SANTARELLINA

(1926-1929)

Scheda dell'opera

Titolo originale Santarellina

  • Testo: Mario Mangini (Kokasse) da "Mam'zelle Nitouche" (1883) di Henri Meilhac e Ludovic Halevy
  • Interpreti: Totò (Celestino organista), Elsa Ferri, Alba De Rubeis, Antonio De Rubeis, Fioretti Adelina, Edelweiss (Dionisia), Moroni (Corinna), Maria Braccony (Madre superiora), Guido Tei (il Marchesino Zoccola), Nino Marchetti, Maggiore, D'Aste, Manfrino, De Santis, Barzacchi
  • Musica: di Hervè, direttore M.o Luigi Rizzola
  • Compagnia Achille Maresca

Sketch, quadri e notizie

Con Baraonda, in cui Totò non è nominato e che è un riassunto delle riviste precedenti, si chiude la stagione romana. Totò lavora a Napoli nelle riviste e nelle operette. Il «Corriere di Napoli» ne segnala l’interpretazione irresistibile di Celestino nella Santarellina, un’operetta di Hervè: il personaggio di Celestino è quello di un giovane nobile un po’ sciocco e squattrinato, dominato dai genitori e innamorato di un attricetta che se ne vuole far sposare.

In quel periodo, la compagnia presenta all'Eldorado di Napoli anche numerose operette, come Santarellina di Hervé, Margery di Ivan Darclée ("operetta trepidante-sinfonica-jazz"), Clo-Clo di Franz Lehar.

Verso la fine dell’estate del 1927 si trova a Milano anche il torinese Erminio Macario, quattro anni più giovane di Totò e leggermente più avanti di lui nella carriera; è impegnato nelle repliche della rivista «Madama Follia» di Ripp e Bel Ami, recitata in coppia con Teresa Ferrero in arte Isa Bluette, ma medita di lasciare la compagnia per andare a formarne una con Titina (che non è la sorella di Eduardo e Peppino De Filippo ma una ex bambina prodigio, allora molto famosa, all’anagrafe Tina Cocchia). Macario viene quindi sostituito con Riento e successivamente con Totò.

il 25 gennaio 1928, Totò venne chiamato a sostituire l’attore Eugenio Testa - che si era improvvisamente ammalato - e debuttò alla Sala Umberto di Roma con la Compagnia Isa Bluette, diretta da Achille Maresca, in «Madama Follia» di Luigi Miaglia (in arte Ripp) e Anacleto Francini (in arte Bel Ami), nella quale recitavano appunto Isa Bluette e Mario Castellani, che sarà poi la spalla di Totò in cinquantasette film. Bisogna rilevare che era stato Macario a fare il nome di Totò, proponendolo alla compagnia Maresca n. 2.


Così la stampa dell'epoca

La serata in onore di Angela Ippaviz

Questa sera Angela Ippaviz, l'indemoniata soubrette della Compagnia Maresca dà con «Santarellina», la sua serata d’onore. E sarà una serata divertentissima. Angela Ippaviz ha l'argento vivo nelle vene. E' come lo scoppiettar scintillante di un razzo, o il fremito, di una pila elettrica. Soubrette vivacissima e dinamica, danza in modo magnifico, con una abilità e una sicurezza straordinarie.

E’ nata a Trieste, ed ha studiato alla scuola di ballo di Vienna. E ’ da due anni e mezzo con Maresca, prima, come prima ballerina, e attualmente nelle spoglie della indiavolata soubrette che noi tutti ammiriamo. Fu un caso le fece cambiar ruolo. Una sera al «Balbo» di Torino, sostituì improvvisamente in «Medi», un’artista indisposta. Si cimentò coraggiosamente e vinse.

Da allora i successi più brillanti l'hanno sempre, accompagnata. Lehar, Stoltz, e Kollo, glieli hanno vaticinati. E infatti la simpatica e giovane artista ha saputo, col suo brio effervescente in brevissimo tempo giungere a quotarsi fra le migliori soubrettes italiane.

Il nostro pubblico — che Angela Ippaviz vivamente apprezza — e le ha già dimostrata tutta la sua simpatia, non mancherà indubbiamente di festeggiarla anche questa sera con quell’entusiasmo di plausi e di consensi che essa merita indiscutibilmente.

