Mina e Crocco, parliamo un po' della vostra separazione...

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Al telefono il giornalista è apparso il più provato dalla rottura del matrimonio. Mentre la cantante, ripetendo gli sfoghi di quando si divise da Pani e poi da Martelli, si è difesa chiedendo libertà per la sua vita privata

Roma, luglio

Reporter e fotografi sono partiti per il nuovo safari. Le notizie rimbalzano come tam-tam nella giungla: dalla Versilia a Roma, da Roma a Lugano, sfiorano appena Milano, tornano in Versilia. Mina e Crocco annunciano la separazione legale avvenuta tre settimane fa a Lugano. Vittorio Emanuele e Marina hanno avuto il primo figlio e il dubbio stravolgente è oggi se Umberto parteciperà o meno al battesimo; si parla infine di un idillio tra Maria Callas, ex-soprano, e Giuseppe Di Stefano, ancora tenore. C’è da perdere la testa. Rimaniamo ancorati alla prima delle
notizie, quella per l’appunto della separazione tra Mina e Crocco. Cominciamo subito col dire che l’unione tra il giornalista e la cantante (avvenuta a Trevignano, vicino Roma, il 25 febbraio 1970) mostrava i primi sintomi di malattia all’inizio dell’anno. quando cioè Mina si è trasferita a Roma per prender parte alle registrazioni di "Teatro 10". La figlia Benedetta era nata tre mesi prima: forse le foto che ritraevano Mina, Virgilio e Benedetta sono le ultime serene di un matrimonio che. alla distanza, si è rivelato difficile.

Qualche mese fa Virgilio ci disse: «La cosa più spaventosa è riuscire a vivere una vita privata quando la moglie si chiama Mina... Difficile perchè nessuno vuole intendere che Mina oltre che una cantante, oltre che una diva, può essere anche una donna con i suoi problemi e con i suoi momenti più sereni. Mi dà molto fastidio, a me che faccio questo mestiere, ricevere le telefonate dei colleghi che mi chiedono come, quando e perchè... mi difendo, ecco; mi difendo il più possibile».

Attraverso una serie di acrobazie telefoniche, dopo essere rimbalzati da una voce all'altra, siamo riusciti a raggiungere Mina in Versilia. Dal tono della voce e dal contenuto delle
sue affermazioni sono risultate evidenti subito due cose: la finta allegria o serenità e la decisione, evidentemente concordata con Virgilio, di non parlare, almeno per il momento. Quasi che il cronista debba essere castigato — con la barriera del silenzio — per colpe che non ha commesso.

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Mina e Crocco a Roma subito dopo ii matrimonio.

«E’ molto facile — ha detto Mina — commentare dal di fuori le mie vicende sentimentali... Ormai ci sono abituata... S’è parlato quando fini la mia vicenda con Corrado Pani, e tanto si è detto quando fini con Martelli... E adesso che Virgilio e io ci siamo separati... Non vedo perchè debbo stare a raccontare i motivi che ci hanno portato a questo... Tanto ognuno darà una propria versione, ognuno infioretterà l’avvenimento come meglio crede... Ognuno dirà: ha ragione Mina, ha torto Crocco e viceversa... E non mi si venga a dire che la colpa dei miei fallimenti sentimentali è della mia professione e del mio lavoro... Non è stato mai un mistero che io faccio la cantante e non è nemmeno un mistero per nessuno che chi fa la cantante ha una vita diversa da un’altra donna... E allora? Cosa devo commentare? Cosa volete che dica? Che sono felice? No, non è vero... Che ho un altro uomo? Non è vero nemmeno questo, anche se non è più possibile andare a cena in un ristorante con degli amici senza avere addosso i flash del fotografo... Ecco, desidero condannare l’inciviltà di questa abitudine. Tutti, quindi anch’io, hanno diritto a una vita privata, hanno diritto ad andare a cena con gli amici, hanno diritto di divertirsi con questi amici se con loro si divertono... E poi devo leggere sul giornale: Mina è troppo allegra e allora perchè? Mina è troppo triste e allora perchè? Se questo è il prezzo della popolarità, credete: è un prezzo durissimo, pagato una lira sull’altra!».

Più che una dichiarazione, è uno sfogo; e non è la prima volta che Mina dice queste cose. Siamo andati a riguardare le collezioni dei giornali quando si parlava degli inizi della sua storia con Pani o degli inizi della sua storia con Crocco. Anche allora, come oggi. Mina si era difesa attaccando, chiedendo a gran voce uno spazio di libertà per la sua vita privata. Ma cosa può capitare ai lettori della cronaca pettegola? Forse di conoscere un nuovo amore di Mina? Già si fanno alcuni nomi: Sergio Conti batterista dell'orchestra della Radio televisione italiana (quella che accompagnava Mina in "Teatro 10”)
oppure si fa il nome di un altro prestante giovanotto, fratello del parrucchiere di fiducia di Mina, quindi il nome di un terzo, un professionista di Milano. E poi ancora cosa si dovrà leggere? Una nuova pnione, e stando ai precedenti, un nuovo figlio, che sempre stando ai precedenti si andrà a unire a Massimiliano e a Benedetta, nella casa di Lugano. Poi un giorno triste, non sappiamo quando. anche il nuovo personaggio, più o meno dignitosamente, uscirà dalla comune.

