Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1952
Indice degli avvenimenti importanti per l'anno 1952
7 febbraio 1952 Il settimanale "Oggi" dedica la copertina al rientro in Italia dell'attrice Franca Faldini.Antonio de Curtis, grazie a questa immagine, farà di tutto per conoscerla.
3 marzo 1952 Antonio de Curtis e Franca Faldini convocano la stampa per annunciare il loro fidanzamento
16 luglio 1952 Liliana de Curtis diventa madre della piccola Diana
Maria Teresa y Dites Lule Argondizza-Tocci vanta una discendenza, in linea femminile, della famiglia Tocci di Bisanzio che secondo una pergamena del 1730 ha ottenuto il «privilegio» perpetuo della ereditarietà alla Corona di Bisanzio, contendendo ad Antonio de Curtis il titolo nobiliare
Maschera d'argento settembre 1952 - Premio fuori concorso a Totò, Michele Galdieri e Wanda Osiris
Tra Ottobre e Novembre 1952 Totò partecipa a due programmi radiofonici di successo: "La Giraffa" e "Totò, uno e due"
Nastro d'Argento dicembre 1952 - Totò premiato come «miglior attore protagonista per la sua interpretazione nel film "Guardie e ladri"». Ulivo d'Oro al Festival di Bordighera per il film "Guardie e ladri"
6 dicembre 1952 Totò è presso il Tribunale di Roma per sostenere la sua azione contro gli autori della denunzia; Marziano Lavarello, il pretendente alla discendenza costantiniana, non è presente al giudizio. Hanno risposto per lui alle contestazioni del giudici e della parte civile, rappresentata dall'avv. Eugenio De Simone, Luigi Colisi Rossi e Guido Jurgens.
25 dicembre 1952 Antonio de Curtis è uno degli organizzatori del pranzo benefico al fine di offrire per il Natale mille pranzi ai bambini poveri di Roma.
Indice della rassegna stampa dei film per l'anno 1952
Totò a colori (Distribuzione: 17 marzo 1952)
Tutto il mondo ride Film di montaggio (Distribuzione settembre 1952)
Totò e i re di Roma (Distribuzione: 24 settembre 1952)
Totò e le donne (Distribuzione: 15 dicembre 1952)
Altri artisti ed altri temi
Totò
Articoli d'epoca, anno 1952
Franca Faldini: da James Dean a Totò
Totò: siamo uomini o caporali?
Come nasce Totò, raccontato da Totò
Sua Altezza Totò I
Recensione del film «Guardie e ladri»
«Guardie e ladri» breve recensione al film
Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata...
Sposerà Totò la «bella di Via Veneto»
«Torta col formaggio» diventerà principessa se vorrà sposare Totò
Galeotta fu «la suocera»
Franca in rotocalco fece battere il cuore al principe Totò
Totò e Franca Faldini: un'imperatrice per il trono di Bisanzio
Franca Faldini: l'imperatrice di Bisanzio viene da Fiesole
Totò capobanda a colori e marito in bianco e nero
Franca Faldini si è fidanzata con S.A. Totò
Condannato alle spese Marziano di Lavarello. Nuova disputa in tribunale per la «guerra fredda di Bisanzio»
Totò, dal variété alla corona imperiale
Un dispiacere di Totò nonno
Marziano II Lavarello, Imperatore di Bisanzio?
Totò parla napoletano anche a Monaco Principato
La rivale di Totò
Una bionda diciannovenne contende l'impero a Totò
Una ragazza è la nuova pretendente del trono di Bisanzio
Marziano II di Bisanzio denunciato all'A.G. dall'araldista di Totò, conte Luciano Pelliccioni di Poli
Anche una ragazza vuole il trono di Bisanzio
«Dov'è la libertà», Totò diretto da Roberto Rossellini
Totò e Rossellini verso la libertà
Processo e condanna di Marziano di Lavarello ed i suoi consulenti
Totò come una passeretta nel suo film «Dov'è la libertà?»
