Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi

Sono un pasticciere, ho duecento uova bulgare venute da Monza, via mare. Ci faccio la colomba pasquale che è buona, bonissima, è la Sofia Loren delle colombe.

Antonio Cocozza

Inizio riprese: maggio-giugno 1960 - Autorizzazione censura e distribuzione: 26 luglio 1960 - Incasso lire 470.800.000 - Spettatori 2.747.914


Titolo originale Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi
Paese Italia - Anno 1960 - Durata 92 min - Colore B/N - Audio sonoro - Genere commedia - Regia Mario Mattoli - Soggetto Castellano e Pipolo - Sceneggiatura Castellano e Pipolo - Produttore Isidoro Broggi, Renato Libassi - Fotografia Alvaro Mancori - Montaggio Gisa Radicchi Levi - Musiche Gianni Ferrio


Totò: cav. Antonio Cocozza - Aldo Fabrizi: rag. Giuseppe D'Amore - Christine Kaufmann: Gabriella - Geronimo Meynier: Carlo D'Amore - Franca Marzi: Matilde - Rina Morelli: Teresa - Serena Verdirosi: la figlia del rag. D'Amore - Ester Carloni: zia Carlotta - Liana Del Balzo: zia Adelaide - Carlo Pisacane: il nonno - Luigi Pavese: il commendatore La Sarda - Oreste Lionello: il compagno di scuola di Gabriella - Angela Luce: Angela, la commessa - Antonio Acqua: il divoratore di cannoli - Ughetto Bertucci: il tipografo - Mimmo Poli: il cliente della pasticceria davanti alla tv - Nando Angelini: il commesso della pasticceria - Sandro Moretti: un amico di Carlo - Elena Fabrizi: la padrona della trattoria - Nino Milano: il tassista - Nino Manfredi: (non accreditato) la voce narrante - Salvo Libassi: proprietario tipografia Rigolini - Renato Mambor: Ermanno Tazzoli detto "il diavolo della domenica" ovvero lo sterminatore delle serve - Annamaria Gambineri: la presentatrice TV - Riccardo Paladini: intervistatore della TV - Dino Valdi: tassista delle 950 lire


Toto_Fabrizi_e_i_giovani_d-oggiSoggetto
Carlo, studente ad un passo dal diploma da geometra, e Gabriella, studentessa in una scuola per traduttori, si innamorano e decidono di sposarsi: arriva dunque il momento di comunicare la notizia alle rispettive famiglie.

Il padre di Gabriella, il Cavalier Antonio Cocozza, titolare di una pasticceria, sembra accogliere la notizia con disappunto, ma in realtà teme solo di doversi scontrare con la moglie Matilde, così, capito che la figlia è davvero innamorata, con uno stratagemma riesce a estorcere alla severa consorte il consenso di nozze. A casa di Carlo, invece, la situazione si presenta diversa. Il padre, il ragionier Giuseppe D'Amore, si mostra subito decisamente contrario alla questione, principalmente per motivi economici: il suo lavoro al Ministero non gli consente delle entrate tali da poter sostenere le spese di un matrimonio. Il ragazzo, molto devoto al padre, rinuncia allora alle nozze, comunicando la notizia a Gabriella e mandando su tutte le furie anche la famiglia di lei.

A smuovere il ragionier D'Amore ci penserà però la moglie Teresa che, mostrando al marito una vecchia lettera che lui le aveva dedicato perché suo padre, a suo tempo, non intendeva dare il consenso al loro matrimonio, lo convince a lasciar sposare i due innamorati. Carlo, avuto il consenso del padre, finalmente incontra il cavalier Cocozza, che accetta la richiesta del giovane per organizzare il matrimonio entro i successivi tre mesi.

Per il pranzo di fidanzamento viene scelta una trattoria, in cui Cocozza e D'Amore fanno reciproca conoscenza. Dopo diverse incomprensioni su chi debba pagare le varie spese del matrimonio, i due genitori rompono le trattative, gettando nello sconforto i promessi sposi.

Per sanare il conflitto tra i rispettivi padri, Carlo e Gabriella organizzano allora una finta fuga d'amore. Messi alle strette da una telefonata dei figli, i due padri danno il consenso alle nozze e Cocozza riesce, ricorrendo ad uno stratagemma, a trovare il modo di obbligare D'Amore a sobbarcarsi le spese per l'appartamento dei ragazzi.

Per non venire meno all'impegno preso, visto che le sue entrate non gli permettono di meglio, D'Amore entra in una cooperativa edilizia del suo ministero, ottenendo un appartamento più vicino all'aeroporto di Ciampino che a Roma, cosa che crea ulteriori frizioni tra i due padri.

Per ricucire l'ennesimo strappo tra i due, le due famiglie fanno credere a entrambi che l'altro voglia scusarsi, combinando un incontro tra i due alla pasticceria di Cocozza. Ma anche in questo caso l' incontro finisce in lite.

Si arriva quindi al giorno delle nozze: Cocozza e D'Amore si accorgono di aver ricevuto dal sarto ognuno il vestito dell'altro e sono costretti ad un surreale scambio di vestiti in taxi fuori dalla chiesa, che li porta all'ennesima litigata: sempre più decisi a interrompere le nozze, i due arrivano quando ormai è troppo tardi: i figli si son già sposati.

Critica & curiosità

Viene prodotto dalla DDL per la regia di Mattoli ed è una variante dei Tartassati, in cui stavolta Totò e Fabrizi duellano su chi dovrà spendere di meno per le nozze dei figli. Fu girato all'insegna del divertimento, pare infatti che i due comici a stento riuscivano a trattenere le risa prima di ogni ciak. Eccezionale i duetti fra i due attori, tra tante ricordiamo la battuta: "Suo figlio si piglia una Cocozza...e un domani va con una Cocozza sotto il braccio". Nel film fa una brevissima apparizione anche Oreste Lionello.


L'esile, e anche un po' risaputa, trama è solo un pretesto per i duetti eccezionali e indimenticabili di Totò e Fabrizi, per l'unica volta, dei sette film comuni, insieme nel titolo. Sostiene Masolino d'Amico che «la scena nel laboratorio della pasticceria di Totò (davanti al cavalier Fabrizi che rifiuta con sussiego una pizzetta l'espansivo Totò insiste fino al punto di cercare di infilargliela in tasca) potrebbe entrare a far parte di una antologia della recitazione a braccio». Elena Fabrizi, sorella di Aldo e più nota come "sora Lella" appare nella piccola parte della proprietaria del ristorante, suo vero mestiere nella vita.


Così la stampa dell'epoca

I giovani d'oggi non c'entrano [...] la prima parte del titolo è, invece, veritiera : è un festival Totò - Fabrizi, sono le loro liti e i loro duetti che alimentano la comicità dalla grana grossa del film. [..] Totò è un grande e Fabrizi non gli è da meno.

Morando Morandini, 1960


Totò interpreta Antonio Cocozza. Il film è la storia di Romeo e Giulietta, rivisitata in chiave farsesca: due giovani innamorati non riescono a coronare il loro sogno d'amore a causa delle liti tra le rispettive famiglie. I consuoceri terribili sono Totò e Aldo Fabrizi, impegnati a farsi dispetti e a insultarsi: uno è il pasticciere Cocozza, l'altro il ragionier D'Amore, un burocrate inguaribilmente avaro. Gli screzi nascono da due mentalità agli antipodi, in un contrasto sottolineato da una serie di battute, per arrivare, s'intende, al previsto matrimonio. Il film è la storia di Romeo e Giulietta, rivisitata in chiave farsesca: due giovani innamorati non riescono a coronare il loro sogno d'amore a causa delle liti tra le rispettive famiglie. [...]

