Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1927
Totò
Articoli d'epoca, anno 1927
Totò e Liliana Castagnola, fu vero amore
Girotondo (1927-1930)
Mille e una donna (1927-1928)
Santarellina (1926-1932)
Madama Follia (1927-1928)
Baraonda (1927-1929)
Alessandria, 4 (Laguzzi) Politeama Alessandrino. Meravigliosi films appaiono di continuo allo schermo, capolavori d'arte che soggiogano il publico. Il varietà poi trionfa in modo eccezionale grazie agli spettacoli di primissimo ordine che la Soc. An. Stefano Pittaluga cura in modo precipuo. Sfilarono Duo Lilly, ciclisti comici di valore ; The Osaka, manipolatori giapponesi assai abili; Leonella Sandri elegante cantante; Duo Marius, barristi; Edith and Gibert, danze originali; Totò, comico parodista. Si attendono nuovi grandiosi debutti, quali: Enzo Fusco, cantante dicitore ; Milly Bringman; and Partner, eccentrici acrobati ed altri in pectore del Divo Florè.
«Cafè Chantant», 10 gennaio 1927
Genova 6 (Farfariello) Politeama Genovese. Continua la grande affluenza di pubblico. Troupe Bernaschi 6 persone hanno fanatizzato nei giuochi icariani; Totò comico elastico sempre all’altezza della sua arte; successo di Lazzaroni e Caorsi ballerini classici: Lina Frank eccentrica senza precedenti ha rivoluzionato. Bianca Star bravissima che ha ottenuto un grande successo, e il circo in miniatura dei cavalli e cani presentato da Monti ottiene uno strepitoso successo. Gran successo ha pure ottenuto la brava Luisa Meunnier. Sempre buone film.
«Cafè Chantant», 25 gennaio 1927
Politeama Genovese. Continua la grande affluenza di publico. Troupe Bernaschi 6 persone hanno fanatizzato nei giuochi icariani; Totò comico elastico sempre all’altezza della sua arte; successo di Lazzaroni e Caorsi ballerini classici: Lina Frank eccentrica senza precedenti ha rivoluzionato. Bianca Star bravissima che ha ottenuto un grande successo, e il circo in miniatura dei cavalli e cani presentato da Monti ottiene uno strepitoso successo. Gran successo ha pure ottenuto la brava Luisa Meunnier. Sempre buone film.
«Cafè-Chantant», 25 gennaio 1927
Alfredo Orsini che nella Compagnia Maresca, pare non si trovasse più bene dopo la scrittura dell'artista di varietà Totò, è passato comico della Regini-Lombardo, in sostituzione di Gino Bianchi che è dovuto ritornare con la Compagnia Maresca-Eller.
«Gazzetta di Parma», 25 aprile 1927
Trianon. Totò e Balletto Vermel. E' bastato questo annunzio perchè l'elegante ritrovo del Corso si popolasse seralmente del pubblico più fine e distinto. Totò, che va considerato ormai il beniamino dei milanesi, ha riscosso gli unanimi consensi sotto forma di vere acclamazioni per le belle, spontanee e personali interpretazioni. Il pubblico, dimostrandogli la sua simpatia, ha voluto premiare oltre che il comico, l’artista eclettico che sa creare con una finezza veramente eccezionale un carattere particolare a ciascuna delle sue insuperabili esecuzioni. Con Totò è stato pure molto festeggiato il balletto Vermel che ha per ballerino l'insuperabile Harry Feist. Questa troupe, che si presenta per la prima volta in Italia, è quanto di migliore si abbia visto sino ad ora sulle scene dei diversi music-halls, sia per la coreografia perfetta come per l'eleganza interpretativa e la signorilità dei costumi.
Graziosa Adriana Lux che sfoggiando un repertorio vivace e brillante seppe avvincere l'uditorio che le tributò i più sinceri e spontanei applausi.