Totò a colori (1952)
Totò e le donne (1952)
Totò e i Re di Roma (1952)
L'attrice Italiana Franca Faldini è stata scelta quale «Miss Cheesecake 1951» (praticamente la «Miss che ha le forme più armoniose ») dal giornale «The Star and Stripes», che viene stampato per le truppe americane in Germania. Franca Faldini, che ha vent'annl, è attualmente ad Hollywood
«Gazzetta del Popolo», 4 gennaio 1952
CINEMA - Guardie e ladri
Verso la fine di «Guardie e ladri», Totò e Fabrizi, l'uno da ladro e l'altro da poliziotto, inseguito e inseguitore, devono dirsi alcune parole amare sulla loro condizione, giustificandosi e quasi scusandosi reciprocamente sulla ineluttabilità ael loro mestiere, come in una favola in cui il gatto e il topo, venuti alle corte, si confidassero. Dietro al ladro e al poliziotto, c'è una società che si difende dai ladri per mezzo dei poliziotti; ma gli uni e gli altri, almeno in questo film, senza una vera vocazione per il loro mestiere. Pare non ci sia di meglio da fare, per alcuni tipi, come i protagonisti di questo film: tutti e due buoni padri di famiglia che vogliono crescere figli onesti e laboriosi; anzi il ladro, in questo senso, è il più esemplare. La sua famiglia non conosce, e non si cura di conoscerlo, il genere di lavoro con cui egli sbarca il lunario. E' fatalità, è destino, è cattiva fortuna. Non è nemmeno cattiva organizzazione della società. Il film non vuole dire questo. La società è veduta così, come un profondo regno animale dove gli eventi si svolgono con la cecità del caso.
Lo scenario dell'azione aiuta questa impressione. E' Roma, ma sono i quartieri romani delle borgate, con le misere casupole fradice di pioggia, le strade senza selciato che si trasformano in pozzanghere, e in alto la sommità dei monumenti lontani e dominanti, le cupole delle basiliche, un paesaggio che non ha nulla da spartire con l'umanità che vi si agita e vive e cerca ragioni di vita, un paesaggio di città astratta che ha finito di vivere nel tempo. E’ una delle impressioni più forti di questo film con la sua rude morale e che ha un solo momento in cui si falsa, proprio niella scena del ladro e del poliziotto di fronte, quando dopo essersi evitati e cercati per tutto il film, si confidano le loro ragioni e la fatalità della loro inimicizia. C'è in esse qualcosa di dolciastro e di falso mentre il film non è mai caduto nel sentimento fino a questa scena. Per precisare e dire troppo, la scena perde d‘'efficacia. Ma la situazione è bella, ed è la replica di una simile che apre il film e che là è riuscita, dà più grande effetto comico e patetico.
E' lo stesso poliziotto che insegue il ladro; tutti e due si fermano ansanti a pochi passi di distanza per riprendere fiato. E stabiliscono un contatto umano proprio attraverso queste tare dell’età, del lavoro, della vita affannosa e dura a tutti e due, confidandosi qualcosa della loro storia e consigliandosi una buona medicina americana. E’ quello che si dice l'umanità popolare italiana. Il film offre più di un esempio di questa difficile atmosfera, che tempera una fondamentale durezza di vita, che stende un velo su quanto in essa vi è di irrimediabile.
Una delle prime impressioni, e determinante per tutto il film, è la scena con cui si inizia, nel Foro Ramano. Non v’è retorica, non v'è grandezza né memoria né storia. Appare un mucchio di rovine e di colonne ridotte a pietrame, sotto un cielo grigio. E’ la scena in cui Totò appiccica la solita patacca allo straniero, l’americano. C'è un rifiuto dell'estetismo, una noncuranza verso i pretesti del bel quadro e della bella illuminazione. E’ da credere che in altri tempi quando ci si rivestiva di illusioni grandiose e gratuite, l’arrivo d'un enorme vassoio di spaghetti come si vede qui in una scena, avrebbe fatto strillare tutte le oche del Campidoglio retorico nazionale. Il fatto è che le qualità umane che affiorano in questo film, e non d'una bontà programmatica e di maniera, compensano largamente l'ostentazione dei «macaroni» e dei ripieghi per vivere. In questo racconto senza compiacimenti, senza un minuto di sosta per guardare in alto un cielo del resto indifferente, appaiono alcuni visi di ragazzi e di ragazzi e di monelli d'una grazia e d'una distinzione popolare, come a ritrovare, fra tante scorie, una nobiltà storica e naturale. É tutto questo tra americani truffati, e pacchi dono con una delle tante sigle che oggi regolano il mondo; e un’umanità che ha poco lavoro tra molta ostentazione di beneficenza. Il film è pieno di queste suggestioni che il pubblico carpisce al volo e di cui ride amaro.
