Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1941

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Indice della rassegna stampa dei film per l'anno 1941

L'allegro fantasma (Distribuzione 31 marzo 1941)


Totò

Articoli d'epoca, anno 1941

11 Lug 2019

Totò caporale per un giorno

Totò caporale per un giorno Il 22 marzo 1941 presso il Teatro Lirico di Milano, organizzato dal Dopolavoro Provinciale, si tenne uno spettacolo per le Forze Armate dal titolo "Rancio in teatro". La Compagnia Totò era in tournée in tutta Italia e a…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
1610

Totò in «San Giovanni decollato»

Totò in «San Giovanni decollato» «San Giovanni Decollato», se cosi può ancora chiamarsi questa riduzione cinematografica, ha tradito, a parer mio, le speranze e le aspirazioni di Liborio Capitani, il quale, dopo avere avuto il merito di rivelare…
Osvaldo Scaccia, «Film», anno IV, n.3, 18 gennaio 1941
1205

Totò, ovvero Pulcinella

Totò, ovvero Pulcinella I nomi citati in questa rubrica sono puramente fantastici. Qualsiasi riferimento a persone reali è occasionale. Totò è napoletano. Avete osservato? Il Teatro di Varietà deve a Napoli e a Torino i suoi attori. Si, d’accordo:…
Tabarrino, «Film», anno IV, n.6, 8 febbraio 1941
1311

Totò, l'«Allegro fantasma»

Totò, l'«Allegro fantasma» Di solito i casi testamentari, che offrono spunti per commedie e film, vogliono essere pretesti coi quali gli autori mirano a descrivere caratteri e sentimenti. Davanti al notaio, in casa del morto, gli eredi si…
Gino Visentin, «Oggi», anno III, n.42, 18 ottobre 1941
1052

Arte antica di Totò

Arte antica di Totò Ci ricordavamo di lui quella sera, dopo averlo visto traversare il palcoscenico del Valle quasi per il suggerimento di un’ipnosi, o volteggiare con un'aria estatica e svagata intorno alla figura vampiresca della Magnani, come il…
Aldo Paladini, «Tempo», anno V, n.130, 27 novembre 1941
1330
06 Lug 2020

Totò: prete o marinaio?

Totò: prete o marinaio? ...a prescindere… Mia moglie conosce tutta la storia della mia infantile tendenza al sacerdozio e perciò non fece troppo caso a questa considerazione; mi voltò le spalle obiettando: - Ma non hai adesso altri confronti da fare?…
ant. barr., «La Stampa», 27 marzo 1941
1517
11 Gen 2014

L'allegro fantasma (1941)

L'allegro fantasma Margherita, Margherita, strazio e tormento della mia vita, se ritorni tu, l'uccellino del mio giardino paffutino, canterino, ah, birichino, si indispone e se ne va, vola e va!Nicolino-Gelsomino-Antonio Inizio riprese: dicembre…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
14147

Quando meno te l'aspetti

Tutto il meglio che c’era sulla piazza è stato preso da Galdieri per la nuova rivista «Quando meno te l’aspetti». Perfino troppo, nel senso che i numeri costringono l’autore a ridurre al minimo il testo. E il pubblico vuole dal fortunato Michele la satira, l’intreccio, la trovata base. Totò e la Magnani sono il binomio clamoroso dello spettacolo. Totò è apparso in frac. Sono sicuro che ha accettato di entrare in questo lavoro per il frac. Tutta la sera egli è stato brillante e leggero. Non sapeva la parte secondo il solito tuttavia era contento di ritrovarsi sul palcoscenico, dopo la lunga cattività del cinema, come un’anitra nell’acqua, e inventava molte cose curiose: a un tratto si fece dare il copione dal suggeritore per rammentarsi una battuta. Questo straordinario individuo è minato dalla pigrizia.

Anna Magnani mi è sembrata perfino bellissima, elegantissima, eccetera. Parecchi parlavano bene di lei e io le avrei trovato volentieri qualche difetto. Invece mi piace il suo canto nebbioso, il suo « esse », le sue gambe uguali a quelle di Irene Dunne. Poi anche gli altri sono stati vivaci; prima di tutti Henry First e Mathea Mariefield diventati una istituzione del «Quattro Fontane». Lia Origoni canta molto bene ma troppo sul serio; Paola Paola è proprio una cara gallinella, appare in sogno con le penne ai giovani piuttosto sensuali; Castellani e la Orlova sono stati, diciamolo, valenti e bolognesi.

Molte richieste di bis. Il pubblico si è liquefatto per un buon quadro con una ventina di Margherite Gautier danzanti, commentato da quella romantica canzone che contamina la Traviata con un motivetto. Nessuno insomma si è pentito dei prezzi in verità salati: e io non dovrei toccare questo tasto perchè ho avuto due biglietti gratis. Mi pare che nel finale Galdieri abbia esposto con avarizia una sicura idea, anche da un punto di vista coreografico: il tempo visto attraverso le operette famosissime poteva permettere qualunque sorpresa scenica. Ma io sono esigente con Galdieri perchè egli è in grado di prepararci come nessun altro, nel suo campo, qualche cosa di inedito.

Zavattini (Cesare Zavattini), «Tempo», anno V, n.84, 2 gennaio 1941


AL QUATTRO FONTANE oggi, festa dell'Epifania, alle 17 e alle 21, due spettacoli con repliche della grande rivista «Quando meno te l'aspetti» di Michele Galdieri, con lo spassoso Totò, l'Anna Magnani, le ballerine di Gisa Geert e l'Orchestra Derewisky.

