Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1944
Totò
Articoli d'epoca, anno 1944
Il colonnello delle SS
Totò tirò la catena...
La «prima» senza gerarchi, ovvero il doppio gioco di Totò
Ci dicevano che Galdieri è lentissimo nella elaborazione delle sue «gags». Ma, poiché ci « azzecca » sempre, la lentezza dimostra la serietà dei propositi. Comunque vuoi col Quando ti dico va, tranquilla vai, vuoi col Disse una volta un biglietto da mille, vuoi con quest’ultima nuovissima, egli ha puntualmente saputo mettersi sui binari del favore popolare e della voga. Qui sta il problema della rivista: non essere nè in ritardo nè in anticipo sugli avvenimenti più noti. Il pubblico ride e si esalta a misura che lo spirito proveniente dal palcoscenico si assottiglia nelle allusioni; la gente sente il sale nelle sue piaghe e, cedendo ai conformismo di « quando tutto manca... non ci rimane che farci una risata », sghignazza. Inoltre si ride volentieri soprattutto di colui che ci passa accanto o sopra i piedi e ha la faccia feroce e magari picchia sodo e alla cieca secondo come garba al suo chiuso umore; perchè qualcosa di ridicolo nel violento passante sì può sempre trovarla. E questa sarebbe la morale meglio apprezzata della garbata e «adeguata » rivista di Galdieri. Sulla comicità di Totò, se nel programma dello spettacolo non fossero riportati i giudizi di critici come Franci, De Feo, Sarazani e Patti, ci sarebbe piaciuto scrivere le nostre dieci righe. Ma che figura, poi, buoni ultimi? Perciò al bravissimo, al simpaticissimo Totò dedichiamo soltanto la nostra adesione sentimentale e il nostro entusiasmo di spettatori. Il quale vada anche ad Anna Magnani, un'attrice comica, ci sembra, decida di far coppia con Totò. Tutti gli altri hanno variamente contribuito al successo. [...]
«Il Messaggero», 6 febbraio 1944
AL VALLE è pronta per andare in scena la nuovissima rivista di Michele Galdieri: «Con un palmo di naso...» con la nuova compagnia Totò-Anna Magnani, che annovera fra gli ottimi elementi Gianni Agus, Clara Aieri, Bilancia, Mario Castellani, Dina Dei, Maria Michi, Oreste Fares, O.V. Gentili, Nino Pepe, Mario Riva, Liana Rovis, Sestan Doretta. Scene di Colasanti e Costanzi; orchestra Filippin; organizzazione «A.B.C.»
«Il Messaggero», 8 giugno 1944
Due parole a Galdieri
Molte cose rinasceranno che già erano morte. Lo ha detto Orazio per qualche cosa di più importante di una rivista, ma ridotte le proporzioni, lo diciamo anche a Michele Galdieri per questa sua ultima fatica. Poiché il pubblico crede a Galdieri, il discorso sereno amichevole, s'impone. Se dunque molte cose che dovranno rinascere domani, anche la rivista dovrà mutare. Salomè potrà essere lasciata dove dorme i suoi sogni, proprio perché la vita attuale urge e consente ad Anna Magnani di riscuotere - lei rivistaiola troppo spesso poca aggraziata - l'applauso più nutrito dello spettacolo, con il quadro di una madre in gramaglie che la rivela grande attrice. Galdieri accosta le due scene, raffrontate i risultati ottenuti presso questo vostro pubblico fedele, e tiratene le conseguenze.
Sopprimete il primo ed avrete più splendente il secondo quadro. Si diceva: della rivista come genere teatrale si dovrà riparlarne, ma fin da ora diciamo che toccherà a voi, Galdieri, darci lo spettacolo il quale ci consenta di scrivere. Si può andare tutti ad applaudire la fatica di questo estroso scrittore ricco di ingegno di cuore e di sentimento, per oggi dobbiamo limitarci a dire: andateci con cautela, e ce ne dispiace, perché dopo un primo tempo atono e alquanto sfocato c'è un secondo più vivace, più robusto e anche più intelligente (a spese di... Hitler e della gente dalla zucca vuota e priva di dignità). Dobbiamo soggiungere che Totò fa capitolo a sé? E’ superfluo. Ma se egli ha le ali per alti voli, un motivo in più perché Galdieri gli offra il cielo in cui spaziare degnamente.
tr, «Il Popolo», 1 luglio 1944