Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1926
Totò
Articoli d'epoca, anno 1926
Totò e Liliana Castagnola, fu vero amore
Santarellina (1926-1932)
Un grave lutto per la canzone napoletana, la morte di Giovan Battista De Curtis : meraviglioso pittore ed esaltatore di Napoli, nelle sue tele e nei suoi versi, che furono una adorazione costante del fascino degli amori dei costumi partenopei. Grandissimo artista, e fratello al grandissimo musicista Ernesto De Curtis, che da tempo perpetua la tradizione e la gloria della canzone napoletana negli Stati Uniti, Giovan Battista si è spento prima che la voga delle sue celebri canzoni si estinguesse. Ma potrai morire mai il ricordo e l'incanto di Carmela mia di Torna a Surriento e tantissimi altri suoi capolavori ?
Rientrando all'Eden che consacrò i più grandi successi del meraviglioso artista scomparso, ritroviamo in grande vedetta l’agilissimo Totò sempre in vena gioconda, i cui effetti irrefrenabili tutto il publico non sa contenere. Notiamo in ordine di merito la stella eccentrica francese Mignonette; la sorridente e intelligentissima étoìle italiana Luciana Cora; le piacevoli danze di Rosita e Roger le interessanti acrobazie di Lulù e Clay; l'eleganza di Carmencita; i continui progressi della bella e brava Miris; la frimousse di Iulie de Rimes; le evoluzioni danzanti di Nadia Zimova e i couplets della vezzosa Maliarda.
«Cafè-Chantant», 10 gennaio 1926
[...] nella varietà nuovi importanti debutti: «Totò» nel suo repertorio comico [...]
«Il Piccolo di Trieste», 7 maggio 1926
[...] Nella varietà riportò un vero trionfo d'ilarità il comico Totò, divertentissimo, che fece sbellicare dalle risa e dovette concedere una quantità di bis per accontentare il pubblico plaudente [...]
«Il Piccolo di Trieste», 8 maggio 1926
[...] Chi è stato questi giorni alla Fenice, non ha bisogno di sentirsi ripetere quale successone d’ilarità e di applausi arrida seralmente al comico «Totò». Il brillante artista, che ha conquistato immediatamente le più vive, generali simpatie, passa da un trionfo all’altro, fra risate clamorose, applausi entusiastici ed incessanti richieste di bis. Successo meritato perchè tra i comici egli è indubbiamente uno dei più gustosi e più originali. Oggi replica dell’attraente spettacolo.
«Il Piccolo di Trieste», 10 maggio 1926
[...] Nella varietà continuano i trionfi di «Totò», l'irresistibile comico, che il pubblico obbliga seralmente a concedere innumerevoli bis delle sue gustose e originali canzoni. Anche gli eccentrici Menis vengono sempre calorosamente applauditi per le spiritose trovate, e specialmente nei pezzi musicali.
«Il Piccolo di Trieste», 11 maggio 1926
[...] Completeranno l'attraente programma il comicissimo «Totò», che anche ieri ebbe un successone nelle sue indovinate e divertenti macchiette, ed i braviesimi eccentrici musicali «The Menis».
«Il Piccolo di Trieste», 12 maggio 1926
Fra le quinte della Fenice Totò
Con un grandinare di colpi di grancassa grandi entra in scena Totò e subito passa, per il pubblico una ondata di spumeggio, investe, accarezza, si sfrangia, volge, fino a provocare lo scoppio di una risata sana e irrefrenabile, che continua per tutto il tempo in cui Totò recita, si muove e canta, riecheggiando anche quando il sipario è calato e il direttore Ciapetti fa annunciare con un ballonzolante motivo dell'"Excelsior", che lo spettacolo è finito. Totò è un comico che fa ridere coi semplici e persuasivi della truccatura e della minima, continuando le tradizioni dei nostri grandi di cui si temeva non esistessero attualmente degni campioni. Bisogna dunque essergli grati per quella dose - fortissima - di buon umore che ogni giorno egli ci prodiga, con la serie delle sue assurdità umoristiche, comiche e grottesche alle quali, opportunamente accoppia lazzi e sberleffi, ottenendo quell'effetto di ilarità dianzi accennato, sulla cui efficacia... salutare non esiste proprio motivo di dubbio alcuno.
Ancora giovanissimo (Totò è nato a Napoli nel 1899) egli possiede in arte un nome apprezzatissmo e man mano che la sua milizia lo porta in nuovi e nuove regioni, è una nuova folla di ammiratori che gli si stringe attorno, diventandogli amica fedele e plaudente, che lo saluta all'ultima recita con un cordiale e fervido "Arrivederci!"
A Trieste, Totò viene per la prima volta, ma quanti seguono la vita del Varietà italiano ben sanno come questo giovane artista passi da successo in successo, conquistando i pubblici più restii e ottenendo riconferme nei teatri più apprezzati ed ambiti. Uno spettatore, ben noto per intenditore fine e intelligente di cose d’arte, dopo aver ascoltato la magnifica esecuzione di "Vicolo", ha esclamato: "La genialità di Maldacea rivive in questo giovane, che compirà certamente una carriera bellissima e diventerà, fra non molto uno dei nostri artisti migliori!". Il giudizio lusinghiero è meritatissimo da Totò, il quale, pur dedicando a questo che sembra un genere facilone e popolaresco, affina sempre più le proprie qualità artistiche, giacchè agogna a mete più alte e aspira a vittorie più belle.