Matilde Amorosi


1960 08 06 La Stampa Letto a tre piazze Bordighera intro

Totò, di scena nel Letto a tre piazze, è anche il protagonista dell'ultima pellicola, in cartellone.

Bordighera, sabato sera.

Gli spettatori dell'Arena degli Ulivi, dove si svolge da lunedi scorso il Festival comico umoristico che domani sera si conclude, sono in genere dei sedentari. E' difficile che, finito il film, se ne vadano, anche se non sia ancora mezzanotte, a fare le ore piccole a Sanremo o alla Marina di Capo Pino, dove le strtpteases una volta occorreva andare a cercare nel night club di Nizza, ora si spogliano ogni sera anche al di qua del confine. Dopo la proiezione, e le rituali due chiacchiere al caffè, qui si va a dormire, buoni buoni ed economicamente.

Un piccolo esodo, di giornalisti soprattutto, al di là di Ponte San Luigi lo si è avuto, ma non di sera, bensì di pomeriggio è determinato, diciamolo, pure, da motivi professionali. Saputo che a Nizza, in un «cinema d'essai», si proiettava Il film di Roger Vadim, Les ilaisons dangeréuses, per il quale il ministro Malraux non ha concesso il vise d'éxportation, e che quindi non vedremo mai in Italia anche se la nostra censura non lo bocciasse, svariati recensori sono andati, fuori servizio, a rendersi conto dell'esatto valore artistico della discussa pellicola. E, come già a Cannes, ne riportarono una impressione positiva, se pur qualcuno abbia osservato che per una scena, quella della fine, quando Jeanne Moreau è scottata abbondantemente mentre brucia cospargendole di alcool le lettere compromettenti, l'effetto era cosi da ridere che meritava tagliarla dal resto dell'eccellente film e mandarla a Bordighera dove avrebbe divertito forse più, di taluni film comici in cartellone.

Con questa malignità non si intende significare che all'Arena degli Ulivi si rida verde. D'altra parte da certi filmetti, e da taluni registi, non si deve pretendere di più di quel che han dato: Il letto a tre piazze, per esempio, diretto da Steno, è già tanto, secondo noi, che abbia contenuto in limiti di sufficiente onestà mimica e visiva una vicenda dove Totò fa il disperso in Russia che resuscita, e rientra in patria dopo dieci anni di silenzio e trova la moglie (Nadia Gray) sposata ad un altro (Peppino De Filippo), talché la donna si barcamena poi per un bel po' con due mariti, sino a che un incidente li fa fuori entrambi e lei né sposa tranquillamente un terzo (Aroldo Tieri). Si può dire che è deprecabile che attori come i nominati si sprechino in insulsaggini del genere, e basta: l'eventuale discorso criticomoralistico sarà, semmai, da riserbarsi per quando la farsetta, fra non molto, entrerà nel giro normale delle programmazioni.

[...] Stasera e domani i film, entrambi italiani, saranno rispettivamente A noi piace freddo e Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, a proposito dei quali è annunciato l'arrivo dei principali interpreti: Tognazzi, Vianello, Yvonne Furneaux, per il primo, e per l'altro la principale attrice, la tedesehina Christine Kaufmann. Poiché sono già qui Peppino De Filippo, Jàcqueline Plessis, Leonora Ruffo, Lidia Martora, non si può dire che gli attori siano stati del tutto sordi all'invito degli organizzatori.

Achille Valdata, «Stampa Sera», 6-7 agosto 1960


1960 08 14 Noi donne Toto Fabrizi e i giovani d oggi intro

Questa è la divertente e imprevedibile storia di due giovani fidanzati il cui amore è continuamente contrastato dai litigi dei futuri suoceri. Totò e Fabrizi di nuovo insieme, dopo il successo di "Guardie e ladri". Aldo Fabrizi e Totò, nei panni dei suoceri litigiosi, creano due nuovi e divertentissimi personaggi.

1960 08 14 Noi donne Toto Fabrizi e i giovani d oggi f1Aldo Fabrizi e Totò, nei panni dei suoceri litigiosi, creano due nuovi e divertentissimi personaggi.

1960 08 14 Noi donne Toto Fabrizi e i giovani d oggi f2Lo scambio di due « tight » è il motivo di un ennesimo bisticcio fra Totò e Fabrizi. Tutto il film è pervaso da una irresistibile vena di umorismo.

Carlo (Geronimo Meynier) e Gabriella (Christine Kaufmann) sono due giovani ragazzi innamorati. Lui è appena diplomato geometra e lei studia alla scuola per intepreti. Si vorrebbero sposare ma il loro bel sogno d’amore è continuamente contrastato e stenta a realizzarsi a causa dei « capricci » dei loro genitori.

Infatti Antonio Cocozza (Totò), padre di Gabriella, premiato pasticcere, e Giuseppe D’Amore (Aldo Fabrizi) padre di Carlo, ragioniere, austero impiegato statale, due bravissime persone, quando si trovano insieme per accordarsi sulle modalità del matrimonio non fanno che bisticciare. Pare che uno spirito maligno si interponga fra di loro e li induca ad accapigliarsi, ad ingiuriarsi come due nemici per la pelle.

I motivi dei loro litigi sono banalissimi, ma gravi sono le loro conseguenze: ogni volta, dopo una feroce litigata si lasciano con l’intenzione di non rivedersi mai più e con la ferma convinzione che « questo matrimonio non si ha da fare nè oggi nè mai! ».

E il loro orgoglio non tiene conto di Gabriella e Carlo, i due ragazzi innamorati che vedono, dopo ogni bisticcio dei loro genitori, allontanarsi il momento in cui vedranno realizzarsi il loro sogno d'amore.

Inutilmente le madri dei due ragazzi, Teresa e Matilde (impersonate da Rina Morelli e Franca Marzi) tentano di gettare acqua sul fuoco, di condurre i mariti alla ragione. Questi fanno pace, si chiedono scusa, ma inevitabilmente, al primo banale pretesto, riprendono a bisticciare. Finché un giorno accade la grande, definitiva (così almeno sembra) rottura. Siamo sotto Pasqua e il padre di Carlo riesce ad ottenere dal Ministero presso il quale è impiegato che venga affidata al padre di Gabriella una grossa fornitura di colombe pasquali destinate ai dipendenti del Ministero.

E’ un affare che frutterà ad Antonio Cocozza una grossa somma. Ma dopo Pasqua sia il ragionier D’Amore che il pasticcere vengono convocati d’urgenza dal capo di gabinetto del Ministero: tutti gli impiegati che hanno mangiato la colomba sono stati colpiti da sintomi di avvelenamento. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso: i due uomini rompono definitivamente e in modo clamoroso le trattative per il matrimonio, sicuri che di questa unione non se ne parlerà mai più. Gabriella e Carlo non sanno cosa fare per ricondurre alla ragione i due genitori. D’accordo con le loro madri, fingono una fuga da casa, inventano una maternità inesistente e si atteggiano a giovani « bruciati » finché una sera sia il padre di Gabriella che quello di Carlo, vedranno apparire sui rispettivi televisori i propri figli, nel corso di una inchiesta sui giovani d’oggi. Ad un giornalista che li interroga i due ragazzi fanno una terribile confessione: « E’ per colpa dei nostri genitori se siamo nei guai — dice Gabriella — io aspetto un bimbo e non mi resta che fare la ragazza-squillo, e Carlo si arruolerà nella Legione Straniera ».

