TOTÒ STORY
(1968)
Titolo originale Totò story
Paese di produzione Italia - Anno 1968 - Durata 102' - Colore B/N - Audio sonoro - Genere commedia, film di montaggio - Regia Mario Mattoli, Camillo Mastrocinque - Soggetto Age & Scarpelli, Vittorio Metz, Marcello Marchesi, Castellano & Pipolo - Edoardo Anton, Nicola Manzari, Sandro Continenza, Mario Amendola, Ruggero Maccari - Produttore MANENTI FILM - Montaggio Gisa Radicchi Levi - Musiche Nino Oliviero
Interpreti e personaggi
Totò - Peppino De Filippo - Aldo Fabrizi - Titina De Filippo - Mario Castellani - Aroldo Tieri - Dorian Gray - Giacomo Furia

Episodi
"Sceicco napoletano" (da Totò sceicco) Totò conosce le sue 22 mogli nella tenda dello sceicco e poi viene portato da Mario Castellani a fare il saluto militare alle sue truppe. Tornato, il comico trova al posto delle mogli la sorella del "vero" sceicco e la seduce.
Per qualche... lira in più (da La banda degli onesti) Totò, Peppino e Giacomo Furia discutono riguardo alle conseguenze che potrebbero verificarsi se stampassero le banconote false. A notte tarda i tre si mettono d'accordo e stampano la prima per testarla. Il sorteggiato sarà Totò...
A Milano con tremore (da Totò, Peppino e... la malafemmina) Totò, sua sorella e Peppino si recano, dopo aver preso istruzioni precisissime dal vicino Mezzacapa riguardo abbigliamento da indossare ed usanze locali, nella città di Milano per trovare il nipote e la sua fidanzata cantante di varietà. Entrati in albergo, i fratelli Capone scrivono la famosa lettera indirizzata alla modella.
Rispettiamo il Gatto Atlantico (da Totò sceicco) Totò e il suo padrone si trovano nell'atrio di una città perduta: Atlantide. Esplorano il luogo e vi trovano la statua di un enorme gatto d'oro, divinità dei nativi. Infine entra in scena Tamara Lees che interpreta Antinea e sceglie Totò come futuro re e suo sposo.
Il lutto non si addice a Ottone (da Signori si nasce) Ottone degli Ulivi (Totò) annuncia al fratello Pio (De Filippo) la morte di una sua cara amica e propone di seppellirla in una tomba a dir poco regale. In realtà la proposta è un pretesto di Ottone per sfilare al fratello un po' di quattrini.
Un marito a peso d'oro (da Totò, Peppino e i fuorilegge) Totò e Peppino chiacchierano seduti su una sedia a dondolo e viene fuori l'argomento della moglie Titina. Totò non ne può più del suo carattere autoritario e invadente, così decide con Peppino di sparire e divertirsi per otto giorni e di farsi recapitare dalla consorte, con l'inganno di essere stato rapito, un bel gruzzoletto.
Tutto va male Madama la Marchesa!(da Totò sceicco) Totò si reca della sua padrona la Marchesa per recapitarle la notizia della scomparsa del figlio. La donna capisce che il figlio ha perso la testa per Lulù e così si abbandona su una sedia, ma la sua pesante mole la sfonda. Totò è costretto a far chiamare una carriola di proporzioni cosmiche.
OCCASIONISSIMA fontana vendesi (da Totòtruffa 62) Totò ed il compare Nino Taranto adottano un astuto stratagemma per rubare i soldi alla gente per finanziare gli studi della figlia. Qui si finge il proprietario della Fontana di Trevi di Roma e per un po' di migliaia di lire la cede ad un piccolo borghese.
Sposatevi e diverremo nemici! (da Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi) I figli di Totò e di Aldo Fabrizi si amano e vorrebbero sposarsi immediatamente, ma i padri non si sopportano affatto. Quando pare che tutto si sia calmato, si accende una zuffa tra i rispettivi genitori nell'auto che li dovrebbe condurre alla chiesa.
La stampa dell'epoca
«Radiocorriere TV», 5 maggio 1974
«Stampa Sera», 8 maggio 1974
TV: un nuovo omaggio a Totò
Collage di episodi tratti da film del grande comico
«Corriere della Sera», 8 maggio 1974
ANCORA TOTO' — Totò era un attore dalle grandi possibilità, ma non ebbe molta fortuna con il cinema e, adesso, a sette anni dalla morte, non ne sta avendo nemmeno con la televisione, che pure avrebbe potuto far molto per restituire al pubblico una immagine meno commerciale dell’interprete di tanti film e di tanti spettacoli teatrali. L'anno scorso, andò in onda un lungo ciclo di film di Totò: e adesso sappiamo che non ebbero nè alti indici di ascolto, nè, tanto meno, alti indici di gradimento. Ieri sera è onda una specie di film-antologia che raccoglieva alcuni brani tratti da pellicole interpretate dall'attore: e temiamo che il programma non abbia avuto più fortuna del precedenti.
Comunque, non sarà certo attraverso insalate di questo genere che i telespettatori potranno essere indotti ad apprezzare Totò. Debbono sospettarlo anche i programmatori, crediamo: non a caso il Radiocorriere ha presentato questo Totò story azzardando in anticipo alcune riserve. In realtà, l'antologia, confezionata circa un anno dopo la morte di Totò, benché avesse l’aria di voler essere un « omaggio », rispondeva esclusivamente a criteri commerciali: come a criteri puramente commerciali, del resto, rispondevano tanti dei film interpretati dall'attore durante la sua vita.
