Silvana Mangano, la solitaria di Scanno

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Una macchina per cucire, i figli e le sue tele sono l'unica compagnia che Silvana Mangano si è concessa nel suo ritiro abruzzese. Occupa alcune stanze in un piccolo albergo dove si barrico quando, alla domenica, giungono da Roma le comitive di sciatori

Scanno, gennaio

Con Veronica, Raffaella e Federico, una nurse, l’autista, una Buick e una macchina da cucire, Silvana Mangano vive da qualche giorno in un albergo sulle montagne d’Abruzzo. L’albergo si trova sulle rive del lago di Scanno, in un punto isolato, a tre chilometri dal paese. In questo periodo è deserto, eccettuata la domenica quando qualche comitiva di sciatori arriva in macchina da Roma: in quel giorno, Silvana fa uscire i bambini con la nurse, e resta quasi sempre chiusa in camera.

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Silvana Mangano gioca sulla neve con i due figli più piccoli Federico e Raffaella; i due cani sono dell'albergo. Nessun impegno preciso attende la signora De Laurentiis le preme soltanto ultimare il ritratto di Federico.

SILVANA MANGANO è molto gelosa della sua vita privata; per questo ha scelto per le vacanze invernali Scanno, una stazione sciistica abruzzese non ancora affollata. L’attrice tornerà a Roma presto; deve completare alcune scene di "Jovanka e le altre” e le saranno nuovamente tagliati i capelli.

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A SCANNO l’attrice non scia. Trascorre le sue ore giocando con i figli, in lunghe passeggiate ma, soprattutto, dedicandosi ai suoi passatempi preferiti: la pittura e la scultura. Quest’anno se ne è aggiunto uno nuovo, il cucito. Confeziona modelli per i bambini con una macchina che si è portata da Roma.

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L’ATTRICE avrebbe dovuto interpretare nei prossimi mesi il film ”Le bambole”; una parodia di Marilyn Monroe. Ma, a quanto è dato sapere, il progetto è stato per ora accantonato. La celebrità della Mangano data ormai da dieci anni; fu scoperta da De Santis che la lanciò e la rivelò in "Riso amaro”.

Gelosissima della sua "privacy”. Silvana è molto affezionata a questo luogo, dove poche persone la conoscono, i fotografi non arrivano facilmente, e può vivere come una persona qualsiasi. Lo scoperse alcuni anni fa, quando girava il film Uomini e lupi; e da allora vi ritorna ogni anno, in autunno, quando i villeggianti se ne sono andati, o d’inverno, quando le feste sono passate. I ragazzi perdono qualche giorno di scuola, ma Silvana è convinta che l'aria di montagna giovi alla loro salute.

Il resto della giornata invece tutta la famiglia vive all’aria aperta. La mattina, sui campi di sci; il primo pomeriggio, lungo il lago o a spasso per le vie di Scanno. I canapi di sci sono a 1700 metri, cinquecento più in alto di Scanno, e quando la Buick si ferma davanti al piccolo albergo, non c’è anima viva intorno. Poi arriva il maestro di sci, e i ragazzi cominciano i loro scivoloni sulla neve.

Ma talvolta l’attrice affida i ragazzi alla nurse e rimane sola, in albergo. Oltre il leggere, dilettarsi di pittura e di scultura, ascoltare dischi, ha scoperto j una nuova occupazione, che in questo, momento l’appassiona moltissimo, e di cui aspetta con curiosità di vedere i risultati. Si è portata da Roma un libro di modelli, una macchina da cucire, e con metodo e pazienza ha cominciato a tagliare e cucire alcuni vestiti.

A. D., «Tempo», anno XXII, n.6, 9 febbraio 1960 - Fotografie di Chiara Samugheo


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A. D., «Tempo», anno XXII, n.6, 9 febbraio 1960 - Fotografie di Chiara Samugheo