CAROSELLO DEL VARIETÀ
(1954)
Titolo originale Carosello del varietà
Paese Italia - Anno 1954 - Produzione: Bo-Qui Film, Roma - Durata 90'
Nel film vengono riproposti "sketches" di riviste e numeri di "cafe' chantant" con l'intento di proporre una sommaria storia del teatro di varietà dagli inizi del secolo fino al 1954. Regia: Aldo Quinti, Aldo Bonaldi; interpreti: Ettore Petrolini, Totò, Wanda Osiris, Anna Magnani, Renato Rascel, Erminio Macario, Josephine Baker, fratelli Bonos, Clelia Matania, Aldo Fabrizi, Nino Taranto, Odoardo Spadaro (che presenta i brani antologizzati)
Nel 1955 esce il film "Carosello del varietà" che possiamo definire come un'antologia di parti di film o sketch, nell'intento di ripercorrere la storia del teatro del varietà dagli inizi del secolo agli anni '50.
Aldo Quinti chiama al telefono Odoardo Spadaro e lo invita a casa sua per assistere con lui alla trasmissione insieme alla figlia e gli amici. Così, film nel film, ecco partire questa rievocazione nostalgica del cosiddetto Cafè Chantant, nella quale si esibiscono i divi dell'epoca in numeri per la gran parte musicali. Si parla delle suggestioni egiziane e spagnole, dei prestigiatori e dei contorsionisti, artisti rubati dal circo, fonte fondamentale da cui attingere. Entra in scena Ettore Petrolini e canta pure lui, quindi ancora un prestidigitatore e scatta il primo tempo. Si ritorna nella casa di Quinti, dove la figlia fa qualche considerazione sulla qualità presunta e per lei sorprendente di certe vecchie esibizioni. Spadaro ovviamente concorda e perdipiù si mette al piano per intonare un paio di stornellate; poi tutti seduti per assistere al secondo tempo, che si apre col più classico dei can-can parigini per proseguire con Anna Magnani che fa la parodia delle dive del caffè concerto. Con Aldo Fabrizi nella parte del controllore in tram si passa a scenette brevi non rappresentate in teatro e dopo l'ennesimo numero musicale (con orchestra) ecco Totò nella sala prove di danza classica. Con un ridicolo tutù si produce in alcune mosse tipiche, ma gli viene concesso solo poco più di un minuto. Lo spezzone è tratto dal film Fermo con le mani! C'è ancora spazio per una simpatica incursione di Macario gigolò fallito, il Quartetto Cetra, Wanda Osiris e Renato Rascel, che canta vestito da “moschettiere di paglia”.
I vari sketch si snodano attraverso una storia di raccordo in cui un pittore regala alla figlia, appena maggiorenne, un televisore. Alla festa di compleanno il padre invita Odoardo Spadaro che guarda insieme a loro lo spettacolo di varietà.
Il film è diretto da Aldo Quinti e Aldo e per la sua realizzazione vennero utilizzati film,riviste e spettacoli di attori molto famosi all’epoca. Vediamo in scena Totò, Erminio Macario, Renato Rascel, Petrolini, Wanda Osiris, Aldo Fabrizi, Nino Taranto e molti altri.
Tra i vari frammenti proposti anche uno riguardante Anna Magnani e tratto dal film di Vittorio De Sica "Teresa Venerdì" (1941) . E' la parte del film in cui Loletta Prima interpreta la canzone "Qui nel cuor" composta dal maestro Renzo Rossellini, fratello del noto Regista.
Un film atipico, in una forma ad oggi poco attuale, è comunque un grandissimo documento storico che ci permette di conoscere o semplicemente ricordare molti tra i più grandi attori italiani e non in alcune delle loro apparizioni più celebri o in altre magari per molti inedite.
Il film ebbe scarsa diffusione per problemi di diritti e per un lungo periodo scomparve dalla distribuzione.
Come si fa a non sorridere con dei giovanotti molto annoiati per la serata che li aspetta a base di immagini di vecchi cantanti ed attori dei tempi dei loro genitori. Cosa c’e’ di strano? Che i tempi non cambiano per una situazione che potrebbe essere di oggi mentre il film e’ del 1955 e sullo schermo passano vecchie glorie del varietà, nomi alcuni dei quali si serba ancora un saldo ricordo come Petrolini, Macario, Rascel e Toto’, altre le dive, in alcuni casi nella leggenda come la Baker, la Osiris o Anna Magnani che non fa ridere neppure qui.
Film compilation da cinema di provincia, prodotto per nostalgici "dalle tempie imbiancate" come fanno notare con grazia, a suo tempo un’occasione per i piu’ giovani di vedere o rivedere miti dell’infanzia a volte ricordati dai piu’ anziani come eroi epici, altri per farsi una risata senza tempo.
Non si pensi che per noi abitanti del nuovo millennio non possa essere interessante anzi, trascorsi oltre 100 anni dal primo video, un tizio che con la bici supera e non di misura il perdente Brumotti odierno, e’ un ripercorre non tanto la nostra storia quanto un mondo ormai dimenticato nelle fondamenta. Musiche e danze appartenenti più ad una dimensione leggendaria che ad un recente passato per quanto sia sorprendente accorgersi di quanto poco sia stato inventato nell’ultimo mezzo secolo di spettacoli e come certi numeri potrebbero essere il momento di punta nel mosciume di uno Zelig qualunque. Poi si sa, nel flusso e riflusso della storia, certi spettacoli sono talmente vecchi che oggi appaiono nuovissimi, persino innovatori in non poche loro parti. E’ un mondo che cambia il nostro ma molto meno velocemente di quanto ci piace credere.