Rossana Podestà impara la danza dei sette veli

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Reduce dalla Jugoslavia, Rossana Podestà si è chiusa in una villa di Lerici per prepararsi alle “Mille e una notte”, un film che costerà un miliardo e mezzo e che rappresenta per lei una grande occasione

Roma, luglio

Se uno vuol sapere che cosa fa Rossana Podestà: se lavora o aspetta un figlio; dove si trova, se a Roma, nelle Antille o, più semplicemente, nella sua villa di Lerici; che progetti ha per il futuro prossimo o remoto; in quali scene di film è apparsa o apparirà in costumi più o meno succinti; se preferisce ancora le rose o qualche altra varietà di fiori; se è sempre un po’ gelosa del marito oppure ha deciso di fidarsi di lui; se continua a leggere i grevi testi di Jean Jacques Rousseau, a credere nel matrimonio e a fare collezione di pezzi etruschi; se uno vuol sapere queste e altre simili cose intorno alla vita privata e di lavoro dell’attrice, basta solo che si rivolga a Marco Vicario.

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Da quando ha smesso di fare l’attore e ha cominciato ad occuparsi prima di costrizioni edili, poi di libri gialli, infine di produzione cinematografica, Vicario è diventato il produttore anche dei film di sua moglie, il suo manager, il suo pubblicity man e, come ha dimostrato vigorosamente un mese fa all’aeroporto di Campino, anche il difensore della sua rispettabilità.

Allorché infatti gli operatori di un cinegiornale (che già in precedenza avevano commentato con dubbio gusto la nascita di Francesco, il suo ultimo figlio), l’hanno provocata ad arte, come fanno i toreri con il toro. Vicario non ci ha visto più. ha stretto i pugni e si è lanciato da solo, a testa bassa, contro tre di loro. Dieci minuti dopo naturalmente era già pentito del suo comportamento e oggi è ancora seccato d’essersi lasciato andare, per due motivi: per la gratuita pubblicità che ha fatto ai suoi "persecutori”, e perchè teme che la gente possa equivocare e paragonarlo ad altri consorti di attrici celebri.

1960 07 23 Tempo Rossana Podesta f2Giunta a Roma, Rossana Podestà ha sostato brevemente in una villa di amici dove sono state eseguite queste fotografie.

Ora non c’è dubbio che la posizione di Vicario è notevolmente diversa. Attore fino a poco tempo fa, egli è un uomo attivo e intraprendente, che come produttore si è fatto da solo, prima realizzando filmetti di seconda categoria, e poi passando gradualmente a produrre film più importanti e costosi. Ad un certo punto, la collaborazione con la moglie è venuta naturale.

Se un vago sospetto può restare nella mente di qualcuno, esso non dipende dunque da Marco Vicario, ma dalla natura delle cose; anzi, dalla natura e dal carattere di sua moglie. La settimana scorsa, per esempio, avevo chiesto tempestivamente d’incontrarla al suo rientro dalla Jugoslavia: la Podestà è tornata, ma si è fermata a Roma alcune ore soltanto. Quasi appena il tempo di depositare le valigie, rivedere il marito, fare il biglietto per Lerici.

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Abbiamo parlato appena pochi minuti al telefono. Rossana mi ha dato alcune telegrafiche notizie della sua attività: i titoli dei film che ha girato quest’anno, dopo la sua rentrée, quelli che si prepara ad interpretare. Poi, chiedendomi scusa per la sua fretta (ma a Lerici Stefano e Francesco la stavano aspettando, e il piccolo non stava bene), ha riagganciato il microfono.

Il fatto è che Rossana Podestà appartiene ad una categoria tipicamente italiana, quella delle attrici-madri le quali appena fuori dal set si tuffano con entusiasmo nel loro menage, e passano rapidamente dal cerone al borotalco, dai deshabillé ai pannolini.

Vi sono diverse varietà di questi tipi di attrici. Silvana Mangano, per esempio, impersona con drammaticità il suo ruolo di madre-attrice, lasciando trapelare che avverte acutamente il conflitto insito nel suo doppio ruolo. La Lollobrigida invece ostentava la sua maternità come un attributo in più della sua personalità di attrice; ma come madre era abbastanza incredibile, forse più incredibile che come attrice.

1960 07 23 Tempo Rossana Podesta f4L’ATTRICE ha avuto un bimbo sei mesi la, Francesco, che con il fratello Stefano, di sei anni, trascorre l’estate a Lerici. Il marito di Rossana Podestà, Marco Vicario, dopo aver rinunciato alla carriera di attore, è diventato produttore cinematografico e "pubblicity man’’ della moglie.