Tormentato da una segreta smania di perfezionamento ed, elevazione, Totò resta pur sempre, da signore nel suo campo, raggiungendo col grottesco del "Vero biondo corsaro", con la parodia di "Ciccio" coi suoi contorcimenti buffi, e le sue mosse strane, un grado altissimo di quella comicità che è indice sicuro di un temperamento artistico di primo ordine, il quale troverà certamente una strada, più ampia sulla quale percorrere il cammino che porta alla realizzazione dei suoi sogni.
CAM., «Il Piccolo delle Ore Diciotto», 12 maggio 1926
Torino 24 (Giambo). Varietà Maffei - Eccovi il bellissimo programma che malgrado la torrida temperatura richiama seralmente un publico affollato e plaudente. Lo inizia Little Nelli, divetta; seguita da Francetta Holasowa, danze orientali; indi da Master Comp., ciclista diabolico; da Ribo e Martinow, danze internazionali per culminare in Maria Dolores, stella italiana festeggiatissima con Max e Loraine, danze caratteristiche e classiche.
Nella seconda parte spiccano Les Leotard’s, celebri anellisti; Windson Sister, elegantissime danzatrici; Bianca Star, stella eccentrica; Le Alhambra Balett composto da 7 indiavolate Girls con Nora Morice, ballerina dell'Opera di Berlino ed infine Totò nel suo originale repertorio comico, festeggiato con inusitate e vibranti manifestazioni d'entusiasmo.
«Café Chantant», 25 luglio 1926
Il nuovo programma veramente mondiale, che accoglie un complesso di artisti vario e attraentissimo, ha riportato un successo fenomenale. E veramente Totò, con le sue assurdità comiche e le trovate grottesche vi fa sbellicare dalle risa...[...]
«Il Messaggero», 24 novembre 1926
Oggi, alle 17 e alle 21, inaugurazione del nuovo grandioso programma, il più vario e il più attraente: Totò, l'irresistibile comico nelle sue assurdità e trovate grottesche; [...]
«Il Messaggero», 25 novembre 1926
Il colossale nuovo programma richiamò ieri una folla immensa di pubblico che decretò agli artisti un vero trionfo, giudicando lo spettacolo il più attraente di Roma. Totò fu irresistibile per la sua grottesca comicità... [...]
«Il Messaggero», 26 novembre 1926
Anche ieri un altro grandioso successo per tutti gli artisti del nuovo fenomenale programma, specialmente per Totò, l'irresistibile comico grottesco... [...]
«Il Messaggero», 27 novembre 1926
Continua il grandioso successo nel fenomenale preogramma, con Totò, il comicissimo dei comici grotteschi... [...]
«Il Messaggero», 1 dicembre 1926
Oggi tre grandiosi spettacoli con la Scarano, la insuperabile dicitrice di canzoni [...] addio a Totò, il simpatico comico che ha ottenuto in questo periodo di esibizioni romane un fenomenale successo di irresistibile ilarità [...]
«Il Messaggero», 5 dicembre 1926
Alla Sala Umberto è partita la Lowskaya, la deliziosa cantante delle Maschere russe, e ci lascia stasera Totò, il comico flessibile ed unico nel suo genere. La prima ha fatto sfoggio della sua voce affascinante e della sua arte squisita; l'altro ha segnato il massimo dell'ilarità nelle sue trovate grottesche e comicissime. Danno anche l'addio...
«Cafè-Chantant», 10 dicembre 1926
Altri artisti
Domani sera, lunedi, avrà luogo all'Apollo la serata in onore dell'ammiratissima Liliana Castagnola, che riscuote seralmente calorosi e scroscianti applausi da parte dei numerosi ammiratori che gremiscono ogni sera la sala.
Siamo sicuri che il nome dell’artsta richiamerà all'Apollo, per l’occasione, numeroso pubblico.
«L'Impero», 1 marzo 1926
Liliana Castagnola, la originalissima diva del varietà che dà stasera all’Apollo la sua serata d’onore che è anche serata d'addio. Il pubblico romano darà stasera un affettuoso saluto a questa elegante artista dal fascino bizzarro, che ha deliziato i nostri palcoscenici con le sue maliose canzoni racchiudenti i più complessi ritmi di danza e l'eco delle più dolci musiche italiane.
«L'Impero», 2 marzo 1926
Siccome una ne fa e cento ne pensa, ecco che il comm. De Marco, in premio dei grandi successi di Genova, si è acquistata una magnifica Lancia con la quale scorazza a traverso l'Italia. Pare che l'acquisto si era reso indispensabile sia per alleggerire il portafogli dal peso di troppi biglietti da mille che lo ingombravano, e sia per rendersi più sollecitamente alle numerose scritture onde l’amico De Marco è sollecitato. Col quale vivamente ci compiacciamo, registrando il suo viaggio a Lecce invece dell’Apollo di Milano e la imminente rentrée all’ Hesperia di Treviso, fissata pel 21 corrente.
«Café Chantant», 10 marzo 1926
Gustavo De Marco, il comico gomma è in grande successo alle Follie Estive di Firenze. La sua arte ricca d’inesauribile comicità è altamente apprezzata da quel publico, che ha fama di esigente. Dal 31 corrente sarà fra noi al Teatro Nuovo.
«Café Chantant», 25 luglio 1926