sissignore.
ARABO Allora scosa tu fari qui?
TOTÒ Sono qua per cercare una donna che mi ha sedotto... Allora tu girare senza una meti... Se tu voleri io portare da grande stregoni che tutto indovina... Tu però dare me prima cento liri...
TOTÒ Tu si’ scemi...
ARABO (in puro napoletano) E tu si’ ’mbriaco! Senza denari nun se cantano messe...
TOTÒ (con grande meraviglia) Tu si’ napuletano?...
ARABO Sissigno’.
TOTÒ Pare impossibile, questi napoletani si trovano dappertutto! Eppoi cantano: « Luntano ’e Napule nun se pò sta’ »... E come ti trovi qua?...
ARABO Son Venuto per vendere... cravatte. Ma m’acchiapparo e me volevano fare la festa, allora per aver salva la vita sono diventato arabo anch’io...
TOTÒ Beh! Non perdiamo tempo, portami da questa stregona... e speriamo che m’indovini... chi fu a sedurmi... (viano a soggetto) (Una caverna nera e oscura. Ovunque ordigni per i riti profetici. Al centro, in avanti, un tavolo sul quale troneggerà una grossa civetta. A sinistra, sul fondo, il vecchio marito della strega che sarà truccato in modo da sembrare una mummia. All’alzarsi della tela la strega è seduta immobile fumando una grossa pipa).
ARABO Oh! Grande stregona... questo bianchi vuole essere indovinati...
STREGA Salami...
TOTÒ E come si permette offendermi... questa befana?... Salame sarà lei... anzi peggio, una balla di baccalà.
ARABO Ma no, cos’hai capito?... Salam è il nostro saluto...
STREGA (enfatica, quasi feroce) Dimmi o viso oligoemico cosa appurar tu vuoi?... Cosa da me tu vuoi saper?... Siedi e favella...
TOTÒ Dove seder degg’io se qui sgabel non v’è?...
ARABO Siedi dove ti pare oppur favella in pie’...
TOTÒ Ecco qua... Io vorrei sapere chi è, e dove si trova la donna che approfittando della mia ingenuità mi sedusse...
STREGA Hai nessun ricordo di costei?...
TOTÒ Sì! Ricordo che il suo bacio aveva il sapore delle fragole...
STREGA Fragole?... Al marsala o al limone?...
ARABO Io preferirei al marsala...
TOTÒ Io al limone e un po’ di zucchero.
STREGA A me piacciono semplici... A proposito quanto vanno al chilo le fragole?...
ARABO Adesso costano care!
TOTÒ Lo credereste?... Ieri ho comprato un chilo di abbacchio e l’ho pagato diciotto lire.
STREGA (arrabbiata) Ma voi siete venuto qui per essere messi al corrente del futuro o per fare il conto della spesa?... Dunque... Prima di tutto bisogna fare la preghiera per convocare tutti gli spiriti dei fruttivendoli deceduti nella battaglia di Chicchignac (soggetto degli spergiuri) Allah! Tabaccà tabaccà tabaccài ARABO Taranzù taranzù... Caracà caracà caracu caracu! Strega Pipinzù pipinzù...
ARABO Paracà... paracò... parachì... (Totò gli tura la bocca)
STREGA La tua seduttrice è stata rapita da Itiskiff.
ARABO Hai capito?
TOTÒ No!
ARABO Ha detto Itiskiff!
TOTÒ Io ti schifo a te e a lei.
STREGA Itiskiff è il grande capo della Pagoda degli adoratori di Budda, ed è stata eletta vergine e regina dei buddisti...
TOTÒ Quello che non capisco è come abbia potuto impiegarsi da vergine...
ARABO La Pagoda è poco distante, andiamo, ti farò compagnia... Ma mi raccomando... sii cauto .. una tua imprudenza ci sarebbe fatale. (fanno per uscire)
STREGA Amico... Non fare l’indiano... Prima pagami e poi te ne andrai...
TOTÒ Quant’è?...
STREGA Trenta patacche, due bottoni e una scatola di fiammiferi.
TOTÒ Non c’è il dodici per cento?...
STREGA Prezzo fisso! (Totò paga e i due viano)

(Il quadro s’inizia con una danza religiosa accompagnata dalle nenie degli idolatri. Sul fondo vi sarà una grossa statua di Budda gli occhi della quale si accenderanno a ritmo periodico. A sinistra il trono per i sovrani. Finita la danza viano tutti).