«Il Messaggero», 6 gennaio 1941



L’ultimo film di Totò « L’allegro fantasma », si gira in questi giorni in Sicilia, dove la numerosa Compagnia, capitanata da Amleto Palermi si è trasferita per realizzare a Palermo le scene esterne. Oltre ai protagonista Totò, partecipano al film Franco Coop, Elli Parvo, Lidia Johnson e sua figlia Gioia Eredi, Amelia Chellini, Dina Perbellini, Giuseppe Rinaldi, Mario Giannini, Livia Minelli e l'acclamato Trio Primavera della Radio. Collabora alla direzione Pier Luigi Faraldo; le scenografie sono di Gastone Medin; le musiche e canzoni originali di Dan Caslar.

«Il Lavoro», 7 gennaio 1941


Nel mondo del cinema... Quando si ride

Se gli spettatori delle pellicole comiche avessero modo di assistere alla ripresa di quei lavori che riescono più o meno felicemente a suscitare la loro ilarità, stupirebbero nel constatare quel che talvolta costi in fatiche e preoccupazioni (ed anche in solenni arrabbiature!) la fabbricazione di una risata. Il film comico è tra i generi cinematografici più difficili: si tratta di rendere disinvolte situazioni paradossali, e per giungere a tanto registi, autori ed attori debbono mettere alla frusta tutte le loro risorse. Così accade che dopo prove e riprove, quando tutti sono stufi e ristufi di girare la stessa scena con piccole varianti, e la testa è divenuta pesante e la tensione nervosa si è andata facendo acuta... quando, infine, la situazione sembra resa nel modo migliore, puoi allora vedere il regista battere un pugno convinto sul tavolino più prossimo e - gli occhi fuor dall’ orbita, i nervi a fior di pelle — gridare: «Perdinci! Spero che così si dovrà ridere sul serio! » Alle parole farà eco null’ altro che qualche «Meno male! » mormorato qua e là, e un generale sospiro di sollievo.

Un tempo...

Una volta la pellicola comica era cosa più facile; il nostro Polidor, che fu certo l'attore comico più popolare del suo tempo, (e benché quasi sessantenne nutre ancora qualche velleità cinematografica, tanto che lo si è visto di recente nella parte secondaria di un ottimo lavoro) assicurava che per far ridere il pubblico del cinema bastava aggirarsi attorno a questa ricetta : « Una dozzina di ruzzoloni, dieci uova fradicie gettate in piena faccia, un secchiello di vernice colorata da far cadere addosso al protagonista rigorosamente vestito' di bianco, il qual protagonista leggendo il giornale finirà in una' botola aperta sul marciapiede. A contorno una vicenda che permetta di compiere memorabili litigi con la suocera, invariabilmente personificata da una donna-ciclone ».

Genere farsesco che faceva pericolare sotto le più rumorose risate le volte dei saloni cinematografici; genere che ora crollerebbe sotto un uragano di fischi.

Allora si voleva strappare la risata ad ogni costo: «o ridi o ti sparo! » Oggi, su un’ora e mezza di programmazione, il pubblico non vuole più d'ima decina di minuti di risate vere e proprie; per il resto del tempo gli basta sorridere.

...e oggi

Nemmeno la seconda maniera, che si ebbe con la ricetta americana, pare abbia più fortuna.

A Cinecittà, dopo qualche sforzo riuscito solo in parte, si è invece sulla buona strada; ha cominciato Macario (da notare che il divertente attore piemontese è quant’altri mai nervoso ed irascibile prima di entrare nel raggio d’azione dell'obbiettivo) che con le sue « barzellette» ed i pomelli rossi sugli zigomi, ha già saputo dare al cinema italiano... diecimila metri di pellicola divertente. Ha continuato Totò il quale, dotato di una maschera che ricorda da vicino quella di Buster Keaton, vi ha aggiunto quei prodigi distorsionistici che sono una sua specialità personale.

E con Macario e Totò vi è ormai a Cinecittà tutta un’altra serie di attori specializzati, dove non mancano neppure le donne, prima tra le quali Titina De Filippo l'incapacità femminile a «render bene» nel film comico, specie nel confronti della donna giovane e graziosa. Si era convinti che le donne non potessero strappar altro che sospiri accorati (se non proprio accorate lacrime!) agli spettatori del cinema; negli ultimi film di Macario abbiamo invece visto una... ragazza in gamba quale può essere la versatile Silvana Jachino, mostrarsi capace di far nascere la risata più spontanea. E questa... è un'altra conquista del cinema!

Jori, «La Domenica del Corriere», anno XLIII, n.5, 2 febbraio 1941


Le voci che corrono nell’ambiente teatrale sono sempre soggette ad improvvise ed imprevedibili variazioni, ma le riportiamo ugualmente a titolo di cronaca ed i nostri lettori non ce ne vorranno se talvolta il corso degli avvenimenti sarà diverso da quello annunciato dalla nostra pur volenterosa e diligente fatica di cronisti. Annunciammo che la formazione Totò-Magnani avrebbe proseguito per qualche tempo ancora le recite al Teatro Quattro Fontane, presentando nuovi quadri se non proprio una nuova rivista. Ma un vantaggioso contratto con il Mediolanum di Milano, concluso dopo laboriose trattative, ha rimandato ad altra epoca le novità già in preparazione per Roma.

La Compagnia gestita da Epìfani e Aulicino è quindi attualmente in viaggio per raggiungere Milano, dove rinnoverà certamente il successo romano e quello che sta ottenendo nell'attuale serie di debutti: Arezzo, La Spezia, Firenze ecc.

