GIROTONDO
(1927-1930)
Scheda dell'opera
Titolo originale Girotondo
- Testo: Ripp (Luigi Miaglia), Bel Ami (Anacleto Francini)
- Compagnia: Compagnia di Isa Bluette
- Interpreti: Totò, Isa Bluette, Angela Ippaviz, Elsa Ferri, Nelli Ferri, Minnie Lises, Mario Castellani, Dino Lugara, Rita Marucco, Anna Castellani, Pucci e Stellina Toschi, Vittorio Vaser, Adriana Dandy, Gianni Lombardi, Ernesto Vaser, Alba De Rubeis, Antonio De Rubeis, Alfredo Orsini, Virgilio Riento, Giulio Marchetti, Carlo Barbetti, D'Aste, Galliano, Toddiu, Sabbatini, Corsini, Fioretti, Romigioli, De Pra, Panchetti, Cremonini, Cappelli, Sister Isabet
- Musica: Maestri Luigi Rizzola, Franco Coiglitore e Armando Fragna
Sketch, quadri e notizie
Vicolo (parodia della canzone Vipera), Il bel Ciccillo, Paraguay, Se fossi ricco, Cane e gatto, Il gagà, Biondo corsaro, Otello, l'Asino, Capostazione, Il Futurista, Le collegiali, Tabù, Madagascar, La checca, Leggenda rossa (Angela Ippaviz), Katjia la ballerina "L'amore è un treno" (Angela Ippaviz-Alfredo Orsini), "Sinfonia" di Suppé (diretta dal M.o Fragna).
Con Baraonda, in cui Totò non è nominato e che è un riassunto delle riviste precedenti, si chiude la stagione romana nel 1928. Totò passa quindi alla compagnia Maresca 1, con la soubrette Angela Ippaviz e lavora a Napoli nelle riviste e nelle operette. Il «Corriere di Napoli» ne segnala l’interpretazione irresistibile di Celestino nella Santarellina, un’operetta di Hervè: il personaggio di Celestino è quello di un giovane nobile un po’ sciocco e squattrinato, dominato dai genitori e innamorato di un attricetta che se ne vuole far sposare. Novità salutata con estremo calore e grandi consensi per autori e interpreti.
Così la stampa dell'epoca
Isa Bluette continua a far parlare di sè. E' passata dalla, N. 1 Mareschiana alla compagnia N. 2 ch’è attualmente a Padova assieme con Totò. Ne è uscito Eugenio Testa il quale, pare, ha intenzione di ritornare per per l'ennesima volta al capocomicato... Maresca ha supplito il posto di Totò con Riento.
«Café Chantant», 15 ottobre 1927
Ripp e Bel Ami sono veramente gli autori più geniali, più pratici, più bravi nel campo della rivista italiana. Constatazione che non aveva bisogno di nuove e maggiori prove, ma che è stata suffragata ancora una volta in modo completo e, diremmo, definitivo, ieri sera al gremitissimo Politeama Genovese in occasione della «prima» di Girotondo.
La Compagnia di Achille Maresca, che è ora veramente un'ottima Compagnia di riviste. e non un misto inorganico, per gli elementi che la compongono e per l'adattamento e la pronta assimilazione che alcuni di essi hanno saputo fare del sistemi ,e scuola di tal genere di teatro, ha molto bene rappresentato il sopradetto lavoro, dal notissimi e fortunati autori torinesi appositamente scritto per il suo complesso artistico. E' appunto nel saper magistralmente comporre questi spettacoli «su misura» che noi vediamo la maggior abilità di Ripp e Bel Ami, ed è per ciò che siamo stati indotti a trinciare in testa alle brevi note di critica il giudizio suesposto. Il cav. Achille Marasca del resto ha. cooperato ben validamente alla splendida riuscita dello spettacolo in quanto lo ha fornito di scenari e costumi veramente grandiosi e di buon gusto. Ammirati specialmente alcuni bei fondali e scenari, opera di Ramo.
Il pubblico, quello stesso pubblico che ha decretato il più fantastico successo alia senza dubbio meno bella e riuscita Madama Follia, ha in verità Ieri sera applaudito molto e si è molto divertito e. specie al finale del terz'atto, ha dimostrato pieno entusiasmo, ma non ha giustamente saputo apprezzare diversi bei punti del lavoro in cui si è sentito qualche inopportuno quanto ingiusto zittio frammisto alle acclamazioni di altra parte di spettatori.
Non resta ora che parlare dell'interpretazione. Trama non ne esiste e perciò non v'è bisogno di descrizione: in quanto ai singoli quadri rinunziamo a citare quelli i più o meno belli e riusciti. Unico difetto, forse, l'eccessiva lunghezza del primo e se-cond'atto che li rende un pochino pesanti. Consigliamo senz'altro gli appassionati (sono ormai legioni) di tali produzioni di recarsi al «Genovese» e giudicare de visu. Non dovrebbero, a nostro modesto giudizio, volercene male per lo spassionato consiglio. Del resto: «scusate, fatto apposta».
