Silvana maestra di attori in germoglio

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Dopo le fatiche cinematografiche che si compendiano in due film interpretati nel giro di pochi mesi, Silvana Pampanini si i concessa una giornata di riposo che ha trascorso tenendo una vera lezione agli allievi di un singolare ed unico "vivaio" romano.

Roma, dicembre

Esiste a Roma una scuola unica nel suo genere: un "vivaio” di piccoli attori per il cinema, fondato da Mario Padavini e posto alle dirette dipendenze del Provveditorato agli Studi, che l’ha inquadrato nell’ambito della scuola elementare. Fondato tre anni fa, il singolare "vivaio” si prefigge lo scopo di selezionare, fra gli alunni delle scuole romane, quegli elementi che dimostrino particolari attitudini artistiche. E' una specie di "Centro Sperimentale” per i più piccoli: e non è detto che da esso non debbano uscire un giorno o l’aftro una nuova Elizabeth Taylor (che debuttò come "bambina prodigio” in « Torna a casa, Lassie») o un nuovo Jackie Coogan (l’indimenticabile monello del celebre film di Chaplin).

1954 12 30 Tempo Silvana Pampanini f1SILVANA PAMPANINI fra alcune maestre della scuola all’aperto per aspiranti piccoli attori, in attività a Roma alle dipendenze del Provveditorato agli studi. La visita dell’attrice ha costituito naturalmente una piacevole sorpresa per i piccoli allievi, che si sono dimostrati orgogliosi di trovarsi vicini alla loro famosa "collega”.

Annesso alla scuola all’aperto "Principe di Piemonte”, al numero 263 della Via Ostiense, il "vivaio dei piccoli attori" è suddiviso in tante classi ognuna delle quali è sistemata in una piccola costruzione sul tipo dei "cottages” americani (residenze di campagna).

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Alla lavagna, l'attrice ha tentato la caricatura di una bimba, dando prova di una certa attitudine per il disegno. A destra, affettuoso congedo della "signora maestra".  

Ogni edifìcio è collegato agli altri da una serie di viali che prendono il nome da alberi: ci sono un "viale dei ciliegi”, uno "delle agavi”, un "viale del salice”. Non c’è un "viale del tramonto”, come a Hollywood, ovviamente; qui, al massimo, potrebbe esistere un "viale dell’alba”. Il Centro conta centotrenta allievi, fra maschi e femmine, che seguono contemporaneamente la scuola elementare e corsi di recitazione e di danza. Le lezioni sono integrate da esercitazioni pratiche, consistenti nella ripresa di brevi film a passo ridotto (naturalmente interpretati dai giovani aspiranti attori) e dall’allestimento di spettacoli teatrali.

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L’ATTRICE, che ha da poco terminato di interpretare «La torre del piacere» (un film diretto da Abel Gange) e che vedremo prossimamente in «La principessa delle Canarie», ha tenuto lezione ai piccoli allievi. Ha parlato loro della sua vita di attrice, dei suoi successi e delle sue fatiche. Si è quindi mescolata ai bimbi prendendo parte ai loro giochi.

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Si vuole con ciò contribuire a sviluppare e affinare nei ragazzi le attitudini artistiche, in vista di una eventuale carriera. E non è che il nuovo genere di studio vada a discapito del normale insegnamento: pochi sono coloro che vengono bocciati nelle materie usuali della scuola elementare.

M. C., «Tempo», anno XVI, n.52, 30 dicembre 1954


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M. C., «Tempo», anno XVI, n.52, 30 dicembre 1954