Totò e... Aldo Fabrizi

Aldo_Fabrizi


Totò: Che, vai a lavorà?
Fabrizi: Sì, sto al teatro numero due.
Totò: E non ti trucchi?
Fabrizi: No, io...
Totò: Ma come, non ti trucchi?
Fabrizi: Eh, perché mi devo truccare? Io sto bene così. Ma che sul film Luce, quando vedi, non so, quelli che scendono alla stazione, cosa sono, truccati? Sono bello, io ho la pelle liscia, che mi trucco a fare? Io non mi sono truccato nemmeno ieri sera, vedi, al Quirino io mica mi trucco. Io entro in scena così, ma che mi devo truccare?


Ridevamo, nonostante tutto...


Lavorare con Totò era un piacere, una gioia, un godimento, perché, oltre ad essere quell'attore che tutti riconosciamo ora, era anche un compagno corretto, un amico fedele, un'anima veramente nobile. Ogni giorno il nostro incontro in teatro, mai prima delle tredici (Totò era più nottambulo che mattiniero), mentre io pur rincasando tardi mi svegliavo presto: lui arrivava fresco fresco, leggero leggero, ed io, che avevo sforchettato pesantino, dovevo ricorrere ai doppi caffè "antipennichellistici"; dicevo, il nostro incontro avveniva sempre con un abbraccio sinceramente affettuoso e due bacetti, uno di qua e uno di là. Nel breve tempo che ci preparavamo per la scena da girare c'era il solito scambio informativo a base di "come ti senti?", "hai dormito?" e altre domandine con relative risposte personali.Arrivati davanti alla macchina da presa, cominciavamo l'allegro giuoco della recitazione prevalentemente estemporanea, che per noi era una cosa veramente dilettevole.
C'era soltanto un inconveniente, che diventando spettatori di noi stessi ci capitava frequentemente di non potere andare avanti per il troppo ridere. Il guaio, però, era che la cosa non finiva lì, poiché bastava una battuta nuova, un gesto imprevisto, una reazione inaspettata per dovere interrompere nuovamente il dialogo, con disappunto di noi stessi che - pur lieti e felici per il divertimento nostro e dei presenti - ci davamo complimentosamente la colpa l'un l'altro.
E se il regista, visti gli inutili tentativi di sottrarci a questa crisi di fanciullesca, irresponsabile ilarità, proponeva di girare due primi piani in controcampo per utilizzare i pezzi buoni, noi dal canto nostro ci impegnavamo solennemennte a farla per l'ultima volta senza interruzione, come si addice a due professionisti seri e consapevoli del costo ... della pellicola. Però, non del tutto convinti di quanto promettevamo, alla prima battuta o espressione nuova del volto, scoppiavamo in una nuova risata e cercavamo di giustificare al regista che la crisi era soltanto uno sfogo per scaricarci da ogni eventuale pericolo di ricaduta. Tuttavia, prima di girare, cercavamo di rattristarci rinfacciandoci a vicenda la nostra età, le tasse da pagare e, se in quei giorni, poniamo, fosse capitata la dolorosa scomparsa di un nostro comune amico, saremmo ricorsi anche a quel luttuoso freno. Ma dopo un'espressione di concentrato cordoglio, purtroppo, risbottavamo vergognosamente a ridere prima del ciak.

Galleria fotografica e rassegna stampa


Guardie e ladri è un film nato da un fatto di cronaca, scritto da Piero Tellini, che partiva, sembra, da un comma della Pubblica Sicurezza di non so quale decreto, per cui se un poliziotto, graduato, si lascia sfuggire un arrestato viene punito con trasferimento o altra sanzione. Nel finale ci sono io che tento quasi di dare a Totò la libertà a costo di subire un trasferimento, mentre lui, non pensando a quello che avrebbe provocato il fatto di essere lasciato andare, mi tira da parte e mi dice: “Su, andiamo, su, andiamo...”.

Aldo Fabrizi

A parte il Totò attore, c’era il Totò uomo perché ho fatto due o tre film con lui - era un signore, sul piano umano era uno molto serio, sulle sue, ma aveva una grande disponibilità verso gli altri. In Guardie e ladri, essendo io un bambino, mi ha aiutato, mi dava tranquillità, mentre da parte di Fabrizi - ancora non eravamo amici, ero un ragazzino - c’era invece un certo menefreghismo. Come attori erano eccezionali, con loro non c’era la sicurezza del copione tutto previsto, bisognava stargli dietro, perché le gag non venivano mai uguali, da una ripresa all’altra. Questo, per la mia età, mi divertiva e mi preoccupava. Si provava quello che era scritto, si girava ed era diverso, si ripeteva ed era ancora diverso. Finiva che non capivo niente. Ero dentro, e dovevo istintivamente comportarmi a seconda del momento, non era mai una cosa meccanica.

