Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1962
Indice degli avvenimenti importanti nel 1962
Aprile 1962 A Totò viene proposta una partecipazione al film «L'onorevole Totò», che non sarà poi realizzato.
Maggio 1962 Ancora una proposta cinematografica per Totò, mai realizzata: «Tempo di Roma»
29 settembre 1962 Al Festival della Canzone Italiana di Zurigo, vince il brano "L'ammore avess' a essere" di Antonio de Curtis
Indice della rassegna stampa dei film per il 1962
Totò contro Maciste Distribuzione: 17 febbraio 1962
Totò Diabolicus Distribuzione: 2 aprile 1962
Totò e Peppino divisi a Berlino Distribuzione: 23 agosto 1962
Lo smemorato di Collegno Distribuzione: 28 agosto 1962
Totò di notte n.1 Distribuzione: 19 ottobre 1962
I due colonnelli Distribuzione: 18 dicembre 1962
Altri artisti ed altri temi
Totò
Articoli d'epoca, anno 1962
Totò, il principe che amava gli animali
Dox, il poliziotto del principe de Curtis
L'Ospizio dei Trovatelli
Gli «arrivati»: Totò
Principe «smemorato»
Franca Faldini: non lascio Totò
1962 - Intervista sul set del film "I due colonnelli"
I due colonnelli (1962)
Lo smemorato di Collegno (1962)
Totò contro Maciste (1962)
Totò di notte n.1 (1962)
Totò Diabolicus (1962)
Totò e Peppino divisi a Berlino (1962)
L'italiano ha 50 anni (1962)
Totò compone canzoni e Walter Pidgeon canta
Una locomotiva del 1913 per «Il giorno più corto»
Walter Pidgeon è uscito da Hollywood alla ricerca di un nuovo personaggio
Sanremo "visto" da Totò & C.
Come ormai à consuetudine da sei anni a questa parte, Gianni Buffardl, genero del principe Antonio de Curtis, in arte Totò, in occasione del Festival di Sanremo ha invitato nella propria abitazione alcuni amici per uno speciale «Toto - festival», che anticipi i risultati della manifestazione canora.
Per quattro anni consecutivi le previsioni fatte in casa Buffardi sono risultate giuste. Questa volta la «giuria» ha sentenziato: prima canzone vincente «Addio, addio», cantata da Claudio Villa e Modugno, seconde a pari merito «Quando, quando, quando», per la interpretazione di Emilio Pericoli e «Tango Italiano» di Milva. Terza «Aveva un cavallo» cantata da Gino Bramieri.
«Corriere d'Informazione», 13 febbraio 1962
TOTO' CONTRO MACISTE
Distribuzione: 17 febbraio 1962
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Presenta all'incasso un assegno rubato a Totò
Roma, 31 marzo.
Romolo Turchi, di cinquantatre anni, è stato arrestato dalla squadra mobile per aver presentato in banca, all'incasso, un assegno a firma del principe Antonio De Curtis, in arte Totò, rubato nel 1959 in una pellicceria.
«Corriere della Sera», 31 marzo 1962
Un assegno di Totò rubato nel '59 esibito da un ingenuo ricettatore
L'effetto, con il quale l'attore aveva saldato il conto di una pellicciaia, era «scomparso» da un sacco postale - L'uomo che ora lo possedeva ha detto di averlo ricevuto da Mike Bongiorno
Per aver presentato ed aver incassato un assegno di mezzo milione che era stato rubato da ignoti malviventi alla pellicceria «Dal Somma», un individuo già noto alla polizia per i suoi precedenti, è stato arrestato dalla Mobile su ordine di cattura emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Mario Bruno. Si tratta del cinquantaquattrenne Romolo Turchi, abitante al viale Giotto 6.
L'assegno era stato dato dal principe Antonio De Curtis, in arte Totò, alla pellicceria «Dal Somma», poiché aveva acquistato nel negozio una pelliccia del valore di mezzo milione, lo stesso assegno ero stato poi spedito dalla proprietaria del locale al marito, che vive a Bologna, ma rubato li 27 aprile del 1959. Il furto fu denunciato dal fattorino delle poste Roberto Garbini e la polizia iniziò subito le indagini del caso.
Qualche giorno fa gli accertamenti hanno dato i loro frutti: il Turchi si è presentato in una agenzia della Banca d'America e d'Italia a riscuotere la somma ed uno dei funzionari ha avvertito immediatamente la Mobile. Condotto negli uffici di piazza Nicosia, il Turchi ha dichiarato di aver ricevuto l'assegno insieme con un biglietto senza firma, in cui si diceva: «Abbiamo esaminato guanto da voi scritto e vi mandiamo il danaro sperando che ri sia utile». Il Turchi ha spiegato che. con tutta probabilità, la somma gli era stata mandata dal presentatore della RAI-TV, Mike Bongiorno, al quale egli aveva chiesto per sanare la sua diffìcile situazione finanziaria, un prestito.