1960 08 14 Noi donne Toto Fabrizi e i giovani d oggi f3Christine Kaufmann, tedesca, è certamente una delle più promettenti fra le attrici giovanissime. Ha già preso parte in Italia ad altri tre film.

1960 08 14 Noi donne Toto Fabrizi e i giovani d oggi f4Accanto a Totò e Fabrizi nei ruoli delle rispettive mogli, le attrici Franca Marzi e Rina Morelli.

Le dichiarazioni-trucco esplodono in casa dei due litiganti come una bomba. E’ inutile dire che il consenso per le nozze arriva immediatamente e incondizionato.

Il giorno del matrimonio Gabriella, radiosa nel suo abito bianco, vorrebbe confessare al padre che la faccenda del bambino non è vera. Ma la madre glielo impedisce: « Non si sa mai, potrebbero litigare anche all’ultimo momento e mandare tutto a monte... ». Così avviene infatti: per un errore del sarto, che ha scambiato i due « tight », scoppia una lite violentissima fra i due suoceri che decidono ancora una volta che il matrimonio, nonostante tutto, non si deve fare.

Ma Carlo e Gabriella hanno approfittato della confusione per andare soli a pronunciare il loro « sì ». Antonio e Giuseppe sono diventati loro malgrado due « suoceri » e la cosa lì per lì li commuove, ma ecco che mentre i due giovani felici partono per la luna di miele lo spirito maligno si fa vivo e provoca un ultimo feroce bisticcio: « Ricorrerò alla Sacra Rota »: « Andremo al Messico per il divorzio... » gridano i due uomini. Ma Carlo e Gabriella volano verso la felicità, sicuri che nessuno potrà più dividerli.

«Noi Donne», anno XV, n.33, 14 agosto 1960


1960 08 19 La Stampa Toto Fabrizi e i giovani intro

Nessun intento moralistico, come potrebbe far pensare il titolo, in Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, ma un pretesto per strappare qualche risata contrapponendo i due comici in una serie di liti e di ripicche. Il figlio di Fabrizi (un impacciato Geronimo Meynier) è fidanzato con la figlia di Totò (Christine Kaufmann, una tedeschina soltanto graziosa), ma il matrimonio rischia continuamente di andare all'aria per l'irreducibile incompatibilità dì carattere che divide i due padri; finché uno strattagemma dei due giovani, complici le rispettive madri (Franca Marzi e Rina Morelli), non affretta lo sospirate nozze.

Gli sceneggiatori Castellano e Pipolo e il regista Mattoli non si sono affatto preoccupati di rinfrescare un poco il soggetto alquanto frusto, se non con qualche facile riferimento di attualità: situazioni e battute sono di una comicità piuttosto grossa e quasi sempre prevedibile. Tuttavia, forse più per abitudine che per intima convinzione, l'ilarità scaturisce abbastanza puntualmente quando baruffano i due interpreti; e il più centrato è questa volta Fabrizi anche perché ha avuto in sorte un personaggio meno marionettistico di quello toccato a Totò.

vice, «La Stampa», 19 agosto 1960


E' una continua, e talvolta amena baruffa fra Totò e Fabrizi che ogni qualvolta debbono accordarsi sul matrimonio dei loro figlioli (Geronimo Meynier e Christine Kaufmann) trovano sempre un pretesto per farseschi litigi. E le nozze sarebbero rimandate alle calende greche se i due fidanzati, con la complicità delle madri (Franca Marzi e Rina Morelli), non ricorressero all'antico espediente di far credere che aspettano un bambino. Comicità di grana un po' grossa e situazioni risapute, tranne quelle che attingono alla più recente attualità, le quali tuttavia, come l'accenno all'inchiesta televisiva sul giovani, avrebbero potuto essere sfruttate meno frettolosamente.

a. b., «Stampa Sera», 19-20 agosto 1960


1960 08 20 Avanti Toto Peppino e i giovani intro

Nessuno ha mai preteso che Mario Mattoli facesse un bel film, neppure Mario Mattoli. Perciò non siamo affatto meravigliati di vedere il solito Totò e il solito Fabrizi invischiati in una scombinata storiella dove le battute sono per metà incomprensibili dato che tutti in scena fanno a gara a chi grida di più forte. Se questo film, come dice la pubblicità, apre la nuova stagione cinematografica, l'apertura non poteva avvenire sotto più sconsolanti auspici. Per fortuna non è vero: la prossima stagione, almeno per ciò che riguarda la produzione nazionale, fa ben sperare per una dozzina, forse più, di pellicole nate con seri intendimenti artistici.

Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi è soltanto il solito film comico a base di freddurine, giochi di parole e maldestri tentativi di mettere in caricatura qualcosa. Qui, in particolare, si vorrebbe rifare il verso al problema della gioventù «bruciata» affermando che, se qualcosa di bruciato c'è, è la capacità dei genitori di comportarsi da persone adulte di fronte ai figli. La qualcosa in fondo (molto in fondo), non è sbagliata, ma il film è lungi dal renderla convincente e, soprattutto, divertente.

Totò, Fabrizi e gli altri, ma loro due in special modo, hanno la responsabilità di giustificare le pretese umoristiche-pagliaccesche della vicenda, ma sono i primi a imitare il cattivo esempio dei genitori di cui sopra: non hanno il minimo senso di responsabilità.

«Avanti!», 20 agosto 1960


«[...] La trama è il pretesto per consentire lo scontro verbale, spesso arguto, tra i due grandi attori. Si ride alla loro mimica e per il dialogo, sempre vivo e divertente, Totò e Fabrizi sono impegnati a fondo e dispensano a piene manì la loro carica comica [...]»

«Corriere Lombardo», 20 agosto 1960


Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, di Mario Mattoli, narra la favoletta stantia: lei e lui, giovanissimi, ancora studenti, fremono d’impazienza, vogliono sposarsi. Il papà di lei, Totò, pasticciere, e il papà di lui, Fabrizi, ragioniere, temperamenti sanguigni e collerici, si oppongono finché possono, e anche quando non potrebbero. Il film racconta, più che un amore, un alterco, prolungato dall’inizio alla fine, fra i due padri stizzosi. Un dissidio originato da una fornitura di dolci intossicati alimenta la controversia, che talvolta suggerisce scenette improvvisate fra i due comici, nello stile degli spettacoli da rivista, e non prive di spunti divertenti di attualità.

Franca Marzi e Rina Morelli sono le due madri, quella vistosa e questa opaca, secondo figura e carattere. Ma l’intero film, negato all’estro e al gusto, appoggia sulle risorse dei due bravi protagonisti; scompaiono nello squallore i visi dei due giovani innamorati. Christine Kauffmann e Geronimo Meynler, interpreti senza risalto. I «giovani d’oggi»,-stando alle loro prove, sono inesistenti.

lan. (Arturo Lanocita), «Corriere della Sera», 20 agosto 1960


1960 08 21 Corriere Info Toto Fabrizi e i giovani d oggi intro

I giovani d'oggi c’entrano poco, e più che altro si tratta decloro genitori. E non dei genitori d’oggi, ma di due padri che per essere Impersonati da Totò e da Fabrizi sono evidentemente fuori da ogni tempo. L’uno é pasticciere e l’altro ragioniere, i loro due figlioli si vogliono sposare e tanto basta per alimentare un dissidio — le cui risorse potete facilmente immaginare — che dura per novanta minuti. Non si esclude neppure qualche risata, ma in complesso il film, diretto da Mario Mattoli, è scorretto e convenzionale. Oltre ai due comici appaiono Rina Morelli e Franca Marzi nelle parti di madri, e Cristine Kauffman con Geronimo Meynier come figli.