Angela Ippaviz ed Alfredo Orsini, sfolgorante negli splendidi, luccicami costumi la prima, più che inai divertente e lepido di signorile comicità il secondo, non hanno bisogno di speciali e particolari elogi: il pubblico ne ha fatto i propri beniamini ed essi non hanno certo bisogno delle nostre lodi. Anche la signorina Corsini ha avuto la sua parte di meritati applausi per le sue buone interpretazioni. Ci è gradito però parlare del comico Totò e della soubrette Ferri, due nuovi attori della Compagnia. Il Totò passando dal varietà, in cui era notissimo per le sue esilarantissime macchiette alcune delle quali ripete con immutato successo durante lo spettacolo, alla rivista si è trovato subito à son aise ed in diversi riusciti sketches, nei finali, e sopra tutto in un delizioso duetto con Orsini ha dato ulteriori prove della sua valentia, classificandosi senz'altro fra i migliori attuali interpreti di questo teatro. La giovanissima Ferri sta facendo passi (di danza, naturalmente) da gigante e non stimiamo esagerato preconizzare per lei, considerate le sue ottime qualità e predisposizione, uno splendido e lusinghiero avvenire.
Altri ottimi attori il Sabbatini, il Toddiu, la piccola e molto avvenente Ferri che cammina sulle orme della maggior sorella, ed altri di cui non ricordiamo il nome.
Più che buono il corpo di ballo cui non nuocerebbe tuttavia un maggior sincronismo ed affiatamento, ed ottima l'orchestra diretta dal bravo maestro Prugna. Da stasera le repliche.
F. M., «Il Lavoro», 24 novembre 1927
Angela Ippaviz al Genovese
Angela Ippaviz, la sfolgorante soubrette, di cui si annuncia per questa sera lo spettacolo d’onore, non ba bisogno di molte parole di presentazione. A lei, attrice vivace, cantatrice e danzatrice garbata, vanno seralmente gli entusiastici battimani del pubblico, che apprezza in lei doti di spirito e di brio non comuni, sempre improntate a un gusto signorile e a una fresca originale vivezza artistica. La seratante si produrrà In Girotondo, l'applaudita rivista di Ripp e Bel Ami che da tre sere fa gremire il teatro in modo straordinario.
Il lavoro le darà occasione di riaffermare, ancora una volta, le sue esuberanti attitudini gaie, e di offrire al pubblico la squisita eleganza dei suoi abbigliamenti, armoniosi d’oro, e fatti... di nulla. In un intervallo la Ippaviz interpreterà Leggenda rossa del maestro Fragna, e insieme coll’Orsini eseguirà il duetto di Katja la ballerina di Gilbert. La cronaca sarà, indubbiamente, delle più liete.
«Il Lavoro», 26 novembre 1927
La serata del comico Orsini al "Genovese"
Lo spettacolo di questa sera è in onore di Alfredo Orsini, l'irreststibile attor comico che da un mese manda in visibilio il nostro pubblico, per le sue doti di artista comunicativo o brillante, e di ballerino signorile ed elegante. La sua arte e caratteristica e afratto personale. Dotato di vivida intelligenza e di molto spirito, egli sa interpretare — anche nel campo frivolo della rivista — le varie parti con spigliata sobrietà e misura, valendosi — se la situazione lo richieda — di certe subitanee risorse e di gustose trovate estemporanee, con cui riesce a propagare il suo buonumore a tutto il pubblico che lo predilige e lo ammira.
L’Orsini si produrrà questa sera ancora in Girotondo, e nell'intervallo fra il secondo e il terzo atto canterà alcune canzoni. Chi vorrà mancare questa sera al lieto richiamo?
«Il Lavoro», 29 novembre 1927
Con Girotondo — la trionfante rivista di Rlpp e Bel Ami, che assistevano raggianti alla recita, da un palco — si è beneficiato ieri sera il comico Orsini, al quale una folla di spettatori ha tributato festose e indimenticabili accoglienze. Il lepidissimo artista, che ha schizzato le varie macchiette con una vis comica signorile e piena di misura, suscitando la più gioconda allegria, ha cantato in un intermezzo alcune canzonette, che gli hanno valso unanimi manifestazioni di simpatia e l'omaggio di fiori o di artistici doni.
Ai suo fianco al sono fatti valere ed apprezzare l'elegantissima Ippaviz, la Ferri, piena di fascino e di charme, la indiavolata Corsini, l'inesauribile Totò, e gli altri artisti, che il pubblico ha voluto partecipi col seratante delle numerose chiamate al proscenio.
Questa sera spattacolo di congedo della Compagnia, con l'ultima replica di Girotondo, in onore del maestro Armando Fragna, che con tanta intelligenza e perizia ha diretta l'attuale fortunatissima stagione. In un intervallo egli dirigerà una Sinfonia di Suppé, e il trio Ippaviz, Orsini, Totò, eseguirà un vario e attraente programma.
«Il Lavoro», 30 novembre 1927
Al « Genovese », coll’ultima replica di Girotondo, ha chiuso brillantemente la fortunata stagione la Compagnia di Achilie Marasca. Lo spettacolo era in onore del maestro Armando Fragna, musicista di salda cultura, animatore sicuro e pronto, che si meritò gli applausi di una folla di spettatori, e l'omaggio di pregevoli doni, dopo una Sinfonia ai Suppè, egregiamente diretta, nell'intervallo fra il secondo e il terzo atto.
Alfredo Orsini volle recare il proprio contributo alla serata cantando con molto sentimento una canzone dello stesso Fragna, applauditissima, e il comico Totò esilarò il pubblico con alcune sue riuscitissime macchiette. Sappiamo che la Compagnia Maresca sarà nuovamente fra noi il prossimo mese di giugno.