Il soggetto di «Guardie e ladri» è di Cario Tellini, la sceneggiatura di Vitaliano Brancati, Ennio Flaiano e altri, la regia di Steno e Monicelli, la fotografia di Bava. Il racconto avrebbe potuto essere condotto con l'impeccabile modulo del racconto poliziesco inglese, quello letterario e tutto provvidenziale di Stevenson o di Chesterton, o quello cinematografico con la tecnica del «Terzo Uomo». Girarlo fidando sugli elementi dinamici del racconto pieno di bravura, senza preoccupazioni di genere, offriva il pericolo d’un certo realismo dialettale e piccolo borghese. Vi cade talvolta, ed è un peccato perché Totò e Fabrizi qui sono, nella loro parte, in vena come in pochi altri lavori.
Un poliziotto si lascia sfuggire un ladruncolo il quale questa portarlo in carcere. Tutti e due d 'accordo dicono che si tratta d'un viaggio di tre mesi, per affari, giacché per tutti, e anche per la sua famiglia, il ladro passa per uno che si arrangia a fare affarucci in tempo di disoccupazione.[...] L'ultima scena, del ladro che ha pietà degli improvvisi rimorsi del poliziotto e lo incoraggia ad arrestarlo, riscatta del tutto un personaggio che proprio qui, vincitore, rischiava di riuscire antipatico.
Corrado Alvaro, «Il Mondo», 5 gennaio 1952
L'attore Totò tassato per 2 milioni e 200 mila lire
E’ continuata oggi l’esposizione dei ruoli tributari per il 1952, in base alle recenti dichiarazioni dei redditi. Le nuove tasse riguardano specialmente personaggi del mondo artistico, cinematografico e sportivo. Al principe Antonio de Curtis, in arte Totò, è stato assegnato un imponibile di 2.200.000 lire, inferiore a quello di quasi tutti gli altri più noti assi dello schermo e della scena. [...]
«La Gazzetta del Popolo», 29 gennaio 1952
Franca Faldini è tornata da Hollywood a Roma. Dai suoi ammiratori americani ha ricevuto in dono un paio di calza d'oro filato che è molto orgogliosa di mostrare
«Gazzetta del Popolo», 30 gennaio 1952
Franca Faldini nella sua casa a Roma, dopo il ritorno da Hollywood. L'attrice riprenderà a lavorare in Italia.
«Gazzetta del Popolo», 6 febbraio 1952
«Oggi», anno VIII, 7 febbraio 1952 - Copertina dedicata al rientro in Italia di Franca Faldini
Antonio de Curtis e Franca Faldini annunciano il loro fidanzamento
E' stato annunciato ufficialmente il prossimo matrimonio del principe Antonio de Curtis, meglio conosciuto come il popolarissimo comico Totò, con Franca Faldini, una bella attrice cinematografica italiana residente a Hollywood. La futura principessa vanta un titolo davvero singolare: «Miss torta di formaggio», conquistato in una festa a Hollywood.
«Domenica del Corriere», 16 febbraio 1952
Totò sposerebbe un'attrice ventiduenne? Smentite le voci sulla Magnani
Roma, lunedì sera.
