ANTONIO E DIANA, UN AMORE DIFFICILE
Dopo l’annullamento del matrimonio, i nostri rapporti continuarono ad essere tempestosi. Divenne ancora più geloso di prima, ammesso che fosse possibile. Non solo non permetteva che uscissi da sola io, ma neppure Liliana. Liliana non è mai andata a scuola, ha fatto tutti gli studi in casa. Nel 1939 andò in tournée per due anni. Poiché, per via di Liliana, non poteva portarmi con sé, fece venire i suoi genitori da Napoli. Costrinse sua madre a giurargli che non mi avrebbe mai permesso di uscire da sola. Per due anni, dal 1940 al 1942, non sono mai uscita di casa.
Diana Bandini Lucchesini Rogliani (Bengasi, 27 ottobre 1915 – Roma, 4 agosto 2006) è stata compagna di vita dell'attore Totò dal 1931 e sua moglie dal 1935 al 1939, ovvero fino a quando il matrimonio - già annullato con sentenza emessa in Ungheria - venne dichiarato nullo anche in Italia.
Nata da una relazione extraconiugale tra la madre Selica Bandini e il colonnello Ferdinando Lucchesini, trascorse la sua giovinezza in convento, fino a che conobbe Totò. Diana e l'attore, legato sentimentalmente fino al 1930 all'attrice Liliana Castagnola, si conobbero a Firenze nel 1931 durante una tournée di Totò, impegnato nel teatro di rivista. L'unione fu osteggiata dai genitori della ragazza, allora sedicenne, ma i due si rividero a Napoli nella primavera dell'anno successivo decidendo di andare a vivere insieme. La giovane inizierà a quel tempo a seguire Totò nelle sue peregrinazioni professionali.
Nel 1933, l'unione - che cominciava a segnare le prime incrinature - fu allietata dalla nascita della figlia Liliana, che Totò volle così chiamare in ricordo di Liliana Castagnola. La nascita della bimba, che a poco più di un mese dalla nascita iniziò a girare l'Italia insieme ai genitori, sembrò portare un po' di serenità nella coppia che decise di contrarre regolari nozze il 6 marzo 1935. Tuttavia, già nel 1936, nuove nubi si profilano all'orizzonte, favorite probabilmente da motivi di gelosia causati dalle attenzioni che Totò riservava alle artiste della compagnia con cui si esibiva. Il matrimonio sembrava essere giunto al capolinea con la dichiarazione di nullità ottenuta grazie ad una sentenza emessa in Ungheria, ma Totò e Diana decisero di vivere ancora insieme per amore verso la figlia, almeno fino a quando questa fosse diventata adulta e si fosse a sua volta sposata. Questo impegno verrà rinnovato nel 1939 quando la sentenza ungherese verrà ufficializzata anche in Italia e la coppia continuò di fatto a vivere sotto lo stesso tetto, sia pure in forma separata, ancora per dieci anni.
Quando nel 1950, Diana Bandini Lucchesini Rogliani annunciò a Totò la decisione di andarsene per contrarre nuove nozze, l'artista - che si sarebbe poi unito all'attrice Franca Faldini - accusò il colpo tanto da dedicarle un anno dopo, nel 1951, la canzone Malafemmena, probabilmente per non aver mantenuto l'impegno di non risposarsi fino a quando la figlia Liliana non fosse stata a sua volta completamente emancipata. Restò tuttavia vicina a Totò anche alla morte di quest'ultimo, occupandosi di lui da moglie devota. Lo amò per tutta la vita, e morì bisbigliando il nome del suo ex marito.
Mizzuzina
Alle donne che ha amato Antonio de Curtis usava dare dolci e bizzarri soprannomi. Franca Faldini fu soprannominata Ravachol (pseudonimo di un famoso terrorista omicida francese di fine '800), a Diana Rogliani fu dato il soprannome di "Mizzuzzina". E' di assoluta importanza rilevare che sul retro della bozza del testo della canzone "Malafemmena", fu trovato lo scritto "dedicata alla mia Mizzuzina"; ciò porta alla conclusione, senza ombra di dubbio, che la famosa canzone fu dedicata a Diana Rogliani, come da le stessa testimoniato negli anni.
Estate 1931: Totò è in tournée a Firenze, si esibisce nel famoso Teatro Varietà "Le Follie Estive". E' nel foyer di questo teatro che incontra la giovane Diana Bandini Rogliani, che da lì a poco, dopo un'avventurosa fuga d'amore, avrebbe sposato.
Rassegna stampa
L’annullamento del matrimonio dell'artista di varietà Totò
Roma, 1 febbraio.
La nostra Corte d'Appello, con recente sentenza ha reso esecutivo in Italia il giudicalo del Tribunale del Protettorato germanico col quale è stato annullato il matrimonio del noto artista di varietà marchese Antonio De Curtis Gagliardi, in arte Totò, con la signora Diana B. L. Il matrimonio, celebrato in Italia qualche anno fa, su richiesta del marchese De Curtis venne annullato dal Tribunale del Protettorato germanico per vizio di consenso. Il De Curtis richiedeva alla nostra Corte d'Appello la delibazione della sentenza straniera.