«Gazzetta di Parma», 10 dicembre 1926


1926 11 30 Corriere Emiliano Santarellina Angela Ippaviz T L

1926 12 10 Gazzetta di Parma Santarellina Angela Ippaviz T L

1926 12 12 Gazzetta di Parma Santarellina Angela Ippaviz T L

L’ultima rappreaentazione di riviste c’è stata ieri sera, ancora con «Peccati e.... poi virtudi». Il pubblico che è accorso non ha lesinato gli applausi agli interpreti della bella rivista di «Masera» la felice triade di colleghi milanesi che hanno esordito nel campo della rivista cosi lietamente.

Per questa sera si prevede un pienone; si rappresenterà : «Santarellina», in serata d'onore della Ippaviz. E in «Santarellina», con la briosa Angela e il grande Orsini, si può star certi che il buon umore non mancherà.

«Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1927

 


L'inizio degli spettacoli operistici al Teatro Fenice

Chiusosi, con la decima replica «Madama Follia», lo straordinario corso di rappresentazioni di riviste, la compagnia del cav. Achille Maresca, della quale fanno parte quei due deliziosi artisti che sono Angela Ippaviz e Alfredo Orsini, inizia oggi gli spettacoli operettistici col capolavoro di Heivè «Santarellina» che avrà a protagonisti, oltre agli anzidetti, il comicissimo Erminio Macario, che tante simpatie ha saputo cattivarsi fra il nostro pubblico. «Santarellina», che lo scorso anno ebbe un successo trionfale nella esecuzione datane dalla Ippaviz per sua serata d’onore, chiamerà indubbiamente anche quest’anno nel popolare teatro di via Battisti il pubblico delle grandi occasioni.

Giovedì 21 corr. con «Katya la ballerina», la suggestiva operetta di lean Gilbert, debuttano il soprano brillante signorina Vera Germinai e il tenore Franco Ceselli, due artisti apprezzatissimi che godono di una fama chiarissima nel campo della grande lirica. Sabato 23 seguirà là briosa e passionale «Clo-Clo» di Franz Lehar, nella speciale interpretazione di Angela Ippaviz e Alfredo Orsini, giudicata deliziosa con voce unanime da tutta la stampa italiana.

In questi spettacoli operettistici, curati in ogni più piccolo particolare, in modo da offrire agli spettatori una rara visione di arte e di bellezza, agiranno oltre agli artisti surricordati, tutte le grandi masse corali e di ballo che il pubblico tanto ha apprezzato nelle riviste. Saranno, indubbiamente, dei trattenimenti d’eccezione, ai quali una sontuosa messa in scena darà maggiore risalto e che s’imporranno anche per la esecuzione orchestrale diretta dal chiaro maestro Armando Fragna.

«Il Popolo di Trieste», 19 luglio 1927


La prima di "Santarellina" al Teatro Fenice

Il ritorno al teatro d’operetta — iniziatosi ier sera con «Santarellina» — segnò un nuovo, lusinghiero trionfo per la Compagnia Maresca, che per la bontà dei lavori allestiti e per la non comune valentìa dei suoi elementi, può vantare al suo attivo l’immenso pregio di sapersi annoverata una delle prime, tra le principali Compagnie d’operette e di riviste.

La vecchia, ma pur sempre bella e gradita operetta del Hervè, fu riudita ieri con vero piacere dal numerosissimo pubblico intervenuto, che seguì con visibile godimento le gaie vicende di «Celestino» e «Floridoro» — organista del Convento delle Rondinelle ed altresì autore d’operette — e quelle spigliate e civettuole di «Mademoiselle Nitouche», santarellina in convento e... ben differente fuori.

Angela Ippaviz — nella parte della protagonista — si prodigò con intelligenza nel dare a «Santarellina» tutto il risalto desiderabile attraverso una efficacissima interpretazione, che portò il pubblico all’applauso continuato all’indirizzo della brava artista, che ottenne pertanto un vivo successo personale.

Le fu degno compagno di scena Alfredo Orsini, che superò con bravura le difficoltà del personaggio da lui sostenuto, dandogli, un’espressione vivace e molto comunicativa, portando così l’uditorio all’entusiasmo, che si manifestò con infiniti battimani per il simpatico comico.

La brava coppia Ippaviz-Orsini dovette, applauditissima, presentarsi più volte alla ribalta, anche per replicare alcuni dei graziosi duetti della bella operetta, tra i quali l’ormai tradizionale «Gloria» del primo atto.