[...] Ecco che si annuncia, almeno ufficiosamente, un altro matrimonio: quello di Totò, cioè S.A.I. il Principe Antonio de Curtis comneno Focas. Il notissimo attore comico si è fidanzato con una stellina del firmamento cinematografico italiano la quale ha superato brillantemente la prova di Hollywood: Franca Faldini, italo-americana, 22 anni, appena tornata dalla Mecca del cinema. Totò conosceva Franca Faldini fin dai tempi del suo impiego di segretaria dell'attore americano Errol Flynn. In America la bella attrice venne eletta recentemente ”Miss torta di formaggio” e fu definita dalla giuria ”la più bella italiana degli Stati Uniti”.
«La Stampa», 3 marzo 1952
Il principe De Curtis, in arte Totó, fotografato ieri a Roma con Franca Faldini, durante un ricevimento nel quale è stato annunciato ufficialmente il fidanzamento dei due artisti.
«Gazzetta del Popolo», 5 marzo 1952
TOTO’ fidanzato
Roma, 3 mattino
Totò, il noto attore del cinema e dei varietà si è fidanzato con l’attrice italo-americana Franca Faldini, di 22 anni, che è giunta a Roma da Hollywood in questi giorni.
«Il Piccolo di Trieste», 3 marzo 1952
Totò, il popolare attore si è fidanzato con la bella Franca Faldini, di 22 anni, attrice le cui proporzioni - è stato detto - possono competere con quelle dlla Venere di Milo
«Il Piccolo di Trieste», 5 marzo 1952
Totò ladro batte Totò sceicco
Giungono all'estero i film comici italiani? E se vi giungono che successo vi ottengono? (Giorgio Bendini, Bologna)
I film comici sono quelli più difficilmente esportabili, soprattutto quando la loro capacità di far ridere è affidata alla battuta, che è tanto più viva e immediata quanto più è legata agli avvenimenti, ai modi di vita, ai difetti stessi del pubblico cui si rivolge. La difficoltà non è soltanto nostra. Nils Poppe è un comico che in Svezia ha un grande successo e da noi è quasi sconosciuto; nel Messico e in tutti i paesi di lingua spagnola, Cantinflas fa torcere gli spettatori sulle poltrone: in Italia lo si è visto, se non erro, in un solo film. Eppure, col sistema del doppiaggio, la penetrazione nel nostro paese è facilitata, dando al doppiaggio la possibilità di modificare il dialogo, e di sostituire le battute originali con altre battute o, con giuochi di parole di sapore nostrano.
I nostri film vanno al l'estero non doppiati, con sottotitoli, e quindi, anche ammettendo che i film comici siano di buona lega e non quelle birbonate che invece quasi generalmente sono, essi risultano incomprensibili. Dove sono stati proiettati, l'incauto acquirente si è amaramente pentito. Recentissimo è l'insuccesso in Brasile di «Totò Sceicco», tanto per citare un titolo, mentre, come ho personalmente constatato in Uruguay, Totò è piaciuto in «Guardie e ladri» al Festival cinematografico di Punta del Este, e piace anche altrove, quando si trova impegnato in film che si potrebbero meglio definire commedie comiche. Lo stesso discorso vale per Fabrizi e altri attori comici. Essi sono esportabili quando sono non buffoni ma caratteri.
Domenico Meccoli, critico cinematografico, «Epoca», anno III, n.77, 29 marzo 1952
Canzone di Totò per Rossellini
Totò ha composto una canzone, dal titolo «La samba di Totò» che sarà inserita nel film «Dove è la libertà» di Roberto Rossellini. La canzone sarà cantata da Giacomo Rondinella. Il film, di produzione Ponti - De Laurentiis, distribuzione Lux, è attualmente in esterni a Roma, nel quartiere di Trastevere. Come è noto. «Dov'è la libertà» è interpretato da Totò, Nyta Dover, Leopoldo Trieste, Vera Molnar, Franca Faldini, Fortunato Pasquale e Nino Misiano.
