Liliana, la figlia prediletta
Liliana Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis di Bisanzio Gagliardi
Figlia naturale di Antonio de Curtis (Totò)
10 maggio 1933
Nasce a Roma alle ore 21 presso l'Hotel Ginevra in Via della Vite, per l'atavica paura degli ospedali da parte di Totò, dall'unione tra Antonio De Curtis e Diana Bandini Rogliani. Viene battezzata col nome di Liliana in ricordo della donna che trovò la morte suicida per amore di Totò, Liliana Castagnola.
1940
Prima esperienza come attrice. E' presente infatti, nel film San Giovanni decollato di Amleto Palermi, dove recita in una scena in un breve dialogo col padre.
1950
1951
Liliana si innamora di Gianni Buffardi, un figliastro del regista Carlo Ludovico Bragalia che al momento di presentarsi al possibile suocero, e alla sua richiesta se sarebbe in grado di mantenere la ragazza, gli risponde serenamente: “Per ora non faccio niente. Quanto al futuro, le confesso che preferirei far lavorare gli altri al posto mio”. Il principe de Curtis allibisce, e nega ogni possibile consenso all’unione. Antonio de Curtis era contrario al matrimonio della figlia Liliana, alla quale firmò comunque il consenso essendo minorenne, anche perché non nutriva verso il Buffardi stima per la sua immatura ed irresponsabile condotta di vita e non sbagliò il giudizio poiché presto si separarono.
Nel tempo Antonio de Curtis conserverà un acceso astio nei riguardi del patrigno di Gianni Buffardi, Carlo Ludovico Bragalia che riteneva in un certo modo responsabile del matrimonio della moglie Diana con l’avvocato Michele Tufaroli, conosciuto in un periodo precedente nella sua casa a Capri.
Liliana convola comunque a nozze con Gianni Buffardi, presso la Basilica di San Francesco ad Assisi, il 24 giugno dello stesso anno. Antonio de Curtis non sarà presente alla cerimonia.
Fotocronaca e video del matrimonio di Liliana de Curtis
5 luglio 1952
Alle ore 21,15 nasce in una clinica romana il primogenito Antonio (Antonello) Salvatore Buffardi.
Il destino, o per lo meno quella parte di destino che è sempre stata legata al nome di ogni uomo, per Antonio Salvatore Buffardi, figlio dell'industriale Gianni Buffardi e della principessa Liliana de Curtis, nato in una clinica romana alle ore 21,15 del 5 luglio 1952, era già segnato fin da una mattina d'estate del 1949. Quella mattina, Gianni Buffardi, allora diciottenne, dopo avere studiato per un'ora l'effetto combinato d'un paio di pantaloni color zabaione e di una camicia color blu-notte, che quello era l'abbigliamento più adatto per andare alla villa caprese del prorpio padrigno Carlo Ludovico Bragaglia, fino alla villa del principe attore Antonio de Curtis, giù alla Marina Piccola, per chiedergli ufficialmente la mano della sua quindicenne figlia Liliana. I due ragazzi amoreggiavano già da due anni, un amore alla Giulietta e Romeo, tutto alla base di serenate e sospiri, secondo una tecnica superatissima, ma efficacissima per Liliana. [...]
1954
Partecipa al film Orient Express, seconda e ultima partecipazione cinematografica. Con la regia del suocero Carlo Ludovico Bragaglia, la trama del film racconta che il favoloso treno Orient Express deve fermarsi in una stazioncina di montagna per un guasto. Una bella contadinella, affascinata, lo visita e conosce un affascinante giornalista, poi, credendo che si tratti d'un ladro ricercato dalla polizia, lo sequestra per sottrarlo alla caccia. Chiarito l'equivoco i due si sposeranno.
1964
Liliana si separa e divorzia dal primo marito Gianni Buffardi. Quattro anni dopo si trasferisce a Johannesburg (Sudafrica) col nuovo compagno e futuro marito Sergio Anticoli.
1979
L'ex marito di Liliana, Gianni Buffardi, muore all’età di 49 anni in seguito alla leptospirosi contratta dopo aver fatto un bagno nel Tevere.
1980-2006
E la figlia racconta...
Liliana De Curtis, figlia del principe Totò, si sente finalmente soddisfatta, ripagata: «Tutti si stanno preparando a celebrare il 25mo anniversario della morte di papà con grande affetto». Il Premio Fabriano, il Premio De Curtis, una piazza a Castellammare, uno special su Raiuno in due puntate a cura di Renzo Arbore, l'annullo delle poste per la ricorrenza, e perfino una medaglia creata dalla Zecca di Stato che sarà presentata il 23 a Ferrara: «Da una parte il volto di Totò, dall’altra la bombetta e la firma. Ma la cosa curiosa è che mio padre si era già fatto da solo una medaglia d’oro, da regalare agli amici».