La Mobile non ha creduto alla versione fornita dal Turchi e lo ha denunciato alla Magistratura. Ieri mattina il sostituto procuratore della Repubblica dott. Bruno ha spiccato mandato di cattura nei suoi confronti e gli agenti lo hanno arrestato nel pressi della sua abitazione. Le indagini continuano per identificare i ladri da cui il Turchi ha ricettato l'assegno.
«Il Messaggero», 31 marzo 1962
Totò è sempre il grande comico napoletano che adora la sua città più di ogni altra cosa al mondo. «I napoletani direbbero che il successo è felicità perchè concede la ricchezza, non quella del denaro, s’intende. Per noi la ricchezza è simbolo di libertà, di poter fare ciò che ci piace. Ebbene, per questo credo nel successo e ci tengo come al mìo blasone. Ho fatto centinaia di film, eppure il mio più grande successo, quello che prende alla gola e magari fa piangere, lo sentirò il giorno in cui una mia canzone avrà... successo!».
«Il Piccolo di Trieste» 18 aprile 1962
Il regista Frank Capra si è interessato ad un soggetto scritto da Giovanni Adessi o Vincenzo Talarico per un film che dovrà essere interpretato da Totò. La pellicola sarà intitolata L'onorevole Totò; in essa si racconteranno le disavventure di un commerciante di pomodori napoletano che si dà alla politica. L’interessamento del grande regista americano per il soggetto de L'onorevole Totò ha fatto pensare che Capra voglia dirigere questo nuovo film del principe Antonio De Curtis.
«Corriere della Sera», 19 aprile 1962 - «La Filmografia virtuale»
Totò va al Cremlino e alla Casa Bianca
Questa volta il popolare comico si dà anche alla politica
Totò si darà alla politica: interpreterà un film A intitolato « L’onorevole Totò ». La trama è imperniata su un commerciante di pomodori che, per la sua mania politica, sarà candidato al parlamento, entrerà a Montecitorio e giungerà perfino al Cremlino e alla Casa Bianca.
«Corriere d'Informazione», 22 aprile 1962 - «La Filmografia virtuale»
Non è il titolo di un nuovo film del popolare comico, che anzi in questo momento si sta preparando a interpretare il personaggio dello smemorato di Collegno in un film ispirato al caso Canella-Bruneri. E' invece la pura verità: la signora con i capelli a zero accanto a Totò è proprio sua figlia Liliana, moglie di Gianni Buffardi. Sulle ragioni che hanno indotto la signora a sacrificare la propria chioma rimandiamo il lettore a quanto racconta Stelio Martini a pagina 98.
Tra le notizie da Capri, le battute che c’inventano sopra, e le sorprese di sua moglie, Gianni Buffardi, il genero di Totò, vive giorni agitati. Le notizie riguardano il film Il mare, diretto da Patroni Griffi, il quale, siccome è nuovo al mestiere di regista, reinventa ogni giorno il copione e quindi finirà col superare il preventivo di spesa e di tempo. Ma Buffardi, che è un vero gentiluomo, non è preoccupato tanto per i milioni che dovrà sborsare in più quanto, siccome è superstizioso, per la battuta che già circola sul film diretto dall’autore della commedia ”D’amore si muore”: « Da mare... si muore... ». Alcune mattine fa, vestito com’è solito tutto di nero, cravatta compresa, passeggiava, con la sua lunga zazzera e i basettoni alla Jacopo Ortis, per i giardinetti della Titanus Ap-pia, quando, da una macchina che sembrava la sua, ha visto scendere ima donna che assomigliava a sua moglie e a Yul Brinner; e infatti era sua moglie rapata a zero. Ha affrontato la moglie chiedendole spiegazioni; ma lei, sorridente: « Hai visto caro, non mi avevi forse detto che non ne sarei stata capace? ». E Franco Rossellini: « Simpatica, ha voluto farti capire che sarebbe ora ti tagliassi i capelli... ».
Stelio Martini, «Tempo», 1962
L'America non commuove Totò
La prospettiva di essere “lanciato” sul mercato americano dall’uomo che ha portato al successo i film italiani, non ha fatto perdere di vista al popolare comico gli aspetti finanziari dell’operazione
«E va bene — ha detto Totò — lei fa tutte queste cose, ma a me che me ne viene?». Joe Levine è rimasto interdetto. Aveva appena terminato di esporre al principe De Curtis i mirabolanti piani pubblicitari con i quali si prepara a "lanciare” la sua scucchia e il naso a becco sul mercato americano. «Fra un anno — aveva detto (e finora tutto ciò che egli ha promesso si è avverato) — lei diventerà famoso in America come Sofia Loren e potrà aspirare all’Oscar».