«Film», 8 febbraio 1941


MEDIOLANUM. — La Compagnia Navarrini si congederà domani con due rappresentazioni della rivista Il mondo in camicia. Lunedi il teatro rimarrà chiuso. Martedì sera inizierà i suoi spettacoli la Compagnia di riviste Totò con Anna Magnani con una novità «Quando meno te l’aspetti», di Michele Galdieri.

«Corriere della Sera», 15 febbraio 1941


Oltre che autore di questa nuovissima rivista in due atti e moltissimi tempi. Michele Galdieri ne è stato il regista, e la sua mano abile si nota specialmente nei quadri a sapore parodistico legati alla gioconda vicenda; altrove la fantasia si. sbriglia liberamente, senz’altra norma che la varietà e senz’altro scopo che l'effetto. In tutti i casi il risultato d pienamente raggiunto, come hanno detto gli applausi del pubblico affollatissimo e gli innumerevoli bis. Totò, con la sua comicità istintiva e sempre efficace, ed Anna Magnani, con le sue qualità di attrice esperta e sicura, hanno divertito continuamente. Ma tutta l'esecuzione della numerosa e ben preparata Compagnia è stata ammirevole, e molti elementi si sono imposti, [...]

«Corriere della Sera», 19 febbraio 1941


L'allestimento di "Rancio in teatro" spettacolo per i soldati al Lirico

Lo spettacolo che il Dopolavoro provinciale organizza per il Dopolavoro delle Forze Armate avrà luogo al Lirico il 22 corr., alle ore 15. Allo spettacolo prenderanno parte Tofano, De Sica, Giuditta Rissioni, Rosetta Tofano, Isa Pola, Enrico Viarlsio, Gluseppe Porelli, Paola Borboni, Olga Vittoria Gentilli e la Compagnia dell’Accademia: questo per la prosa; rappresentanti della rivista saranno Totò, Anna Magnani, la Orlova, ecc.; Ruggero Ruggeri dirà una lirica. Il titolo dello spettacolo è: Rancio in teatro e Totò fungerà da « caporale di giornata ».

L'organizzazione dello spettacolo è affidata a Remigio Paone e Luciano Ramo, il quale ultimo coadiuverà Totò nella presentazione dei numeri, abilmente collegati tra loro cosi da formare uno spettacolo continuativo ed armonico. Non è improbabile che a questo già lungo elenco di attori altri se ne aggiungano poiché, com’è prevedibile ogni artista presente sulla piazza di Milano vorrà collaborare alla completa riuscita di questo eccezionale spettacolo.

«Il Popolo d'Italia», 6 marzo 1941


L'allestimento di "Rancio in teatro" spettacolo per i soldati al Lirico

Lo spettacolo che il Dopolavoro provinciale organizza per il Dopolavoro delle Forze armate avrà luogo al Lirico il 22 corrente, alle ore 15, e sarà intitolato «Rancio in teatro». Allo spettacolo prenderanno parte Tofano, Do Sica, Giuditta Bissone, Rosetta Tofano, Isa Polo, Enrico Viarisio, Giuseppe Porcili, Paola Borboni, Olga Vittoria Gentili e la Compagnia dell’Accademia, nonché gli artisti della rivista Totò, Anna Magnani, la Orlowa, e altri. Un intermezzo di poesia sarà offerto da Ruggero Ruggeri, il quale dirà una lirica.

L'organizzazione dello spettacolo è affidata a Remigio Paone e Luciano Ramo. Quest’ultimo coadiuverà Totò, — che fungerà da «caporale di giornata», — nella presentazione dei vari numeri. Non è improbabile che agli attori già elencati altri se ne aggiungano.

«Corriere della Sera», 8 marzo 1941


"Rancio in teatro" con platea di militari

Un rancio che dura quattr'ore, non è un rancio, è un banchetto. Si vede che Luciano Ramo e Remigio Paone, nell'organizzare lo spettacolissimo svoltosi ieri al Lirico a favore del Dopolavoro delle Forze Armate, e gli artisti che spontaneamente hanno offerto la loro bella fatica, si son lasciati prendere la mano, come si dice, dal cuore. E ne è venuto fuori, come dicevamo, un banchetto in cui sono state servite celebrità della liica e della prosa e del varietà e della danza con una profusione e prodigalità che solo lo scopo per cui esso era destinato può giustificare in questl tempi di carte annonarie e di giuste e doverose rinuncio. Ancora una volta questo gran cuore di Milano ha avuto un palpito d'amore per i suol figli combattenti e all'invito del Dopolavoro Provinciale, che aveva, indetto il bellissimo spettacolo, ha risposto con uno slancio commovente. Anche ieri, come già era avvenuto alla Scala, molta gente che aveva acquistato il biglietto di poltrona o di galleria ha voluto offrirlo a camerati del Presidio, cosi che il colore dominante in tutto il teatro era anche Ieri quello grigio-verde. Ma attorno c'era pure la Milano più bella, più affettuosa, più prodiga e ha fatto da corona ardente ed entusiasta agli inconsueti spettatori, ai soldati feriti, al reduci valorosi dal combattimento. Questo era il clima, e voi potete pensare certamente a quale altezza di entusiasmo possa essere giunto quando gli inni nazionali intonati dalla banda del Dopolavoro «Alfa Romeo» e il saluto al Re Imperatore e al Duce, ordinato dal federale Ippolito, ebbero compiuto la fusione ideale tra civili e militari presenti in sala. Nella quale, oltre al federale Ippolito, erano il cons. naz. Sandro Giuliani, componente il direttorio del Partito, l'ecc. Rino Parenti, presidente deIl’O.N.D., il podestà sen. conte Gallarati Scotti e altre autorità, le quali non stavano insieme, tutte raccolte com’è consuetudine, ma s’erano sparpagliate un po' ovunque per stare cameratescamente insieme ai feriti di guerra che occupavano i posti d’onore in galleria.