«Il Lavoro», 1 dicembre 1927
«Corriere Emiliano», 17 dicembre 1927
Isa Bluette torna a Roma
La Compagnia Isa Bluette-Totò debutta domani sera, martedì, alle ore 21,30 precise, alla Sala Umberto I. Vi resterà fino alla fine di febbraio mietendo allori e facendo esauritissimi. Di già le prenotazioni sono molte. La Compagnia è composta di ottimi elementi, tra i quali notiamo: Lises Minnie, Melis Irma, Castellani Anna, Gibelli Maria, ecc., e tra gli uomini: Castellani Mario, Pastore Giovanni.
Il corpo di ballo, giovanile ed agile, capitanato da Stellina e Pucci Toschi, è composto di 14 ballerine di primo rango. Fanno parte anche 12 giovani e intelligenti graziose generiche. Dirige l'orchestra il valente maestro Mario Capellan.
«Il Tevere», 23 gennaio 1928
Roma, febbraio 1928
«Il Tevere», febbraio 1928
Questa sera "Girotondo" avrà la sua ultima replica, in onore di Totò. Lo spettacolo risponde a quella che si chiama comunemente la serata del brillante. Il pienone, quindi, non mancherà, in omaggio alla consuetudine — ma anche perchè il seratante gode e merita le grandi simpatie del pubblico. Di Totò abbiamo scritto molto volentieri, nella prima e nell'odierna sua esibizione padovana. Per non ripeterci, aggiungeremo, stavolta, ad un cliché le impressioni d'un collega romano sull'artista simpaticissimo.
Totò ha potuto rivelarsi solo il giorno che l’occhio esperto ed accorto di un capocomico intelligente seppe trarlo dall'incerto e vago campo del varieté per porlo nel suo naturale regno della rivista. E della rivista Tota, oggi, è il comico più adatto.
Quali sono i mezzi di cui questo singolare artista si serve per suscitare il riso?
Semplici in apparenza, ma complicati nelle origini e portati a quel punto di grande naturalezza come è dato al pubblico di ammirare, solo attraverso uno studio paziente e tenace. Allorché egli si presenta in scena, con quel suo passo elastico, un'ondata di buonumore si diffonde per la platea e gli animi si apparecchiano alla più spensierata giocondità. Il suo ingresso è un impegno a far trascorrere tre ore di buon umore e non viene mai meno alla promessa.
E' innegabile che in Totò è insito il senso più spinto della parodia: nelle sue interpretazioni si può magari scorgere la imitazione ma ampliata, deformata, resa grottesca nell'espresso giuoco scenico in cui la smorfia, lo strizzare d’un occhio, il dimenare del capo esulano dal lazzo pagliaccesco per assumere una loro proprio fisionomia artistica.
Sfidiamo l'uomo più ipocondriaco a conservarsi tale alla presenza dell’originalissimo e giovane attor comico napoletano che porta perennemente con sé il fresco sorrido della sua terra che pure è stata ed è feconda di tali eccellenti artisti. Totò non è più l'interprete, ma il collaboratore prezioso degli autori; egli non è pago dire quello che gli fan dire, ma vuole creare qualcosa anche lui. Sono silenzi sapienti, è il dimenare unico della persona, un seguito di gesti eloquenti di venti battute di spirito...
«Il Veneto», 22 aprile 1928
"Girotondo" novità di Ripp e Bel Ami all'Umberto
Questa sera, alle ore 21,1 precise, avrà luogo la prima rappresentazione della nuovissima rivista di Ripp e Bel Ami: Girotondo. La primaria Compagnia Maresca ha allestito il laroro in modo grandioso: sono venti quadri ricchissimi con più di quattrocento costumi che sfileranno questa sera sui palcoscenico dell'Umberto. Interpreti principali ne saranno Isa Bluette ed il comicissimo Totò, coadiuvati dal Castellani, Vaser, Lugara, Pastore, ecc.
«Il Messaggero», 15 febbraio 1928
Il pubblico numerosissimo che convenne ieri sera alla Saia Umberto I per festeggiare Totò rimase otremodo soddisfatto e contento. Rise e si divertì un mondo alle battute comiche dello straordinario, originale artista, che sa profondere a piene mani, da gran signore, la giocondità, e il buon umore. I battimani calorosi e ripetuti con cui fu salutato ieri sera Totò, i diversi doni e i fiori offertigli stanno a dimostrare di quante e vive simpatie egli sia circondato, il successo del lavoro dato ieri sera per la beneficiata di Totò, «Madama Follia», fa si che lo spettacolo si ripete per intero questa sera.
Intanto si preannuncia per domani sera, mercoledi, l’attesa novità «Girotondo», super-rivista di Ripp e Bel Ami con una messa in scena sfarzosa, veramente grandiosa e originale, che in altre città d'Italia ha riportato un clamoroso successo. Giovedì grasso straordinario «matinée» alle ore 5 con « Girotondo ».
«L'Impero», 15 febbraio 1928
Totò, che con Castellani, faceva parte dell'allegro duo di scapestrati seppe suscitare risate irresistibili, confermando ancora una volta il titolo di grande comico che il pubblico gli ha conferito.[...] Gustati e ammirati i quadri: Le collegiali, Tabù, Madagascar, La checca, dove la verve di Totò è inesauribile.
