IL PARADISO DELLE DONNE

(1928)

Scheda dell'opera

Titolo originale Il paradiso delle donne

  • Testo: Ripp (Luigi Miaglia), Bel Ami (Anacleto Francini), in 3 atti e 21 quadri
  • Compagnia: Compagnia di Isa Bluette
  • Interpreti: Totò, Angela Ippaviz, Isa Bluette, Elsa Ferri, Nella Ferri, Dino Lugara, Minnie Lises, Rita Marucco, Anna Castellani, Adriano Dandy, Pucci e Stellina Toschi, Vittorio Vaser, Gianni Lombardi, Ernesto Vaser, Alfredo Orsini, Alba De Rubeis, Antonio De Rubeis, Sister Isabet, Cesare Barbetti, Astolfi, Garzelli, Nino Marchetti, Manfrino, Camozzo, Prola, Galliano, Gargano
  • Musica: M.o Luigi Rizzola

Sketch, quadri e notizie

Vicolo (parodia della canzone Vipera), Il bel Ciccillo, Paraguay, Se fossi ricco, Cane e gatto, Il gagà, Biondo corsaro, Otello, l'Asino, Capostazione, Il Futurista, Dante von Alighieren, Filomenita, Abatino.


Così la stampa dell'epoca

Isa Bluette continua a far parlare di sé. E' passata dalla N. 1 .Mareschiana alla compagnia N. 2 ch’è attualmente a Padova assieme con Totò. Ne è uscito Eugenio Testa il quale, pare, ha intenzione di ritornare per l’ennesima volta al capocomicato... Marasca ha supplito il posto di Totò con Riento.

«Café Chantant», 15 ottobre 1927


Al Teatro Balbo imperano le riviste di Ripp e Bel Ami con la compagnia Mareschiana di Isa Bluette-Totò, mentre all'Odeon la compagnia di Eugenio Testa con Emma Sanfiorenzo e con la Cabiria, continua a fare affaroni d’oro con la rivista: Mano alle gambe di Testa, Corvetto e Chiappo.

«Café Chantant», 10 gennaio  1928


«La Stampa», 14 gennaio  1928


Isa Bluette torna a Roma

La Compagnia Isa Bluette-Totò debutta domani sera, martedì, alle ore 21,30 precise, alla Sala Umberto I. Vi resterà fino alla fine di febbraio mietendo allori e facendo esauritissimi. Di già le prenotazioni sono molte. La Compagnia è composta di ottimi elementi, tra i quali notiamo: Lises Minnie, Melis Irma, Castellani Anna, Gibelli Maria, ecc., e tra gli uomini: Castellani Mario, Pastore Giovanni.

Il corpo di ballo, giovanile ed agile, capitanato da Stellina e Pucci Toschi, è composto di 14 ballerine di primo rango. Fanno parte anche 12 giovani e intelligenti graziose generiche. Dirige l'orchestra il valente maestro Mario Capellan.

«Il Tevere», 23 gennaio 1928


Roma, febbraio 1928

«Il Tevere», febbraio 1928


Alla Sala Umberto la compagnia Maresca, con Isa Bluette e Totò, passa di successo in successo. Debutto con Madama Follia, seguita da Il paradiso delle donne, due riviste molto apprezzate dal publico. Isa Bluette è stata accolta con grandi acclamazioni, e il suo ritorno tra noi ha richiamato in teatro moltissimi ammiratori, che hanno festeggiato la deliziosissima soubrette. Accanto a lei furoreggia Totò, un comico dei più originali e dei più brillanti, che, con le sue singolari trovate e le sue boutades, provoca le più schiette risate e i più calorosi applausi.

Anche gli altri esecutori, la Lises Minnie, la De Rubeis, il Castellani, la Castellani, il Vaser, il Lugara, sono giustamente applauditi, insieme alle prime ballerine Stellina e Pucci Toschi e al danseur Gianni Lombardi. Fantasmagorica la messa in scena, costumi di una originalità senza precedenti e giovani e belle le ballerine.