Ed ora, con Io spazio che ci opprime con la sua miserevole insufficienza, dovremmo far la cronaca di questo spettacolosissimo rancio che per oltre quattr'ore ha fatto risuonare l'aurea volta del « Lirico » degli applausi più frenetici che mai spettacolo d’arte abbia raccolto. Non faremo questa cronaca, poiché ci sembrerebbe di diminuire il valore della partecipazione così entusiastica di tanti artisti perchè l’idea del Dopolavoro provinciale prendesse consistenza e raggiungesse il successo più alto. Tutti i nostri artisti più cari, da Lina Pagliughi a Ruggero Ruggeri, da Sergio Tofano a Totò, dal tenore Merli a Paola Borboni a Leila Gaio, e De Sica e Viarisio e Isa Pola, e Anna Magnani, e i bravissimi attori della Compagna dell'Accademia, e Giuditta Rissone e Rosetta Tofano, e chiediamo venia per gli altri nomi che non dimentichiamo pur omettendoli, tutti questi nostri cari artisti nulla hannd tralasciato per arricchire lo spettacolo con la loro cosi dissimile e pur sempre degna arte d’ognuno, danco prova d‘un amore d’italiani die onora, come ha sempre onorato, l'arte italiana. E bisogna accomunare in questa, che non vuol essere un elogio ma una lieta constatazione di intenti comuni, i camerati tutti del Dopolavoro provinciale, a cominciare dall'occhialuto Barbetti, che assieme a Ramo e a Paone si son dati da fare come dannati per ammanirci un «rancio» alla maniera di certi banchetti medioevali e soprattutto per averci offerto l'occasione di vivere quattro ore cameratesche insieme al nostri valorosi feriti di guerra. Quattro ore fraterne, durante le quali il pensiero di tutti vagava lontano, alla ricerca di altri cuori.

Perchè anche agli artisti che avevano offerta la loro opera restasse un ricordo tangibile, il federale è poi salito sul palcoscenico a consegnare « ognuno di essi e agli organizzatori dello spettacolo Paone e Ramo, una piccola gavetta d’argento, assieme al ringraziamenti suoi e del Dopolavoro. La minuscola gavetta ognuno la conserverà a ricordo di questo esultante pomeriggio benefico, a ricordo di questo « rancio » in onore delle nostre valorose Forze Armate.

 «Il Popolo d'Italia», 23 marzo 1941


Domani sera esordirà al Vittorio Emanuele la Compagnia delle grandi riviste Totò che presenterà la nuova creazione di Michele Galdieri: «Quando meno te l'aspetti...» Si tratta dell'ultima rivista del noto e acclamato autore, che in altre città ha riportato un vivo successo. Della Compagnia Totò, oltre all'originalissimo comico, fanno parte Anna Magnani, Beatrice Dante, Mathea Merryfield, Eva Minnie, Lia Origoni, Paola Orlova, Paola Paola, Vera Worth, Gianni Caiafa, Mario Castellani, Harry Feist, Mario Luciani, Giuseppe Malnati, Massimo Ungaretti e sedici ballerine. Direttore d'orchestra il maestro Giuseppe Palomby. Le coreografie sono di Gisa Géert e i bozzetti delle scene e dei costumi sono stati creati da Mario Pompei. Le prenotazioni de' posti si ricevono presso il Salone a pianterreno de La Stampa.


C'è ancora chi crede che una rivista di Michele Galdieri non sia uno spettacolo di Grazia e di eleganza, umoristico e Brioso che allieta, che riposa, che rinfranca, che persino entusiasma? Noi crediamo di no, perché ora mai più e più volte questo intelligente e garbato autore offerto al pubblico lavori di non comune bellezza che esulano completamente dal consueto campo rivistaiolo per raggiungere i confini dell'arte che anche in questo settore può essere servita sol che si abbia, come Galdieri ha, il senso poetico del mestiere. 

Del resto, il pubblico conosce, ammira ed ama Galdieri per tale sua virtù, e ancora una prova caso ha dato ieri sera affollando il Vittorio Emanuele alla prima della nuova rivista Quando meno te l'aspetti cui ha decretato un successo pieno, entusiastico, clamoroso.

Meritatissimo successo, perché la rivista è da annoverarsi fra le più riuscite del Galdieri, fra quelle in cui il provetto autore ha saputo meglio profondere a piene mani tutto il ricco patrimonio della sua intelligenza e della sua collaudata bravura.

In una cornice scenica di raffinata eleganza si succedono con un crescendo rossiniano i numerosi quadri, in un vortice luminoso e policromo da girandole;  attraggono, abbagliano, ti esaltano. Framezzate a queste visioni di mirabolanti coreografie, le scenette argute, di un umorismo fine, con una patina caricaturale simile ad una spruzzatina d'oro punto.