Il Trio Waldor ripresentatosi al Trianon con un numero completamente rinnovato, ci ha fatto assistere a degli esercizi veramente impressionanti, ove la forza eccezionale degli atleti unita alla plasticità perfetta ha vivamente interessato.
Ammirati i saltatori eccentrici Tate and Tate C.o ed il numero veramente originale del prof. Albis col teatrino delle ombre. Completa il programma la vivace divetta Graziella in continuo progresso.
«Cafè Chantant», 10 maggio 1927
Il grandioso successo di "Madama follia" al Teatro Margherita
Un esaurito ha iersera testimoniato il grande favore incontrato presso il pubblico romano da Madama follia la nuovissima rivista di Ripp e Bel Ami in cui sono narrate le piacevoli avventure di «Tony» condannato ad incontrare nella sua vita un'infinità di sosia dal capostazione al gelatero spagonolo, dal napoletano all’esquimese ecc. Eugenio Testa il comico finissimo, inesauribile di trovate spiritose e di brio fa di questa parte una creazione superba e sa mantenere per circa tre ore l'ilarità più schietta. La bella Lea Dafnis si afferma sempre più per leggiadria di movenza per spigliatezza e virtuosismo canoro, come una delle migliori soubrettes ed anche lei deve seralmente bissare i più graziosi couplets e le più indovinate canzoni.
Nè va dimenticato Mario Castellani il giovane comico romano che in due anni ha fatto dei progressi enormi. Egli sostiene col Testa quasi tutto il peso dalla grandiosa rivista e si disimpegna con brio giovanile e con esperienza d'attore consumalo. Il pubblico chiede ogni sera il bis della parodia Collegno che canta nel «refrain» insieme agli artisti.
Oggi domenica, alle 17.30 e 21.00 due repliche di Madama Follia. Avviso a chi vuol trascorrere tre ore nel più perfetto buon umore.
«Il Messaggero», 12 giugno 1927
Le repliche di "Madama follia" al Teatro Margherita
Continuano con grandissimo concorso di pubblico plaudente le repliche di Madama Follia la spettacolosa super rivista di Ripp e Bel Ami di cui la Compagnia Maresca N.2 da un'esecuzione impeccabile per brioo e affiatamento. Eugenio Testa, il comicissimo e signorile attore riscuote calorosi applausi per le sue innumerevoli interpretazioni e con lui dividono gli onori della serata la vivacissima e graziosa Lea Dafuis, l'indiavolata soubrette della Compagnia, nonché il valoroso Mario Castellani che deve bissare molta della sue macchiette. Tra i quadri di maggior successo rammentiamo quello di «Collegno», delle «spagnuole», delle «Rose giganti», ecc.
Questa sera, alla 21.30 precise, altra replica della trionfante Madama Follia.
«Il Messaggero», 14 giugno 1927
Torino 20 (Giamba).Varietà Maffei. Il programma attraentissimo, che la solerte cura dell'infaticabile Oreste Cravetto, rende con efficace alternativa di debutti sempre più variato, comprende al diapason di entusiastiche accoglienze, il comicissimo Totò nelle sue originalissime trovate. Come eccentricità anche la biondissima étoile danseuse Violett Doren riscuote larga messe di giustificati applausi e con Nori Oarisonda, vezzosamente elegante in un dignitoso repertorio canoro e con il noto duetto anglo-americano di danze originali formato da Joe and Fallon lo spettacolo è animato da meritata attrattiva. Tra i numeri di varietà primeggiano poi la forte troupe acrobata saltatrice dei 5 Artons, che con il fenomeno Arckoff e con Dick et Doretty.
«Café Chantant», 25 luglio 1927
A quel paese...
Questa sera alle 21 attraente spettacolo di varietà, di cui fa parte il comico parodista Totò nel suo interessante repertorio. Al cinema «Palace», protagonista Huguette Duflos...