Un «Marchesino Zoccola» veramente ottimo si dimostrò Erminio Macario, che nulla fece mancare alla sua parte perchè essa riuscisse un «tipo» realmente d’effetto e gustoso. Anche al Macario — l’instancabile suscitatore di sano umorismo — non mancarono i consensi dell’uditorio che applaudì calorosamente il valoroso artista. Ottimi pure la De Rubeis, il Campotondi, il Lugara, il De Rubeis e il Furlai, che schizzò una divertente macchietta nelle vesti del soldato «Loriot».

Il successo della bella operetta — anche per merito della sua lodevole esecuzione — si mantenne vivo, ad ogni atto e par tutta la serata, con un'infinità di chiamate a tutti i valenti artisti della Compagnia e con vivi battimani per il bravo direttore d’orchestra m.o Fragna.

Questa sera replica di «Santarellina». Domani, come annunciato, «Katja la ballerina», con l’esordio della soprano Vera Germinai e del tenore Franco Ceselli. Sabato prossimo avrà luogo la prima recita di «Cioccio».

«Il Popolo di Trieste», 20 luglio 1927


"santarellina" e "Katya la ballerina" al Teatro Fenice

La compagnia operettistica del cav. Achille Maresca dà oggi du2 rappresentazioni: alle 16 «Santerellina» e alle 21 «Katya la ballerina», due lavori che in questi ultimi giorni hanno ottenuto tanto successo. Alla ripresa di «Katya la ballerina» assisteva ieri numerosissimo pubblico che ha fatto a tutti gli interpreti accoglienze calorosissime. L’atteso debutto del soprano Vera Germinai e del tenore Franco Caselli è stato coronato da successo magnifico. La Germinai, dotata di squisite qualità vocali e interpretative, ha vinto una bolla battaglia, guadagnando fin dal suo apparire sulla scena le simpatie degli spettatori che la hanno spesso applaudita con molto calore. Il Caselli, artista di bella rinomanza, si è rivelato un interprete di eccezione in possesso di una voce magnifica per timbro ed estensione, ed è stato pure molto festeggiato dall’uditorio. Acclamatissima, come sempre, la coppia comica Ippaviz-Orsini, efficacemente coadiuvata dal Marchetti, Lugara, De Rubek e Furlai.

Per domani è annunciata la prima rappresentazione della rivista in 3 atti di Ripp e Bel Amy «Baraonda», che è nuovissima per le nostre scene e che ci giunge preceduta dai clamorosi successi strappati in molte città d’Italia.

«Il Piccolo di Trieste», 24 luglio 1927


"Santarellina" al Reinach

L'ultima rappresentazione di riviste c'è stata ieri sera, ancora con «Peccati e.... poi virtudi». Il pubblico che è accorso non ha lesinato gli applausi agli interpreti della bella rivista di «Masera» la felice triade di colleghi milanesi che hanno esordito nel campo della rivista così lietamente.

Per questa sera si prevede un pienone; si rappresenterà : «Santarellina», in serata d’onore della Ippaviz. E in «Santarellina», con la briosa Angela e il grande Orsini, si può star certi che il buon umore non mancherà.

«Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1927


Totò, l'inesauribile alimentatore di gaiezza sulle scene del «Genovese» darà questa sera il proprio spettacolo d'onore, presentandosi — sotto le vesti di Celestino e di Floridoro — nella vecchia e sempre airzillotta Santerellina di Hervé.

La simpatia che lo spassoso artista gode nel nostro pubblico, e la curiosità di conoscerlo sotto un nuovo aspetto della sua poliedrica comicità, richiameranno senza dubbio un pubblico numeroso e plaudente.


A vedere la fiumana di gente che ieri sera si riversava al «Genovese» si sarebbe potuto credere alla rappresentazione di chissà quale importante novità. Si dava invece la non più giovane ma sempre gloriosa Santarellina di Hervé, e lo spettacolo era in onore del comico Totò, che vi riscosse battimani a iosa, suscitando nella folla imponente il più schietto buonumore.

Egli allietò la parte di Celestino di una pazza vivacità e di una irresistibile vis comica, ricevendo le più calde dimostrazioni di simpatia e l’omaggio di fiori e doni. Angela Ippaviz concesse al personaggio della protagonista molta grazia e molta malizia, sfoggiando una deliziosa birichineria, che le fu ripagata di copiose approvazioni.