E qui entra in campo Totò, l'eccellente comico e mimo, misurato pur nella scattante vivacità del gesto: comico espressivo ed esilarantissimo, mimo piroettante e dinoccolato:  un Totò che ci sembra di avere sempre conosciuto, ma che ora ci appare in una veste nuova, forse più consona alle innumerevoli qualità di autentico artista. Collodi creo Geppetto per fargli creare Pinocchio:  Galdieri ha congegnato una rivista per creare un nuovo Totò. E Totò nelle mani di Galdieri, è veramente Totò, come deve essere. Accanto a questi, Anna Magnani attrice, diciamo attrice, e cioè quel che occorreva al lato di un artista dello stampo di Totò:  elegante, avvenente, persuasiva, che può e Sa interpretare una poesia di Gozzano o una scenetta in cui persino a cantare toner a Grazia cosciente delle sue origini artistiche.[...] Aggiungasi a tutto questo le stilizzate e attraenti coreografie di Gisa Geert e i bellissimi e ricchi costumi ideati da Mario Pompei e ne risulta quello spettacolo perfetto e sfarzoso che il numerosissimo pubblico non si è stancato di acclamare, dimostrando così di essersi oltremodo divertito. Piacevoli le musiche lodevolmente eseguita dall'Orchestra accuratamente diretta dal maestro Palomby.

Alla fine dello spettacolo l'autore stato più volte evocato alla ribalta da entusiastiche ovazioni, unitamente agli interpreti principali. Quando meno te l'aspetti si replicherà sino a domenica. 

«La Stampa», 25 marzo 1941


[...] E' stato organizzato un piacevole e divertente spettacolo per i feriti trasportabili, i convalescenti e i militari di stanza in città. Così oggi alle 15,30, al Teatro Vittorio Emanuele, la Compagna Totò offrirà a oltre 2000 soldati la sua applaudita interpretazione della rivista Quando meno te l'aspetti, di Galdieri.

«La Stampa», 29 marzo 1941


Totò al Genovese

Lunedi sera alle ore 20.45 debutterà al Politeama Genovese la grande compagnia di riviste che agisce quest'anno con Totò e Anna Magnani. Il complesso artistico comprende i nomi di Gianni Caiafa, Mario Castellani, Beatrice Dante, Harry Feist, Mario Luciani, Anna Magnani, Giuseppe Malnati, Mattea Merryfield, Eva Minnie, Lia Origoni, Paola Orlowa, Paola Paola, Totò, Massimo Ungaretti, Vera Wort e le 80 danzatrici. La rivista è di Michele Galdieri: «Quando meno te l'aspetti». La compagnia è reduce dal successi di Roma e Milano. Alla biglietteria del Teatro sono aperte le prenotazioni.

«Il Lavoro», 29 marzo 1941


L'ALLEGRO FANTASMA

Distribuzione: 31 marzo 1941

Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film


"Quando meno te l'aspetti" al Genovese

Applausi continui e richieste di bis, hanno decretato, ieri sera, il più schietto successo alla nuova rivista, in due tempi, di Michele Galdieri: «Quando meno te l'aspetti». Questa è una festosa scorribanda tra l’800 e il moderno; scene gustosissime, quadri di bell'effetto coreografico, danze esotiche e nostrane, canzoni sincopate e nostalgiche, appaiono e risuonano intelligentemente fuse dal fecondo autore che, anche questa volta, si è rivelato squisito ideatore. Anche in questa rivista — come in tutti i lavori di Galdieri — c'è dovizia di scene comiche, satiriche a allegoriche. Una gustosa parodia del cinema, del gagà e di «S. Giovanni decollato», hanno permesso a Totò di mettere in evidenza tutta la sua bravura e la sua particolarissima arte. Egli è stato veramente divertentissimo: le sue trovate, la sua inimitabile mimica, hanno trascinato il pubblico, a calorose ovazioni e alla più matte risate. 

Hanno diviso gli onori della ribalta tutti i suoi bravi collaboratori, tra i quali ricorderemo: Anna Magnani, gentile nel porgere il verso, fine nella dizione e nel canto; Mathea Merryfield, danzatrice di classe e stella deliziosa; Harry Feist, ballerino virtuoso e di eccezionale agilità; Minnie Eva, Lia Origoni, Paola Paola, Vera Wort, Paola Orlova, Gianni Caiafa, Mario Castellani, Dante Beatrice, Mario Luciani, Giuseppe Manati e Massimo Ungaretti. 

Un elogio particolare all’affiatato corpo di ballo, formato da una folta schiera di belle e sorridenti figliole. Scene gustose e ricchi i costumi. L’orchestra ha filato egregiamente sotto la direzione del maestro Giuseppe Palomby. Il pubblico, numerosissimo, ha applaudito a piene mani facendo replicare per ben quattro volte il finale del secondo tempo. 

«Il Lavoro», 1 aprile 1941


Totò al Genovese

Pubblico foltissimo ieri sera per la seconda rappresentazione della rivista di Michele Galdieri: «Quando meno te l'aspetti» che la Compagnia Totò ha presentato in modo encomiabile. Festeggiatissimi il Totò, la Magnani, la Merrifield, la Worth, Paola Paola; magnifici i quadri e i finali bissati e trissati. Spettacolo assai divertente e meritevole di essere veduto. Questa sera replica. Alla biglietteria del teatro continua la vendita dei posti numerati.

«Il Lavoro», 2 aprile 1941


Le riviste al Genovese

Un nuovo successo ha ottenuto ieri sera Totò con la nuova rivista di Galdieri «Quando meno te l'aspetti»,che la sua brillante compagnia presenta in modo perfetto, il divertentissimo artista ha dispensato la più sana allegria, egregiamente assecondato da Anna Magnani e da tutti gli altri eccellenti attori. Oggi una sola rappresentazione; alle 20.45. Per domani sono in programma due spettacoli.

