I coniugi Annichiarico
Walter Chiari sposerà Lucia Bosè dopo aver molto sofferto per un amore corrisposto in principio con freddezza: ecco la storia di questo amore.
«Non fare la cretina», disse Walter Chiari alla ragazza che amava disperatamente da due anni e alla quale da un anno si offriva a brevi e regolari intervalli come marito, quando, lei d’improvviso, il primo gennaio del 1953. gli comunicò che voleva essere sposata. «Lo sai che non mi piace che tu faccia dello spirito su questo argomento», continuò, e, dopo che la ragazza amata gli ebbe ripetuto che era proprio vero e che si era decisa a diventare sua moglie; «sono sveglio o dormo ancora?» si chiese; e, per rendersi conto che non sognava, si diede due pugni sulla testa. Poi convocò gli amici per annunzi are loro che si era finalmente fidanzato con Lucia Bosè. Arriviti nell' appartamentino di lei all’ albergo Duomo, questi dovettero star bene attenti a non inciampare nel villaggio che si stendeva ai piedi della scala di legno e che Walter Chiari aveva regalato per Natale alla sua futura sposa, appassionata come lui d’indiani. Sul tappeto egli aveva disposto il cartello con su scritto: «The State of Texas», i cortei di carri, il parco dove pascolavano le mucche, le casette quadrate, le tende piramidali, il Saloon dove un rancherò si faceva fare la barba, dappertutto cow-boys a cavallo col laccio e il cappellone, e, lontani, i fuochi di legna, sorvegliati da vecchie con le trecce.
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Walter Chiari e Lucia Bosè poco prima di fidanzarsi. Lucia Bosè compirà i ventidue anni alla fine di gennaio. |
«Così pesante». sospira Walter Chiari, alludendo al periodo di un anno e mezzo in cui ha sofferto per amore. «Qualunque pena incontrerò nella mia vita, sarà sempre minore di quella d’allora, quando vedevo che Lucia non sapeva decidersi». «Cosi paziente». ammette Lucia, guardando il suo, fidanzato. «Mi ha aspettato tanto, mi ha aiutato, ha sempre cercato di capirmi, di darmi ima mano, e quante volte un altro mi avrebbe lasciato andare!».
Walter Chiari e Lucia Bosè si videro per la prima volta a Sestrières in un giorno d’inverno del 1950. Dovevano girare insieme E’ l'amor che mi rovina diretto da Mario Soldati. Si dettero subito del tu. parlarono dei bagagli, del viaggio, dell’albergo a forma di torre. Non erano passati dieci minuti che già Walter Chiari si sentiva alle spaile «un sacco di cose Inutili, la vita vissuta fino allora, le esperienze fatte, le vane avventure d’amore». Era peggio che innamorato: aveva incontrato la donna che non pensava dovesse esistere per lui, la ragazza insieme alla quale gli sarebbe piaciuto star sempre. Di giorno recitavano, e di sera come fossero bambini, giocavano con gli amici al gioco delie rime obbligate. «Caduta è Lucia e la giacca si è rotta». cominciava una «Ed ecco che Walter si è preso la cotta», continuava un altra Tutti avevano notato il cambiamento del loro compagno di lavoro: soltanto lei sembrava non accorgersene.
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La più recente fotografia di Lucia Bosè. E’ un'inquadratura del film « La signora senza camelie » di Antonioni, del quale lei è la protagonista |
Finito il film, stanno due mesi senza vedersi: lui le scrive da Roma e lei non gli risponde. Walter Chiari viene a Milano a recitare durante la Fiera Campionaria. ma Lucia è in clinica, e a lui fa male il cuore perché si accorge che la donna che ama è In uno stato di malinconia e di rinuncia. Pare infatti che non abbia né voglia né fretta di guarire. «Ecco che allora», racconta l’innamorato Walter, «vien buona la mia vitalità animalesca, quella che da bambino mi faceva sempre andare in cerca di prati più grandi, e non star mai fermo e correre invece di camminare, la mia smania di vivere, di muovermi, di comunicare a tutti i costi con gli altri. Forse allora le ho davvero giovato», e Lucia, ricordandosi di quel giorni, lo guarda con occhi ancora leggermente sorpresi. L’anno dopo sono insieme a Roma, mentre lei gira Roma, ore undici. E' un momento di successo per tutti e due. Bellissime donne lasciano capire a Walter Chiari che sarebbero contente di concedersi, in r.ua compagnia, un momento di debolezza, e Lucia a sua volta è corteggiata da produttori, attori, giovani ricchi e viziati. Ma proprio In questo momento il primo accordo è raggiunto: tutti e due si accorgono che non fanno nessuno sforzo per evitare o allontanare chi il corteggia Lucia però è ancora lontana dall’idea del matrimonio, e Walter impara allora cosa vuol dire soffrire amaramente. Alcune delle poesie che fanno parte del suo volume Le care pause, di prossima pubblicazione, sono nate in questo periodo che egli definisce «di disperazione» ; ed erano i tempi in cui il pubblico maggiormente si divertiva alle sue buffe improvvisazioni in palcoscenico.