A proposito di Totò story, tuttavia, c'è da notare che i programmatori hanno fatto addirittura un'eccezione trasmettendolo, dal momento che in televisione è stato sempre condannato il criterio di scomporre i film per offrirne ai telespettatori soltanto alcuni estratti. Eppure, proprio questo lavoro di selezione, spesso, potrebbe aprire la possibilità di analizzare criticamente la produzione di un regista o di un attore, o di ripercorrere certe tendenze culturali e di costume che hanno contato nella storia del cinema. Non di rado, infatti, in un film, è contenuta una sequenza importante, significativa, che merita di essere vista e che può stimolare la riflessione: ma se il fllm viene trasmesso per intero, l'attenzione dello spettatore si sposta, ovviamente, sulla trama e sul complesso del prodotto, e quella sequenza viene sommersa dal resto. Di più, una o due sequenze interessanti non valgono certo la vistone di un intero fllm. Selezionando i brani e montandoti opportunamente, invece, è possibile sottolineare gli elementi qualificanti della regia e della recitazione, fare confronti immediati, avvicinare sequenze di autori e periodi diversi.
Non stiamo scoprendo nulla, ovviamente: in televisione, di tanto tn tanto, queste cose si sono fatte e si fanno. Ancora per Totò, l'anno scorso, è stata trasmessa una serie di Sapere, curata da Tommaso Chiaretti, che si basava appunto sulla selezione critica dell’interpretazione dell’attore e, almeno in una certa misura, riusciva a offrire agli spettatori, un'immagine non convenzionale e non commerciale di Totò. Ma quel programma fu trasmesso nel tardo pomeriggio e fu quindi destinato a un pubblico ristretto, in particolare a quanti già erano interessati al tema. Per le serate, per le collocazioni più frequentate, si preferiscono evidentemente i pasticci come questo Totò story: basta che portino il marchio dell’industria dello spettacolo.
g. c. «L'Unità», 9 maggio 1974
I documenti
Cosa ne pensa il pubblico...
I commenti degli utenti, dal sito www.davinotti.com
- Antologìa non sempre antologica, che se ha il pregio di far rivedere momenti irresistibili (ovviamente non mancano arrivo in treno, lettera e incontro col vigile urbano a Milano) cade quando sceglie brani francamente non irresistibili (la parte con Aroldo Tieri, per esempio). Si guarda non malvolentieri, ma qua e là ci si annoia, nonostante Totò.
- Film che (sebbene nobilitato da due registi illustri) appartiene alla poco nobile categoria delle opere di montaggio, realizzate effettuando un collage di momenti (più o meno riusciti) di altre pellicole, senza grossi raccordi logici. Indubbiamente divertente ma limitato dalla categoria a cui appartiene.
- Titolo ingannevole per un film di montaggio di 9 stralci da 6 celebri film del periodo d'oro di Totò (da metà anni '50 ai primissimi '60) per ricordarlo a un anno dalla morte. Antologia molto ridotta, ma piuttosto ben congegnata grazie a una selezione di scene (quasi sempre) memorabili, in cui Totò se la vede di volta in volta con i suoi compagni più significativi (Peppino, Fabrizi, Taranto). Si ride, dunque, quindi la visione del film non è tempo sprecato; e però di per sé questo collage aggiunge poco, anzi nulla, al grande Totò.
- L'anno dopo la scomparsa di Totò uscì questo film di montaggio comprendente vari episodi tratti da suoi film. Come sempre, operazioni di questo tipo non creano nulla di rilevante dal punto di vista cinematografico ma offrono un'occasione per gustare alcuni momenti dell'umorismo dell'attore napoletano. Non che tutti gli episodi siano di grande valore, anzi, ma sicuramente i brani tratti da Totò Peppino e la malafemmina sono ormai leggendari e anche l'episodio di Totòtruffa '62 merita sicuramente la (ri)scoperta.
- Un film collage difficilmente riesce ad appassionare, in quanto composto da brani tratti da opere già conosciute. Ma qui il lavoro compositivo è di indubbio valore e non ci si annoia mai, fors'anche per la signorìa che del mezzo hanno Mastrocinque e Mattoli. Sempre uno spasso Totò che detta la famosa lettera (in cui abbonda in punteggiature per non essere tacciato di provincialismo) e nei panni di truffatore. Per gli appassionati del Principe De Curtis.
- Film di montaggio realizzato poco dopo la morte di Totò. Non si segnala per nulla di particolare, visto che si tratta di spezzoni interi tratti da alcuni dei film più riusciti del principe (introdotti da titoli che fanno pensare a piccoli episodi). Ovviamente è un piacere vedere il grande attore all'opera (insieme ad altri miti come De Filippo e Rieri), ma resta sempre meglio vedere un film intero.
- Deceduto il principe della risata fu realizzato questo film che conta spezzoni di alcune celebri pellicole in alcuni dei momenti più esilaranti e riusciti. Tuttavia l'antologia appare puramente commerciale, benché nobile, utile comunque per vedere il principe in tutte le sue capacità comiche e istrioniche.
- Non un "best of" ma di certo un buon corollario della recitazione di Totò, trasformista nei ruoli e accompagnato da ottime spalle come Peppino De Filippo e Nino Taranto. Presenti alcune scene memorabili come la dettatura della lettera e la vendita della fontana di Trevi, ma Totò diverte anche nei panni da donna o nel trio di falsari. Il film si distingue per il senso del ritmo, l'improvvisazione nei gesti e per i giochi dialettici copiati fino ai giorni nostri.• MOMENTO O FRASE MEMORABILI: "Spogliatoio!"; "Chiudi la parente"; La sacra ruota.
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Radiocorriere TV», 5 maggio 1974
- «Stampa Sera», 8 maggio 1974
- «Corriere della Sera», 8 maggio 1974
- g. c. «L'Unità», 9 maggio 1974