Totò caporale per un giorno
Il 22 marzo 1941 presso il Teatro Lirico di Milano, organizzato dal Dopolavoro Provinciale, si tenne uno spettacolo per le Forze Armate dal titolo "Rancio in teatro". La Compagnia Totò era in tournée in tutta Italia e a Milano presentava in quel periodo la rivista "Quando meno te l'aspetti". Parteciparono alla rappresentazione oltre ai suoi componenti Anna Magnani, Mathea, Mary Field, Haffy Feist, Paola Orlowa, Ruggero Ruggeri, anche Sergio Tofano, Vittorio De Sica, Giuditta Rissone, Rosetta Tofano, Isa Pola, Enrico Viarisio, Giuseppe Porelli, Paola Borboni, Olga Vittoria Gentili e la Compagnia dell'accademia diretta da Corrado Pavolini, con l'accompagnamento musicale del Maestro Mario Cordone. L'organizzazione fu affidata a Remigio Paone e Luciano Ramo; quest'ultimo collaborò con Totò, in veste di "caporale di giornata" (citazione testuale dei quotidiani), nella presentazione dei numeri collegati fra loro in modo da formare un unico spettacolo.
Così la stampa dell'epoca
"Rancio in teatro" per le Forze Armate
Lo spettacolo che il Dopolavoro provinciale organizza per il Dopolavoro delle Forze Armate avrà luogo al Lirico il 22 corr., alle ore 15. Allo spettacolo prenderanno parte Tofano, De Sica, Giuditta Rissone, Rosetta Tofano, Isa Pola, Enrico Viarisio, Gluseppe Porelli, Paola Barboni, Olga Vittoria Gentili e la Compagnia dell'Accademia: questo per la prosa; rappresentanti delia rivista saranno Totò, Anna Magnani, la Orlova, ecc.; Ruggero Ruggeri dirà una lirica.
Il titolo dello spettacolo è: «Rancio in teatro» e Totò fungerà da «caporale di giornata». L'organizzazione dello spettacolo è affidata a Remigio Paone e Luciano Ramo, il quale ultimo coadiuverà Totò nella presentazione dei numeri, abilmente collegati tra loro cosi da formare uno spettacolo continuativo ed armonico. Non è improbabile che a questo già lungo elenco di attori altri se ne aggiungano poiché, com’è prevedibile ogni artista presente sulla piazza di Milano vorrà collaborare alla completa riuscita di questo eccezionale spettacolo.
«Il Popolo d'Italia», 6 marzo 1941
L'allestimento di "Rancio in teatro" - spettacolo per i soldati al Lirico
Lo spettacolo che il Dopolavoro provinciale organizza per il Dopolavoro delle Forze armate avrà luogo al Lirico 11 22 corrente, alle ore 15, e sarà «intitolato «Rancio in teatro». Allo spettacolo prenderanno parte Tofano, De Sica, Giuditta Rissone, Rosetta Tofano, Isa Pola, Enrico Viarisio, Giuseppe Porelli, Paola Borboni, Olga Vittoria Gentili e la Compagnia dell’Accademia, nonché gli artisti della rivista Totò, Anna Magnani, La Orlowa, e altri. Un intermezzo di poesia sarà offerto da Ruggero Ruggeri, il quale dirà una lirica.
L'organizzazione dello spettacolo è affidata a Remigio Paone e Luciano Ramo. Quest'ultimo coadiuverà Totò, — che fungerà da « caporale di giornata », — nella presentazione del vari numeri. Non è improbabile che agli attori già elencati altri se ne aggiungano.
"Corriere della Sera", 8 marzo 1941
"Rancio in teatro" con platea di militari
Un rancio che dura quattr’ore, non è un rancio, è un banchetto. Si vede che Luciano Ramo e Remigio Paone, nell'orgrnizzare lo spettacolissimo svoltosi ieri al Lirico a favore del Dopolavoro delle Forze Armate, e gli artisti che spontaneamente hanno offerto la loro bella fatica, si son lasciati prendere la mano, come si dice, dal cuore. E ne è venuto fuori, come dicevamo, un banchetto in cui sono state servite celebrità della lirica e della prosa e del varietà e della danza con una profusione e prodigalità che solo lo scopo per cui esso era destinato può giustificare in auesti tempi di carte annonarie e di giuste e doverose rinuncio. [...] Tutti i nostri artisti più cari, da Lina Pagliughi a Ruggero Ruggeri, da Sergio Tofano a Totò, dal tenore Merli a Paola Borboni a Lella Gaio, e Da Sica, e Viarisio e Isa Pola, e Anna Magnani, e i bravissimi attori della Compagna dell'Accademia, e Giuditta Rissone e Rosetta Tofano, e chiediamo venia per gli altri nomi che non dimentichiamo pur omettendoli, tutti questi nostri cari artisti nulla hanno tralasciato per arricchire lo spettacolo con la loro casi dissimile e pur sempre degna arte d’ognuno, dando prova di un amore d'italiani che onora, come ha sempre onorato, l'arte italiana. [...]
«Il Popolo d'Italia», 23 marzo 1941
Ricordo che verso la fine della stagione di Milano il povero Marcello Marchesi organizzò uno spettacolo per le Forze Armate, penso verso maggio del 1941. Vi parteciparono tutti i comici che si trovavano in città, Nino Taranto, Spadaro, Macario, Fabrizi, i grossi comici d’allora. Uno spettacolo per le forze armate, una sola recita senza manco provare. Dovevano fare il pranzo di campagna, un vecchio sketch, tutti insieme, e Totò disse: «Vabbè, io faccio il cameriere che non parla». E non diceva ’ste cose per ostentare superiorità. Ebbene, guarda, passavano tutti in seconda fila. Solamente come entrava, come camminava... Allora aveva 42 anni ed era nel pieno vigore, per cui quando faceva quelle mosse arrivava veramente con la testa a terra, poi si alzava e diventava alto, basso. Aveva un batterista, Camillo Conti (scrivilo! scrivilo!), bravissimo: prima di scritturare Totò si scritturava Camillo Conti. Perché lui riusciva a sincronizzare la batteria con i movimenti di Totò, sai cosa significa?! Aveva la mania del gioco, era un pazzo, giocava persino in orchestra: negli intervalli, quando si facevano sketch ed altre cose, si metteva a giocare con gli altri.
Gianni Cajafa
Riferimenti e bibliografie:
- "I film di Totò, 1930-1945: l'estro funambolo e l'ameno spettro" (Alberto Anile), Le Mani-Microart'S, 1997
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- l Popolo d'Italia
- Corriere della Sera
- Corriere d'Informazione