Vice, «Corriere dell'Informazione», 21 agosto 1960



I documenti


Alcune scene indimenticabili del film

L'esame del futuro genero

Il giovane Carlo si presenta per la prima volta al futuro suocero.
Totò ha due compiti: valutare il giovanotto e, su ordine della moglie, obbligarlo a un fidanzamento lungo (1-2 anni...).
Subito e in maniera chiara gli dice che gli deve fare alcune domande per conoscerlo.
Diversi i quesiti, i primi tre per "dovere" ( "Si interessa di politica? "; "E' iscritto a qualche partito? "; "Milita? "), gli ultimi due, invece, molto più importanti :"Ha visto La Dolce vita?"; "Le è piaciuta?".
Le risposte sono positive e l'esame è superato!

Poi discute sul fidanzamento: il famoso fidanzamento "lungo " (1-2 anni) chiesto dalla moglie salta: la trattativa si chiude per ben due mesi!


L'incontro tra le due famiglie

L'incontro tra le due famiglie avviene in una trattoria di campagna; il regista Mattoli lo presenta come uno duello tipo Far-West.
La conflittualità tra le due famiglie o, meglio, tra i due consuoceri è tutta basata sugli aspetti economici; il ricco Totò arriva in autobus per non mettere in difficoltà Fabrizi; questi invece arriva in auto, presa a noleggio, per non sentirsi inferiore al rivale. Poi si scatena il primo litigio sulle spese matrimoniali e su chi se ne debba fare carico.
Di grande comicità è l'atteggiamento del rag.D'Amore; temendo che, come da prassi, debba essere lui a pagare il conto, ordina per la propria famiglia quattro economici brodini . Quando poi, per un equivoco, capisce che la prassi preveda che sia il padre della sposa a dover pagare il pranzo, cambia la "comanda " in "quattro fettucine, burro, sugo, formaggio e rigaglie di pollo; una doppia! ". Purtroppo per lui l'equivoco si chiarirà e dovrà pagare il pranzo.


Lo scambio di abiti

Il sarto invia l'abito di Totò confezionato per le nozze a Fabrizi e viceversa.
Questo errore provoca alcune scene di irresistibile comicità, come quella che avviene all'interno di un taxi dove i due due provano a scambiarsi gli abiti.
Da notare una battuta di Totò, classificabile tra quelle "demenziali " del nostro: nell'osservare l'immensa vastità del pantalone (del consuocero) che ha indossato, commenta: "Non ho avuto un pancione così, neanche in tempo di guerra! ".


Il tormentone di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi

Totò, sin dal primo incontro con il consuocero, è convinto di averlo già conosciuto. Nello svolgersi della storia crede più volte di ricordarsi come e dove abbia conosciuto Fabrizi. Nessuna delle ipotesi è particolarmente lusinghiera per il ragionier D'Amore!
Si inizia dopo solo pochi minuti di conoscenza: "Lei non vendeva le sigarette all'angolo di via San Silvestro, con la sua cassettina? ".
Si prosegue a casa D'Amore: "Lei non è quello che per conto della Sacra Famiglia andava in giro con il sacco a raccogliere rifiuti? ".
Mentre danno un'occhiata alla futura casa dei ragazzi:
"Lei, per caso, non suonava il trombone nella banda municipale di Tivoli? ".
E subito dopo: "Per caso era l'accalappiacani di Frascati? ".
Successivamente:
"Lei per caso faceva il barbiere a Centocelle? ".
Alla fine, nel taxi dove si stanno scambiando gli abiti, riesce a ricordarsi finalmente chi sia il realmente il Rag.D'Amore: un fascistone che gli aveva buttato per aria il cappello durante una sfilata, da cui il soprannome di "Lo schiaffeggiatore di Via dell'Impero ".


Su quale ruota?

La scena finale di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi è scoppiettante come tutto il film. Come prima accennato, Totò e Fabrizi litigano per l'ennesima volta nel taxi dove si stanno scambiando gli abiti; la causa scatenante l'ultimo litigio è dovuta al fatto che Totò riconosce in Fabrizi un vecchio fascista manesco e arrogante.
Decidono, pertanto, per l'ennesima volta che il matrimonio non deve aver luogo; fortunatamente arrivano tardi per riuscire nel loro intento, i ragazzi sono ormai già sposati:

Cocozza: "Questo matrimonio non s'ha da fare! ";
D'Amore: " Non si devono sposare. ";
La signora D'Amore: "Ma sono già sposati! ";
Cocozza: "Io chiedo l'annullamento! ";
D'Amore: "No, lo chiedo io! ";
Cocozza: "L'ho detto prima io. ";
D'Amore: "Ma io lo chiedo attraverso la Sacra Rota! ";
Cocozza: "Quale ruota? ";
D'Amore: "Quella di Roma. ";
Cocozza: "E io su tutte le ruote! ".


La Colomba Cocozza

Totò interpreta il protagonista, il famoso "Cocozza Cavalier Antonio della premiata pasticceria omonima". Il prodotto di punta della rinomata pasticceria è la famosa Colomba Cocozza! Il cavalier Antonio fa di tutto perchè il suo gioiello abbia successo; arriva addirittura a chiedere scusa all'odiato futuro suocero rag.Giuseppe D'Amore (Aldo Fabrizi) pur di ottenere da lui una raccomandazione presso il ministero per la fornitura di ben tremila colombe Cocozza da dare a ciascun dipendente in occasione della Pasqua!
Aldo Fabrizi prima nega i suoi servigi, poi, convinto dalla moglie, acconsente e raccomanda presso il suo capo-gabinetto (Luigi Pavese) la fornitura della famosa Colomba Cocozza.
Qual è il risultato della fornitura?Un ministero vuoto, perchè tutti gli impiegati che hanno assaggiato la famosa Colomba Cocozza, si sono poi sentiti male e stanno a letto a casa!


00 Toto Fabrizi 00045
quicampania.it


Se il regista, visti gli inutili tentativi di sottrarci a queste crisi di fanciullesca irresponsabile ilarità proponeva di girare due primi piani in controcampo per utilizzare i pezzi buoni, noi ci impegnavamo solennemente di farla per l’ultima volta senza interruzione, come si addice a due professionisti seri e consapevoli del costo della pellicola. [...] Prima di girare cercavamo di rattristarci nominando la nostra età, le nostre tasse e, se in quei giorni era avvenuta la dolorosa scomparsa di un nostro amico, mancato all’affetto dei suoi cari, ricorrevamo anche a questo luttuoso freno. Ma dopo un’espressione di concentrato cordoglio, purtroppo sbottavamo vergognosamente a ridere prima del ciak.

Aldo Fabrizi


Cosa ne pensa il pubblico...


logodavi

I commenti degli utenti, dal sito www.davinotti.com

  • Divertente commedia con due grandi, che riescono a fondere le rispettive comicità in maniera armoniosa. Peccato per la debolezza del finale (la trovata televisiva) e la banalità dello scambio d’abito. Resta però una piacevole freschezza che induce al perpetuo sorriso. Se i due giovani non brillano, ci sono però presenze notevoli nel cast secondario. C’è pure Oreste Lionello nei panni di un giovane studente. ** ½

  • Come spesso accade per i film con Totò, la parte comica è assolutamente preponderante per qualità rispetto alle storielle d'amore che la contornano. Qui almeno la love story è funzionale alla storia. La divertente commedia diretta da uno dei registi preferiti dal grande attore napoletano (Mattoli) è una delle fortunate collaborazioni con Fabrizi. I due attori stradominano la scena e danno luogo a memorabili sketch dove più spesso è l'attore romano a fare generosamente da spalla al collega. Divertente e caustico.

