IL TRAFORO DEL MONDO

(1929-1930)

Scheda dell'opera

Titolo originale: Il traforo del mondo

  • Testo: rivista in 3 atti e 13 quadri di Ripp (Luigi Miaglia), Bel Ami (Anacleto Francini)
  • Interpreti: Totò, Fernanda Vinci, Cabiria, Romigioli, Riccarda Dal Cigno, Mario Castellani, Dino Lugara, Rita Marucco, Eugenio Testa, Alfredo Orsini, Benedetto, Brillarelli (o Villarelli), Greni
  • Musica: Maestri Armando Fragna, Francescatti e Vittorio Palma
  • Compagnia Cabiria

Sketch, quadri e notizie

Un povero suonatore ambulante, stanco della vita, ingoia una buona dose di capocchie di fiammiferi ma, invece di andare all'altro mondo, a causa del fosforo trangugiato, diventa d'un tratto intelligente ed inventore, creando il "Traforo del mondo", titolo della rivista.

Cabiria esegue il brano "La canzone del Reno", tra entusiastici applausi. Il quadro della piccola Lulù e le danze delle dieci Star Walkers Girls.


Così la stampa dell'epoca

Le gambe di Celestina

A Padova l’autorità di P. S. ha denunciato per oltraggio al pudore la signorina Antonacci Celestina, in arte ”Cabiria”, capocomica di una Compagnia di Riviste che da qualche sera agiva a quel Politeama Garibaldi. I costumi succinti delle attrici e le scurrilità del testo avevano messo in particolare fermento l’ambiente dei cattolici padovani: i quali, attraverso un comunicato della Giunta Diocesana, si sono vivamente compiaciuti del duplice provvedimento adottato dal Questore comm. Granito: denunzia di ”Cabiria” e sospensione delle rappresentazioni.

Iniendiamoci bene. Noi non vogliamo assolutamente mettere il becco nè nelle ire de’ cattòlici di Padova nè nelle bellezze troppo in vista di "Cabiria" e delle sue girls. Notammo anche noi, più di una volta (e non si allude alla Compagnia in questione che non intendemmo mai) le ributtanti volgarità, le oscenità banali e pacchiane che certi rivistaioli vanno gabellando per trovate, bon mots, calembours et similia; come osservammo, ahi troppo spesso, le desolanti esposizioni di beltà vizze e scarnite, con certe gambe e certi seni che avrebber fatto pietà anche agli occhi di mamma loro.

Solo vorremmo dire che provvedimenti consimili dovrebber esser presi una sol volta e per conto delle 92 questure del Regno, affinchè non avvenga che quel che è osceno a Torino diventi liliale a Palermo o viceversa. ”Il tono di vita nuova dato dal regime fascista” invocato giustamente dall’autorità di Padova deve essere osservato in tutt’italia. Se no, si può arrivare a questa comica assurdità: che una compagnia di Riviste dopo esser stata magari a Roma, caput mundi, indisturbatissima e applaudi-tissima per due mesi filati, venga una sera in provincia e si buschi ipso facto una denuncia per oltraggio al pudore...

Geronte, «Corriere Emiliano», 9 maggio 1929


Una nuova rivista di Ripp e Bel Ami è stata ieri sera applaudita ripetute volte a ogni atto e a scena aperta. Contiene qualche quadro indovinato ed è rapida e varia. Un povero suonatore ambulante, stanco della vita, ingoia una buona dose di capocchie di fiammiferi ma, invece di andare all'altro mondo, a causa del fosforo trangugiato, diventa d’un tratto intelligente ve inventore per giunta: inventa difatti il «Traforo del mondo», che è anche il titolo della rivista. Questa burlesca avventura genera quadri e quadretti e scenetta che la Compagnia Cabiria ha eseguiti con vivacità.

«Corriere della Sera», 21 novembre 1929


"Il traforo del mondo" all'Umberto I

Ieri sera Cabiria, Fernanda Vinci, A. Benedetto, N. Brillarelli, Romignoli e i loro compagni hanno presentato al pubblico una nuova rivista degli inesauribili Ripp e Bel Ami: e gli spettatori hanno fatto buon viso all'ottimo giuoco che s'é svolto sulle scene dell'Umberto.

Non occorre dire che gli applausi hanno salutato ad ogni atto il nuovo spettacolo: Cabiria e Fernanda Vinci si sono meritate la loro parte di successo: A. Benedetto e gli altri hanno contribuito alla buona riuscita; e tutti, insomma, si sono messi d’impegno per condurre a buon porto la nuova rivista

Anche l'orchestra, diretta da Armando Fragna e Vittorio Palma, ha fatto il suo dovere per tutto per il meglio: ed il pubblico, pienamente soddisfatto, ha dimostrato con molti applausi il suo favorevole giudizio.