«Café Chantant», febbraio 1928


«Chi è Totò?» si chiedeva nel ’28, salutandone l’abbandono del varietà, un cronista del «Il Piccolo» di Roma:

Quali sono i mezzi di cui questo singolare artista si serve per suscitare il riso? Semplici in apparenza, ma complicati nelle origini e portati a quel punto di grande naturalezza come è dato al pubblico di ammirare, solo attraverso uno studio paziente e tenace. Allorché egli si presenta in scena con quel suo passo elastico, con quelle movenze marionettistiche e grottesche, un’ondata di buonumore si diffonde per la platea e gli animi si apparecchiano alla più spensierata giocondità. [...] È innegabile che in Totò è insito il senso del grottesco e della parodia: nelle sue interpretazioni ci si può magari scorgere l’imitazione, ma ampliata, deformata, resa grottesca nell’espresso gioco scenico, in cui la smorfia, lo strizzare d’un occhio, il dimenare del capo esulano dal lazzo pagliaccesco per assumere una loro propria fisionomia artistica. [...] Egli non è più l’interprete ma il collaboratore prezioso degli autori: Totò non è pago di dire quel che gli fan dire, ma vuole e sa creare qualcosa anche lui. Sono silenzi sapienti, e il dimenare grottesco della persona, e un braccio alzato, un curvare di ginocchi... tutti gesti più eloquenti di venti battute di spirito! Gli spettatori plaudono al comico simpatico ed originale che sa, con la sua arte, fugare, sia pure per breve tempo, pensieri tristi, umori oscuri, e con l’ausilio della sua arte nuovissima e potentemente comunicativa.

U.M.B., «Il Piccolo», 1 febbraio 1928


Il "Paradiso delle donne" alla Sala Umberto

La nuova rivista di Ripp e Bel Amì: Il paradiso delle donne, ha incontrato iersera alla Sala Umberto il pieno favore dell'affollatissimo uditorio: il successo lieto è veramente meritato, perchè il nuovo lavoro è una vera rivista, con una linea ben definita, in cui la parodia e la satira hanno espressioni e battute indovinatissime, anche se talvolta non presentino grande novità: non è pertanto quel succedersi di parate uguali, tutte a base di identiche sfilate di danzatrici, dall'azione stereotipata, che formano l'essenza della gran maggioranza delle così dette riviste nuove.

Certamente la parodia d’annunziana, col solito Aligi che ha dormito settecento anni, è motivo assai sfruttato: ma per fortuna il dialogo è condotto con vivace piacevolezza e non manca di allegre trovate: la stalla moderna, la visione fiorentina con Dante tedesco, la pinacoteca del Re dei peperoni gialli con un bel quadro animato, la scena nell'Harem, la scuola della civetteria, il Paradiso, in cui Aligi è collocato nella Sezione delle Donne celebri, da Eva a Isa Bluette, sono quadri eleganti, sfarzosi, divertenti, svolti assai efficacemente e accompagnati da musichette vecchiotte, ma scorrevoli e vivaci.

Isa Bluette è stata una deliziosa, multiforme figura; sopra tutto come Tatiana (fastosa parodia dell'attrice valente), Maestra della Scuola di civetteria, Baccante. Spettatrice, e principalmente come Isa Bluette, è stata acclamatissima; briosa «Rosina» è Minnie Lises; Totò è riuscito un eccellente Dante von Alighieren, una Filomenita spassosissima un Abatino assai fine: Mario Castellani, Giovanni Pastore («Aligi»), e gli altri tutti hanno cooperato ottimamente all‘esito eccellente dello spettacolo: e le danzatrici, cantanti sono state ammirate e applaudite per l'esecuzione armoniosa e sicura.

Stupendi i costumi, di varietà e ricchezza non comuni, indovinatissime le scene, suggestivi gli effetti delle luci. Il maestro Cappellan ha diretto assai bene l'orchestra. Lo spettacolo divertente avrà certamente molte repliche, a cominciare da stasera.

«Il Messaggero», Roma, 3 febbraio 1928


Anche questa nuova rivista dei fecondissimi Ripp e Bel Ami è in tutto degna dell'ottima fama di questi due autori che, ben a ragione, sono fino ad ora ritenuti i migliori specialisti italiani del genere. Diremo anzi che col Paradiso belle donne che iersera un pubblico numerosissimo e fine ha vivamente e ripetutamente applaudito, Ripp e Bel Ami sono rientrati più strettamente nel tipo rivista da cui, in qualche altro loro recente lavoro, s'erano allontanati. [... ] La Bluette e il comicissimo Totò furono particolarmente applauditi . I bis e le chiamate furono numerosissimi [...]