  • Solita esilarante parodia con sfondo "sociale" lieve ma ben inserito nel contesto comico, elegantemente dominato dalla più nobile ed efficace coppia di attori comici che il cinema italiano possa ricordare (Aldo Fabrizi e Totò). La sceneggiatura, popolare e di facile approccio per il pubblico, mantiene fedeltà ai canoni di commedia apprezzata dagli spettatori (e, all'epoca, invisa alla critica). Così, dietro un canovaccio banale, ma sempre attuale, garantisce la canonica ora e mezza di sano e pregevole intrattenimento.

  • Si vogliono sposare, ma i rispettivi padri non apprezzano la decisione. Superfluo dire che, essendo i padri Totò e Aldo Fabrizi, il film è una battaglia a battibecchi e dispetti, ovvero una esilarante gara di bravura fra i due comici. Il meccanismo richiama I tartassati, ed è proprio nel ritrovare sostanzialmente le stesse situazioni che ci si diverte di più.

  • Con una simile coppia comica in azione, persino l'invasiva presenza dei due fidanzatini semi deficienti non riesce a rovinare la pellicola. Certo, ogni volta che compaiono, rubando prezioso spazio ai due giganti della comicità, vien voglia di procedere a doppia velocità, ma per fortuna, Totò e Fabrizi giungono quasi sempre in tempo, prima che il sottoscritto inizi a sbuffare. I loro duetti sono notevoli, nella casa che dovrebbe ospitare gli sposi, nella cucina della pasticceria, dove attendono l'uno le scuse dell'altro contrattando sulle spese del matrimonio e il risultato è piacevole.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Totò, alla moglie: "Quello si è permesso di dire di no e sua moglie gli ha dato retta? Certi uomini nascono con la camicia"; La colomba Cocozza fatta con le uova bulgare.

  • Spassosa commedia che vede contrapposti due futuri consuoceri, uno ricco proprietario di una pasticceria, l'altro modesto impiegato ministeriale. I due giovinetti innamorati per fortuna restano in secondo piano rispetto ai genitori, ben decisi a non imparentarsi fra loro. Totò-Cocozza è un torrente in piena che travolge il povero Fabrizi-rag.D'Amore: tante le scene da ricordare, dal primo incontro fra le due famiglie (risolto in chiave western) fino allo spogliarello incrociato nel taxì.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Scena curativa (se ridere fa bene alla salute): la visita alla casa in costruzione.

  • Il duo del titolo sorregge una commedia (per merito loro) alquanto divertente, col godibile leitmotiv delle conversazioni tra i due padri di famiglia che si trasformano lentamente in fragorose litigate. La sceneggiatura lascia i due mattatori a briglia sciolta facendo sentire, di tanto in tanto, la mancanza di una scrittura più robusta, in grado di valorizzare ancor di più il loro talento, anche perché la buona idea iniziale del soggetto si sarebbe prestata ampiamente a sviluppi più strutturati.

  • Grande farsa scatenata dove i futuri consuoceri annodano e sciolgono il futuro matrimonio dei loro rampolli; per fortuna ci sono le mamme... Film molto divertente dove indubbiamente si impone il Principe sull'indolente Fabrizi, che qui si limita a fare da sparring partner. Memorabili alcuni sketch come la visita alla futura casa.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Fabrizi: "sua figlia è una NINFETTA!" Totò: "Mia figlia non INFETTA nessuno!".

  • Per chi tifare: per Totò, o Fabrizi, in questo divertente "dramma" familiare che sembra una sorta di "Promessi sposi" del ventesimo secolo? È arduo dirlo, perché ambedue i comici sono bravissimi e fanno a gara per contendersi il pubblico. I due, nella vita, erano amici, ma anche rivali (Fabrizi accettava le cine-sfide di Totò e lo combatteva come Gino Cervi rispondeva alle provocazioni di Fernandel nei film di "Don Camillo"). Nino Manfredi fa il narratore; ma se lo poteva risparmiare, perché il film lo fanno i due grandi mattorori.

  • Uno dei migliori film di Totò, che in coppia con Fabrizi raggiunge alte vette. La storiella romantica che fa da pretesto al tutto è misera e poco coinvolgente, ma ogni volta che si assiste alle scaramucce fra i due grandi artisti è difficile trattenere le risa. Sono loro a fare il film e non è poca cosa; anzi, bastassero anche adesso due attori a fare una pellicola... Notevole.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: I vari litigi fra i due: al ristorante, nel laboratorio della pasticceria, nel taxi...

  • Diciamoci la verità, quando di mezzo ci son due maturi colossi come il Principe e Aldo, quanto spazio volete che resti ai giovani d’allora (e d'oggi)? Mattoli dirige con consumata perizia da maitre il banchetto di nozze servito dai nostri mattatori, in un dei loro più riusciti duetti. L’alchimia tra il parvenù Cav. Cocozza, pasticciere dal 1902 e il burocrate Rag. D’amore è semplicemente esplosiva e si resta ammirati (tra malinconia e scompisciamento) nel vederli rincorrersi, darsi su la voce, scambiarsi d’abito. Il resto è posticcio.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Il primo incontro-duello tra le due famiglie; la visita alla casa “in fieri”; l’indigestione delle colombe.

  • L'aver riproposto la stessa sottotrama dei Tartassati a distanza di nemmeno un anno in un film manco a dirlo nuovamente con Totò e Fabrizi, è segno evidente di una certa mancanza di idee e di una produzione che punta unicamente a bissare il successo del precedente. Senza contare che anche qui Totò fa il commerciante e Fabrizi è un "uomo dello Stato". Per carità, i due "contendenti" sono comunque dei Mostri Sacri della commedia e Mattoli regista di grande esperienza. Ma francamente, tolta qualche scena, il film annoia non poco.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Lo scambio dei tight.

  • Totò e Fabrizi spadroneggiano in una sceneggiatura semplice e scontata, ma che offre terreno fertile alla loro straripante e irresistibile comicità. La solita storia d’amore tra i rispettivi figli è il canovaccio su cui si dipana tutta la vicenda che, per quanto sia noiosa e stancante, non ha per fortuna troppo risalto. Si mantiene a suo modo sempre attuale, per le consuete incomprensioni tra le generazioni dei padri e dei figli.

  • Non certo il miglior esempio della collaborazione tra Totò e Fabrizi: già in passato i due si erano ritrovati a rivaleggiare per poi ritrovarsi consuoceri; qui la storia d'amore tra i rispettivi figli non è più una mera sottotrama funzionale alla riappacificazione finale, ma diventa il perno intero di tutto il film, che sconta una regìa scialba e scarsezza di idee. Ai due protagonisti non resta che portare a casa il film con il pilota automatico, strappando qualche risata con gag riciclate ma piacevoli.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Totò finge di proseguire la telefonata con la figlia per strappare un appartamento a Fabrizi. .

  • Spiritosa commedia con il duo Totò-Fabrizi che con i loro duetti a tratti irresistibili ci mostrano come la loro comicità sia qui espressa al meglio. Il filo conduttore è l'amore che sboccia tra la figlia di Totò e il figlio di Fabrizi. Piccolo cameo della sora Lella. Bei tempi.