Una giusta via di mezzo, almeno per quanto riguarda il suo modo di sentire (se non i suoi rapporti professionali extra-lavoro: il coté mondano soprattutto, che diserta), ha trovato la Podestà; la quale riesce ad essere credibile sia come madre che come attrice, dimenticandosi di volta in volta del suo ruolo precedente. Non si riuscirebbe a spiegare diversamente, del resto, quella che essa stessa chiama la sua "doppia vita". Donna dai tratti regolari e tranquilli, moglie affettuosa e pronta a spezzare una lancia, tutte le volte che capita, a favore del matrimonio, compiaciuta del vezzeggiativo "muffola", che il marito le ha dato, severa e attenta educatrice dei propri figli, la Podestà sullo schermo si trasforma, sfodera atteggiamenti, sguardi che non hanno assolutamente nulla di tranquillizzante, o di materno.

C’è un sostantivo, usato e abusato come aggettivo, per definire questo tipo di attrice: sexy. Bene, Rossana Podestà è. viene considerata, impiegata, pagata come attrice sexy. Le affidano parti di maliarda, i suoi film (come quello che girò l’anno scorso in Francia) talvolta non vengono neppure proiettati in Italia.

1960 07 23 Tempo Rossana Podesta f5IN JUGOSLAVIA l’attrice ha girato "Toryok furia dei barbari” accanto a Edmund Purdom. Il film era diretto da Guido Malatesta. Precedentemente, a Tirrenia, aveva interpretato ”La grande vallata”, con la Gabel.

1960 07 23 Tempo Rossana Podesta f6IN ATTESA di iniziare la lavorazione delle "Mille e una notte", Rossana Podestà deve interpretare, nel film ”La schiava di Roma”, la parte di una schiava la quale s’innamora di un guerriero romano. Dovrà per questo ritornare in Jugoslavia.

Il primo a scoprire questa riposta ma indiscutibile qualità fu il regista Figueroa con il film La rete; gli altri non hanno fatto altro che andargli dietro e imitarlo. Non avevano torto. Ancora oggi, a distanza di tanti anni, il ricordo della morbida, flessuosa italiana avvolta nelle larghe maglie della rete messicana è vivo negli Stati Uniti, e non è raro vedere la foto di Rossana appiccicata accanto a quelle di Kim Novak e Marilyn Monroe, in quelle vetrine del sexy che sono i parabrezza degli autotreni.

E’ appunto anche in vista di questa sua innegabile popolarità che Marco Vicario è riuscito con grande facilità a inserire il suo nome nel cast delle Mille e una notte, un film che costerà un miliardo e mezzo e del quale Rossana sarà la protagonista accanto a molti "grossi nomi” internazionali. Si parla infatti di Jack Lemmon e di Dean Martin.

Questo film sarà il quarto della sua rentrée, dopo la forzata sosta dovuta alla seconda maternità. I primi due li ha già girati, il terzo (La schiava di Roma), lo comincerà a giorni. La scena più audace di questo film sarà quella in cui il condottiero romano le squarcerà la corazza con un colpo di spada; nelle Mille e una notte, naturalmente, quella della "danza dei sette veli".

La Podestà è molto entusiasta di questo film, che rappresenta per lei una grossa occasione, e per la prima volta ha fatto una eccezione al rigido criterio di separazione fra i suoi compiti di madre e la sua attività di attrice.

1960 07 23 Tempo Rossana Podesta f7PER ESIBIRSI NELLA DANZA dei sette veli, Rossana Podestà ha già cominciato a prendere lezioni da un maestro. ”Le mille e una notte” avrà come interpreti, oltre alla Podestà, Jack Lemmon e Dean Martin. Il film, che costerà un miliardo e mezzo, verrà girato parte in Italia e parte in Marocco.)

Nella villa di Lerici, di proprietà di uno zio, che è il suo "segreto rifugio", essa ha ospitato infatti in questi giorni il celebre coreografo Shakharoff. Sistemate le fasce e controllate le pappe di Francesco, ripetuta a Stefano la lezione di inglese e di francese, Rossana Podestà si chiude in un piccolo padiglione annesso alla villa e per alcune ore, al suono della musica di Rimsky Korsakov, inizia a danzare e a spogliarsi secondo il più ortodosso metodo orientale.

Ha girato quest’anno: La grande vallata a Tirrenia, e ha finito da poco Toryok, furia dei barbari, insieme con Edmund Purdom, in Jugoslavia. Le mille e una notte sarà un film in costume, di tono ironico; un po’ una presa in giro del film in costume.

A. D., «Tempo» anno XXII, n.30, 23 luglio 1960 (Fotografie di Chiara Samugheo)


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A. D., «Tempo» anno XXII, n.30, 23 luglio 1960 (Fotografie di Chiara Samugheo)