«Il Messaggero», 5 gennaio 1930


Alla Sala Umberto agisce felicemente la compagnia di riviste Cabiria, che ha dato finora due lavori bene accolti : «La febbre rosa» e «Il traforo del mondo» di Ripp e Bel Ami. Lieto successo, come al solito, e festose accoglienze all'affascinante stella Cabiria, alla brava e biricchina Fernanda Vinci, all'ottimo Romigioli, al comicissimo Benedetto, al Brillarelli, al Leone, all'Audifredi e ai maestri Palma e Fragna. Le girls numerose e graziosissime, i costumi eleganti e sfarzose le scene.

«Varietà», 10 gennaio 1930


Cabiria con la sua eccellente compagnia che fra breve conterà nelle sue file il comicissimo Totò, dopo i successi al Teatro Gaffinodi Lodi, quelli del Teatro Civico di Vigevano, ha debuttato il 13 febbraio al Verdi di Cremona.

«Varietà», 15 febbraio 1930


Cabiria al Teatro Reinach

Come avevamo precedentemente annunziato, da lunedì 24 agirà al Reinach la Grande Compagnia di Riviste «Cabiria» cui fanno parte Cabiria, Fernanda Vinci, Margherita Palma, R. Mirri, Benedetto, Romiglioli, Brillarelli, Leoni, Audifreddi, Re, Salvatori. Maestro Direttore d’Orchestra : Vittorio Palma.

La Compagnia esordirà con Febbre rosa, rivista in 3 atti e 16 quadri di Ripp e Bel Ami. Novità per Parma. Durante la breve stagione verranno pure rappresentate altre due novità: Traforo del mondo, tre atti e 13 quadri di Bel Ami, e La nuova Boheme di Bel Ami.

Il Corpo di ballo è composto di 16 Girls, e la messa in scena affermasi sia delle più sfarzose.

«Corriere Emiliano», 21 febbraio 1930


1930 02 26 Corriere Emiliano Il traforo del mondo L

Per improvvisa indisposizione annunziata prima della recita, era iersera assente «Cabiria», la capocomica e soubrette dell'omonima Compagnia, ma, per quanto non annunziato, era pure tenacemente latitante lo spirito. In Nuova Boheme di Ripp e Bel Ami, il pubblico ha infatti udito dialoghi vuoti di senso e di sana comicità, il più spesso prolissi e monotoni. Le parti più accettabili dello spettacolo fuorono quelle imperniate sulla soubrette Fernanda Vinci, squisita e vivace, e sul coirpo di ballo numeroso, elegante e grazioso. Assai mediocri i generici.

C'è proprio bisogno di «Totò» che venga a rinsanguare presto la Compagnia ed a far sorridere il pubblico con qualche gustosa macchietta e qualche battuta di spirito. Ma sarà per la prossima Quaresima [...]

«Corriere Emiliano», 25 febbraio 1930


1930 04 12 Teatro Toto Compagnia Cabiria intro

che giunge a noi dopo aver mietuto allori nelle principali città. d'Italia. La bellissima ed elegantissima Cabiria può vantarsi ormai di guidare la più interessante compagine del genere: coadiuvata dai più quotati artisti del mondo rivistesco, degnamente coronata da un innumerabile stuolo di vezzose girls di tutto le nazionalità, tra cui dieci impeccabili e indiavolate inglesine della celebre scuola Walker, la fortunata soubrette è magnificamente fiancheggiata dall'irresistibile

TOTO'

vero comico di razza e cara conoscenza del nostro pubblico. La messinscena, oltre ad essere sbalorditivamente sfarzosa, rappresenta la più alta e più moderna espressione del buon gusto. E' facile prevedere che la serie degli esauriti, iniziata al Mattel da Spadaro, continuerà ininterrotta con Contriti. Intanto, il Teatro è già quasi tutto prenotato, sia per questa sera, che per i due spettacoli di domani. Dopo lo spettacolo, dalle ore 24 in poi, il consueto aristocratico Dancing, con la partecipazione di tutte le fltrli della Compagnia.