«Il Lavoro», 24 agosto 1927
A QUEL PAESE — Da due sere Palace richiama nel teatro all’aperto di... «A quel Paese» un pubblico numerosissimo ed eletto tanto che si sono avuti due «esauriti». Palace è un potente capolavoro, cinematografico che entusiasma per la sua palpitante realtà, per la messa in scena sfarzosa ed elegantissima. Nel Varietà, il brillante comico parodista «Totò», il re della risata, che è ritornato al nostro pubblico dopo una breve assenza di un mese per dare il suo addio al Varietà passando con il 1° settembre quale comico nella Compagnia Maresca N. 2, continua a riscuotere infiniti applausi; pure acclamati sono i The Orlow, ottimi danzatori russi, e le Sisters Donati abilissime giocoliere.
E' imminente nel Varietà, il debutto dei comicissimo Peppino Villani.
«Il Lavoro», 26 agosto 1927
Mentre tutto il mondo rivistaiuolo italiano è a rumore, seguendo le vicende della contesa Fiandra-Maresca, a traverso lo chassez-croisez di Ysa Bluette e di Macario, Titina ha bravamente assunto al Diana di Milano il posto lasciato dalla Bluette nella Compagnia di Fiandra che porta sempre il nome della illustre soubrette torinese, e si è disimpegnata magnificamente. Terminata la piazza di Milano, la ditta suonerà: Compagnia di riviste Titina-Macario. Ecco dunque la seducente amica completamente à son aise ed in piena efficenza artistica come il suo taleuto le dà diritto. - Frattanto Ysa Bluette e Totò, i nuovi acquisti che Maresca ha fatto debuttare nella sua compagnia numero uno, trionfano al Lirico, sempre a Milano,
- Nella stessa compagnia sono stati impegnati il buono Ugo Ferri e le sue vezzose figliole Elsa e Nella.
«Café Chantant», 10 settembre 1927
Continua la lotta tra i due impresari di Riviste Fiandra e Maresca, originata dal passaggio di Isa Bluette dalla Compagnia del Fiandra a quella del Maresca. Isa Bluette, malgrado le contestazioni, seguita a usare del suo nome d’arte. Intanto la Compagnia del Fiandra ha scritturato l’attore Macario che apparteneva a quella del Maresca.
«Corriere della Sera», 10 settembre 1927
Lirico. La compagnia Achille Maresca n. 1 nella quale a giorni debutteranno Isa Bluette ed il comico Totò, ha messo in scena, con grande successo, Madama Follia una vivace e chiassosa rivista dei collega Ripp e Bel Ami. Malgrado che i ventun quadri non offrano particolari novità di trovate, tuttavia il tutto è combinato con grande abilità e legato da un tenue filo conduttore. Molto bene l'Ippaviz, la Corsoli, l'Orsini, il Macario, nonché tutti gli altri attori e cantanti che non risparmiano ardore e diavolerie per dare giocondo sapore alle strofette, ai dialoghi e ai balletti. Sfarzosa e di buon gusto la messa in scena, nonché ottime l'orchestrazione e l’organizzazione.
Baraonda rivista delle riviste dei noti Ripp e Bel Ami, seralmente esilara il numeroso pubblico, che si diverte assai ed applaude con calore gli interpreti tutti, fra i quali emergono la scintillante soubrette Isa Bluette ed il comicissimo e dinamico Totò. Questi poi sono alle loro ultime recite passando nella "Maresca n. 2" e venendo sostituiti dal Riento e dalla leggiadra Ippaviz.
Isa Bluette continua a far parlare di sè. E' passata dalla, N. 1 Mareschiana alla compagnia N. 2 ch’è attualmente a Padova assieme con Totò. Ne è uscito Eugenio Testa il quale, pare, ha intenzione di ritornare per l'ennesima volta al capocomicato... Maresca ha supplito il posto di Totò con Riento.
