Vacanze selvagge di Sofia Loren
Sulle rive del lago di Vico, fra canneti e cani randagi, l’attrice è vissuta sola in una tenda; gli abitanti del luogo se ne sono accorti troppo tardi.
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L’ATTRICE NAPOLETANA ha improvvisato una variante del classico "tuo cuore e una capanna”. La capanna è una tenda munita dell'equipaggiamento più moderno. Ma del "tuo cuore”, sotto la tenda non v’è traccia. | QUANDO HA FAME Sofìa si prepara una pasta asciutta con ”la pummarola ’n coppa”. Essendo nata a Pozzuoli non può esimersi da questo piatto. La prima colazione è a base di krek, burro e latte. La "linea” non ne soffre, pare. |
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LE DOLCI ACQUE del lago di Vico si increspano lievemente sotto la brezza pomeridiana. Sul suo materassino galleggiante Sofìa si lascia dondolare piacevolmente. Dopo il fragore degli studi questa è una vera vacanza, meritata, dopo tanto lavoro. |
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I CANNETI COPRONO le rive e l'acqua bassa. Potrebbe essere il delta padano, il paesaggio è identico. Sul delta è in lavorazione il nuovo film di Sofia «La donna del fiume». E’ diretto da Mario Soldati su un soggetto di Moravia, Bassani e Franchina. E’ una storia di povera gente che vive tra le canne e le acque delle valli di Comacchio marinando le anguille l’inverno e tagliando le canne l’estate. L’interprete maschile è un giovane scoperto in un bar. |
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DAVANTI ALLA SUA CASA provvisoria sulle rive del lago di Vico. Questa vita a contatto con la natura, con il sole e l’acqua, le si confà. Il suo guardaroba è semplicissimo: blusa e pantaloni. I cacciatori di autografi sono lontani. I contadini che abitano nei dintorni non sanno nemmeno chi sia. Non sanno che si chiama Scicolone, invece che Loren e che ha debuttato con i romanzi a fumetti. Gli unici ospiti di Sofia sono i cani randagi attirati dal profumo dei suoi eccellenti intingoli napoletani. |
«Tempo», anno XVI, n.33, 19 agosto 1954
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«Tempo», anno XVI, n.33, 19 agosto 1954 |