«Il Lavoro», 5 aprile 1941


Le ultime recite di Totò

Il successo dalla rivista di Galdieri aumenta ogni giorno. Seralmente molti applausi sono tributati a Totò, alla Magnani, alla Wort, alla Paola Paola, alla Merifield e alle 16 danzatrici della compagnia. Oggi due spettacoli; diurno alle ore 15,15, serale ore 20,45. Lunedi 8 e martedi 9, ultime due rappresentazioni.

«Il Lavoro», 6 aprile 1941


Il successo di Totò al Genovese

Ieri con due esauriti la grandiosa Compagnia di Rivista presentata da Totò ha registrato un trionfale succeaso. Applausi al dinamico Totò, alla Magnani, alla Marrifield, alla Paola, alla Wort, ad Harry Feist e alle 16 impeccabili danzatrici.

«Il Lavoro», 7 aprile 1941


Questa sera si concluderà il fortunato ciclo di rappresentazioni della Compagnia Totò, con la brillante e divertente, rivista «Quando meno te l'aspetti», di Michele Galdieri. Il grandioso successo ottenuto dalle recite precedenti fa prevedere, per quest'ultima, un teatrone. Questa sera verranno concesse riduzioni al dopolavoristi per i soli posti numerati. Alla biglietteria del teatro sono aperte le prenotazioni del posti. Imminente un grandioso film di Sacha Gultry: Erano nove celibi.

«Il Lavoro», 8 aprile 1941


Lieve incidente ciclistico al comico Totò

Viareggio, martedi sera.

Il popolare e applaudito comico Totò, al secolo barone Antonio De Curtis di Giuseppe, da qualche giorno, per un periodo di villeggiatura ospite di Viareggio, dove abita in via Lepanto 11, percorrendo in bicicletta (anche Totò come tutti viaggia su una lucida bicicletta tipo sport), una via della città, si produceva con un colpo di pedale, una escoriazione alla gamba destra. Al vicino ospedale civile il medico lo giudicava guaribile in pochi giorni.

«La Stampa», 15 aprile 1941


La Compagnia Totò al Regio

La grande Compagnia di riviste del noto comico Totò, nella sera di martedì 27 maggio, esordirà ai nostro Regio, con la nuovissima rivista «Quando meno te l’aspetti», in due tempi e 24 quadri. Questa grande compagnia, è attualmente quella che può aspirare a tale aggettivo, troppo facilmente usato in tutte le circostanze. Si tratta di un complesso di primo ordine, di cui fanno parte attrici ed attori già noti; ai grandi pubblici, ed un eccezionale accolita di giovanissime quanto brave danzatrici. Lo spettacolo è inquadrato da una brillantissima regìa, da costumi sfarzosi, ma sopratutto da originalità, brio, e da coreografie che ovunque hanno ottenuto un caloroso successo.

«Gazzetta di Parma», 23 maggio 1941


La Compagnia di riviste "Totò" sarà per una sera lunedi 2 giugno ad Alessandria

Finalmente la città di Alessandria avrà il piacere di ammirare la più grande Compagnia di Riviste che vi sia attualmente in Italia. Chi ha visto al Teatro Vittorio Emanuele di Torino o al Lirico di Milano la Compagnia di Riviste di Totò è rimasto sbalordito per la spettacolosa messa in scena e per il numero degli artisti e delle ballerine che vi prendono parte.

Basterebbe il finale della rivista, nella quale sfilano su di un ampio scalone tutti i personaggi in costume delle operette più in voga, accompagnati dai rispettivi motivi musicali delle operette stesse, per giustificare un successo enorme. Totò, che tutti hanno visto ed ammirato in vari filmi, è poi un comico esilarante che si impegna di divertire il pubblico per un paio d’ore.

Più di 600 costumi si vedono in questa colossale rivista alla quale partecipano 60 artisti. Basti dire che il costo della Compagnia per una sola sera di spettacolo (lunedì 22 giugno) è di lire 10.000. Se si aggiungono a tale cifra i diritti d’autore, d’erario, le spese di stampa e di teatro si arriva alle sedicimila lire. Le prenotazoni s’inizieranno al botteghino del teatro sabato 31 corrente, alle ore 16. (Tel. 2374).

«Il Piccolo», 24 maggio 1941


1941 05 25 Gazzetta di Parma Quando meno te l aspetti 2

«Gazzetta di Parma», 25 maggio 1941



E' annunciato per dopodomani sera giovedì il ritorno al Vittorio Emanuele della Compagnia di riviste «Totò», con Anna Magnani, che presenterà la seconda edizione della divertente rivista «Quando meno te l'aspetti...» di Michele Galdieri, recentemente applaudita allo stesso teatro. I nuovi quadri sono denominati: «Rumba a Villa Hermosa», «Vieni, vieni primavera», «Il mito di Narciso», «Celebri amanti», «Un tango dì Chopin» e «Campane '900». Dirigerà il maestro Giuseppe Palombi. La Compagnia «Totò» si tratterrà al Vittorio Emanuele solo fino a domenica prossima.