  • Penultimo film di Mattoli interpretato da Totò. Qui, il principe De Curtis e Aldo Fabrizi, secondo me, sono anche più divertenti che nei loro "scontri" precedenti (Guardie e ladri, I tartassati, ecc.) ma, lo ripeto, trattasi di mia opinione personalissima. Anche l'ambientazione e gli interpreti di contorno a mio avviso funzionano meglio. I tempi morti sono praticamente inesistenti, persino nelle sequenze dove recitano Meynier e la Kaufmann. Simpatica infine l'idea della voce "ciociara" di Nino Manfredi come narratore.

  • Film che risente della sindrome da sequel con il pubblico de I tartassati che rivoleva la coppia Totò-Fabrizi anche l'anno successivo. Pure i ruoli dei due protagonisti reggono un canovaccio simile e naturalmente quello che conta sono le schermaglie (anche fisiche) fra i due. Si conoscono così bene (erano amiconi nella vita e si frequentavano molto) che ogni assist di uno diventa una schiacciata micidiale dell'altro. Bene la Marzi e soprattutto la Morelli, mentre i ragazzi sono meno guardabili del solito. Bella voce narrante di Manfredi.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: "È la somma che fa il totale!"; La colomba avariata; La casa in costruzione; La Morelli che convince Fabrizi alla truffa.

  • Due ragazzi intendono sposarsi. I rispettivi padri saranno in disaccordo totale sulle spese del matrimonio e se ne faranno di tutti i colori. La coppia Totò-Fabrizi evidentemente funziona benissimo, la loro comicità fatta di botta e risposta tra il personaggio sempliciotto e quello burbero offre svariate situazioni per un divertimento genuino e mai volgare, ovviamente. Difficile dire chi, fra i due, sia il più bravo, certamente andare a vedere un loro film non era mai cosa errata.
    i
    Esagitata, scalmanata e frenetica farsa motoria. Un film tutto di corsa, nel senso che si ride, ad andatura da bersaglieri, dall’inizio alla fine. In questo film Totò e Fabrizi si superano nella loro inarrivabile vis comica. La delicata storia d’amore tra i rispettivi figli è drammaturgicamente coerente poiché fa da miccia all’esplosione atomica della comicità dei due padri. Siamo nel 1960 e il cinema italiano è il primo al mondo e non solo per merito della Dolce vita di Fellini (citata nel film). E quando rinascono due artisti così straordinari?

  • Quante risate, ci stavamo a piscià addosso. Questo, scusate la scurrilità, era il "risultato" dei veri film comici: non una inquadratura stonata, non un sbavatura, tutto cotto e mangiato, con il ricordo perenne delle battute più belle. Totò all'ennesima potenza, Fabrizi a poca distanza (per via della mole) in un esempio della commedia all'italiana. Mi si consenta la parentesi seria: quando le due famiglie si incontrano in campo neutro (in trattoria) mi piglia "appucundria" (misto tra nostalgia e malinconia).• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: I due suoceri visitano la casa in costruzione, Totò picconando un muro fresco dice a Fabrizi: "Sente? Il rumore è fesso" e Fabrizi "Che ci voleva, il carillon!".

  • I film della coppia Totò-Fabrizi (pochi, cosniderato il potenziale straordinario) hanno subito un decremento qualitativo costante, da Guardie e ladri (capolavoro sospeso tra neorealismo e commedia) a questo filmetto che, a livello di trama, è alquanto spuntato. Tuttavia, la carica comica dei due attori, capaci di trasformare una storiella banale in un film dove si ride quasi tutto il tempo, resta intatta. Una pellicola leggera, ma gradevolissima e che risente poco o nulla del tempo trascorso.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Il pranzo di fidanzamento; La visita alla casa dei futuri sposini; La telefonata dalla "stazione"; Le uova bulgare.

  • Uno dei migliori film di Totò, qui in scena con Aldo Fabrizi, l'unico in grado di combattere i suoi vaneggiamenti e di tener testa ai suoi intorcinamenti linguistici. L'intreccio, oltre che stiracchiato e trito, è solo un mero pretesto, necessario però per collegare una serie di sketch assolutamente irresistibili. La visita al cantiere, che ovviamente Totò riduce in pezzi, è una sequenza impareggiabile, sulla quale si potrebbe redigere un manuale di tecniche di recitazione comica. Da segnalare le ottime performances di Pavese e della Morelli.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Antonio (Totò): "Ah e questa me la chiamate casa? Questa è un abituro, un cunicolo, un'ALbicocca!".

  • Se è vero che la commedia dell'arte trova in Pulcinella uno dei rappresenanti più autorevoli, ne consegue che Totò appartenga a pieno diritto a coloro che la commedia l'hanno sviluppata ed amplificata nei toni e nei colori. Anche in questo film quindi l'attore partenopeo fa la parte del leone, riempiendo una scena che altrimenti risulterebbe troppo grande per il solo Aldo Fabrizi. La storia d'amore che s'intreccia tra i giovani promessi sposi, già vista ne I tartassati, funge solo da sfondo alle schermaglie dei due litigiosi futuri consuoceri.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: Totò in vari momenti del film: "E' la somma che fa il totale"...

  • Gradevole e briosa commedia che si regge sulla formidabile coppia di mattatori Totò-Fabrizi, tesi a impedire le nozze tra i rispettivi figli ma combineranno solo guai e incomprensioni. La storia dei ragazzi è un pretesto, mentre Fabrizi tiene testa al principe della risata. Piccolo cameo di Lella Fabrizi, nel ruolo della ostessa e apparizione lampo di una giovanissima Anna Maria Gambineri, una delle prime annunciatrici Rai.

Foto di scena, video e immagini dal set


Le incongruenze

  1. Il ragioniere D'amore (Aldo Fabrizi) ed il Cav. Cocozza (Toto') vanno a visitare l'appartamento in costruzione dei promessi sposi, Toto spinge "inavvertitamente" Aldo in una carriola piena di gesso, in pratica ci si siede sopra. (cambio d'inquadratura) Quando si rialza e' sporco dalla testa ai piedi come se ci si fosse tuffato dentro
  2. I due protagonisti si telefonano contemporaneamente trovando sempre occupato, la moglie di Toto (Rina Morelli) gli suggerisce di fare il 110 me lui compone 4 cifre
  3. Alla fine i due protagonisti devono prendere un taxi per andare alla chiesa dove si sposano i loro figli. Si vede Toto' che sale sul taxi e s'intravede attraverso il lunotto posteriore che e pulitissimo. Dall'interno del taxi invece il lunotto posteriore appare completamente opaco.
  4. Toto e Fabrizi sono andati a visitare l'appartamento in costruzione e Toto comincia a picchiettare con una picozza i muri, poi sferra un colpo piu' forte e centra un tubo dell'acqua ma quando sferra il colpo la picozza e' in senso orizzontale quando il colpo arriva e in senso verticale (tutte le picozze hanno un lato in verticale e uno in orizzontale).
  5. Nella scena in cui Totò e Fabrizi parlano al telefono a casa di Fabrizi con i ragazzi che stavano scappando per finta, quando Totò dice "Gabrielle..chiamate Gabriella....in qualche vettura di coda" si vede chiaramente che ad Aldo Fabrizi viene da ridere
  6. Durante una lite fra Totò e Fabrizi in presenza delle rispettive famiglie, Totò si rivolge a sua moglie chiamandola col nome della figlia: Gabriella...
  7. Verso la fine, in cui Toto' e Fabrizi sono in auto per mettersi i vestiti che si sono scambiati, ad un certo punto Toto' dice a Fabrizi una frase tipo: "Io l'ho già vista!", a questo punto parte un flashback in cui siamo in periodo fascista in cui Fabrizi, vestito da gerarca, ordina a Toto' di levarsi il cappello. Quando Toto' si leva il cappello si vede benissimo che è stempiato, mentre per tutto il film ha una chioma fluente. Non si sarà forse fatto un trapianto?
  8. Il tight di Totò nel finale, è strappato al centro della schiena, poiché lo aveva indossato il grasso Fabrizi e si era sgarrato durante la divertente scena dei telefoni. Ciò che è insolito però, è che anche il tight di Fabrizi è strappato (su una manica), nonostante non venga mostrato come ciò sia potuto avvenire, dato che si tratta di qualcosa molto improbabile visto che il suo era stato indossato dal magro Totò.
  9. Nella scena in cui Toto' e Fabrizi discutono nel laboratorio della pasticceria, durante un' inquadratura si puo' notare in primo piano sul tavolo, alla sinistra di Toto', una grossa scodella contenente un preparato per dolci (credo sia panna), il cui contenuto quasi trabocca. Dopo alcuni stacchi, il contenuto e' notevolmente diminuito.
  10. Durante la scena in taxi, si puo' notare come il sedile posteriore sia stato ricostruito scenograficamente in quanto,a parte il gia' segnalato lunotto opaco, l'altezza della carrozzeria non puo' consentire ad una persona di media statura di ergersi completamente se non sulle gambe. Ma quando Toto' sta per sfilarsi i pantaloni, e' quasi totalmente eretto.