«Café Chantant», 15 settembre 1927
Isa Bluette continua a far parlare di sè. E' passata dalla, N. 1 Mareschiana alla compagnia N. 2 ch’è attualmente a Padova assieme con Totò. Ne è uscito Eugenio Testa il quale, pare, ha intenzione di ritornare per per l'ennesima volta al capocomicato... Maresca ha supplito il posto di Totò con Riento.
«Café Chantant», 15 ottobre 1927
GENOVESE — Le repliche di Madama Follia si susseguono al «Genovese» con crescerne fortuna. Al comico Riento, che ha raggiunto a Firenze la Compagnia Maresca N. 2, è succeduto il comico grottesco Totò, il cui debutto è stato accolto dalle festose manifestazioni del pubblico, che ha riso, sino a convulsionarsi, alle numerose riuscitissime macchiette dello spassoso artista.
La Ippavtz, l'Orsini, la Ferri, la Corsini, il Marchetti, la coppia danzante Sabbatini-Bartl, e l'affiatato corpo di ballo sono stati calorosamente festeggiati a ogni atto, insieme al bravo maestro Fragna. Questa sera la rivista si ripete.
«Il Lavoro», 22 novembre 1927
"Girotondo" di Ripp e Bel-Ami al Genovese
Ripp e Bel Ami sono veramente gli autori più geniali, più pratici, più bravi nel campo della rivista italiana. Constatazione che non aveva bisogno di nuove e maggiori prove, ma che è stata suffragata ancora una volta in modo completo e, diremmo, definitivo, ieri sera al gremitissimo Politeama Genovese in occasione della «prima» di Girotondo. La Compagnia di Achille Maresca, che è ora veramente un'ottima Compagnia di riviste. e non un misto inorganico, per gli elementi che la compongono e per l'adattamento e la pronta assimilazione che alcuni di essi hanno saputo fare del sistemi ,e scuola di tal genere di teatro, ha molto bene rappresentato il sopradetto lavoro, dal notissimi e fortunati autori torinesi appositamente scritto per il suo complesso artistico. E' appunto nel saper magistralmente comporre questi spettacoli «su misura» che noi vediamo la maggior abilità di Ripp e Bel Ami, ed è per ciò che siamo stati indotti a trinciare in testa alle brevi note di critica il giudizio suesposto. Il cav. Achille Marasca del resto ha. cooperato ben validamente alla splendida riuscita dello spettacolo in quanto lo ha fornito di scenari e costumi veramente grandiosi e di buon gusto. Ammirati specialmente alcuni bei fondali e scenari, opera di Ramo.
Il pubblico, quello stesso pubblico che ha decretato il più fantastico successo alia senza dubbio meno bella e riuscita Madama Follia, ha in verità Ieri sera applaudito molto e si è molto divertito e. specie al finale del terz'atto, ha dimostrato pieno entusiasmo, ma non ha giustamente saputo apprezzare diversi bei punti del lavoro in cui si è sentito qualche inopportuno quanto ingiusto zittio frammisto alle acclamazioni di altra parte di spettatori.
Non resta ora che parlare dell'interpretazione. Trama non ne esiste e perciò non v'è bisogno di descrizione: in quanto ai singoli quadri rinunziamo a citare quelli i più o meno belli e riusciti. Unico difetto, forse, l'eccessiva lunghezza del primo e se-cond'atto che li rende un pochino pesanti. Consigliamo senz'altro gli appassionati (sono ormai legioni) di tali produzioni di recarsi al «Genovese» e giudicare de visu. Non dovrebbero, a nostro modesto giudizio, volercene male per lo spassionato consiglio. Del resto: «scusate, fatto apposta».
