In Italia ha poca fortuna

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Abbe Lane avrebbe dovuto comparire alla televisione italiana in numerosi "shorts" pubblicitari, ma all'ultimo momento il contratto è sfumato. Il motivo è quello di sempre: troppo conturbante

Roma, settembre

L’ultimo soggiorno di Abbe Lane in Italia si è svolto sotto il segno della carta da bollo e delle polemiche di stampa. Doveva essere una "rentrée” perfettamente organizzata della ballerina-attrice e invece è stato il più scombinato e inquieto soggiorno italiano dei coniugi Cugat. Non si era ancora spenta l’eco del rinnovato dissidio con la televisione, quando è sorta una nuova questione di natura cinematografica. Anche qui si è parlato e si continua a parlare di avvocati e di citazioni. Un produttore ha minacciato forti rappresaglie se una questione di date non si aggiusterà prima di ottobre. Oggi l’attrice non sa ancora se in ottobre tornerà per interpretare uno o due film; e se alla causa da lei promossa se ne aggiungerà una contro di lei.

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Tutti questi avvenimenti si sono svolti nello spazio di un mese ed hanno colto Abbe Lane in un momento particolare della sua carriera. Dopo il suo successo come attrice di teatro nella commedia musicale O captain, rappresentata a Broadway. Abbe è entrata a far parte della M.C.A. La "Music Corporation of America” è la più grande agenzia d’attori del mondo. E’ una vera e propria potenza finanziaria. Tutti i più grossi nomi dello schermo, del teatro, della musica sono sotto contratto con questa società. Cugat vi è iscritto da 25 anni. La M.C.A., sfruttando il successo dell’attrice a Broadway, le ha organizzato tutto un vasto piano di lavoro, teatrale e televisivo.

Ma Abbe ha la passione del cinema, e per lei cinema ha sempre significato Italia. A Hollywood, di recente, ha interpretato un film con Cornell Wilde ma in una parte non principale. Cosi, quando il suo agente italiano le comunicò di aver concluso un contratto per 37 "shorts" pubblicitari alla nostra TV, Abbe accolse la notizia con entusiasmo. Questo contratto, (tradotto in cifre: 18 milioni di lire), le permetteva di far la pace con la Televisione italiana e, soprattutto, di riprendere i contatti con il nostro ambiente cinematografico.

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CON UN COSTUME da bagno che richiama il mantello della tigre (sopra e sotto) Abbe Lane gioca con il cagnolino, una delle sue passioni, e posa per i fotografi. L’attrice è nata a Nuova York nel popolare e vivace quartiere di Brooklyn, ventitré anni or sono.

Agli inizi di agosto, i Cugat si imbarcarono per l’Europa, ma erano appena giunti a metà del viaggio che un telegramma li raggiunse. Vi si annunciava che il contratto per i 37 "shorts” pubblicitari era stato disdetto. Motivo? La direzione artistica della TV aveva posto il veto a tale lavoro. Non è stato difficile per Xavier Cugat intuire la ragione vera dell’improvvisa marcia indietro alla TV: il bando dato due anni fa alla sua "troppo conturbante” consorte aveva ripreso a funzionare. «Ormai siamo dei perseguitati», dichiarò a Parigi. «Andremo in Italia solo per fare causa». E così è stato.

I rapporti fra il cinema italiano e Abbe Lane sono stati ispirati, per il passato, allo schema della passione mal corrisposta: l’attrice per il suo lavoro cinematografico si è sempre profusa in dichiarazioni piene d’entusiasmo alle quali i nostri produttori non sempre hanno risposto con eguale slancio. Perchè più che delle vere e proprie parti, le sono quasi sempre stati offerti ruoli a film dei quali erano le altre attrici le vere protagoniste. Una volta un film minacciò addirittura di far naufragio: Cugat corse da Roma in Sicilia a sbloccare i bagagli della moglie. Quando stava per rientrare negli Stati Uniti, i nostri produttori manifestarono un improvviso quanto tardivo interesse per Abbe. Questo interesse si è ridestato un mese fa, all’annuncio del suo ritorno. Di colpo è sembrato che nessuno potesse fare a meno di lei: si è parlato di almeno cinque film con Abbe protagonista. Poi, da cinque i film si ridussero a tre. poi ad uno. tanto che l’attrice — di fronte a questa progressione negativa — è rimasta sconcertata.

1958 09 30 Tempo Abbe Lane f4IL PADRE DI ABBE, di origine tedesca, era proprietario di un negozio di abbigliamento maschile; la madre, invece, di origine spagnola, faceva l’indossatrice in una Casa di moda molto nota.

Forse si deve anche a questa delusione la involontaria "gaffe” nella quale è incappata. L’unico progetto rimasto in piedi era quello per un film che si intitolerà Mi permette signor maresciallo?; ma il relativo contratto non era ancora pronto. Nel frattempo un altro produttore propose all’attrice un nuovo film diretto da Steno. Questo contratto era pronto e Abbe firmò; e subito dopo ne firmò un altro. Credeva che le due cose non interferissero fra di loro. E invece è risultato che il film di Steno terminerà il 30 ottobre, e l’altro inizierà il 22. Otto giorni non sono molti, è vero, ma il produttore del secondo film si è sentito preso in giro, ha minacciato fuoco e fiamme e ha rinunciato per il momento al ventilato progetto di fare di Abbe Lane un’attrice della sua "scuderia”.

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PRECOCE anche fisicamente, Abbe cominciò a far valere le sue qualità a un’età assai giovane: undici anni. Faceva l’indossatrice in una Casa per bambini e lavorava quattro ore al giorno. Ella deve il successo al marito Xavier Cugat che l’ha saputa comprendere e lanciare, sfruttando appieno la sua personalità. Sono sposati dal 1952: Abbe aveva allora diciassette anni. Si erano conosciuti due anni prima in uno studio televisivo americano. Sotto: Abbe Lane in mezzo a una distesa di fiori in un giardino. In queste immagini appare evidente tutta la sua genuina bellezza. Le foto di questo servizio sono state fatte a Venezia.

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Quando Abbe ha saputo che tutto stava andando all’aria per colpa sua. protestò la buona fede. Ora i Cugat sono tornati a Nuova York, con la speranza che nel frattempo tutto si accomodi. A Nuova York Abbe parteciperà alla inaugurazione di un club intitolato "Casa Cugat”, e parteciperà ad alcune trasmissioni televisive. Poi, a seconda delle notizie che le giungeranno dall’Italia, fisserà la. data del suo ritorno. Comunque vadano le cose, l’attrice ha giurato a se stessa che non firmerà più nessun contratto senza aver prima consultato il calendario.

A. D., «Tempo», anno XX, n.40, 30 settembre 1958


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A. D., «Tempo», anno XX, n.40, 30 settembre 1958