www.bloopers.it


logodavi
Tutte le immagini e i testi presenti qui di seguito ci sono stati gentilmente concessi a titolo gratuito dal sito www.davinotti.com e sono presenti a questo indirizzo.
1960-Toto Fabrizi 01
La trattoria (nel fotogramma a destra) dove avviene l'incontro stile "Mezzogiorno di fuoco" tra le famiglie del Cav. Antonio Cocozza (Totò) e del Rag. Giuseppe D'Amore (Fabrizi) è il ristorante Paradiso Terrestre di via Capannelle a Roma, che vedremo anche in Viaggi di nozze
Le rovine dell'acquedotto (A) sono oggi coperte dagli alberi
La chiesa dove si sposeranno la figlia del Cav. Antonio Cocozza (Totò) e il Rag. Giuseppe D'Amore (Aldo Fabrizi) è, come suggeriva Marval, la Basilica di Santa Balbina in Piazza di Santa Balbina a Roma
La strada dove Carlo (Meynier) e Gabriella (Kaufmann), durante una inchiesta televisiva, dicono chiaramente cosa pensano dei rispettivi genitori è Via Edoardo Arbib a Roma, proprio dove si esibiva l'equilibrista in Ballerina e buon Dio.

Totò Fabrizi e i giovani d'oggi (1960) - Biografie e articoli correlati

Biografie 2745 Daniele Palmesi, Federico Clemente

Acqua Antonio

Acqua Antonio (Roma, 5 novembre 1893 – Roma, 18 ottobre 1966) è stato un attore italiano. Biografia Figlio primogenito di Camillo Acqua conte di Osimo, da cui ha ereditato il titolo, attore di carattere stabile, è stato scelto spesso da produttori e…
Biografie 1779 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente

Alessandroni Alessandro

Alessandroni Alessandro (Roma, 18 marzo 1925[1] – Swakopmund, 26 marzo 2017[2]) è stato un compositore, direttore d'orchestra, arrangiatore e polistrumentista italiano. Per circa un decennio è stato uno dei quattro componenti il quartetto "2+2", in…
Biografie 2603 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente

Angelini Nando

Angelini Nando Ferdinando Angelini detto Nando (San Benedetto del Tronto, 17 agosto 1933) è un attore italiano, diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia (di Roma) Filmografia Cinema Amarti è il mio destino, regia di Ferdinando Baldi…
Rassegna stampa 1960-1969 980 Daniele Palmesi, Federico Clemente

Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1960

Verona, Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1960 Indice degli avvenimenti importanti nel 1960 Gennaio 1960 A Totò il "Microfono d'argento" Giugno 1960 I giornali parlano di un canile con 80 ospiti gestito da una povera signora, priva di ogni…
Biografie 2892 Daniele Palmesi, Federico Clemente

Bertucci Ughetto (Ugo)

Bertucci Ughetto (Ugo) Ugo "Ughetto" Bertucci (Roma, 18 ottobre 1907 – Roma, 25 giugno 1966) è stato un attore italiano. Biografia Venditore di frutta e verdura in un mercato romano e proprietario di un camioncino, viene notato da Mario Mattoli e…
Biografie 2668 Daniele Palmesi, Federico Clemente

Carloni Ester (Carloni Esterina)

Carloni Ester (Carloni Esterina) Pseudonimo di Esterina Carloni (Guardiagrele, 27 gennaio 1905 – Roma, 6 aprile 1996), è stata un'attrice cinematografica e teatrale italiana. Biografia Notevole esponente della filodrammatica napoletana all'inizio…

Del Balzo Liana (Eliana)

Biografie 2387 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Del Balzo Liana (Eliana) Pseudonimo di Eliana Del Balzo (Buenos Aires, 4 marzo 1899 – Roma, 26 marzo 1982), è stata un'attrice italiana. Biografia Nacque in Argentina da due immigrati…

Fabrizi Aldo

Biografie 8483 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Fabrizi Aldo Totò: Che, vai a lavorà?Fabrizi: Sì, sto al teatro numero due.Totò: E non ti trucchi?Fabrizi: No, io...Totò: Ma come, non ti trucchi?Fabrizi: Eh, perché mi devo truccare? Io…

Fabrizi Lella (Elena)

Biografie 5910 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Fabrizi Lella (Elena) Elena Fabrizi (all'anagrafe Fabbrizi)[1], detta Lella Fabrizi e anche Sora Lella (Roma, 17 giugno 1915 – Roma, 9 agosto 1993) è stata un'attrice e cuoca italiana.…

Ferrio Gianni

Biografie 2076 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Ferrio Gianni (Vicenza, 16 novembre 1924 – Roma, 21 ottobre 2013[1]) è stato un direttore d'orchestra, arrangiatore e compositore italiano. È entrato nella storia della musica italiana come…

Gambineri Annamaria

Biografie 2874 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Gambineri Annamaria (Roma, 22 marzo 1936[1] – Roma, 31 maggio 2017[2]) è stata un'annunciatrice televisiva italiana, attiva per la RAI dal 1958 al 1994. Biografia Nel 1957 debuttò in…

Kaufmann Christine

Biografie 2933 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Christine Kaufmann (Lengdorf, 11 gennaio 1945 – Monaco di Baviera, 28 marzo 2017[1]) è stata un'attrice tedesca. Biografia Di padre tedesco e madre francese, inizia a seguire sin da bambina…

Laurenti Romolo

Biografie 1315 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Laurenti Romolo Nato nel 1896 (da verificare) deceduto. Fratello di Angelo (l'attore teatrale famoso con alias "Bragalone"). Papà del regista Mariano. Probabilmente percorse la gavetta…

Libassi Renato

Biografie 1743 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Libassi Renato Figlio degli attori Ambrogio e Pia, fratello di Salvo e Massimo. La moglie si chiamava Erica. Nel settembre 1939, come parecchi suoi parenti, risulta attore teatrale. In…

Libassi Salvo (Salvatore)