«Il Piccolo», Roma, 16-18 febbraio 1928
La tenue trama di questa briosa rivista presenta i casi di due giovani pigri e scapestrati che non riuscendo più ad ottenere sussidi da un loro zio, sono costretti a girare il mondo per campare la vita, adattandosi a farne d'ogni colore. E' facile comprendere come da uno spunto di questo genere gli intelligenti e briosi rivistaioli Ripp e Bel Ami abbiano potuto trarre gli svolgimenti più bizzarri e le più impensabili ed allegre vicende comiche e coreografiche. Sta di fatto che questo Girotondo è veramente riuscito. Spettacolo leggero, fluido e divertente, esso è un passatempo brioso e digestivo che giustifica il vivo successo riportato iersera. L'esecuzione è stata spassosissima specialmente da parte del comico e serdentino Totò , ben coadiuvato dal Castellani , e di Isa Bluette.
«La Tribuna» , Roma , 17 febbraio 1928
Ancora una volta — a dispetto di Mariano Cafiero che, non so per quale truculento motivo, li odia ferocemamente — Ripp e Bel Ami hanno dimostrato con piena evidenza di essere gli u-ni-ci autori, in Italia, capaci di ammannire delle riviste agili, leggere, spigliate, ricche di trovatine garbate. di motivetti facili, di macchiette gustose, di danze che escono dallo stile consueto.
Ho detto: gli unici; lo ripeto, e pronostico che tali resteranno... almeno sino a quando non saranno sbucati ad invadere i palcoscenici della rivista italiana — i colleghi De Torres e Simeoni che hanno sparso a piene mani — nei repertori di tutte o quasi tutte le compagnie —mirabolanti copioni d’imminente rappresentazione.
«Girotondo» — si torni all’argomento! - piacevole cocktail di situazioni spassosissime sorrette dal brio di Isa Bluette, dall'inaggettivabile umorismo di Totò, e dalle doti simpatiche di Mario Castellani, è filato via liscio liscio — ieri sera — tra un subisso d'applausi e di bis.
Si fecero notare — oltre i protagonisti — Vittorio Vaser per una indovinatissima truccatura d'apache; la brava Lises; Dino Lugara, Gianni Lombardi, Anna Castellani, Ernesto Vaser, Rita Marucco, Adriana Dandy, e Pucci e Stellina Toschi, ballerine di eccezione.
L'orchestra, il corpo di ballo, le luci, i costumi: a posto. L'incasso: 12.000 lire. Oggi due spettacoli.
«L'Impero», 17 febbraio 1928
La serata di Isa Bluette alla Sala Umberto I
Stasera, lunedi, alle 21 15, Isa Bluette da alla Sala Umberto I lo spettacolo in suo onore con la replica di Girotondo e un eccezionale programma in cui sono comprese alcune sue personali creazioni. Date le enormi simpatie da cui è circondata a Roma l'originale simpaticissima artista non a torto chiamata — regina dalia rivista — la Sala Umberto I sarà sicuramente gremita del migliore pubblico di Roma che accorrerà a testimoniare tutta la sua ammirazione. Le prenotazioni da stamane alle ore 10 al botteghino del teatro.
Per domani, martedì grasso, si preannunciano due eccezionali spettacoli alle ore 17 e alle 21,15.
«Il Messaggero», 17 febbraio 1928
Stasera alla Sala Umberto Isa Bluette darà la sua serata d’onore con l’applaudita rivista di Ripp e Bel Ami «Girotondo». Basterebbero queste parole per considerare finito il nostro compito di fedeli cronisti e potremmo benissimo non aggiungere altro sicuri che stasera alla elegante sala di via della Mercede moltissimo persone avranno il dispiacere di sentirsi rispondere ai botteghino la parola d'ordine della Compagnia Bluette-Totò : «esaurito».
Ma sabato sera al veglione della Stampa, forse fra i fumi dello champagne e i fragori dello «jazz», ho promesso (a chi non si dice) di dire quali sono i difetti della Bluette e da uomo di parola mantengo senz'altro la mia promessa: i difetti principali, trascurando i difettucci di secondo ordine, sono i seguenti :
1. Troppo... graziosa
2. troppo... simpatica
3. troppo... affascinante
4. troppo... applaudita
5. troppo.... .
E potrei continuare per un paio di colonne ma sono generoso e buono, chi non credesse poi alla mia magnanimità vada a sentire «Girotondo» e mi darà ragione.
«L'Impero», 21 febbraio 1928
ALL’UMBERTO. — Dato il successo veramente strepitoso di « Girotondo », l'acclamata Rivista di Ripp e Bel Ami si continua a replicare anche stasera. E' imminente l'andata in scena di « Baraonda » che è una specie di refrain delle migliori e riuscite Riviste di Ripp e Bel Ami, un pot-pourri graditissimo e simpatico. Continua con grande affermazione di plauso e di consensi il successo di Bluette e Totò.
«L'Impero», 23 febbraio 1928
Corre voce che Achille Maresca e il comm. Fiandra porrebbero termine ad ogni contesa fra loro associandosi nella gestione delle due compagnie di riviste Maresca N. 1 capitanata da Isa Bluette e N. 2 con la Ippaviz e Totò. Maresca ne conserverebbe la direzione artistica e Fiandra assumerebbe quella amministrativa.