«Il Piccolo di Trieste», 9 maggio 1952
Meglio nota come «la più bella di via Veneto» e come «Miss Cheesecake», o più semplicemente come la futura sposa di sua altezza imperiale Antonio De Curtis, alias Totò, Franca Faldini debutta in «Dov’è la libertà», a fianco del fidanzato e sotto la regìa di Roberto Rossellini. La Faldini, che ha poco più di ventun anni, nella sua recente permanenza in America non ha mai voluto accettare le numerose offerte di Hollywood che intendeva lanciarla come una sua nuova scoperta. Qui in Italia però, in attesa delle nozze, Franca Faldini si è lasciata convincere da Rossellini ad entrare nel mondo della celluloide e sarà indubbiamente una delle più grandi rivelazioni della prossima stagione cinematografica.
«Il Piccolo di Trieste», 30 maggio 1952
Viva curiosità ha sollevato tra gii elettori che attendevano il loro turno nella sezione 11 via Pacini 8 l’arrivo del popolare attore del cinema «Totò» al secolo principe Antonio De Curtis. Il Presidente del Seggio ha voluto vedere i documenti dopo di che ha consegnato a Totò la matita con le schede. «La matita — ha detto — si deve rendere». «Non dubiti — ha detto Totò — Ma sarà meglio che me lo ricordi quando ritorno». L’operazione dev'essere stata piuttosto laboriosa perchè l’attore si è trattenuto in cabina per qualche minuto. Alle 18,52 l’operazione si è conclusa. La matita è stata regolarmente restituita.
«Il Messaggero», 26 maggio 1952
GREGORY PEK E DANNY KAYE A ROMA
L'allegro incontro dei due attori con Totò
Roma, mercoledì sera.
Come si sa, Gregory Peck è a Roma per girare «Vacanze romane», ma sembra che prima voglia applicare alla realtà il titolo del prossimo film. Ieri è stato sorpreso da un giornalista mentre usciva dalla porta secondaria dell'albergo: ha sorriso al lampo del flash e se ne è uscito con un Weli (bene) pregando poi di limitare a tre le domande perchè «lo attendeva il Colosseo». [...] L'altra sera incontro di «divi» e «stelle»: Gregory e sua moglie cenavano molto tardi in un locale notturno, quando hanno visto ad un tavolo poco distante nientemeno che l'amico Danny. Da due giorni, infatti, Danny Kaye è a Roma: ha interrotto un viaggio per la Germania, dove si reca per dare spettacoli alle truppa alleate. E l'altra sera il comico americano, insieme a «vecchi» amici di Hollywood, Franca Faldini e il produttore Giuseppe Amato, Totò e Olga Villi, ha rivoluzionato con la sua allegria e il suo buon umore il ritrovo notturno romano.
Totò gli cantò le sue canzoni e subito dopo, fra l'entusiasmo del pubblico, anche Kaye salì sulla pedana esibendosi in qualcuno dei suoi numeri più famosi. I Grandi abbracci fra Gregory e Danny e il pubblico del locale in solluchero a vedere i due alti e dinoccolati attori allo stesso tavolo.
«Stampa Sera», 4 giugno 1952
Totò ha composto una canzone
Antonio De Curtis, in arte Totò, dopo aver scritto diecine di poesie, ed aver composto diverse canzoni, tra le quali «Malafemmina», che ha ottenuto un grande successo, è tornato a comporre. Il parto della sua fervidissima fantasia di napoletano , questa volta consiste in una samba, cui l'autore ha dato il titolo di «Samba di Totò» su di un motivo molto orecchiabile. Rossellini, dopo aver ascoltato la nuova canzone ha voluto che fosse inserita in «Dov’è la libertà», il film che in questi giorni ha finito di girare e che vede ancora una volta Totò attore drammatico. La lavorazione del film, conta anche come interpreti Vera Molnar, la simpatica attrice tedesca, Nyta Dover, Franca Faldini, Giacomo Rondinella, il noto cantante, e Leopoldo Trieste, il commediografo che ormai da qualche tempo si è dato al cinema.