Un'affascinante Corinna Elsa Ferri e ottimi tutti gli altri: dal De Rubeis, un sobrio e spassoso Maggiore, al D'Aste, dotato di pregevoli mezzi vocali, alla brava De Rubeis, al Marchetti, al Manfrino, alla Fioretti, alla De Santi, al Barzacchi. L'orchestra fu guidata con vigile bacchetta dal valente maestro Rlzzola.

A richiesta generale questa sera Santarellina si replica, mentre si annuncia per domani sera la prima rappresentazione di Margery, operetta trepidante in tre parti e cinque quadri di Yvan Darclée, con adattamento ritmico di G. Cortesi.

«Il Lavoro», 21 e 22 giugno 1928


All’Eldorado Lucia, grande folla ogni sera per le rappresentazioni della compagnia Maresca. Sono state fino ad ora presentate varie suggestive riviste accolte dal pubblico con grande favore ed insistenti richieste di bis. Fra gli elementi di maggiore rilievo, balza imponente la figura del Totò, il dinamico, l'elastico l'inesauribile comico che nel campo della rivista moderna ha conquistato oggi uno dei posti migliori. Con lui vibrano di tutte le suggestioni la deliziosa soubrette Angela Ippaviz e le sorelle Ferri, due autentiche promesse che uniscono ad un'arte birichina e scintillante di grazia, una bellezza non comune.

Il trio Romigioli ha ritrovato tutte le vecchie simpatie, che lo hanno sinceramente applaudito per la perfetta esecuzione delle danze e per le spiritosissime canzoni del Romigioli che si è ancora dimostrato un attore di linea. Le mille e una donna, Girotondo, Madama Follia, Santarellina, Clò Clò ed altri sceneggiati con gusto e ricchezza di particolari hanno francamente divertito gli spettatori per merito dei principali esecutori, coadiuvati efficacemente dalle seconde parti e da uno stuolo di belle ragazze, bene inquadrate e molto carine.

Vive approvazioni per la mise en scéne, per il giuoco delle luci che predomina in ogni lavoro e pieni consensi anche per l'affiatamento generale, dovuto ad una mente direttiva molto esperta in materia. Ottima la orchestra diretta dal m. Bazan.

La compagnia Maresca terminerà il pross. 2 settembre ed il 3 riprenderanno gli spettacoli di arte varia con la rentrée di Evelyn Dove, Gil and Blas, Clely Fiamma e le sue 6 girls, e Fiamette Hildegarde con le 12 girls.

«Café Chantant», agosto 1928


16. venerdì mondano all’Eldorado con "Santerellina"

Questa sera pel 16, venerdì Mondano si darà una commedia musicale di grande attrattiva «Santarellina» di cui saran protagonisti efficacissimi Angela Ippaviz e Totò. In tutti i principali teatri d'Italia, nei quali la Compagnia Maresca ha rappresentato questa operetta, la Ippavlz e Totò hanno destato il maggiore entusiasmo per la loro impeccabile interpretazione dei tipi, e per la loro inesauribile comicità. Tutta la Compagnia Maresca prenderà perte a questo spettacolo, e sicuramente la fresca sala dell’Eldorado accoglierà questa sera tutta la Napoli elegante.

Domani, poi, una interessante novità della Stagione «Clò-Clò» di Lehar. Domenica due spettacoli alle ore 18.30 e 21.30 il primo a proni popolarissimi.

«Il Mezzogiorno», 17 agosto 1928


Il comicissimo Totò, un Celestino irresistibile"; mentre di Margery sottolinea, il 1° settembre dello stesso anno, i "felici e leggiadri brani musicali che piacquero al pubblico anche per la suggestiva esecuzione dell'incantevole Ippaviz, di Totò, del Barbetti e di Elsa Ferri.

«Corriere di Napoli», 17 agosto 1928


Mario Mangini con questa nuova riduzione di Santarellina, che ormai conta successo quarantennale, ha dato prova di buon gusto e di perspicace conoscenza dell'adattamento dialettale d'una "pièce" che è celebre, oltre che nel teatro pochadistico, in quello vernacolo per la celebre interpretazione di Eduardo Scarpetta. Il Mangini ha rinfrescato le scene e le battute [...] ha trovato maniera di attagliarvi le caratteristiche dei comici della Molinari [...]. Brillantissima interpretazione di Totò e Titina de Filippo [...].