Ma Totò, andando al sodo: «Ho capito, ma i soldi vanno ai produttori?». Joe Levine, l’abile uomo d’affari che dopo aver lanciato Ercole e la Ciociara, ha ora messo gli occhi su Totò e Mastroianni, acquistando uno stock di loro film, non si aspettava d’incontrare uno più furbo di lui. «Sì, vanno ai produttori — ha ammesso — però in avvenire lei potrà chiedere molto di più». E il principe, lanciando uno sguardo verso la sua giovane moglie: «Mah, l'avvenire...», ha sospirato con nostalgia. Il colloquio stava diventando patetico e Levine ha cercato di riportare allegria chiedendo a Totò con quale ruolo cominciò la sua carriera. L’attore ha avuto un gesto vago. «Credo — ha risposto — d’aver fatto un pernacchio». Levine si è fatto tradurre la parola e ha sorriso. E Totò, quasi offeso: «Ma lo facevo molto bene, sa...».
«Tempo», 5 maggio 1962
Aznavour comico al fianco di Totò
Nel film "Tempo di Roma". Il cantante interpreta nella capitale il singolare personaggio di una guida turistica piuttosto ignara di storia antica
Sembrano tutti dei giganti vicino a lui. Il guaio è che il popolarissimo- cantante-attore è alto un metro e cinquantasei centimetri. Ma questo non è il solo handicap di Aznavour. Miope e bruttino amichetto, dapprima non si capisce come diavolo abbia fatto ad affermarsi, come cantante sul piano internazionale e a diventare in seguito anche un attore molto, ricercato. Un altro al suo posto avrebbe avuto fin dall'infamia un marcato complesso d'inferiorità, ma Charles non si è mai scoraggiato per il fatto di non essere un Adone. Dopo la sua magnifica interpretazione del «Passaggio del Reno», egli è stato costretto a dividere le sue fatiche tra il mondo della canzone e quello del cinema. Attualmente, Aznavour sta dando vita ad un singolare personaggio in «Tempo di Roma», con Totò, Arietty, Marisa Merlini e Serena, Vergano, sotto la direzione di Denis De la Patellière.
Per l'occasione si è trasformato in una guida turistica autorizzata che fa del suo meglio per essere all'altezza della situazione senza riuscirvi però. Porta in giro turisti d'ogni paese che visitano la Capitale. La sua preparazione è affrettata e piena di lacune. Uno strano e bizzarro concorso che ha vinto gli permette di svolgere l'ambita professione di «guida», ma i gloriosi ruderi e la storia dell'antica Roma gli sono assolutamente sconosciuti. Cosi, ad esempio, non appena gli capita di portare in giro per il Colosseo una comitiva di turisti, non trova niente di meglio da dire che «davanti a!la superba e imponente bellezza del Colosseo, ogni parola è vana perché il silenzio s'impone». E' la prima volta che Aznavour si trova alle prese con un film comico e la nuova esperienza lo diverte. Gli piace variare i personaggi che porta sullo schermo. Nel suo prossimo film, tratto da un «giallo» di Georges Simenon, sosterrà un ruolo tenebroso.
«Oggi le cose mi vanno bene — egli dice — ma prima di arrivare al successo la mia strada non è stata facile, benché abbia fatto la conoscenza del mondo dello spettacolo fin dall'infanzia. Mi consideravano una specie di "ragazzo prodigio" avendo interpretato in un noto teatro parigino la parte di Enrico IV bambino. In seguito però mi sentii attirato dalla musica e dalle canzoni». Giovanissimo, Aznavour si esibì come cantante in molti teatri di second'ordine con alterna fortuna. Fu Edith Piaf, nell'immediato dopoguerra, che cambiò radicalmente il suo destino. Lo incoraggiò e lo spinse, tra l'altro, a tentare la sorte nel Canada. I consigli della celebre diva della canzone francese si dimostrarono veramente preziosi e determinanti per la carriera del giovane franco-armeno in cerca di successo. Il resto è noto.
Tornato in Francia preceduto dall'eco delle affermazioni ottenute sui palcoscenici d'oltre oceano, Charles iniziò una fase decisiva per la sua carriera. Le sue canzoni, tra cui ricordiamo «Et bailler et dormir», «Je hais les dimanches » e «J'ai perdu la tete» andavano a ruba nei più quotati locali parigini. I suoi dischi si vendevano ormai a centinaia di migliaia, di copie. Così, in pochi anni, è diventato ricco e famoso.