«Il Piccolo di Trieste», 13 giugno 1952
FRANCA FALDINI
Incontrò il primo amore a Viareggio. « E’ passato molto tempo, ma ricordo che noi due ci volevamo bene davanti a tutti. Mia madre e quella di Ciccio ridevano quando ci prendevamo per mano. Una volta arrivò un fotografo, uno di quelli che scattano le fotografie sulla spiaggia, il quale, guardando dentro la macchina per regolare la distanza, ci disse seriamente : "Sì, stringetevi e baciatevi ”. Noi facemmo così e ci piacque. Non dimenticammo per un pezzo quel primo bacio, per tutto il tempo del nostro primo amore. Poi il periodo tragico della guerra ci divise. Non ho più rivivisto Ciccio ma so che oggi è veramente qualcuno: è diventato un apprezzato e valente ingegnere navale.
«Settimo Giorno», 2 luglio 1952
Il Principe Antonio de Curtis, più noto con il nome d'arte di Totò, è da ieri sera nonno. La figlia diciannovenne del celebre comico napoletano e della sua prima moglie ha dato infatti alla luce nella clinica Quisisana ai Parioli un bel maschietto, cui sarà imposto il nome di Antonio Salvatore Sia la signora Liliana De Curtis, sposa il giovane industriale Gianni Buffardi, figliastro di Carlo Ludovico Bragaglia, che il neonato godono ottima salute.
«La Stampa», 17 luglio 1952
Totò è diventato nonno
Roma, 16 luglio
Il noto attore comico Totò è diventato nonno per la prima volta. La figlia unica (avuta dalla prima moglie, da cui è divorziato) Liliana Buffardi, di 19 anni, la quale ha sposato l'industriale Gianni Buffardi, 23enne, ha dato ieri sera alla luce un bambino. Il lieto evento è avvenuto in una clinica romana. Al neonato verrà dato il nome di Antonio Salvatore.
La stanza della puerpera è già invasa dai fiori.
«Corriere della Sera», 17 luglio 1952
TOTO' E I RE DI ROMA
Distribuzione: 24 settembre 1952
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Roma, giovedì sera.
Nella vicenda del trono di Bisanzio, che ha oggi due pretendenti, il principe Antonio De Curtis, meglio conosciuto con il nome d'arte Totò, e il principe Lavarello, riconosciuto unanimemente come l'orbiter etegantiarum della nobiltà romana, si è oca Inserita una gentile fanciulla bruna, che dichiara di essere erede allo stesso trono: Maria Teresa Ily Dites Lule Argondlzza Tocci, figlia di un noto professore di lettere che abita in una casa della vecchia Roma a pochi passi dai Fori Imperiali. Il nome della terza pretendente significa letteralmente «Stella mattutina» (Ily Dites) e « Flore » (Lule) ; si presenta come una attraente fanciulla di circa vent'anni. Il prof. Argondizza è anche una autorità in fatto di spiritismo e scienze occulte.
La ragazza afferma di essere una discendente diretta di Sona, sposa a Ivan III il Grande, fondatore della potenza russa e costruttore del Cremlino; sua figlia sposò Don Leonardo III Tocco, di cui sopravvive il ramo cadetto, e fuggita dall'Epiro al tempo dell'invasione turca, si rifugiò In Albania. Di qui, nel 1780, i Tocci di San Cosmo Albanese riconosciuti principi del sangue, si rifugiarono In Italia: da loro discende In linea femminile — cori almeno afferma — la bella pretendente al trono di Bisanzio. Ma all'anagrafe italiana la bella fanciulla risulta molto più semplicemente col nome di Lule Argondlzza.
«Stampa Sera», 21 agosto 1952
Si chiama Maria Teresa y Dites Lule Argondizza-Tocci ed è discendente, in linea femminile, della famiglia Tocci di Bisanzio che secondo una pergamena del 1730 ha ottenuto il «privilegio» perpetuo della ereditarietà alla Corona di Bisanzio, quella stessa di cui fino ad oggi era considerato legittimo pretendente il principe Antonio De Curtis, cioè Totò.