E, dopo i bellissimi dischi con fascicolo di Vincenzo Mollica, ci sarà presto un nuovo libro (sempre Mondadori), «Totò a prescindere», in cui la figlia, con Matilde Amorosi, ha raccolto episodi e curiosità che riguardano la vita del famoso genitore, con prefazione di Fellini.
«Se "Totò mio padre", ora tradotto anche in Russia, era un libro scritto da una figlia nell’ottica amorosa di famiglia, questo, di tradizione orale, è una carrellata di aneddoti che coinvolge amici e colleghi che hanno raccontato gag e sketch della vita reale».
Seguendo e inseguendo artisti di quelle luci del varietà, l’autrice ha raccolto curiosità di vecchia data protette da un talento inimitabile: «Ho intervistato Croccolo, che mi ha raccontato la straordinaria storia della pernacchia, mentre la Masina rimpiange il film che non è mai riuscita a fare con mio padre. E poi ancora parlano Galeazzo Benti, la "spalla" Dino Valdi, Mario Di Gilio (con lui nell’ultima rivista "A prescindere’'), Bolognini che lo diresse in "Arrangiatevi !" e Giacomo Rondinella».
Felllni, da parte sua, va in flash-back e racconta come, per caso, mancando Rossellini, lo diresse lui, un giorno di tanti anni fa, in una scena di «Dov’è la libertà?».
«Ma l’aneddoto più bello e commovente è quello di Nunzio Gallo. Quando mio padre iniziò a non vederci, ci fu un vecchio attore che si offrì di regalargli il proprio occhio. Gallo accettò di procurare un incontro. Mio padre naturalmente rifiutò e disse al benefattore: "Non parliamone neppure, magari poi ci roviniamo entrambi, mentre io voglio che tu resti col tuo occhio a vedere le persone cui vuoi bene"».
Cosa vuol dire, signora De Curtis, commemorare Totò? «Fare una bella festa, una rimpatriata di amici, qualcosa che non sembri affatto una commemorazione. Perché Totò non è proprio scomparso, è sempre più presente tra noi».
Maurizio Porro, «Corriere della Sera», 14 aprile 1992
Vi racconto mio padre Totò, a prescindere
A Torino Liliana De Curtis e Mario Di Gilio celebrano con uno spettacolo il principe della risata. Un mito in privato attraverso le canzoni, gli sketch, le poesie.
TORINO
«A me Totò non piace. Prima di tulio è bruttissimo. Hai mai osservato lo sua faccia asimmetrica? E' lunga, triste, senza dignità». Qualcuno probabilmente ha già avuto un sobbalzo. Ma come! - deve aver pensato -. Chi può essere cosi blasfemo? Beh, queste cose le ha dotte proprio lui, Antonio De Curtis, principe di Bisanzio. Lui, che deliziava le platee più semplici (la rivalutazione, come si sa, arriverà tardi, con un libro di Goffredo Fofi), doveva stimarsi poco e, anche per questo, s'immalinconiva, s’avviliva. Con lui, una volta tanto, sembrava trovar conferma il mito romantico del clown che, fragoroso fuori, è triste dentro. Ma le cose stanno davvero così?
Pensavamo che «Totò dietro le quinte», lo spettacolo in scena al Fregoli fino a domenica, potesse aiutarci a sciogliere questo minuscolo enigma. La presenza in scena di Liliana De Curtis. figlia dell'attore, e di Mario Di Gilio, antica gloria del varietà napoletano, partner per qualche anno del Principe, promettevano per lo meno un ritratto sincero e antiretorico. Il che, ora che tutti millantano di avere frequentato e amato Totò, non è cosa da buttar via. Ma a teatro, a volte, le bugie sono più redditizie della sincerità, nel senso che lo sincerità non sempre garantisce la buona riuscita di uno spettacolo.
«Totò dietro le quinte» assembla sketch, poesie e canzoni, introduce una zona memorialistica nella quale, fingendo di rispondere a un'intervista, Di Gilio rievoca con voce appena percepibile la figura dell'attore, il suo stare in scena, la sua solitudine, la sua dignità nella miseria. Un gruppo di giovani attori ripropone una minuscola antologìa di sketch, c'è un guappo che disturba un finto spettacolo, uno fragrante sciantosa, un fine dicitore che non riesce a tenere a bada un riottoso spettatore. E c'è Liliana De Curtis che, alla fine del primo e del secondo tempo, recita poesie, compresa la celeberrima «Livella», interpretata nientemeno che a tre voci, in una drammatizzazione epica francamente eccessiva.