«Cafè Chantant», marzo 1928
Ancona, 5 (Passerini) Teatro delle Muse. Solo una super compagnia di riviste poteva permettersi il lusso di debuttare al nostro massimo condominale, un teatro quasi esclusivamente adibito a grandi spettacoli lirici oppure a concerti e frequentato perciò abitualmente da un pubblico arcigno, severo, contegnoso. Ma la signorile eleganza, il brio spumeggiante di Isa Bluette di questa bellissima ed incontrastata regina della rivista àn vinto incondizionatamente e Paradiso delle donne, Madama Follia, Baraonda e Girotondo sono stati autentici successi per la grande soubrette, per la brava Minnie Lises, per le ballerine Stellina e Pucci Toschi, per i comici Mariani, Alessio, e Waser. Benissimo l’orchestra diretta dal m. Capellan. Una parola di viva lode va all'impresario Splendiani il quale ci ha procurato sempre spettacoli degni di una grande città. Nessuno meglio di Lui può farci sentire ottime compagnie perchè egli con giovanile baldanza, con intelligente attività à esteso il suo lavoro teatrale a tutta la regione Marchegiana, controlla altri teatri delle regioni viciniori e quindi non a torto gli amici scherzosamente lo chiamano il Paradossi delle Marche.
«Café Chantant», 15 maggio 1928
Colla rivista in tre atti e ventisei quadri «Girotondo», di Ripp e Bel Ami, inizierà, questa sera l'annunciato corso di rappresentazioni al «Genovese» la Compagnia di operette e riviste del cav. Achille Maresca, che ha in cartellone diverse novità.
«Il Lavoro», 1 giugno 1928
Con Girotondo, la nota rivista di Ripp e Bel Ami, ha iniziato ieri sera l'annunciato corso di recite straordinarie al «Genoves » la Compagnia di operette e riviste di Achille Maresca, alla quale il pubblico che affollava la sala ha tributato le più calorose e simpatiche accoglienze. Il lavoro, presentato in pittoresca cornice, con sfarzo di scenari e di costumi, ha rinnovato il successo ottenuto in precedenti edizioni, e tutti gli esecutori sono stati fatti segno a cordiali dimostrazioni di simpatia. Angela Ippaviz, sfolgorante nelle sue capricciose toilette, ha sfoggiato un brio e una vivacità eccezionali, cantando, recitando e danzando con arte squisita e con signorile eleganza. Al suo fianco si è fatta apprezzare, ed applaudire Elsa Ferri, che porta in questa Compagnia una nota di grazia e di freschezza, e che ha concesso alla parte le risorse del suo canto gioioso e della sua verve spumeggiante e birichina.
Il pubblico ha fatto la conoscenza di un giovanissimo attore brillante: Carlo Barbetti, che ha dato un ottimo rilievo alla parte, in una linea comica piena di misura e di distinzione. L'inesauribile Totò ha tenuto in allegria il pubblico tutta la sera coi suoi lazzi, i suoi couplets, i suoi atteggiamenti scenici originalissimi, e accanto a questi maggiori attori hanno raccolto vivi battimani la Fioretti, i De Rubeis, il Galliano, il Manfrino, la Galliano, la Ferri Junior, il D'Aste, il Gargano. Divertentissimi Romigioli e Sister Isabet nelle loro eccentricità e bizzarrie, bene affiatato il corpo danzante.
L'orchestra suonò con slancio e vigore, sotto l'energica bacchetta del maestro Rizzola. Questa sera replica.
«Il Lavoro», 2 giugno 1928
Angela Ippaviz si è beneficiata ieri sera al «Genovese» con la piacevole rivista di Ripp e Bel Ami Girotondo, e il pubblico numeroso intervenuto allo spettacolo la ha elargito battimani, feste, doni fiori a profusione. La sfolgorante soubrette ha cantato con bella voce, ha recitato con brio e ha danzato con elastica grazia senza risparmio di mosse eleganti. Lo spettacolo si è arricchito di numeri di canto e danza speciali, eseguite dalla seratante in unione al Romigioli e al Bissi, che, in omaggio alla Ippaviz si è prodotto, dopo il secondo atto, nel suo repertorio eccentrico, riscuotendo le più calorosa approvazioni.
Al successo dello spettacolo hanno contribuito la vezzosissima Ferri, il D'Aste, che ha sfoggiato note acute e squillanti, il Totò, pieno di gustosa comicità, i De Rubeis, il Galliano e gli altri tutti. Il maestro Rizzola ha guidato l'orchestra coll'usato slancio e vigore. Girotondo questa sera si replica.
«Il Lavoro», 28 giugno 1928
All’Eldorado Lucia, grande folla ogni sera per le rappresentazioni della compagnia Maresca. Sono state fino ad ora presentate varie suggestive riviste accolte dal pubblico con grande favore ed insistenti richieste di bis. Fra gli elementi di maggiore rilievo, balza imponente la figura del Totò, il dinamico, l'elastico l'inesauribile comico che nel campo della rivista moderna ha conquistato oggi uno dei posti migliori. Con lui vibrano di tutte le suggestioni la deliziosa soubrette Angela Ippaviz e le sorelle Ferri, due autentiche promesse che uniscono ad un'arte birichina e scintillante di grazia, una bellezza non comune.
Il trio Romigioli ha ritrovato tutte le vecchie simpatie, che lo hanno sinceramente applaudito per la perfetta esecuzione delle danze e per le spiritosissime canzoni del Romigioli che si è ancora dimostrato un attore di linea. Le mille e una donna, Girotondo, Madama Follia, Santarellina, Clò Clò ed altri sceneggiati con gusto e ricchezza di particolari hanno francamente divertito gli spettatori per merito dei principali esecutori, coadiuvati efficacemente dalle seconde parti e da uno stuolo di belle ragazze, bene inquadrate e molto carine.