«La Tribuna», 4 febbraio 1928


Se volete farvi « radioscopare », mercè l’ultima genialissima applicazione dei raggi X escogitala da Ripp e Bel Amy, potete recarvi tutte le sere alla sala Umberto, alle 21,30, ed attendere che i due insigni clinici che effettuano le piacevoli operazioni si occupino di voi. Con opportuno pensiero, la direzione he affidato gli uomini alle cure della dottoressa Isa Bluette, la signore a quelle del professore Totò. I due illustri clinici della gaiezza — veri ed indiscussi benefattori dell'umanità — hanno riscosso ieri sera, prima giornate degli esperimenti radioscopici, il più entusiastico successo di pubblico.

Mentalissimo.

Isa Bluette, che ci vantiamo d'aver classificato da tempo Regina del Teatro della Rivista, ha trionfato, ancora una volta. Questa nostra artista riesce a raggiungere degli effetti prodigiosi e affascinanti. Quando canta pianamente, nell'ombra talvolta, quasi la diresti sommersa nella castità del canto, come un piccolo fiore nell'erba di un prato. Donde, improvvisamente, esplodendolo intorno la luce, sboccia e si scaglia nella danza e vi rotea dentro e se ne inebbria. Allora intorno al suo caldo corpo vapora, coma una nebbia lussuriosa, innumerevole e fine, la polvere dei riflettori. Una intelligenza guida il ritmo veloce col quale ella concede la persona al suo pubblico; e tutta la composizione dei quadro Isa asservisce al proprio gaudio, ma con una apparente discrezione che le arreca un tono distinto.

Sull'arte poi del suo compagno. dell’irresistiblie Totò è inutile dilungarsi, poiché basta a caratterizzarla quel suo volto cosi mobile e cosi espressivo quello sue trovate
geniali per le quali da un semplice gesto egli ricava effetti comici impreveduti. La sua personalità, è talmente spiccata e la sua comicità proviene da fonti cosi profonde e sincere che anche quando è costretto dalle situazioni creategli intorno dagli attori a dire battute troppo azzardate sa farsele perdonare con l’aggiunta del gesto che le rende più accette alla ipersensibilità dei moralisti.

Affidata a due interpreti di così alto valore, « Il Paradiso delle donne », rivista in ventun quadri e... dodicimila costumi, è riuscita facilmente, ieri sera, a toccale il porto del successo. E il pubblico, lieto di essersi divertito, non ha lesinato negli applausi a Isa e Totò, alla vivacissima Lises, alla fascinosa brava, delicata Garzelli, alla Marucco — una negra indiavolata — alla Castellani, alla Dandy, alle squisite e valentissime sorelline Toschi, armoniose ed eleganti nelle loro danze originalissime. Lugara, Vittorio Vaser, l’Astolfl, il Lombardi, Ernesto Vaser, Camozzo, Prola e Lombardi contribuirono validamente alla buona riuscita del lavoro. Ottimo il corpo di ballo e l'orchestra. Sfarzosissima la messa in scena.

«L'Impero», 4 febbraio 1928


Con un crescendo entusiastico si replica da diverse sere l'applauditissima riuscita rivista Il paradiso delle donne, il brillante recente lavoro di Ripp e Bel Amì, nell'interpretazione briosa ed efficace della grande Compagnia di Riviste Italiane di cui il maggior ornamento sono Isa Bluette, la fulgida affascinante diva, e Totò l'acclamatissimo supercomico.

Ottimi interpretazione da parte di tutti, dovuta alla fusione e alla disciplina di questa eccellente Compagnia. Quadri deliziosi, messa in scena fantastica e ricca, costumi pittoreschi, balletti indovinati, musica piacevole, il tutto forma uno spettacolo interessante e divertente: ecco il segreto del grande successo. Il lavoro che regge così trionfalmente il cartellone si replica anche stasera alla ore 21.15.

«Il Messaggero», 7 febbraio 1928


ALL'UMBERTO. — Continua a replicarsi a teatri affollatissimi del miglior pubblico di Roma la grandiosa rivista « Il Paradiso delle donne » degli inesauribili Ripp e Bel Amì. Di questo lavoro la primaria Compagnia Maresca ha fatto una vera creazione di buon gusto ed eleganza per ciò che riguarda allestimento scenico e costumi, talché i dodici quadri che la compongono costituiscono una vera festa per gli occhi e per io spirito.