ARABO (facendo capolino) Vieni. Il tempio è deserto. Fra poco si inizierà la cerimonia in onore di Budda e allora avremo occasione di vedere da vicino se la strega abbia avuto ragione. Io debbo lasciarti perché devo prendere parte alla cerimonia. Tienti nascosto e sii cauto. Comunque ti sarò sempre vicino... e in caso di pericolo verrò in tuo soccorso, (via)
TOTÒ Non mi resta che nascondermi dietro quel testone di Budda... Però se mi scoprono sto fresco... (scorge una vestale che attraversa la scena con un vaso di frutti) guarda guarda che bel pezzo di Buddista... Se fosse lei la seduttrice?... Quasi quasi mi farei sedurre un’altra volta...
RAGAZZA (ai cenni di saluto di Totò) Salam!
TOTÒ Ma che abuso di salame fanno da queste parti... Salam, bella ragazza...
RAGAZZA No! Io non essere ragazza... Io essere maritata...
TOTÒ Meglio... Mi vuoi dare un bacio?...
RAGAZZA Qui no! Ho tanta paura...
TOTÒ No! Novanta la paura...
RAGAZZA Ho tanta paura.
TOTÒ Da voi forse, ...ma da noi la paura fa novanta... 47 morto che parla... 14 l’ubriaco, ecc....
RAGAZZA Se tu volere dare baci a me venire a casa quando mio mariti fuori...
TOTÒ E perché no?... Dov’è la tua casa?
RAGAZZA Appena esci, nel Tukul a destra...
TOTÒ Cosa cosa?...
RAGAZZA Cosa capito?... Il Tukul essere nostra casa.
TOTÒ Guarda un po’ che razza di casa hanno questa gente.
AGAZZA Fare una cosi, vai ad aspettarmi in casa duranti la cerimonia... Mio marito essere fuori... Ma fare piano... molto piano... Perché lui essere grande geloso!
TOTÒ Non dubitare. Piano piano in punta di piedi entro nel tuo Tukul e ti aspetterò fino alla cerimonia... Prima però mi devi dare un bel bacio... come anticipo... (mentre i due sono abbracciati vengono sorpresi dal gran sacerdote che a quella vista monterà su tutte le furie mentre la ragazza se ne scapperà spaventata)
SACERDOTE Per tutti gli dei dell’olimpo... Per quelli grandi... quelli piccoli... e quelli di mezza statura... Cosa vedono mai le mie pupille che ho sulla testa davanti?... Chi sei tu o vile pigmeo che osi profanare il tempio di Budda?...
(interruzione di Totò) Parla! Vile meningitico autometondico... Uomo fatto con la carcassa di un sarcofago a trazione idraulica... (interruzione di Totò) Basta o jaguaro refrattario... alla cervige combustibile delle arterie sclerosi... Bastaaaa!... Che le iene del deserto ti possano sbranare... (soggetto, sfuriata di Totò) Oh!!! adesso sì che va bene, con la calma si ottiene tutto... Avanti, parla... (interruzione di Totò) Parla... (c.s.) Sbottonati... (c.s.) Che fai? Ho detto sbottonati per dire disossati... (c.s.) Imbecille... Sputa... Sputa, (c.s.) Sputa o t’impalo. (Totò gli sputa sulla mano) Oh! Santa parannanza vergine! Preparati la fossa... Non senti che sono più di tre quarti d’ora che puzzi di cadavere?... TOTÒ Pietà...