Fino ad oggi la «pretendente» non ha rivendicato il titolo in altro modo che facendo pubblicare scritti sui suoi diritti soprattutto dalle pubblicazioni araldiche. Ma in auesti giorni la polemica è entrata in una fase più viva e il padre della pretendente ha avuto con Totò uno scambio di lettere su un giornale romano. Totò, del resto, si è limitato a dire che se per caso la Corona di Bisanzio potesse essere restaurata egli vi rinuncerebbe volentieri per seguitar a fare, più comodamente, l’attore. E’ previsto nei prossimi giorni un «incontro tra i pretendenti».
«Settimo Giorno», anno V, n.37, 10 settembre 1952
Maggiori approfondimenti nella rassegna stampa della pagina Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata
«Radiocorriere TV», 18 ottobre 1952 - Programma Radiofonico "Totò Uno e due"
Totò & C.i
Da parecchie settimane, alle quattordici di ogni giorno, viene diffusa una rubrichetta abbastanza simpatica e sufficientemente divertente. Si tratta della «Galleria del sorriso»; ad ogni buon conto, una trasmissione ridottissima nata col filantropico scopo di rallegrare la giornata radiofonica del II Programma. Il microfono di «Galleria del Sorriso» è stato successivamente stretto dalle mani (sono pochi coloro che non s'afferrano il gambo sottile di questo orecchio meccanico) di numerosi comici. Gli ultimi della serie sono i fratelli Martano. La loro «vis comica» non possiede il marchio dorato di un modulo nuovo (ricordano troppo il celeberrimo duo dei fratelli De Rege) ma, in complesso, hanno la capacità di fare accettare come buone, di «rifilare» come si suol dire, certe invenzioni già sfruttate.
Quindicinalmente si produce, sempre dalle emittenti del Secondo programma, Totò, alias Marchese Antonio De Curtis principe di Bisanzio e... dei sentimento di Franca Faldini la bella «miss Italia» di non sappiamo più quale anno. La sua scenetta porta il titolo rubricale di «Totò uno e due». Piuttosto sibillino, vero? Forse vorrà dire che non si deve giudicare il popolare attore comico dalla stupidità di quanto ha il coraggio di recitare (ad ogni buon conto nella trasmissione sono inserite anche canzoni dello stesso Totò, naturalmente), ma, appunto, dal suo coraggio e disinvoltura nel dirlo. Non può essere che cosi, altrimenti non si ama Totò.
«Il Piccolo di Trieste», 11 novembre 1952
TOTO' E LE DONNE
Distribuzione: 15 dicembre 1952
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Non nominare il nome di Cuneo invano... per Totò
Sappiamo che alcuni cuneesi sì sono risentiti dei continui, il più delle volte inutili, accenni a Cuneo che Totò ha nei tuoi repertori umoristici. Il noto comico non s'accorge che il suo «luogo comune» non ha quel magnetismo ch'egli pensa. Ma a parto questo; quando la battuta diventa petulante e un po' offensiva il comico intelligente la archivia per non cadere nel comune, nel volgare e nel pericoloso.
«Signor Totò, non costringa migliaia di persone a compiangerla nel risentire per l'ennesima volta, in un Suo nuovo film o trasmissione radio, la battuta del militare a Cuneo!»
così conclude la lettera in nostre mani.
«La Guida», 22 novembre 1952
UNA ORIGINALE RIVISTA IN GIRO PER L'ITALIA
Il "Dito nell'occhio" ha affascinato Totò
Successo dello spettacolo a Torino - Il «principe» raffreddato circola in veste di poliziotto per il Valentino - Anna Maria Ferrero divisa fra il teatro e il cinema
Più raffreddato che mai, ancor con i brividi addosso per il bagno involontario nell'Aniene, Totò, vestito da agente della «Celere» circola per i viali del Valentino...