Vive approvazioni per la mise en scéne, per il giuoco delle luci che predomina in ogni lavoro e pieni consensi anche per l'affiatamento generale, dovuto ad una mente direttiva molto esperta in materia. Ottima la orchestra diretta dal m. Bazan.
La compagnia Maresca terminerà il pross. 2 settembre ed il 3 riprenderanno gli spettacoli di arte varia con la rentrée di Evelyn Dove, Gil and Blas, Clely Fiamma e le sue 6 girls, e Fiamette Hildegarde con le 12 girls.
«Café Chantant», agosto 1928
Stasera '‘Girotondo" all’ Eldorado
Avvenimento artistico e mondano di eccezionale importanza stasera all'"Eldorado" per la prima rappresentazione di «Girotondo» nuovissima rivista in tre atti e 28 quadri di Rizzo e Belamy, che conta al suo attivo un successo fantastico in tutta Italia. Lo spettacolo coincide con il tredicesimo venerdì dedicalo al gran mondo.
Principali esecutori del lavoro saranno la graziosissima Angela Ippaviz ed il comicissimo Totò e Romigioli con la Sister Isahet e tutlo le «troupes» di «girls». Lo scenario ed i costumi sbalordiranno certamente gli spettatori. Per i biglietti prenotati il botteghino li rispetterà fino alle ore dodici. Per domani si annunziano due spettacoli, il primo a prezzi minimi.
«Il Mezzogiorno», Napoli, 10 agosto 1928
Il successo di "Girotondo" di Ripp e Bel Amy
«Girotondo» in giro.... trionfale per l’Italia dopo i vibranti e resistenti successi di Milano, è stata accolta anche dai napoletani con molto favore E' una rivista piacevolissima: figurarsi ventisei scintillanti quadri in cui abbonda la comicità, la fantasmagoria e quel che più conta il sorriso di uno sciame di seducenti girls. Non è da meravigliarsi quindi che i finali dei tre atti furono tra le unanimi acclamazioni non meno di quattro o cinque volte bissati.
Detto questo si comprende di leggieri che Ripp e Bel Amy hanno ancora una volta colto nel segno, offrendo al pubblico uno spettacolo che risponde a meraviglia allo scopo che così si propongono e cioè asscurare allo spettatore una serata allegra. La logica, il filo conduttore e tante oltre cose pedanti non contano per i due geniali autori, che non hanno altra preoccupazioni di mettere insieme in ogni loro lavoro un paio di dozzine di quadri che diano agio alla diva Ippaviz, all’esilarantissimo Totò, alla soave Elva Ferri, al simpatico Barbelli, al bravo Romigioli e agli altri di tener desta per tre ore continue l’attenzione dell'uditorio, che ieri sera fu assai prodigo di applausi.
La cornice scenica davvero meravigliosa ed i costumi di una assai ben trovata originalità. Addirittura abbaglianti quelli della gran danza finale dell'«Oro» all’ultimo atto. Dato il successo da stasera hanno inizio le fortunate repliche di «Girotondo», che è facile prevederlo, anche fra noi terrà alto con fortuna il cartello per molte sere. Auguri quindi al cav. Adamo che ha finalmente trovata non la danza, ma la vena dell'oro...
«Il Mezzogiorno», Napoli, 11 agosto 1928
Roma, febbraio 1928
«Il Tevere», settembre 1928
Venerdì prossimo, 7 settembre, avrà luogo al Teatro Adriano l'atteso debutto della primaria compagnia italiana operette e riviste dei cav. Achille Maresca, ben nota al pubblico di Roma per averla spesso ammirala per la ricchezza delie sue messinscena ed il brio indiavolato delle sue interpretazioni. Fanno parte della Compagnia nomi molto cari ai romani, come Angela Ippaviz, Elsa Ferri, Minnile Lises, Alba de Rubeis, l'inarrivabile Totò, Alfredo Orsini, Galliano Salvatori, Dino Lugara e Antonio De Rubois, e un complesso di 12 girls, 12 ballerine, 10 generiche. L'orchestra sarà diretta dal maestro cav. uff. Luigi Rizzola. Vario e attraente è il repertorio, fra cui sono comprese interessanti novità. Di Ripp e Bel Ami saranno date : «Girotondo», «Madama Follia», «Mille e una donna», «Paradiso delle donne», «Si, si Susette», «La nuova Boheme»; di Massera sarà data «Peccati e poi virtudi»; di Franz Lehar «Clò clò»; di Gilbert «Katia la ballerina» e di Daralbo «Marger».
Il debutto avverrà con «Madama Follia» rivista in 3 atti e 21 quadri di Ripp Bel Ami. Al cav. Achille Maresca i nostri migliori auguri.
«L'Impero», 4 settembre 1928
"Girotondo" all'Adriano
Ieri sera la compagnia di Achille Maresca rappresentò la rivista di Ripp e Bel Ami dal titolo «Girotondo». L'esito fu lietissimo. Vi furono vari "bis" e l'esecuzione non poteva essere più brillante. Angela Ippaviz, soubrette viennesissima, cantò a danzò con la consueta abilità e venne ben coadiuvata dal comicissimo Totò, da Alfredo Orsini, Elsa Ferri, Minia Lises, dal Galliano, dal Lugara e dai coniugi De Rubeis. Bene l'orchestra diretta dal maestro Rizzola. Stasera replica.