Walter e Lucia si sposeranno verso l’estate. A Milano in questi giorni hanno comperato il servizio di piatti. Di bicchieri ne hanno già moltissimi, e di mobili finora possiedono solo il gran letto che Lucia ha comperato In via del Babuino; un letto napoletano del '700. di ferro rosso scuro e oro. decorato a fiori e colombe. Nella sua casa di sposa. Lucia porterà anche i due pappagalli che per ora svolazzano nel suo appartamento di ragazza, e che si chiamano Qua e Là. Come sarà la vita in comune del coniugi Annichiarlco? (Questo è il vero cognome di Walter). «Io sono un tipo molto all’antica», dice lo sposo. «e una moglie attrice francamente mi dà fastidio. Non voglio che Lucia, sia pure per dieci milioni, sia baciata sullo schermo da uno sconosciuto. Caso mai farà un film all’anno con me». La moglie, dal canto suo, continuerà a dipingere a tempera, come fa ora. teste di uomini e di donne che si somigliano tutti, dal collo lungo il mento appuntito, e l'espressione tristissima. Leggerà le novelle che suo marito scrive appena ha tempo «finora ne ha scritte sette), e anche allora si farà rileggere le sue due preferite: quella dell’omino troppo piccolo che, morendo, si ordina una bara lunghissima, e l’altra, il cui protagonista è un giardiniere un po’ scemo che un giorno, per bontà, finge d’essere un cane. In novembre andrà a teatro a sentire suo marito che recita nel Liliom con la regia di Luchino Visconti. Sempre per merito di Walter. Lucia seguiterà ad imparare parole nuovissime. L’altro giorno, leggendo le poesie di Shelley, imparò «panteismo» e il giorno dopo lui le aveva spiegato cosa vuol dire «illuminismo» e «prassi». (La Signora senza camelie continua ad istruirsi. Sta leggendo il Diario di Jules Renard che Carlo Campanini le ha regalato per Natale, e, mentre lo legge ascolta la Messa da Requiem di Verdi, che le piace immensamente. Sul tavolino accanto al letto ha I proverbi illustrati di Breugel, il pittore preferito da Walter.
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Walter Chiari e Lucia Bosè si sposeranno al principio dell'estate. Alla fine di quest'anno Walter Chiari farà la parte del protagonista in «Lilion» di Molnar, con la regia di Luchino Visconti. |
E' certamente ancora amore questo desiderio di istruirla e di spiegarle parole difficili e importanti, come è amore il desiderio che ha Walter di far ridere la sua fidanzata quando è malinconica o la vede pallida; come la stola di visone che le ha dato perché non prenda freddo alle spalle quando è in abito da sera lontana da lui, come il disprezzo con cui egli straccia le lettere delle belle spettatrici sfacciate («Sono la signora con l’abito bianco in terza fila. Mi mandi a dire dalla maschera se è disposto a venire a casa mia dopo lo spettatola ne sarei felice»). Come la frase che questo attor comico dagli occhi ancora infantili dice a proposito della donna che sposerà: «il dolore che proverei, se Lucia mi lasciasse, non sarebbe certo meno grande della gioia che ho avuto nell’incontrarla».
Camilla Cederna, «L'Europeo», anno IX, n.4, 22 gennaio 1953
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Camilla Cederna, «L'Europeo», anno IX, n.4, 22 gennaio 1953 |