«La Stampa», 12 aprile 1930


Torino 8 - Varietà Maffei. Sono passate attraverso il caleidoscopio dei variati programmi succedutisi in quest' ultimo scorcio di tempo, interessanti attrattive, che hanno scosso un po' l’apatia di pubblico troppo distolto dai richiami cinematografici. E perciò dopo una serie di riviste della Compagnia Cabiria, in cui il pubblico riammirò e segui la esuberante comicità di Totò; [...]

«Varietà», 15 maggio 1930


Il debutto della Compagnia Cabiria all'Umberto I

Dinanzi a un pubblico affollatissimo ed elegante debuttò ieri la grande compagnia di super-riviste «Cabiria» con «Il traforo del mondo» in 3 atti e 13 quadri, di Ripp e Bel Ami; ed ottenne, come era da prevedersi, un grandioso successo. Tutti i migliori quadri della spigliata e graziosissima rivista furono assai applauditi e non mancarono i «bis».

Oltre a Cabiria, sempre affascinante e deliziosa nelle sue diverse parti, ebbero molte feste la Dal Cigno, la Marocco, Mario Castellani, Ronmigioli, il Benedetto, ecc. Agilissimo il corpo di ballo e ammirata la messa in scena. Oggi replica, alle 17 e 21,30 a prezzi popolarissimi; nella diurna il biglietto unico è a L. 5, con posto numerato ed ingresso compreso; in quella serale, poltrone a posto numerato e ingresso compreso, L. 10 e 15. Il botteghino è aperto dalle 10.

«Il Messaggero», 21 maggio 1930


UMBERTO - Oggi, alle ore 17 e 21,30 avremo, come è stato annunciato, il debutto della grande Compagnia di super riviste Cabiria con le ultime novità di Ripp e Bel Ami. La Compagnia che si presenta con ottimi elementi e che ha riportato i più lieti successi in altre città d'Italia, andrà in iscena con «Il traforo del mondo» in 3 atti e 13 quadri di Ripp e Bel Ami. I prezzi sono popolarissimi, nella diurna biglietto unico a L. 5, con ingresso compreso e posto numerato, nella serale poltrone con ingresso e posto numerato L. 10 e 15. Botteghino aperto dalle ore 10 ant.

«L'Impero», 22 maggio 1930


Successo della Compagnia Cabiria all'Umberto I

Il grandioso successo riportato dalla Compagnia Cabiria nel suo debutto fu ieri riconfermato nei due spettacoli delle 17,30 e 21.30. La graziosissima rivista: «Il traforo del mondo», in tre atti e 13 quadri di Ripp e Bel Ami, suscitò il più schietto entusiasmo del pubblico affollatissimo e furono assai festeggiati, oltre alla insuperabile Cabiria e Del cigno, la Marucco, Romigioli, il Benedetto, Lugara e Brillarelli. Piacque moltissimo la Canzone del Reno, di cui Cabiria dovette fra scroscianti applausi concedere il bis, il quadro della piccola Lulù, e le danze delle 10 Star Walker Girls. Tutti i finali furono, fra le vive insistenze , del pubblico, ripetuti tre volte. Ammiratissimi i costumi della Cabiria e tutta la sfarzosa messa in scena. Animatissima l'orchestra sotto la direzione del maestro Francescatti.

Oggi due repliche, alle 17.30 e 21,30, a prezzi popolarissimi. Botteghino aperto dalle ore 10.

Prossimamente: «Chicchiricchi», l'ultima novità di Ripp e Bel Ami.

«Il Messaggero», 23 maggio 1930


Abbiamo constatato — con vivo piacere — che la signorina Cabiria è sempre uno smagliante campione di bellezza femminile. E che la sua compagnia — affiatatissima — è composta di elementi di prim'ordine. Tra questi notiamo la Dal Cigno — seconda soubrette — il Villarelli il Romigioli e il Lugara, ottimi comici e — particolarmente il secondo — vecchio e caro conoscente dal pubblico romano; la Marucco, esuberante di giovinezza il Benedetto — che ebbe particolari consensi — e il Greni.

Il corpo di ballo gaio e disciplinatissimo, racchiude in una cornice di danze i quadri della rivista «Il traforo del mondo» che venne applaudita più per l'interpretazione efficace che per il soggetto, arcisolito e bolso.

Bene l'orchestra egregiamente diretta. Oggi replica alle ore 17 e 21,30 a prezzi popolarissimi: Diurna biglietto unico a L. 5 con posto numerato, ingresso compreso; serale, poltrone con posto numerato, ingresso compreso L. 10 e 15. Botteghino aperto dalle ore 10.