«Stampa Sera», 27 maggio 1941


Il successo caloroso della Compagnia di Totò e di Anna Magnani

Un teatro gremito in ogni ordine di posti ha accolto molto cordialmente, e a certi momenti con entusiasmo, il ritorno a Parma di Totò, che non si vedeva da qualche tempo. Totò è sempre Totò: cioè, assieme a Macario, nella primissima linea della rivista italiana. E siccome Totò è sempre stato eccellente, si va lieti di non trovarlo cambiato; così allegro, originale, espansivo, con quelle celebri mosse, e la strisciatine di piedi, e la celebre bazza... Se Totò non poteva cambiare, in compenso è cambiata la cornice dei suoi attori, che non sono mai stati così bravi. Una lieta sorpresa è stata Anna Magnani; cosi elegante, intelligente, simpatica. Molto applauditi pure Paola Paola, il ballerino di cui ci sfugge il nome, e le ragazze viennesi del balletto.

«Gazzetta di Parma», 28 maggio 1941


AL VITTORIO EMANUELE è ritornata ieri scra, per un breve corso di rappresentazioni straordinarie, la Compagnia «Totò» con Anna Magnani, che ha presentato la nuova edizione di «Quando meno te l'aspetti...», l'elegante e divertente rivista di Michele Galdieri, che or non è molto ottenne allo stesso teatro vivo successo e di cui parlammo ampiamente. Nei nuovi quadri (tra cui particolarmente graditi: «Rumba a Villa Hermosa », «Il mito di Narciso», «Celebri amanti» e «Un tango di Chopin») tutta la Compagnia venne calorosamente applaudita. Totò, come al solito, fu esilarantissimo anche in nuove macchiette, come assai divertente fu Anna Magnani e bravi il Castellani, la Paola, la Origoni, la Dante, l'Orlova e la Worth, per citare solo i principali elementi. Il successo si rinnovò, dunque, pienamente dinanzi a numeroso pubblico. La Compagnia «Totò» terminerà le sue rappresentazioni domenica sera.

«Stampa Sera», 30 maggio 1941


La Compagnia Magnani-Totò probabilmente non andrà più in Germania. Proseguirà il suo giro a tutto giugno e forse anche a metà luglio, poiché successivamente i due artisti principali dovranno sospendere la loro attività teatrale, essendo impegnati con la produzione cinematografica. Epifani formerà forse un gruppo di avanspettacolo.

«Film», 31 maggio 1941


Una colossale compagnia di Riviste ad Alessandria

Lunedi sera, 2 giugno, ad Alessandria si avrà a quel Teatro Municipale la grande Compagnia di Riviste «Totò», che è il più ricco complesso del genere che vi sia in Italia. Seicento costumi 60 Artisti, gran corpo di ballo tedesco ed una messa in scena strabiliante. Per prenotazioni di posti telefonare al 23-74 (Teatro Municipale - Alessandria).

«Il Giornale d'Acqui», 31 maggio 1941


Spettacoli - Il successo di Totò

Eravamo nel vero scrivendo, nei passato numero, che lo spettacolo di Totò avrebbe superato — come incasso — quello dell’Eiar, già straordinario ed eccezionale. Infatti si sono oltrepassate le 14.000 lire. Il teatro era gremito sino all'inverosimile. Tutto esaurito, non solo, ma si rimandarono oltre trecento richieste di poltrone. Il che dimostra ancora una volta essere giusto quanto ha in animo di fare il Podestà a guerra finita, e cioè costruire un teatro per il popolo che ospiti almeno 3.000 persone. La cittadinanza gliene sarà gratissima poiché, attualmente — solo gli eletti — cioè i più solleciti e quelli che possono spendere, possono godersi gli spettacoli di eccezione. Quando invece sarà costruito il teatro di massa, tali spettacoli si potranno godere a metà prezzo e forse anche con meno.

Chiudiamo la parentesi e tornando a Totò, diremo che lo spettacolo grandioso è stato gustato ed apprezzato da tutti indistintamente per il lusso della messa in scena e per la valentìa sia dei vari artisti, sia del corpo di ballo. Totò è stato divertentissimo ed applaudito continuamente dalla prima all'ultima battuta. E' un vero grande comico.

Con questa rappresentazione si è chiuso il ciclo delle rappresentazioni per l'anno 1940-41. Passati i mesi di caldura, dopo, cioè, il Concorso nazionale per l'avviamento alla lirica che l'O. N. D. ha fissato a questo teatro Municipale nei primi di settembre, si aprirà il corso delle rappresentazioni per l'anno 1941-42.

A novembre si avrà, a cura del Comune — attraverso l'impresa Bergamini —, lo spettacolo ufficiale di lirica con «Forza del destino» e «Amica» con il ballo «La fata delle bambole».

«Il Piccolo», 7 giugno 1941


«Film», 7 giugno 1941


La Compagnia Totò-Magnani ha debuttato al Brancaccio di Roma con doppio programma teatrale. In sostituzione della signora Anna Magnani, che ha dichiarato di non poter fare i due spettacoli per ragioni di salute, ritenendoli troppo gravosi, ha debuttato Maria Donati. Comunque, mentre ancora si discuteva la cosa, il teatro è stato costretto a rimanere chiuso durante lo spettacolo diurno del giorno di debutto, mentre circa tremila persone facevano ressa alla porta.

«Film», 21 giugno 1941


Si dà per certa la definizione del contratto di Meme Bianchi a fianco di Totò, non solamente come cantante ma nel maggior ruolo di prima attrice, gestione Epifani.

Capr., «Film», 16 agosto 1941


Sabato, 30 corrente, il teatro Grattacielo riapre i battenti per la stagione 1941-42. Spettacolo di inaugurazione di primissimo ordine. Sulla scena esordirà uno degli artsti più cari al pubblico, l'artista dalla mimica inimitabile; «Totò»; coadiuvato da un gruppo di valenti artisti, e dal celebre balletto Viopasse. Totò porterà sulle scene dall'elegante teatro di piazza Dante uno spettacolo interessantissimo. Sullo schermo un emozionante film a sorpresa, «Un cronista in gamba», interpreti principali: Larryk Barded, nelle vesti di cronista Valerle Hobeon sua mogliq. Due attori di grande temperamento artistico. Locale arieggiato.