Carlo Delle Piane

Quando facemmo leggere a Totò la sceneggiatura di "Guardie e ladri" ci disse: "È bellissima, ma io cosa c'entro, io non posso farlo, questo è un film per Fabrizi". Gli dicemmo: "Ma guarda che puoi fare una cosa formidabile". "Guardie e ladri" è stato un po' diverso dagli altri film, è stata una delle prime volte che Totò ha lavorato con un altro attore importante, e anche la regia è stata più attenta, più presente. Adattare il mezzo cinematografico a Totò non era sempre facilissimo, anche perché lui stesso non sapeva quali erano le sue possibilità cinematografiche Eravamo all'inizio. Dopo si è capito, lo ha capito meglio anche lui, ma all'inizio era una scoperta. Totò diceva sempre che alla mattina non si può far ridere per contratto alla mattina non lavorava. Così non riuscivamo a fare gli esterni. Il pezzo dell'inseguimento di "Guardie e ladri" ci abbiamo messo quindici giorni a farlo, non arrivavano mai né lui né Fabrizi. Alla fine ha capito che doveva venire alla mattina e doveva correre, anche se di solito non correva mai. Era mezzo assonnato, ma è venuto alla mattina e si è messo a correre.

Steno


Nel periodo in cui girammo "Guardie e ladri", tra i due comici non ci furono scontri particolari benché il carattere di Fabrizi sia tutt’altro che facile. Forse perché nella vita erano molto amici e anzi, la sera uscivano assieme per andare al night. Spesso Fabrizi tentava di mettere bocca. Totò comunque non ci dava peso. Erano duetti di due leoni. Ogni tanto, quando uno si sentiva sopraffatto dall’altro, cavava fuori le sue astuzie di grande attore. Cosi Totò fregava Fabrizi con una battuta imprevista e Fabrizi fregava Totò mettendosi a ridere e interrompendogli la scena.

Steno


Totò e... Aldo Fabrizi - Le opere

Cinema 1950-1959

Guardie e ladri (1951)

Guardie e ladri Oh perbacco! Non lo hanno fatto commendatore? Ma come, un uomo così grosso...Ferdinando Esposito Inizio riprese: febbraio 1951, Studi Ponti-De Laurentiis, RomaAutorizzazione censura e distribuzione: 23 ottobre 1951 - Incasso lire…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
11311
Cinema 1950-1959

Una di quelle (1953)

Una di quelle Parlo solo la lingua madre perché mio padre morì quando ero bambino.Rocco Bardelli Inizio riprese: novembre 1952 , Stabilimenti Ponti - De LaurentiisAutorizzazione censura e distribuzione: 1 agosto 1953 - Incasso lire 247.200.000 -…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
5154
Cinema 1950-1959

I tartassati (1959)

I tartassati Quando incontro la tributaria, mi si chiude la bocca dello stomaco.Cavalier Torquato Pezzella Inizio riprese: gennaio 1959, Studi Centro INCOM, RomaAutorizzazione censura e distribuzione: 25 marzo 1959 - Incasso lire 392.776.000 -…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
8437
Cinema 1960-1967

Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi (1960)

Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi Sono un pasticciere, ho duecento uova bulgare venute da Monza, via mare. Ci faccio la colomba pasquale che è buona, bonissima, è la Sofia Loren delle colombe.Antonio Cocozza Inizio riprese: maggio-giugno 1960,…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
12829
Cinema 1960-1967

Il giorno più corto (1963)

Il giorno più corto Abbiamo conquistato Fiume e conquisteremo gli affluenti, abbiamo conquistato Pola e conquisteremo anche Amapola, Trento l'abbiamo fatta nostra e dopo Trento faremo anche trentuno! Pace e bene fratelli, pace e bene...Il frate…
Daniele Palmesi, Federico Clemente
7017
Cinema 1960-1967

Totò contro i quattro (1963)

Totò contro i quattro Di Sabato, con un piccione abbiamo preso due fave.Commissario Antonio Saracino Inizio riprese: novembre 1963, Stabilimenti Titanus Farnesina, RomaAutorizzazione censura e distribuzione: 5 marzo 1963 - Incasso lire 319.020.000 -…
Daniele Palmesi, quotidianodellumbria.it, Archivio Storico La Stampa
11143


Riferimenti e bibliografie:

"Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
"Totò" (Orio Caldiron) - Gremese , 1983
Aldo Fabrizi e Carlo Delle Piane in "L'avventurosa storia del cinema italiano", Franca Faldini e Goffredo Fofi, Cineteca di Bologna, 2011