Gino Barni, «Stampa Sera», 31 maggio 1962 - «La Filmografia virtuale»
LO SMEMORATO DI COLLEGNO
Distribuzione: 28 agosto 1962
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
TOTO' E PEPPINO DIVISI A BERLINO
Distribuzione: 23 agosto 1962
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
TOTO' DI NOTTE N.1
Distribuzione: 19 ottobre 1962
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Già cento canzoni presentate a Sanremo
Sanremo 17 novembre» notte.
Già un centinaio di canzoni è pervenuto alla società «A.T.A.», organizzatrice del XIII Festival della canzone di Sanremo. Secondo quanto si apprende, parteciperanno quasi certamente al festival Tony Renis, autore di «Quando, quando, quando», Kramer con due canzoni con parole di Pallavicini, Bindi che avrà come paroliere Gino Paoli, Totò, Pino Donaggio, Giorgio Gaber e Gene Colonnello.
Anche Modugno dovrebbe inviare ima canzone che verrebbe cantata da Milva. Per i cantanti ancora nulla di deciso. E' confermato però che essi non saranno più di ventidue. Eugenia Foligatti (ora Eugenia Landi) e Gianni La Commare parteciperanno di diritto al festival come vincitori del concorso voci nuove.
Per il presentatore si fa insistentemente il nome di Mike Bongiorno, mentre per le orchestre la scelta pare limitata ai complessi di Gigi Cichellero, Luttazzi, Trovajoli e Semprini.
«Corriere d'Informazione», 18 novembre 1962
Totò non si divide da Franca Faldini
Il principe Antonio de Curtis non si separerà dalla principessa Franca, così come è stato pubblicato da alcuni giornali che hanno dato ampio rilievo alla notizia. Il popolare e ineguagliabile Totò ha dato anzi mandato al suo legale avvocato Eugenio De Simone di procedere a termini di legge onde ottenere un’ampia smentita della notizia della presunta separazione che non trova fondamento alcuno nella realtà. Come è noto, Totò sposò Franca Faldini in seconde nozze, dopo che la Faldini aveva ottenuto per la sua avvenenza un grande successo negli Stati Uniti dove fu eletta anche «Miss».
Alcuni giornali in questi giorni hanno raccolto false voci di una separazione motivata, come hanno scritto gli stessi giornali, da dissensi tra la coppia, dissensi che in realtà non esistono. Si era anche scritto di un ricovero in clinica della Faldini affetta da «forte esaurimento nervoso», un surmenage causato dalla separazione imminente. E' vero invece che la Faldini è stata ricoverati in clinica per un lieve interventoi chirurgico assistita amorevolmente da Totò il quale ieri sera ha dichiarato ad alcuni giornalisti che la sua vita coniugale «non è mai stata tanto felice».
«Il Messaggero», 7 dicembre 1962
Totò e la Faldini dichiarano: «non ci separeremo»
Roma, 7 dicembre.
Il principe Antonio de Curtis, in arte Totò, e sua moglie Franca Faldini non hanno alcuna intenzione di separarsi. Lo hanno affermato gli stessi interessati, che hanno voluto cosi smentire una notizia apparsa nei giorni scorsi su alcuni giornali. La notizia precisava che, in vista della imminente separazione, la Faldini era stata colta da un forte esaurimento nervoso, che aveva reso necessario un suo ricovero in clinica. In effetti il ricovero vi è stato, ma esso fu dovuto al fatto che la principessa De Curtis doveva essere sottoposta ad un leggero intervento chirurgico.
«Non siamo mai stati così felici» hanno aggiunto Totò e la Faldini por smentire ulteriormente la notizia della loro separazione.
«Corriere dell'Informazione», 8 dicembre 1962
I DUE COLONNELLI
Distribuzione: 18 dicembre 1962
Qui la rassegna stampa e la scheda completa del film
Altri artisti ed altri temi
Articoli d'epoca, anno 1962
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Galleria di copertine e pagine pubblicitarie
Riferimenti e bibliografie:
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Corriere d'Informazione», 13 febbraio 1962
- «Corriere della Sera», 31 marzo 1962
- «Il Messaggero», 31 marzo 1962
- «Corriere della Sera», 19 aprile 1962
- «Corriere d'Informazione», 22 aprile 1962
- Stelio Martini, «Tempo», 1962
- «Tempo», 5 maggio 1962
- Gino Barni, «Stampa Sera», 31 maggio 1962
- u. bz., «La Stampa», 30 settembre 1962
- «Corriere d'Informazione», 18 novembre 1962
- «Il Messaggero», 7 dicembre 1962
- «Corriere dell'Informazione», 8 dicembre 1962