Biografie 4055 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Libassi Salvo (Salvatore) (Pantelleria (TP), 18 maggio 1910 - Roma, 8 settembre 1984), è stato un attore italiano. Biografia Figlio di Ambrogio e Pia Colombo e fratello di Renato (nato a…

Lionello Oreste

Biografie 4001 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Lionello Oreste (Rodi, 18 aprile 1927 – Roma, 19 febbraio 2009) è stato un attore, cabarettista, doppiatore, direttore del doppiaggio e dialoghista italiano. È considerato uno dei padri del…

Luce Angela (Savino Angela)

Biografie 8200 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Luce Angela (Savino Angela) Nome d'arte di Angela Savino (Napoli, 3 dicembre 1937), è un'attrice e cantante italiana. Ha lavorato per il teatro, il cinema, la televisione e ha scritto opere…

Lupo Michele

Biografie 2549 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Lupo Michele (Corleone, 4 dicembre 1932 – Roma, 27 giugno 1989) è stato un regista cinematografico italiano. Prima di diventare noto come Regista (famose alcune pellicole con protagonista…

Mambor Renato

Biografie 2877 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Mambor Renato (Roma, 4 dicembre 1936 – Roma, 6 dicembre 2014) è stato un pittore e attore italiano. Biografia Protagonista di spicco del fenomeno artistico sperimentale noto come giovane…

Mancori Alvaro

Biografie 1379 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Mancori Alvaro (Roma, 15 settembre 1923 – Roma, 24 giugno 2011) è stato un direttore della fotografia e produttore cinematografico italiano. Fra gli anni cinquanta e sessanta ha lavorato…

Mancori Sandro

Testimonianze 272 Simone Riberto, Daniele Palmesi, Federico Clemente
Mancori Sandro E' stato assistente operatore e operatore cinematografico Il direttore di fotografia Mario Albertelli accanto all’operatore alla macchina Giuseppe La Torre furono i maestri…

Marzi Franca (Marsi Francesca)

Biografie 5240 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Marzi Franca Nome d'arte di Francesca Marsi (Roma, 18 agosto 1926 – Cinisello Balsamo, 6 marzo 1989), è stata un'attrice italiana, attiva nel cinema soprattutto negli anni cinquanta.…

Mattòli Mario

Biografie 5356 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Mattòli Mario Non ho nessun merito nella carriera di Totò, se non quello di aver capito che non doveva continuare a fare il filmetto con la storiellina, ma che bisognava alzare un po' il…

Meynier Geronimo

Biografie 6651 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Meynier Geronimo (Fiume, 5 luglio 1941 – Milano, 23 gennaio 2021) è stato un attore italiano. Biografia Nel 1955 a Roma partecipa, a 14 anni, a un affollato provino con il regista Franco…

Morelli Rina (Elvira)

Biografie 3240 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Morelli Rina (Elvira) All'anagrafe Elvira Morelli (Napoli, 6 dicembre 1908 – Roma, 17 luglio 1976), è stata un'attrice e doppiatrice italiana, compagna sulla scena e nella vita di Paolo…

Moretti Sandro

Biografie 4391 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Moretti Sandro (Roma, 9 ottobre 1931) è un attore italiano, conosciuto anche come interprete di fotoromanzi della Lancio[1]. Talvolta è stato accreditato con lo pseudonimo di Robert Kent.…

Pavese Luigi

Biografie 7983 Daniele Palmesi, Valentina Pattavina
Pavese Luigi (Asti, 25 ottobre 1897 – Roma, 13 dicembre 1969) è stato un attore e doppiatore italiano. Biografia Fratello maggiore di Nino Pavese, esordì al cinema giovanissimo,…

Pisacane Carlo

Biografie 7197 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Pisacane Carlo (Capannelle) (Napoli, 31 marzo 1887 – Roma, 9 giugno 1974). Noto soprattutto come Capannelle, è stato un attore italiano. Biografia Figlio di Raffaele Pisacane, attore di…

Poli Mimmo (Domenico)

Biografie 3844 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Poli Mimmo (Domenico) Pseudonimo di Domenico Poli (Roma, 11 aprile 1920 – Roma, 4 aprile 1986), è stato un attore e caratterista italiano. Biografia È stato uno dei più noti e attivi…

Totò e la censura

Approfondimenti 11995 Andrea Sanseverino, quadernidaltritempi.eu, quicampania.it, Paolo Mereghetti, Piero Calderoni, lazionauta.it, cinecensura.com, Angelo Olivieri
TOTO' E LA CENSURA Indice La censura ed il suo sistema: dalle origini ad oggi Incontri ravvicinati con Totò e la censura degli anni '50 Intervista a Luigi Zampa a proposito della censura…

Totò e... Aldo Fabrizi

Totò e 9120 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Totò e... Aldo Fabrizi Totò: Che, vai a lavorà?Fabrizi: Sì, sto al teatro numero due.Totò: E non ti trucchi?Fabrizi: No, io...Totò: Ma come, non ti trucchi?Fabrizi: Eh, perché mi devo…

Totò e... Castellano e Pipolo

Totò e 4224 Daniele Palmesi, Orio Caldiron
Totò e... Castellano e Pipolo L'istinto e l'invenzione La prima volta che abbiamo conosciuto Totò è stato un dramma. Eravamo alle primissime armi, lavoravamo per la DDL di Libassi, che lo…

Totò e... Luigi Pavese

Totò e 5486 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Totò e... Luigi Pavese Fratello maggiore di Nino Pavese, esordì al cinema giovanissimo, interpretando, nel 1916, due film muti diretti da Roberto Roberti: La peccatrice e La vampa. Nel 1921…

Totò e... Mario Mattoli

Totò e 5312 Orio Caldiron, Franca Faldini, Goffredo Fofi
Totò e... Mario Mattoli Quasi un contorsionista Non ho nessun merito nella carriera di Totò, se non quello di aver capito che non doveva continuare a fare il filmetto con la storiellina, ma…

Totò story (1968)

Films di montaggio 5183 Daniele Palmesi, Federico Clemente
TOTÒ STORY (1968) Titolo originale Totò storyPaese di produzione Italia - Anno 1968 - Durata 102' - Colore B/N - Audio sonoro - Genere commedia, film di montaggio - Regia Mario Mattoli,…

Totò: i premi i riconoscimenti

Approfondimenti 9030 Simone Riberto, Elisa Mallardo, Federico Clemente, Daniele Palmesi, Francesco Velletri
Totò: i premi i riconoscimenti Indice degli eventi Per il teatro - 1948: Premiazione per il concorso "Maschera d'argento" Per il teatro - 1949: Premiazione per il concorso "Maschera…

Verdirosi Serena

Biografie 2916 Daniele Palmesi, Federico Clemente
Verdirosi Serena (Roma, 23 marzo 1947) è un'attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana. Biografia Conosciuta soprattutto per aver doppiato, da ragazzina, il personaggio di…


Riferimenti e bibliografie:

  • "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
  • Sebastiano A. Giuffrida, "Roma, esterno giorno", Biblioteca dello spettacolo Brufo Editori - Perugia
  • "Totò" (Orio Caldiron) - Gremese , 1983
  • Aldo Fabrizi, Le risate sul set con Aldo Fabrizi, “Corriere della Sera”, 15 aprile 1977
  • "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi" dal sito quicampania.it
  • "I film di Totò, 1946-1967: La maschera tradita" (Alberto Anile) - Le Mani-Microart'S, 1998
  • «Noi Donne», anno XV, n.33, 14 agosto 1960