«Corriere di Napoli», 17 settembre 1929


I successi della Compagnia Maresca all’Eldorado

Pubblico sceltissimo ieri sera all'Eldorado e successo entusiastico di tutta la compagnia Maresca in «Santerellina», di cui la Ippaviz fu protagonista tutta grazia, fascino e maliziosa biricchineria. Totò è stato un «Celestino» d'eccezione. Attore comico di grandi risorse seppe ieri sera dimostrarsi anello un brillante d’operetta, che non teme rivali, impresse una linea personalissima alla tipica figura del precettore musicista, e le sue trovate furono tali e tanti, e tutte cosi originali che il pubblico gli decretò un particolare trionfo. Altro merito del Totò fu quello di tenersi sempre in una grande linea di signorile comicità, senza mai ricorrere a battute volgari. La deliziosa Ferri portò il suo efficace contributo al successo di uno spettacolo, del quale non è stato possibile dare alcuna replica, perche la «Maresca» farà appena in tempo a svolgere tutto il programma durante gli altri dieci giorni che si fermerà tra noi.

Stasera si avrà un altro pienone per l'unica rappresentazione di «Clò-Clò», una delle più divertenti ed indovinate operette di Franz Lehar.

«Il Mezzogiorno», 18 agosto 1928


I spettacoli festivi all’Eldorado con "Santarellina" e "Clò-Clò"

Questa sera si daranno due spettacoli, che per il successo riportato venerdì e ieri sera dovranno sicuramente far gremire il simpatico Eldorado. Di giorno, alle ore 18.30, ed a prezzi popolarissimi, si darà «Santarellina» operetta in 3 atti di Hervè, nella quale Totò ha fatto una deliziosa interpretazione personale nella parte di «Celestino» procurando al pubblico tre ore di irresistibile ilarità.

Questa sera la parte di «Dionisio» sari sostenuta dalla brillantissima Angela Ippaviz, prima soubrette della Compagnia, che ne fa una sua speciale creazione. Di sera, poi, si replicherà «Clò-Clò» una delle più acclamate operette di Franz Lehar, che ieri sera fu accolta con entusiastico successo con applausi a Angela Ippaviz, al Barbetti, e a tutti gli ottimi elementi della Compagnia Maresca.

Martedì la nuovissima rivista; «Peccati e poi virtudi» di Masera.

«Il Mezzogiorno», 19 agosto 1928


Esecuzione integrale della celeb re operetta di Harvè. Unica rappresentazione. Le parti sono così affidate: Celestino organista (Totò), Dionisia (la soubrette Edelweiss), Corinna (Moroni), Madre Superiora (Maria Braccony), il Marhesino Zoccola (Guido Tei) - Domani venerdi la grande novità Follie del novecento. 

«La Stampa», 6 ottobre 1932


Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Santarellina

Rivista di Mario Mangini (Kokasse) da "Mam'zelle Nitouche" (1883) di Henri Meilhac e Ludovic Halevy

Compagnia Stabile Napoletana Molinari di Enzo Aulicino

Parma, Teatro Reinach, 1-12 dicembre 1926 (Totò non presente)

Trieste, Teatro Fenice, 19-24 luglio 1927

Parma, Teatro Reinach, 14-22 dicembre 1927

Genova, Politeama Genovese, 21-22 giugno 1928

Genova, Politeama Genovese, 29 giugno 1928 (serale Madama Follia)

Napoli, Teatro Eldorado Lucia, agosto 1928

Napoli, Teatro Nuovo, 18 ottobre 1929 (alcune fonti citano il 22 ottobre 1929)

Torino, Teatro V. Emanuele, 6 ottobre 1932


Riferimenti e bibliografie:
  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999

Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:

  • «Gazzetta di Parma», 10 dicembre 1926
  • «Il Popolo di Trieste», 19 - 20 luglio 1927
  • «Il Piccolo di Trieste», 24 luglio 1927
  • «Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1927
  • «Il Lavoro», 21 e 22 giugno 1928
  • «Café Chantant», agosto 1928
  • «Il Mezzogiorno», 17 agosto 1928
  • «Corriere di Napoli», 17 agosto 1928
  • «Corriere di Napoli», 17 settembre 1929
  • «Il Mezzogiorno», 18 agosto 1928
  • «Il Mezzogiorno», 19 agosto 1928
  • «La Stampa», 6 ottobre 1932