Articoli e ritagli di stampa: anni 2020 ad oggi

2020


Mostre, retrospettive, serate a tema, Totò torna popolare come e forse più di quando era in vita. In suo onore vengono istituiti premi, giornate a tema, create associazioni commemorative, gli vengono dedicate strade, piazze e monumenti ed altre iniziative. Si parla della creazione di un museo a lui dedicato che si dovrà inaugurare a Napoli, di cui però la pandemia di Covid verificatasi dal 2020, ne ha rallentato la realizzazione.


Totò


2020

2020 02 26 Corriere del Mezzogiorno Museo Toto intro

«L'incontro è stato molto positivo, sono andata via con belle sensazioni». Così Elena Anticoli de Curtis, nipote di Totò, all'indomani della riunione con il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini, sulla vicenda dell’apertura del museo di Totò. Un primo incontro, per conoscersi e per sondare la disponibilità della famiglia de Curtis a proseguire nell’intento di aprire finalmente al pubblico un luogo in ricordo di Totò.

Il Mibac è pronto anche a investire, a patto che venga istituita una fondazione che diriga il museo. Agli eredi di Totò toccherebbe l’allestimento e la cura della mostra, che dovrebbe essere permanente, nei locali individuati anni fa nel palazzo dello Spagnuolo al rione Sanità. «Sarebbe finalmente la fine di un percorso - ha proseguito Elena Anticoli de Curtis - che renderebbe onore alla figura di mio nonno. Figura anche in qualche modo bistrattata.

Con la realizzazione del museo, sì mette un punto all vicenda, si mette un po’ di ordine e si onora uno dei figli illustri di Napoli». I prossimi step saranno estremamente operativi: la famiglia de Curtis dovrà aggiornare il Ministero su quelle che sono le cose necessarie per approntare il museo, il Comune, invece, dovrà rendere fruibile è utilizzabile i locali dove sarà allestito il museo. Per ora non ci sono tempistiche ma, ormai, visto l’interessamento del ministero sembra ben avviato il progetto di riapertura al pubblico del museo dedicato a Totò. (

Walter Medolla, «Corriere del Mezzogiorno», 26 febbraio 2020


2021

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2022

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2023

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2024

Totò diventa un marchio registrato

Giù le mani da “’A Livella”. E da Totò, forse il nomignolo più celebre e utilizzato ancora oggi dalla morte del principe De Curtis, che diventerà un marchio registrato

Giù le mani da “’A Livella”. E da Totò, forse il nomignolo più celebre e utilizzato ancora oggi in Italia a oltre 55 anni dalla morte del principe De Curtis, che obiettivamente non è mai sparito e anzi è stato valorizzato dalla critica soprattutto negli anni successivi alla sua scomparsa, diventando un passamano di massime e frasi fra le diverse generazioni. E se la meravigliosa poesia del ‘Principe della risata’ appartiene a tutti – spiegando in versi che siamo tutti uguali di fronte alla morte – la famiglia del leggendario attore napoletano ha però deciso che “Totò” diventerà un marchio registrato. La ragione è semplice: negli anni si è abusato dell’immagine dell’artista e quindi d’ora in poi sarà utilizzabile solo dagli eredi del grande comico napoletano. Per sfruttarlo bisognerà pagare le royalties alla famiglia. Come se fosse un brano dei Beatles. Insomma, un brand coperto dal copyright per porre un freno al ricorso al nomignolo da parte di ristoranti, pizzerie, locali e attività commerciali di ogni tipo in tutta Italia che utilizzano tuttora il nome, i titoli dei film e delle poesie del Principe per insegne, piatti, menu, panini e non solo. Quel nome tira ancora e mica soltanto a Napoli. Sarà obiettivamente un esercizio complicato resettare Totò (e ciò che rappresenta) dal punto di vista commerciale.

La famiglia dell’artista è passata ai fatti a partire dallo scorso anno, quando ha cominciato a far pervenire – attraverso uno studio legale – una serie di diffide a esercizi commerciali di Torino, Latina e Porto d’Ascoli. Quali erano i nomi contestati? Casa Totò, Totò e Peppino, ’A Livella (uno dei due capolavori composti in versi dal Principe, assieme a “Malafemmena”). Il richiamo al rispetto del marchio Totò sarebbe esteso anche all’utilizzo di segmenti di poesie, pensieri filosofici dell’artista, citazioni di film. E poi di immagini, quadri, raffigurazioni. Alcuni esercizi commerciali hanno già seguito le indicazioni del Tribunale di Torino, che ha fissato una penale di 200 euro per ogni violazione o inosservanza. Con qualche eccezione: in questi giorni un ristoratore a Caselle (Torino) ha ottenuto dai giudici del capoluogo piemontese di mantenere la dicitura “Totò e Peppino” per la sua pizzeria grazie a un autografo con dedica al locale avvenuto nel 2015 da Liliana De Curtis, figlia del grande artista, morta due anni fa.

Piaccia o meno la volontà della famiglia, la rimozione rigorosa dalle attività commerciali non causerà certo la dispersione del patrimonio collettivo che il Principe ha portato nelle case italiane tra film, poesie, opere teatrali, testi filosofici: lazzi e canovacci, smorfie e pose stralunate, l’arte della maschera di Totò, della commedia dell’arte, di Felice Sciosciammocca, di Viviani, di Salvatore Di Giacomo. Tutto questo non si cancella.

Marco Carta, 2 maggio 2024 - laragione.eu

 


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