Piero Novelli, «L'Unità», 20 dicembre 1952
ANCHE TOTO' AL PRANZO DI NATALE
Il popolare attore, se gli impegni artistici glielo consentiranno siederà a tavola con i 1000 bambini invitati da "Momento Sera"
L'iniziativa di offrire per il Natale mille pranzi ai bambini poveri di Roma, è entrata nella fase organizzativa, dopo aver raccolto il consenso d'adesione di molte personalità. Il principe Antonio de Curtis, o meglio ancora il popolare attore Totò, ha inviato a "Momento Sera" la seguente lettera: «E’ per me un ambito premio poter partecipare moralmente e materialmente con 250 pranzi a questa meravigliosa iniziativa benefica a favore di tante creature diseredate dal destino. Tutta l'umanità cristiana dovrebbe sentire l'ardente desiderio di soccorrere questi nostri piccoli fratelli a molti dei quali oltre al giocattolo, mancherà quel giorno una minestra calda e una frutta.
Questa generosa iniziativa, voluta e curata con tanto amore dall'amico carissimo Barone Cini da ormai cinque anni, voglia essere un appello di solidarietà cristiana a tutti i buoni, perché il giorno di Natale, giorno di bontà, di pace e di felicità, entri nei cuoricini di tanti bimbi bisognosi un raggio di sole e di gaiezza.
Ogni bambino ricco si senta in quel giorno vicino al fratellino povero, per dividere con lui doni festosi avuti in premio dei genitori.
Se impegni di lavoro non mi terranno lontano da Roma sarò felicissimo di passare un'ora con i cari beneficati.»
«Momento Sera», 21 dicembre 1952
Contro il logorio della donna moderna, uomini ammogliati di tutto il mondo unitevi!
E' il messaggio che lancia Totò, che qui vedete con Franca Faldini, nel suo ultimo irresistibile film polemico «Totò e le donne».
«Momento Sera», 25 dicembre 1952
SI DISCUTE DEL TRONO DI BISANZIO
Totò difende in tribunale il suo titolo di principe
Avvocati, magistrati e una folla di curiosi nell'aula giudiziaria - La deposizione del notissimo attore
Dicembre 1952. Totò contro Marziano II di Lavarello ed il suo seguito di consulenti e assistenti. Oltre a difendersi dall'accusa di diffamazione e di appropriazione impropria di titoli nobiliari, ha denunciato Marziano II per diffamazione a mezzo stampa.
Maggiori approfondimenti nella rassegna stampa della pagina Totò e la nobiltà: la casta è casta e va sì rispettata
Altri artisti ed altri temi
Articoli d'epoca, anno 1952
Commuoverà le donne italiane Anna Magnani, la madre delusa di Cinecittà?
Anna Magnani una grande attrice
Anna Magnani reciterà in inglese nella carrozza d'oro di Renoir
Anna Magnani: brindisi alla carrozza
Anna Magnani canterà la tarantella dei maccheroni
Eduardo De Filippo: portare l'attore dall'uomo della strada
Tre De Filippo su un metro quadrato
Le ambizioni sbagliate di Eduardo De Filippo
I rigori della censura pretendono la donna in crisi
Anna Maria Ferrero insidiata dalle due Americhe
E' morto Vincenzo Scarpetta, "'na criatura sperduta"
Ridono anche loro
Macario e Parigi dissero «oui»
Galleria di copertine e pagine pubblicitarie
Riferimenti e bibliografie:
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- La Stampa
- La Nuova Stampa
- Stampa Sera
- Nuova Stampa Sera
- Il Messaggero
- Corriere della Sera
- Corriere d'Informazione
- Il Piccolo di Trieste
- Il Piccolo della Sera
- Il Piccolo delle ore diciotto
- L'Unione Monregalese
- Il Giornale dell'Emilia
- Reggio Democratica
- Film
- Film d'Oggi
- Noi donne
- Settimo Giorno
- La Settimana Incom Illustrata
- La Gazzetta del Popolo
- Il Popolo
- Il Tempo
- Repubblica
- La Nazione
- Settimo Giorno
- L'Avanti
- Tempo
- l'Unità
- Cinesport
- Il Nostro Tempo
- Epoca
- L'Europeo
- Cinema
- Cine Illustrato