La tournée a Barcellona
“Totò ci dava dentro che era una meraviglia”, ricorderà Castellani, “e il pubblico si scatenava appena lui usciva alla ribalta. [...] Una sera due spettatori finirono all’ospedale perché dal gran ridere avevano perso il controllo e si erano dati una capocciata tremenda”. La notte dell’epifania il duo supera anche l’insidiosa “Fin de Fiesta”, una recita a prezzo ridotto per soli lavoratori dello spettacolo, accorsi a vedere i colleghi italiani col fucile puntato. “Confesso che venimmo alla ribalta quasi paralizzati dalla fifa”, prosegue Castellani. “Ma fu un trionfo. Alla fine del primo sketch i colleghi erano in piedi e urlavano, battevano le mani, agitavano fazzoletti come se invece che in teatro fossimo alla corrida”
Totò e i suoi attori, richiestissimi, potrebbero rimanere per tutta la stagione successiva. Anche un impresario messicano si fa sotto, proponendo un contratto di circa quaranta milioni di lire ma la nostalgia di casa ha il sopravvento: Totò, la sua famiglia al seguito nella tournée e la compagnia faranno rientro in Italia.
«Film», anno X, n.4, 25 gennaio 1947
«Totò racconta: a Barcellona non dormono mai», Totò, «Gazzetta Sera», 5 giugno 1947
30 ottobre 1946. Lettera inviata ad Anna Clemente da Diana Bandini Rogliani, durante la tournée a Barcellona.
Riferimenti e bibliografie:
- "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
- Giuseppe Grieco, (intervista a Mario Castellani) - Una soubrette si uccise per Totò
- "I film di Totò, 1946-1967: La maschera tradita" (Alberto Anile) - Le Mani-Microart'S, 1998
- Archivio Famiglia Clemente