«Il Messaggero», 11 settembre 1928
La Compagnia Maresca all'Adriano
La sconda repilica di Girotondo con un teatro quasi esaurito ha riconfermato il grandioso successo ottenuto alla première. Ne poterà estera differentemente per le grandiosità dello spettacolo, par la impeccabilità dell'esecuzione da parte di tutti gli interpreti, per lo smagliante sfarzo di costumi, di scene, di luci e di colori. Tutto è stato gustato; ogni sketch, le dante graziosissime, i quadri di assieme, i finali veramente degni di grandi teatri parigini.
E come sempre Angela Ippaviz ha ottenuta larga messe di applausi che ha fraternamente diviso con l'inesauribile e comicissimo Totò, con l'aristocratico Orsini, la bella Ferri, la gentile Lises, ecc. L'orchestra come sempre ha filato egregia, sottosotto l'abile bacchetta del maestro Rizzola.
«Il Messaggero», 12 settembre 1928
Ieri sera al Teatro Adriano, la compagnia di Riviste dal cav. Achille Maresca , ha dato la brillantissima rivista di Ripp e Bel Ami «Girotondo». In questa seconda produzione la Compagnia Maresca si è maggiormente affermata, dando una perfetta impressione di quello che e possibile ottenere, in questo genere di teatro, da una buona compagine di artisti, con mezzi non lesinati e con una direzione ispirata al massimo buon gusto.
Angela lppaviz, che non per nulla è chiamata la soubrette viennesissima, ha dato sfoggio alle sua magnifiche qualità di cantante, di dicitrice e di danzatrice brillante ed effervescente; è stata molto applaudita e festeggiata. Questa sera «Girotondo» si replica alle ore 21.
«L'Impero», 12 settembre 1928
Tra gli spettacoli attuali troviamo in prima linea quelli dell’Adriano con la compagnia Maresca. Il vasto teatro dei Prati è ogni sera esauritissimo, avendo il bollente Achille l'accortezza di adottare i prezzi di anteguerra.
Madama Follia, Girotondo e Il Paradiso delle donne hanno ottenuto un bellissimo successo, mercè la sfarzosa messa in scena e l'esecuzione pregevole da parte di tutti gli artisti. Angela Ippaviz è una soubrette piena di fascino e di charme, e canta e balla deliziosamente. Accanto a lei troviamo in pieno risalto la Ferri, la Lisy, i coniugi De Rubeis, i comicissimi Orsini e Galliano che fanno a gara entrambi per suscitare ilarità grandissima, col Longara e tutti gli altri.
Benissimo l'orchestra diretta dal maestro Rizzola, i cori e il corpo di ballo. Bis a non finire e chiamate innumerevoli.
«Café Chantant», settembre 1928
La Compagnia di riviste Maresca al Reinach
Dopo le recite di Emma ed Irma Gramatica, sarà per alcune sere al nostro Reinach la compagnia di riviste di Achille Maresca, di cui fan parte Alfredo Orsini, l’Ipjpavitz e Totò, che offrirà al pubblico diverse interesisianti novità. Sì, si, Susette; Il paradiso delle donne; La stella del charleston; Girotondo. I parmigiani, in fatto di divertimenti non possono proprio lamentarsi. E' il caso anzi di esclamare: troppa grazia Sant’Antonio! Avere contemporaneamente una primaria Compagnia d’operette, ed una non meno promaria Compagnia di riviste, non è cosa di tutti i giorni, nè di tutte le città. E che ne sarà quando anche il Regio sarà aperto? Evidentemente è una gran verità che il parmigiano ama divertirsi!
«Gazzetta di Parma», 15 dicembre 1928
Giovedì 20 avrà luogo il tanto atteso debutto della primaria compagnia di Riviste Achille Maresca con "Sì.. sì.... Susette" l’ultimo grande successo del teatro di riviste. La messa in scena è di una grandiosità eccezionale in spettacoli del genere. Vi prendono parte la Ippaviz, Orsini, Totò tutto il corpo di ballo che è composto di oltre 20 girls. Nel teatro, prospicente l’orchestra, verrà posta una pedana, come è in uso nei principali teatri di Parigi, Londra, Berlino, ecc., per la passeggiata finale del corpo di ballo e principiali artisti. La compagnia si tratterrà fra noi quattro sole sere e darà quattro novità di grande lusso.
«Gazzetta di Parma», 18 dicembre 1928
La serata di Totò all'Adriano
Come abbiamo già annunciato, stasera avrà luogo lo spettacolo in onore di Totò., l'acclamatissimo artista comico della Compngnia Maresca, con Girotondo, la graziosa rivista di Ripp e Bel Ami. Si tratta di uno spettacolo attraentissimo, in cui Totò si presenterà in caratteristiche macchiette e potrà far sfoggio delle sue gustose trovate. Sarà certamente una piena.
«Il Messaggero», 13 marzo 1929
La nuova rivista "Giostra dell'amore" all'Adriano
Gran folla ieri sera per lo spettacolo in onore di Totò con la rivista: «Girotondo». L'ilarità fu continua e Totò, che fece sfoggio della sua speciale comicità, ebbe grandi feste. Stasera replica. Domani il teatro rimarrà chiuso per la prova generale della nuova rivista: «La giostra dell’amore», che andrà in sacena sabato.