La Corte, nella sua sentenza, afferma che alla delibazione non può ostare la circostanza che il tribunale straniero abbia giudicato in materia di un matrimonio concluso in Italia, poiché la Convenzione internazionale esistente attribuisce in modo speciale tale facoltà ai Tribunali del due Stati contraenti. Premessa la inammissibilità dell'esame del merito della questione, la Corte ha aderito alle deduzioni del De Curtis, dichiarando esecutiva ed efficace nel Regno d'Italia la sentenza straniera.
«La Stampa», 2 febbraio 1940
Dolori segreti del popolare comico
Totò cerca maschio
"A che mi serve la corona di Bisanzio?" Il divorzio dell'attore in Ungheria e le sue nuove nozze
Napoli, giugno.
Totò cerca maschio. Con questa frase si è diffusa, causando vivo interesse (poiché Toto è napoletano puro sangue), si è diffusa la notizia che il popolarissimo attore ha deciso di non sposare più, in seconde nozze, la sua già legittima consorte, Diana Rogliani Baldini (da cui divorziò) impalmando invece una bionda artista straniera verso cui da tempo — come avevano notato gli amici del comico — Toto accentuava le sue molte premure. E' questa una storia originale, com'è spesso la vita degli artisti. Come molti mariti, Totò aveva una suocera con cui come qualche volta accade, non sembra fosse sempre nel rapporti più cordiali, fu cosi che — come dicono i suoi intimi — per privarla perfino della possibilità, di dire che «essa era la suocera di Totò» egli pensò a un colpo magistrale, che confidò, esultante alla moglie. Sarebbero andati in Ungheria, un bel viaggetto, una seconda luna di miele. Là poi avrebbero divorziato. Naturalmente, ottenuto il divorzio, avrebbero continuato a vivere insieme felici e contenti.[...]
La notizia delle nuove nozze di Totò ha causato particolare emozione nel quartiere «Stella» e della «Sanità», il rione dove Antonio de Curtis nacque (in via Salita dei Principi), dove si pensa di murare a Totò una lapide, dove tutti ricordano Totò piccolo (figliuolo di Giuseppe de Curtls, un noto agente teatrale, della famiglia che ha dato tanti artisti) e dove di Totò si rievocano tante cose. Alla Sanità v'è un ponte, altissimo, da cui anche oggi, per evitare le lavande gastriche del «Pronto Soccórso» si precipitano a volte gli innamorati. Ebbene vi fu un tempo in cui Totò fu visto passeggiare a lungo su quel ponte, con una rosa. Molti (come accade a ogni lancio dal ponte) si preparavano alle varie giuocate del Lotto. «Si butta, non si butta, lo farà domani». Cosi dicevano. Invece Totò dimenticò quella sua passione ardente, andò a Roma (dove si è ormai stabilito nella sua bella casa ai Parioli) e al teatro Cruciano cominciò la sua carriera, oggi nel pieno. [...]
Crescenzo Guarino, «La Stampa», 29 aprile 1951
Nel ricordo di Totò, 40 anni dopo
Quella che segue è una lettera che Totò scrisse alla moglie Diana, da Brescia, il 13 gennaio 1943. Un documento inedito.
Cara Diana che successi!
Cara Diana,
ho ricevuto la tua lettera con la specifica dei conti, potevi risparmiarti questo lavoro, tanto, tu lo sai bene, che io non la leggo nemmeno. Quello che tu hai speso è ben speso. Tu sai che io ci tengo che a voi non manchi nulla, che viviate bene. Ti segno l'itinerario delle tante piazze che dobbiamo fare, certo è una vitaccia farla d'inverno.
Mercoledì 13 e 14 Teatro Nuovo Verona, venerdì 15 al 17 Teatro Verdi Padova, lunedi 18 al 20 Teatro Malibran Venezia, sabato 23 al 24 Teatro comunale Treviso, lunedì 25 al 26 Teatro Verdi Vicenza, sabato 30 al 7 febbraio Politeama Rossetti Trieste, mercoledì 10 febbraio Gorizia, giovedì 11 Rovigo, venerdì 12 al 14 Teatro Verdi Ferrara, lunedì 22 al 28 Teatro Medica Bologna. Poi sette giorni al Verdi di Firenze. Indi Roma. Gli sbalzi di date che trovi sarebbero giorni che ancora si devono definire con i teatri.
lo in salute sto bene. I successi sono clamorosi ovunque, io miglioro sempre. Mi auguro che mio padre si sia completamente rimesso, mi raccomando di curarsi. La mamma sta bene? Tu come stai? Liliana mia adorata come sta? Vi abbraccio a tutti, miei cari, a Liliana in special modo e anche a te ti bacio forte forte. Se vuoi scrivermi regolati tu. Fai Espresso, però, che arriva prima. Baci.
Totò
«Il Mattino», 14 aprile 2007
Corrispondenza privata tra Antonio De Curtis, Liliana e Diana B. Rogliani, in epoche diverse
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Riferimenti e bibliografie:
- Maria Grazia d'Errico in www.laici.it
- Intervista a Diana Rogliani, testo raccolto da Marilù Simoneschi, «Gente», anno XXXV, n. 10,17 e 24 gennaio 1991
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- Archivio storico quotidiano "La Stampa", Quotidiano "Il Mattino"