Totò dorme come Adamo

1953 Silvana Pampanini 1000

1953 04 04 Epoca Silvana Pampanini intro

Totò è il nottambulo per eccellenza, e quindi vive più di notte che di giorno. Verso le due dopo mezzanotte eravamo appostati nei pressi della sua abitazione e dopo una buona ora di attesa lo vedemmo rincasare. Lo seguimmo come dei fantasmi, e circa dieci minuti più tardi, suonammo alla sua porta. Ci venne ad aprire un uomo assonnato, che aveva tutte le arie fuorché quelle di un maggiordomo. Si spaventò vedendo il nostro equipaggiamento, che a quell'ora gli dovette sembrare strano o per lo meno sospetto. Infatti cominciò a gridare con tutto il fiato che aveva in corpo: 

— Aiuto, i rapinatori, aiuto! 

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Nello stesso istante una porta si apriva con gran fracasso e Totò in persona ci venne incontro con un pistolone in uua mano e una lampada nell'altra, in pigiama. Mi gettò il fascio luminoso sul viso e subito dopo abbassò la pistola sospira mio: 

— Dio mio, mi avevate proprio messo paura! 

— Ma che diavolo vi è saltato in mente di fare? — continuò dopo aver ripreso respiro, facendoci strada verso la sua camera da letto. 

— Vogliamo fare due chiacchiere. 

— A quest'ora? 

— E perchè no; è così misteriosa! 

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Mentre stavamo per varcare la soglia. sentiamo la voce della signora: — Cosa c’è caro? Di nuovo l'allarme? 

— No. Stai tranquilla, non è l'allarme. — la rassicurò Totò. Poi rivolto a noi: — Ieri notte io e mia moglie ci siamo sognati l’allarme. Il sogno fu così reale che ci alzammo e corremmo giù al rifugio. 

— Perchè, lei sogna durante la notte? 

— Eh, si sempre, purtroppo. 

Ormai eravamo entrati in argomento e seguitai. 

— Che cosa fa appena si mette sotto le coltri? 

— Mi segno e dico le orazioni. 

La signora si era riaddormentata. 

Totò rispose anche per lei: — Anche mia moglie si segna; quando se lo dimentica, la segno io. 

— Quanto tempo tiene la luce accesa prima di riaddormentarsi? 

— Una mezz'oretta. Poi la spengo, e dopo un po’ la riaccendo di nuovo, e così per due o tre volte. 

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— E cosa fa durante questo tempo? 

— Leggiamo, qualche volta. Io devo leggere per forza uno squarcio della Bibbia se voglio essere sicuro di addormentarmi di lì ad un poco. 

— Qual'è il suo abbigliamento notturno? 

— Io dormo in pigiama; ossia, sono in pigiama appena mi metto a letto. Poi, piano, piano mi tolgo tutte 'e cose e rimango come mi ha fatto mamma. 

La signora intanto si era svegliata in tempo per rispondere: — Io dormo sempre in camicia da notte. 

— E vi dà fastidio dormire con una persona accanto? — dissi rivolto ad entrambi. 

— Decisamente no, — rispose lei. — Se non fosse un uomo sì — fece eco lui trionfalmente. 

— E in che posizione dormite preferibilmente. 

— Abbracciato al cuscino e con la pancia sotto. Mi crogiolo — sentenziò Totò, mentre la signora si era addormentata di nuovo. Cominciò a venirmi il sospetto che lo facesse apposta, quando non voleva rispondere. 

— Le piace il letto duro o morbido? 

— Morbido; ma sarebbero meglio le tavole; però ci lascio dormire sempre gli altri.

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— Le piace alzarsi durante la notte e fare uno spuntino? 

— È bellissimo, — trillò la signora, di nuovo più sveglia che mai. — E mi piace anche bere un liquorino. — Totò questa volta tacque. 

— Quante volte vi svegliate durante la notte? 

— Dipende; se mi sveglio fumo, — rispose Totò. — Io due o tre volte, — lei. 

— Ha sognato mai di essere in un Harem? 

— No, ma mi piacerebbe, non in sogno s'intende, — proruppe lui, mentre lei, al solito, si era riaddormentata, e questa volta definitivamente.

 S.O.S., «8Otto» anno I, n.19, 29 maggio 1947


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S.O.S., «8Otto» anno I, n.19, 29 maggio 1947