Billi e Riva dottori in comicità

Billi-Riva


1956 03 16 Settimana Radio TV intro

Dopo le esperienze della rivista e del cinema, i due attori comici preparano una novità: dieci telefilm. Il tema: che cosa può accadere a due romani a Parigi.

Durante il giorno Billi e Riva sono introvabili: per vederli il posto migliore è ancora il teatro Nuovo dove la sera recitano in « Siamo tutti dottori ». Ma il parlargli è sempre difficile, perchè lo spettacolo lì tiene impegnati dal principio alla fine. Di giorno, comunque, è ancora più difficile da quando i due affiatati comici sono impegnati negli studi della RAI Milano.

1956 03 16 Settimana Radio TV f1

E’ una grossa novità che stanno preparando: una serie di brevi film, ideati e girati esclusivamente per la televisione. Novità, dunque, anche per i programmi televisivi che presto, sull’esempio americano, avranno i loro telefilm.

La serie di Billi e Riva ha per titolo « Italiani a Parigi »; autore della sceneggiatura Marcello Marchesi. Sono dieci questi telefilm e tutti hanno un motivo in comune: che cosa può capitare a due romani, i quali per la prima volta vanno all’estero in viaggio cosiddetto di piacere e capitano a Parigi. Credono di essere furbi, sono lì per divertirsi e invece diventano protagonisti di una serie interminabile di guai, che costituiranno spunti esilaranti per tutti e dieci i film che avranno ciascuno la durata di venti minuti.

Billi e Riva anche nel campo cinematografico sono degli arrivati; i loro nomi hanno una fama recente ma Riva in particolare è ormai un veterano della macchina da presa: ha fatto per anni la comparsa. « C’è un solo segreto — dice — per essere scelto come comparsa in molti film: non farsi mai notare dal regista; altrimenti è la fine della carriera. Solo nell’«Assedio dell’Alcazar» sono rimasto in primo piano per diversi metri di pellicola; poi per fortuna la scena è stata tagliata ».

Finita l’esperienza « in incognito » del cinema. Riva divenne rumorista alla RAI finchè venne la guerra e si trovò al Nord, dove Billi continuava a fare il tenore e il presentatore negli avanspettacoli.

S’incontrarono dodici anni fa e da allora hanno lavorato sempre insieme, senza mai litigare.

Vivono nello stesso albergo; consumano insieme i pasti, si consultano sempre amichevolmente per risolvere qualsiasi problema. E’ un’amicizia ch'è nata sulle tavole del palcoscenico ma somiglia molto a quell’affratellamento che si salda tra compagni d’arme, i quali abbiano affrontato insieme la dura vita della trincea. Non è un paragone fatto a caso, perchè Billi e Riva si sono incontrati e hanno fatto lega proprio nel periodo più triste della guerra, quando i bombardamenti erano il commento sonoro degli spettacoli.

Mario Riva si trovava a Milano nel 1943 e faceva la fame; lavorava saltuariamente negli avanspettacoli, ma il caos della guerra creava sempre nuove difficoltà alle magre scritture. Un giorno un organizzatore gli disse di andare a Monza; c’era da varare uno spettacolo in un cinema; un lavoro da nulla; si trattava di dare una mano al capocomico ch’era già sul posto; aggiungere insomma al copione già pronto qualche sketch, qualche barzelletta; null'altro. Riva si precipitò a Monza e conobbe Riccardo Billi, il quale l'aspettava con ansia; a Billi, infatti, il medesimo organizzatore aveva detto di tenersi pronto che da Milano gli avrebbe mandato un attore comico con lo spettacolo già pronto: si trattava al più di aggiungervi qualche sketch, qualche barzelletta; null’altro.

1956 03 16 Settimana Radio TV f2

Insomma. in meno di un’ora Billi e Riva dovettero scrivere l’intero copione; dividersi le scene, istruire il cosiddetto balletto. ecc. Fu ugualmente un successo.

Era trascorsa già la mezzanotte quando i due attori ripresero la strada per Milano, alla ricerca di un ristorante. Tutto chiuso. Dopo aver girato per la città deserta e buia, si ridussero in una misera pensioncina a mangiare pane e salame. Era la notte di Natale del 1943.

Finita la guerra, decisero di farla finita anche con i teatrini di periferia. Erano tempi in cui anche Rascel, Dapporto, Fabrizi, Tino Scotti cercavano di farsi strada. E non bastava più l’abilità individuale a tener su lo spettacolo nè le improvvisazioni; occorrevano copioni scritti, occorrevano un corpo di ballo e belle donne; occorreva una severa selezione degli elementi da presentare. Ma una volta spalancata la porta dei grandi teatri, Billi e Riva camminarono a passo veloce: teatro, cinema, radio, televisione. Oggi con la rivista « Siamo tutti dottori » e con il film « Scuola elementare » si sono definitivamente imposti.

«Settimana Radio TV», 16 marzo 1956


Settimana-Radio-TV
«Settimana Radio TV», 16 marzo 1956