«Il Lavoro», 27 agosto 1941


1941 08 29 Il Lavoro Quando meno te l aspetti 3

Al Grattacielo — Domani sabato Il Grattacielo riaprirà i battenti per la Stagione 1941-42. Anche questa stagione sarà caratterizzata da un continuo succedersi di sceltissimi programmi di varietà cinematografici, degni, come per le stagioni passate, dell'elegante ritrovo. Intanto aprirà domani la serie di questi spettacoli il simpatico Totò il quale presenterà ai genovesi uno stuolo di magnifici artisti in uno spettacolo allegro ed elegante del quale il divertentissimo comico sarà il personaggio più Importante. Sullo schermo il film «Un cronista in gamba» un’avventura moderna dinamica emozionante sorprendente. Locale fresco.

«Il Lavoro», 29 agosto 1941


Totò al Grattacielo — Accolto con grande simpatia all'inizio dello spettacolo, Totò e i suoi collaboratori hanno alla fine raccolto frenetici applausi. Infatti lo spettacolo di apertura del Grattacielo non poteva essere scelto meglio: Totò nelle sue irresistibili scene comiche, Paola Orlova, Mario Castellani, e l'originale ed elegantissima ballerina Hary Feist e tutti gli altri numeri, hanno dato vita ad uno spettacolo divertentissimo. Anche la pellicola «Un cronista in gamba» con Barry K. Barnes e Valerle Hobson, ha interessato il numerosissimo pubblico degli spettatori. Locale fresco.

«Il Lavoro», 3 settembre 1941


[...] Attraverso quali peripezie i tre fratelli si ritrovano ed entrano In possesso di quello che loro spetta, malgrado l'opposizione di alcuni avidi parenti, si può vedere in questa fase di ordinaria fattura. Ma Totò ha l’istinto e il gusto dell’obbiettlvo cinematografico; e il suo mirabolante repertorio di dislocazioni facciali e vertebrali, le sue velocissime sequenze comiche, la sua incisiva nevrastenia farsesca sono assorbiti dallo schermo in modo sorprendente. Il povero Palermi che diresse il film sfruttò con maggiore pertinenza che nel «S. Giovanni decollato» la tecnica dell'attore. [...]

def. [Sandro De Feo], «Il Messaggero», Roma, 9 ottobre 1941

Film gaio e concitato nel quale si aspettano al varco le irresistibili corsette di Totò, i suoi frenetici giri d'occhio, i suoi muti e fervidi discorsetti fatti muovendo soltanto le labbra, gli scatti della sua silenziosa e aerea follia. [...] Certe sequenze, come quella della colluttazione tra Totò e il falso cacciatore di leoni anche lui pretendente all'eredità, sono veramente felici e divertenti. Le risorse cinematografiche di Totò sono molte. Nei pochi film che egli ha fatto finora si è visto come certe sue espressioni colgano nel segno e siano di effetto immediato sul pubblico. Ma ancora il vero film di Totò, quello che sfrutti in pieno tutte le possibilità di questo attore, non è venuto fuori.

Pat. [Ercole Patti], Il Popolo di Roma, Roma, 9 ottobre 1941


La compagni "Totò"

TEATRO PAGANINI: Domani sera Totò e la sua grande Compagnia eccezionalmente in avanspettacolo. Allo schermo « La canzone di Magnolia ». Domani ritornerà sulle scene del Teatro Paganini, per una sola rappresentazione, la Compagnia di riviste diretta dal comico «Totò», cara e simpatica conoscenza del pubblico parmense. Il complesso - uno dei migliori - che attualmente agiscono nei varietà d’Italia, si presenterà in una veste originale, degna di una grande compagnia, potendo contare su ottimi elementi, quali Paola Orlova, Mario Castellani, Rudi Buer, Maria Tibaldi, il duo Arienzo e Grazia, oltre al balletto «Marzoni» composto di dodici danzatrici.

«Gazzetta di Parma», 18 novembre 1941


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Teatro Paganini - lo spettacolo della Compagnia Totò

Un nuovo successo ha ottenuto ieri sera al nostro Paganini la Compagnia di varietà diretta dal noto e simpatico comico Totò. La varietà dei quadri presentati e l’affiatamento riscontrato in tutti i componenti dell’ottimo complesso hanno creato una atmosfera cordiale fra teatro e palcoscenico. E il pubblico ha fatto calorose accoglienze a tutti gli artisti specie al bravo Totò e alla non meno brava Orlova nell’interpretazione delle loro creazioni. Buono pure il balletto « Marzoni » e così dicasi di tutti gli altri.

L'orchestra diretta dal M. La Via ha ottimamente accompagnato gli artisti nei loro diversi numeri contribuendo così al successo della serata.

«Gazzetta di Parma», 20 novembre 1941


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09 Lug 2021

A proposito di Viviani

A proposito di Viviani Passeggia per Napoli e lo salutano tutti, chiamandolo» commendatore» e sorrìdendogli. Parla per istrada ad alta vóce, e guarda i passanti come chi è abituato ai consensi. Se cammini con lui non sai mai bene quando devi…
Pa. Ri., «Tempo», anno V, n.113, 31 luglio 1941
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