SACERDOTE Non c’è pietà... Per l’offesa fattami... Tu hai offeso il figlio di Budda... Lo sai, eh, chi è un figlio di Budda?
TOTÒ Sì, un budello...
SACERDOTE Basta... Ancora un’offesa di questa tua bocca sacrilega... (suona il gong) (ai tre sacerdoti che irrompono nel tempio gettandosi ai suoi piedi) Questo straniero ha profanato il tempio, che sia subito fatta venire la nostra regina, la Vergine Sacerdotessa, per giudicarlo, (viano i sacerdoti)
ARABO Cos’hai fatto?... Adesso ti fanno il processo... Ti taglieranno la testa e ti manderanno a casa.
TOTÒ E come faccio a andare a casa senza testa?... Dimmi, la Strega non disse che la regina fu la mia seduttrice?
ARABO Già, adesso vedremo se aveva ragione...
SACERDOTE (annunciando) Entra la vergine.
TOTÒ Cos’ha detto?...
ARABO Ha detto che entra la vergine!
TOTÒ E tu ci credi?...

(Corteo della regina. Essa entra preceduta dalle vestali e seguita dai sacerdoti).

REGINA Chi è il reo che deve essere giudicato dal mio inappellabile giudizio e meritarsi il mio duro durissimo castigo?
SACERDOTE Eccolo, o magnifica regina Taitù, egli profanò il tempio del tuo e nostro signore Budda.
TOTÒ (annusando l’aria) E’ lei, è lei, sento intorno un odore di frago-letta. Brutta vigliacca!
ARABO Taci, questa è la Sacerdotessa di Budda...
TOTÒ Allora, essendo Sacerdotessa di Budda, verrebbe ad essere una Buddana.
ARABO Si capisce!
TOTÒ Ma spiegami un’altra cosa... Io sò che queste Sacerdotesse di Budda, vengono di madre in figlia...
ARABO Già! TOTÒ Sicché la madre...
ARABO E’ stata una gran... (Totò gli impedisce di continuare)
TOTÒ Pietà, pietà, figlia di quella gran madre che ha detto lui...
SACERDOTE Avrei della pietà se foste reo confesso...
TOTÒ Ma io ho confessato!
SACERDOTE Menzogna!
TOTÒ No! Io non menzogno... Son reo confesso... Più confesso di così si muore...
SACERDOTE E la morte ti attende...
TOTÒ Pietà, pietà, o sverginella pellegrina.
SACERDOTE Che sia preso ed impalato, poscia squartato ed esposto davanti una macelleria come carne suina...
TOTÒ M’ha preso per un porco!
SACERDOTE Prima di essere giustiziato, se hai qualche desiderio esponilo che ti verrà tosto appagato...
TOTÒ Sì! Ce l’ho!
SACERDOTE Fuori!
TOTÒ Vorrei dare un bacio alla regina sulla bocca... regina E sia!
TOTÒ (la bacia, ma non avrà finito che salterà dalla gioia) E’ lei, è lei, la sua bocca sà di fragola... Non c’è dubbio, è lei che mi sedusse e che io cerco da tanto tempo... regina Taci, Gelsomino, per carità... o sono fritta.
TOTÒ No! (melodramma, contraffacendo la famosa scena della Traviata) Or tutti a me! Questa donna conoscete?...
TUTTI Sì! La regina!
TOTÒ Quel che fece lo sapete?... tutti No!
TOTÒ Ebbene sappiate che una notte costei approfittando della mia inesperienza, mi assalì nel mio giardino e facendomi uno sgambetto mi costrinse a cadere e... mi sedusse.
SACERDOTE Ebbene, se la nostra regina ti ha sedotto, riparerà sposandoti e tu diventando suo augusto consorte diverrai anche Re col nome di Tric Trac Primo, (volgendosi) Che sia incoronato sull’istante!
TOTÒ (strappandogli di mano la corona) Iddio me l’ha data, guai a chi la tocca!
SACERDOTE Per il nostro Re, Ip Ip Ip! tutti Urrah!
TOTÒ Popolo di ignoranti! (applausi) Massa di pezzenti! (applausi) Scemi e cretini che non siete altro! (applausi) Nel pensare a quanto siete degli idioti mi si spezza il cuore! (applausi) Per la Regina Taitù, Pip Pip..., cioè Ip Ip Ip! tutti Urrah!


Riferimenti e bibliografie:

"Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976