Angela Ippaviz ed Alfredo Orsini, sfolgorante negli splendidi, luccicami costumi la prima, più che inai divertente e lepido di signorile comicità il secondo, non hanno bisogno di speciali e particolari elogi: il pubblico ne ha fatto i propri beniamini ed essi non hanno certo bisogno delle nostre lodi. Anche la signorina Corsini ha avuto la sua parte di meritati applausi per le sue buone interpretazioni. Ci è gradito però parlare del comico Totò e della soubrette Ferri, due nuovi attori della Compagnia. Il Totò passando dal varietà, in cui era notissimo per le sue esilarantissime macchiette alcune delle quali ripete con immutato successo durante lo spettacolo, alla rivista si è trovato subito à son aise ed in diversi riusciti sketches, nei finali, e sopra tutto in un delizioso duetto con Orsini ha dato ulteriori prove della sua valentia, classificandosi senz'altro fra i migliori attuali interpreti di questo teatro. La giovanissima Ferri sta facendo passi (di danza, naturalmente) da gigante e non stimiamo esagerato preconizzare per lei, considerate le sue ottime qualità e predisposizione, uno splendido e lusinghiero avvenire.
Altri ottimi attori il Sabbatini, il Toddiu, la piccola e molto avvenente Ferri che cammina sulle orme della maggior sorella, ed altri di cui non ricordiamo il nome.
Più che buono il corpo di ballo cui non nuocerebbe tuttavia un maggior sincronismo ed affiatamento, ed ottima l'orcheotra diretta dal bravo maestro Prugna. Da stasera le repliche.
F. M., «Il Lavoro», 24 novembre 1927
Alfredo Orsini al Genovese
Con Girotondo — la trionfante rivista di Rlpp e Bel Ami, che assistevano raggianti alla recita, da un palco — si è beneficiato ieri sera il comico Orsini, al quale una folla di spettatori ha tributato festose e indimenticabili accoglienze. Il lepidissimo artista, che ha schizzato le varie macchiette con una vis comica signorile e piena di misura, suscitando la più gioconda allegria, ha cantato in un intermezzo alcune canzonette, che gli hanno valso unanimi manifestazioni di simpatia e l'omaggio di fiori o di artistici doni.
Ai suo fianco al sono fatti valere ed apprezzare l'elegantissima Ippaviz, la Ferri, piena di fascino e di charme, la indiavolata Corsini, l'inesauribile Totò, e gli altri artisti, che il pubblico ha voluto partecipi col seratante delle numerose chiamate al proscenio.
Questa sera spattacolo di congedo della Compagnia, con l'ultima replica di Girotondo, in onore del maestro Armando Fragna, che con tanta intelligenza e perizia ha diretta l'attuale fortunatissima stagione.
In un intervallo egli dirigerà una Sinfonia di Suppé, e il trio Ippaviz, Orsini, Totò, eseguirà un vario e attraente programma.
«Il Lavoro», 30 novembre 1927
Due serate d'onore
Al « Genovese », coll’ultima replica di Girotondo, ha chiuso brillantemente la fortunata stagione la Compagnia di Achilie Marasca. Lo spettacolo era in onore del maestro Armando Fragna, musicista di salda cultura, animatore sicuro e pronto, che si meritò gli applausi di una folla di spettatori, e l'omaggio di pregevoli doni, dopo una Sinfonia ai Suppè, egregiamente diretta, nell'intervallo fra il secondo e il terzo atto. Alfredo Orsini volle recare il proprio contributo alla serata cantando con molto sentimento una canzone dello stesso Fragna, applauditissima, e il comico Totò esilarò il pubblico con alcune sue riuscitissime macchiette.
Sappiamo che la Compagnia Maresca sarà nuovamente fra noi il prossimo mese di giugno.