«L'Impero», 23 maggio 1930


La Compagnia Cabiria al Politeama Margherita

Lunedi prossimo, 13 ottobre, debutterà al Politeama Margherita la Compagnia di Riviste «Cabiria», di cui è direttore Eugenio Testa. Si tratta di una Compagnia di primissimo ordine, dotata di un perfetto od attraente corpo di ballo, ed i cui attori più in vista, dalla leggiadra e vivacissima Cabiria, ad Eugenio Testa e ad Alfredo Orsini, sono fra le vedette italiane della rivista.

Il repertorio annunciato dalla «Cabiria» è il seguente: Chicchirichì, Febbre Rosa, Nuova Bohème e Il traforo del mondo del noto binomio Ripp e Bel Ami, Donne e Follie di Testa-Chiappo e Capellani. ,

Il debutto avverrà con la nuova rivista di Ripp e Bel Ami Chicchirichì. Al Margherita si avranno stasera le prime visioni del film «Scaramouche» che ha per protagonista il celebre Ramon Novarro.

«Il Lavoro», 10 ottobre 1930


"Il traforo del mondo" al Politeama Margherita

Una nuova graziosa rivista di Ripp o Bel Ami ha presentata ieri sera al «Margherita», affollato da scelto o numeroso pubblico, la Compagnia «Cabiria». A differenza della precedente, nella quale l’elemento «messa in scena» e «quadri d’assieme» prevaleva nettamente, questo «Traforo del Mondo» è un poco un ritorno all'antico, al genere dei "gai couplets", delle spiritose canzoncine, dei duetti aggraziati or comici or sentimentali ed ai terzetti buffi che costituivano il principale successo dei lavori di Ripp e Bel Ami. Certo che, sfruttati, sfruttatissimi tutti i più facili e soliti argomenti non v’è più quella piena spontaneità, quel finissimo i humour d una volta, nelle più recenti produzioni dei ben celebri soci, ma essi sono pur sempre così abili, corretti e punto scurrili o volgari che alle loro riviste difficilmente non arride un meritato e lusinghiero successo.

Bisogna pur dire che essi hanno trovato da parte dei bravi attori dalla Compagnia preziosi alleati per la conquista degli applausi che anche ieri sera hanno echeggiato frequenti e clamorosi. Da Eugenio Testa, che rimanendo quale compare pressoché continuamente in scena, avendo così modo di deliziare gli spettatori coi suoi lazzi e le sue trovate e il mio fine modo di recitare, cantare, mimare; ad Alfredo Orsini, impeccabile nelle varie incarnazioni: alla Cabiria più che mai sfolgorante di bellezza e di charme; al bravo Benedetto, che in alcune non trascurabili parti ha ottenuto un vivissimo successo personale, agli altri affiatati e diligenti, tutti hanno contribuito alla buona riuscita dello spettacolo. Una lode speciale meritano infine le graziose e bravissime girls e l’orchestra egregiamente diretta dal maestro Fraacescotti. Da questa sera «Il traforo del mondo» inizia la serie delle suo repliche.

«Il Lavoro», 21 ottobre 1930


Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Il traforo del mondo

Rivista in 3 atti e 13 quadri diRivista di Ripp (Luigi Miaglia), Bel Ami (Anacleto Francini)

Compagnia Cabiria

Parma, Teatro Reinach, 26-27 febbraio 1930 (Totò è assente)

Milano, Teatro Trianon, 20 novembre - 1 dicembre 1929

Roma, Teatro Umberto I, 4-12 gennaio 1930

Torino, Teatro Maffei, 12-21 aprile 1930

Roma, Teatro Umberto I, 21-25 maggio 1930

Teatro Excelsior, Milano, 10-16 giugno 1930 (Totò è assente)

Genova, Politeama Margerita, 20-22 ottobre 1930 (Totò è assente)


Riferimenti e bibliografie:

  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
  • Geronte, «Corriere Emiliano», 9 maggio 1929
  • «Gazzetta di Parma», 17 maggio 1929
  • «Corriere della Sera», 21 novembre 1929
  • «Il Messaggero», 5 gennaio 1930
  • «Varietà», 10 gennaio 1930
  • «Varietà», 15 febbraio 1930
  • «Corriere Emiliano», 21 febbraio 1930
  • «Corriere Emiliano», 25 febbraio 1930
  • «La Stampa», 12 aprile 1930
  • «Varietà», 15 maggio 1930
  • «Il Messaggero», 21 maggio 1930
  • «L'Impero», 22 maggio 1930
  • «Il Messaggero», 23 maggio 1930
  • «Il Lavoro», 10, 21 ottobre 1930