«Mille e una donna» alla Sala Umberto
Ieri sera col più lusinghiero esito è stata ripresa, alla Sala Umberto dalla Compagnia di riviste Bluette-Totò la rivista in tre atti e 10 quadri « Mille e una donna ». Non ci stanchiamo di ripetere che oramai le ditta Ripp e Bel Ami ha fatto il suo tempo e a causa della grande feconda produzione è costretta a ripetersi, abusando un po' di vecchi motivi e di risorse e trovate che potevano sembrare originali una diecina d'anni fa. Se ieri sera gli applausi sono stati sinceri e calorosi lo si deve unicamente alla simpatica o nuova comicità di Totò e al brio biricchino e ai sorriso affascinante di Isa Bluette.
Solamente per merito loro il pubblico che affollava ieri sera l’elegante sala di Via della Mercede ha potuto passare allegramente di fronte alla monotonia un po’ troppo melodica e passatista delia « rivistissima » « Mille e una donna ».
Tutti gli altri bravi compagni della Bluette e di Totò, e primo fra questi il Castellani, hanno cercato con tutte le loro forze e con il maggior entusiasmo di sostenere il pesante « mattone » e ci sono magnificamente riusciti.
Il pubblico si è divertito immensamente e i critici si sa, oramai si sono abituali a dir male degli autori e continuano a fare gli scontenti.
Un successo schiettamente personale poi è stato quello di Totò nella riuscita ed originale creazione di « Otello », macchietta di non indifferente valore, tutta basata nella comicità dell’artista, perchè, quest’ultimo non ha ricorso affatto al « trucco » grossolano e pagliaccesco.
Bene ancora una volta Isa Bluette, che anche lei ha saputo incatenare l'« orbetto » con graziose canzoni e ancora più graziosi balletti. Bene come sempre le « maschiette » vivacissime e perfette di ordine.
Stasera nella « mattinèe » e alle 21 replica di « Mille e una donna ».
«L'Impero», 12 febbraio 1928
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«L'Impero», 12 febbraio 1928 |