«Il Lavoro», 1 dicembre 1927
Teatro Reinach - "Peccati e poi... virtudi"
Come abbiamo già riferito ai lettori, «Peccati e poi virtudi» è il titolo di una nuova rivista che due giornalisti milanesi ed un musicista romagnolo, sotto questo pseudonimo «Masera» che ha in sé la base dei tre nomi, hanno composto, e che sarà rappresentata nelle prossime sere dalla primaria compagnia di operette riviste Achille Maresca. Al teatro lirico di Milano, nell'ottobre scorso, lo spettacolo è stato ripetuto per 22 sere consecutive, su richiesta generale. Successivamente, per 18 recite, a Genova e per diverse, a Firenze, a Modena, a Ferrara. Nella nostra città l'avvenimento artistico è atteso con interesse, e il successo immancabile premierà la fatica e il coraggio degli autori, che hanno voluto riportare il genere, sia pur lieve, della rivista, alle buone fonti italiane dell'ispirazione e della espressione comica, liberando Questi spettacoli, così graditi al pubblico, dalle forme straniere di colore.
Naturalmente sono rimaste le ballerine e i relativi sgambetti sulle teste dei professori d'orchestra; ma questo non ha impedito agli autori di ricavare, dalle situazioni ridicole e grottesche, insegnamenti di verità e commenti di sana comicità.
Quello che non si vede è il colore esotico, negro o mulatto, delle solite riviste d'oltralpe, mentre sono esaltati, in una coreografia di eccezionale effetto, valori ed episodi di vita nazionale, alternati a spunti di fine umorismo politico. «Peccati e poi virtudi» formano 27 quadri, lussuosamente ordinati da Luciano Ramo, sullo sfondo scenico del pittore Galli.
Il lavoro si raccoglie intorno alla vicenda alterna che spinge gli uomini verso il peccato o la virtù; precisamente, come nel gioco detto della «lippa», questa che è un'asticciola di legno, saltella qua e là sospinta dai giocatori; così gli uomini, nella vita, saltellano appunto fra Il peccato e la virtù. L'argomento è grazioso e si presta a rivelarci la serietà e la maturità artistica degli autori.
C.B., «Corriere Emiliano», 18 dicembre 1927
"Santarellina" al Reinach
L'ultima rappresentazione di riviste c'è stata ieri sera, ancora con «Peccati e.... poi virtudi». Il pubblico che è accorso non ha lesinato gli applausi agli interpreti della bella rivista di «Masera» la felice triade di colleghi milanesi che hanno esordito nel campo della rivista così lietamente. Per questa sera si prevede un pienone; si rappresenterà : «Santarellina», in serata d’onore della Ippaviz. E in «Santarellina», con la briosa Angela e il grande Orsini, si può star certi che il buon umore non mancherà.
«Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1927
Venerdì mattina poi, al « Balbo», per i figli dei Mutilati e Orfani di guerra, la Compagnia Maresca ne prepara... di tutti i colori. E' una gara fra Mario Castellani, Isa Bluette, Toschi ed il brillantissimo Totò, per creare delle attrattive piacevolissime ai mille bambini che interverranno allo spettacolo, al quale prenderà parte persino un asinelio sapiente, il maestro Mario Cappellini sta insegnandogli la musica... Ve l'immaginate? istruirlo della danza. Cose eccezionali dunque!
«La Stampa», 31 dicembre 1927
Altri artisti
Articoli d'epoca, anno 1927
Memorie di Raffaele Viviani, da scugnizzo ad attore
Trianon. Dopo la compagnia Il Teatro della Risata di C. A. Bixio che vi agiva da oltre un mese, e scioltasi prima di espletare l'ingaggiamento della Sala Umberto di Roma, il teatro è ritornato agli spettacoli d'arte varia. Attualmente è in grande successo, godendo tutti i favori del pubblico, la biondissima Liliana Castagnola che da molti anni mancava dalle scene della nostra città. Ammiratissima per la sua eleganza ed il brio indiavolato, ha una magnifica voce sapientemente modulata ed una dizione perfetta. Indovinata la presentazione e sapientemente scelte le diverse canzoni che ben si addicono al suo temperamento artistico.
«Cafè Chantant», 10 febbraio 1927