C'è di tutto, insomma; ma nonostante la varietà della materia e la rumorosa comicità di alcuni brani, il tutto è dominato da un senso di grande malinconia, anzi da una robusta vena patetica. I lunghi silenzi, le musiche che s’ingolfano sulla scena vuota producono pericolosi rallentamenti. E la riproposta di numeri celebri è inevitabilmente sminuita dal ricordo dell'originale. C’è Totò in questo spettacolo? Forse un santino lontano, da trattare con deferenza. A prescindere, naturalmente.
Osvaldo Guerrieri, «La Stampa», 18 novembre 1992
Contrariamente ai dettami imposti da Totò alla figlia, Liliana decide di debuttare in uno spettacolo teatrale.
Si batte per anni contro le varie amministrazioni che si succedono a Napoli per ottenere uno spazio per l'agognato Museo di Totò, in una battaglia ancora senza esito. Tiene alto il prestigio del nome di suo padre con interventi mirati a riconoscerne l'arte anche a distanza di molti anni, lotta spesso in aule di tribunali, perchè la figura di Totò non sia utilizzata né strumentalizzata nel peggiore dei modi.
2007
Ha interpretato se stessa commentando in voce la trasmissione televisiva Siamo Stati Uniti
6 dicembre 2011
Dopo una lunga malattia muore la figlia Diana; le sue ceneri riposano nel Cimitero di Santa Maria del Pianto, lo stesso dov'è tumulato il nonno.
21 settembre 2013
Partecipa alla Festa di San Gennaro organizzata a Napoli, dove viene ospitata insieme a Mario Trevi, Clementino, Sal Da Vinci e Maria Mazza, ricevendo un premio alla carriera
30 agosto 2015
Partecipa alla manifestazione Premio "Fuori dal Tempo" a Ostuni (Br). Liliana de Curtis è salita sul palco del Chiostro per ricevere il riconoscimento della Città di Ostuni. E' l'ultima apparizione pubblica di Liliana
3 giugno 2022
Muore, assistita dalla figlia Elena, presso la sua casa romana. I funerali si sono svolti a Napoli, presso il rione Sanità.
Così la stampa dell'epoca
Un dispiacere di Totò nonno
Si gira «San Giovanni decollato»: resoconto della «piattata»
Totò e sua figlia
Franca Faldini: nessuna rivalità tra me e la prima moglie di Totò
Totò non è mai diventato ricco perché non dava valore al denaro
Liliana de Curtis è tutta Totò
Liliana de Curtis: la vita ha dato molte coltellate alla schiena di mio padre
Liliana de Curtis: «Però non venne al mio matrimonio»
Liliana de Curtis: «mio padre, Totò, per me tentò il suicidio»
Totò ritorna sul video per regalarci qualche ora di serenità
Liliana: «questa bombetta è il regalo più bello di papà»
Totò: «sarò grande dopo la mia morte»
Totò, il suo volto segreto
Collaborazioni
In teatro ha collaborato con l'autore-attore Antonino Miele, con cui ha recitato negli spettacoli Pardon Monsieur Totò (a fianco anche di Vito Cesaro) e Totò dietro le Quinte (per la regia di Mario Di Gilio). Con lo stesso Miele e con Matilde Amorosi ha scritto il libro Ogni limite ha una pazienza, pubblicato da Rizzoli Editore e dedicato a Totò. È spesso ospite per televisione, in trasmissioni rievocative della figura di suo padre, del quale promuove il ricordo con manifestazioni in diverse località d'Italia.
Opere letterarie
Liliana De Curtis, Matilde Amorosi, Totò a prescindere, Arnoldo Mondadori Editore, 1992, ISBN 8804357487
Totò, Matilde Amorosi, Alessandro Ferraù, Liliana De Curtis, Siamo uomini o caporali? - Diario semiserio di Antonio de Curtis, Newton Compton, 1993, ISBN 8879832786
Liliana De Curtis, Matilde Amorosi, Malafemmena, Mondadori, 2009, ISBN 8804584521
Liliana De Curtis, Antonino Miele, Matilde Amorosi, Ogni limite ha una pazienza, Rizzoli Editore
Salvatore Cianciabella (prefazione di Philip Zimbardo, nota introduttiva di Liliana De Curtis e collaborazione di Piero Bocchiaro). Siamo uomini e caporali. Psicologia della dis-obbedienza. Cammarata (AG), Philip G. Zimbardo Fund, 2012. ISBN 978-88-907081-4-5.
Riferimenti e bibliografie:
- "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
- "Totò mio padre" (Liliana de Curtis e Matilde Amorosi) - Mondadori, Milano 1990
- Periodico "Settimo Giorno", Anno III n.51 del 21 dicembre 1950
- Settimanale "L'Europeo" n. 32, 30 luglio 1952
- C. D’Antoni, «Film», 26 ottobre 1940
- Osvaldo Guerrieri, «La Stampa», 18 novembre 1992
- Maurizio Porro, «Corriere della Sera», 14 aprile 1992
- Foto e video © Archivio famiglia Clemente