Ci coglie in verità un senso di stanchezza. La stessa stanchezza anche se più profonda, anche se più motivata, che ha oggi Virgilio Crocco che in questa vicenda ha cercato sempre di farsi trovare dai fatti in posizione defilata, che ha cercato di comportarsi con ammirevole dignità e che, è opinione di molti, se è arrivato e se ha acconsentito alla separazione consensuale, cioè a sancire il fallimento di un'unione, è proprio perchè non ne ha potuto più. Non ne ha potuto più di essere rincorso dai fotografi, e questo è vero, ma probabilmente non ne ha potuto più di correr dietro a un matrimonio che nei fatti pratici non riusciva mai a essere un matrimonio. Un amico aveva detto a Virgilio non più di un anno fa: «Fa' come credi... Ognuno della vita privata può fare quello che vuole, ma se tu non costringi tua moglie a prendere casa insieme a te, ad avere un rapporto quotidiano fatto forse di insofferenze ma anche di momenti di felicità, in realtà non sarà mai un matrimonio... Sarà sempre un giocare agli innamorati ed è un gioco che alla lunga può anche stancare». In quell’occasione Virgilio aveva scosso il capo e aveva detto, a mezza voce; «Sì, è vero... D'altra parte è anche divertente così...».

Anche con Virgilio Crocco abbiamo parlato al telefono. Gli abbiamo ricordato l’episodio e ha detto; «Non ce l’ho fatta... cose che succedono... Speriamo solo che mi lascino vivere, oltretutto mi devo rimettere da un’ulcera che mi hanno scoperto qualche mese fa e che mi ha costretto a letto diversi giorni... Sì, sì sono stato proprio in clinica e l’ulcera poi è la malattia di chi soffre di nervi... di chi si arrabbia... Ecco, non dovrei arrabbiarmi, eppure lo so che siamo appena agli inizi... Adesso, come accadde al momento del matrimonio, sarò pedinato per giorni e giorni dai fotografi eccetera, eccetera. La solita storia. Che dici, faccio un appello? Il signor Virgilio Crocco, giornalista, prega i colleghi di lasciarlo in pace nei limiti del possibile e se questo possibile non ha un limite, di lasciarlo in pace, fermo restando che non farò memoriali con sotto, graziosamente scritto, testo raccolto da...».

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A sinistra la cantante durante uno show alia Capannina di Forte dei Marmi; a destra sempre in Versilia, una passeggiata romantica dei due, nei primi mesi della loro unione.

Si è sentita ancora prigioniera dei benessere sentimentale che era riuscita a ottenere

Proviamo a vedere quali possono essere stati i motivi che hanno condotto questa coppia alla separazione e premettiamo che essendo stato chi scrive sufficientemente vicino all’uno e all’altra, ha buone ragioni per credere che quanto diremo è parente della verità. La lontananza, innanzitutto. E poi. motivo più importante di ogni altro, un’autentica incapacità di Mina a costruire nella sua vita privata qualcosa di serio, di autentico e di duraturo. Ogni qual volta raggiunge uno stato di tranquillo benessere sentimentale, se ne sente come vittima e prigioniera, e da quel momento ha inizio la lenta, o la rapidissima, distruzione. Mina più volte ci ha detto; «Mi piace moltissimo cucinare... badare ai figli... fare la casalinga». Oggi, questa dichiarazione può risultare una nota falsa, e, trattandosi di una cantante, può assomigliare a una stecca. Al contrario, siamo portati a credere che quando parlava così, era in buonafede, quasi che sussistendo in lei una doppia personalità, c’è un io che la vuole in un modo e un io gemello che la vuole esattamente al rovescio. A tutt’oggi, ha vinto sempre l’altra persona, quella cioè che l’ha portata di volta in volta a concludere i suoi rapporti sentimentali.

E il pubblico? Il pubblico continua a vivere questo rapporto odio-amore che ha nei confronti dei divi, dei suoi beniamini; le ammiratrici son tutte dalla parte di Mina e consumano con lei, in un singolare processo di identificazione, le avventure sentimentali che l'accompagnano. Le sue ammiratrici pensano in buonafede che quando Mina cantava, un anno fa: «Amor mio... basto io!» si rivolgeva a Virgilio, probabilmente in un momento di irrequietezza. E quando poi intonava: «Grande grande grande» con il refrain «ti amo, ti odio, ti amo, ti odio», era ormai prossima alla separazione. D’altronde, come si può pretendere di insegnare al pubblico che c’è una Mina cantante e una Mina donna, quando lei per prima non sa con esattezza dove comincia la prima e dove finisce la seconda?

Maurizio Costanzo, «Tempo», anno XXXIV, n.27, 9 luglio 1972


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Maurizio Costanzo, «Tempo», anno XXXIV, n.27, 9 luglio 1972