Questa rivista, allestita con magnifica messa in scena, e alla cui esecuzione la Compagnia Maresca ha consacrato le maggiori cure, è dovuta per il libretto al noto poeta Bixio Cherubini e per la musica al maestro Fragna e a C. A. Bixio.
«Il Messaggero», 16 marzo 1929
[...] Le succederà sulle scene del «Genovese», la Compagnia di operette, riviste e féeries diretta dal cav. Achitle Maresca, che inizierà questo, sera l'annunciato corso di recite con la trionfante rivista, di Ripp e Bel Ami «Madama Follia», di cui saranno principali esecutori Angela Ippaviz, Minnie Lises, Alfredo Orsini e Riento, il comico grottesco, che si produrrà in due sole rappresentazioni straordinarre di «Madama Follia» e «Girotondo». Fanno parte della Compagnia anche la signora Elodia Marasca e Nino Eller.
Complesso affiatatissimo, dunque, che non mancherà di richiamare seralmente in questo popolare teatro una folla di spettatori.
«Il Lavoro», 1 agosto 1929
Sala popolatissima ieri sera alla rappresentazione di «Girotondo», di Ripp e Bel Ami, che ha ritrovato le calorose accoglienze onde il pubblico l'aveva accolta in precedenti edizioni. Angela Ippaviz, sfolgorante di brio e di piumati abbigliamenti, i comici, Orsini e Riento, dispensatatori di letizia, la Lises, pregevole cantante ed attrice, la graziosa De Pra, i bravissimi Lugara e Panchetti, i Marchetti, il Cremonini, il Cappelli e gli altri artisti, hanno condotto ancora una volta al successo la brillante rivista, diretta con agile bacchetta dal maestro Franco Coglitore. Ottimamente fuso ed affiatato il corpo di ballo.
Si annuncia per questa sera la prima rappresentazione della novissima fiaba ultraterrena in 3 atti e 6 quadri, di Paolo Reni «Monna Eva», commentata da musiche dei più celebrati autori moderni. Il lavoro, che giunge a noi preceduto dai brillanti successi ottenuti in altre città, avrà, fra gli altriinterpreti, Elodia Maresca e Nino Eller. Un teatrone, senza dubbio.
«Il Lavoro», 3 agosto 1929
«La Stampa», 2 gennaio 1930
Galleria fotografica
Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane
TITOLO DELL'OPERA | TAPPE |
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GirotondoRivista di Ripp & Bel Amì Compagnia Maresca n.2 (Isa Bluette) |
Milano, Teatro Lirico, 4-16 ottobre 1927 Genova, Politeama Genovese, 23-30 novembre 1927 Parma, Teatro Reinach, 14-22 dicembre 1927 Roma, Teatro Umberto I, gennaio - febbraio 1928 Torino, Teatro Balbo, 13 febbraio 1928 Roma, Teatro Umberto I, 16-24 febbraio 1928 Padova, Teatro Garibaldi, aprile 1928 Ancona, Teatro delle Muse, Maggio 1928 Genova, Politeama Genovese, 1-5 giugno 1928 Genova, Politeama Genovese, 27-28 giugno 1928 Napoli, Teatro Eldorado Lucia, agosto 1928 Roma, Teatro Adriano, 10-14 settembre 1928 Roma, Teatro Adriano, 15 settembre 1928 (spettacolo pomeridiano) Parma, Teatro Reinach, 20-23 dicembre 1928 Torino, Teatro Balbo, 13-15 gennaio 1929 Roma, Teatro Adriano, 13-14 marzo 1929 Genova, Politeama Genovese, 2 agosto 1929 Torino, Teatro Maffei, 2-5 gennaio 1930 Torino, Teatro Balbo, 24 gennaio - 5 febbraio 1930 |
Riferimenti e bibliografie:
- "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
- "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
- "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
- «Café Chantant», 15 ottobre 1927
- «Il Lavoro», 24, 26, 29 e 30 novembre 1927
- «Il Lavoro», 1 dicembre 1927
- «Corriere Emiliano», 17 dicembre 1927
- «Il Tevere», 23 gennaio 1928
- «Il Tevere», febbraio 1928
- «Il Veneto», 22 aprile 1928
- «L'Impero», 15 febbraio 1928
- «Il Messaggero», 15 febbraio 1928
- «Il Piccolo», Roma, 16-18 febbraio 1928
- «La Tribuna» , Roma , 17 febbraio 1928
- «Il Messaggero», 17 febbraio 1928
- «L'Impero», 17, 21 e 23 febbraio 1928
- «Cafè Chantant», marzo 1928
- «Café Chantant», 15 maggio 1928
- «Il Lavoro», 1 e 2 giugno 1928
- «Il Lavoro», 28 giugno 1928
- «Café Chantant», agosto 1928
- «Il Mezzogiorno», Napoli, 10 - 11 agosto 1928
- «L'Impero», 4 settembre 1928
- «Il Messaggero», 11 settembre 1928
- «Il Messaggero», 12 settembre 1928
- «L'Impero», 12 settembre 1928
- «Gazzetta di Parma», 15 - 18 dicembre 1928
- «Il Messaggero», 13 - 16 marzo 1929
- «Il Lavoro», 1 - 3 agosto 1929
- «La Stampa», 2 gennaio 1930