«L'Impero», 9 febbraio 1928


Bologna, 14 (Milg). In questo mese l'Arena del Sole dà una serie di ottimi spettacoli. Attualmente una folla di publico accorre alla compagnia di Achille Maresca e Isa Bluette, sempra bella, gaia, in piena efficienza, è l'aminiratissima insieme a tutte le altre compagne. Finora si sono ripetute le due divertenti riviste: Madama Follia e Paradiso delle donne. Renato Mariani è qui primo attore comico. Il giovane artista si è posto all'altezza della situazione, egli si prepara uno splendido avvenire. Prima avemmo una serie di spettacoli di varietà, e vi trionfò la magnifica Violet Doreen. Poi, annunciato da una mirabolante réclartie, vi doveva dare tre rappresentazioni il comico Grock. Quaranta lire una poltrona! La prima sera (in sabato) molta gente, ma molti vuoti nelle poltrone. E il bellissimo spettacolo di varietà che precedette Grock fu applauditissimo: difatti era composto di ottimi numeri. Il Duo Manetti, i due Caligaris, le girls Bauman, i quadri viventi del dott. Angelus, i cani di Densmore, le danze di Ada e Eddie Daros, i ciclisti Robins, la danzatrice Lolitana... In fine la grande aspettativa... fallita. Grock un trucco, una mistificazione da circo equestre, un artista senza spirito e che suona tre o quattro strumenti... come tanti altrii II pubblico attendeva... ma invano. E fu una disillusione. Si poteva abbandonare il teatro prima che esso apparisse. La seconda sera... domenica... poca gente... e lunedi rappresentazione sospesa.


Corre voce che Achille Maresca e il comm. Fiandra porrebbero termine ad ogni contesa fra loro associandosi nella gestione delle due compagnie di riviste Maresca N. 1 capitanata da Isa Bluette e N. 2 con la Ippaviz e Totò. Maresca ne conserverebbe la direzione artistica e Fiandra assumerebbe quella amministrativa.

«Café Chantant», marzo 1928


Ancona, 5 (Passerini) Teatro delle Muse. Solo una super compagnia di riviste poteva permettersi il lusso di debuttare al nostro massimo condominale, un teatro quasi esclusivamente adibito a grandi spettacoli lirici oppure a concerti e frequentato perciò abitualmente da un publico arcigno, severo, contegnoso. Ma la signorile eleganza, il brio spumeggiante di Isa Bluette di questa bellissima ed incontrastata regina della rivista àn vinto incondizionatamente e Paradiso delle donne, Madama Follia, Baraonda e Girotondo sono stati autentici successi per la grande soubrette, per la brava Minnie Lises, per le ballerine Stellina e Pucci Toschi, per i comici Mariani, Alessio, e Waser. Benissimo l’orchestra diretta dal m. Capellan. Una parola di viva lode va all'impresario Splendiani il quale ci ha procurato sempre spettacoli degni di una grande città. Nessuno meglio di Lui può farci sentire ottime compagnie perchè egli con giovanile baldanza, con intelligente attività à esteso il suo lavoro teatrale a tutta la regione Marchegiana, controlla altri teatri delle regioni viciniori e quindi non a torto gli amici scherzosamente lo chiamano il Paradossi delle Marche.

«Café Chantant», 15 maggio 1928


Ostico ci è riuscito scrivere nel titolo di queste brevi note di recensione la seconda riga che cita il nome degli autori, rinomati e celebri per tante altre produzioni del genere, caratterizzate sempre da gran successo. Davvero in quell'intruglio di attuazioni e di scene banali non abbiamo saputo riconoscere, se non a fugacissimi sprazzi, lo stile e la marca « rippbelaminiani »! Meglio perciò non proseguire oltre nella disamina, e notare che la rivista (se tale ossa si può chiamare, o meglio, usando tale nome per definire in questo caso una « suite » di numeri di varietà), è stata messa in scena con ricchezza e buon gusto di costumi ed è stata egregiamente eseguita dagli attori tutti.

li pubblico infine ha in complesso applaudito il lavoro ed anche tale elemento fa passare sopra a tante cose e ne fa tacere tante altre.

Citeremo fra gli interpreti: Angela Ippaviz, danzatrice briosa e cantatrice seducente; Elsa Ferri, irrequieta commére; Totò, lepidissimo come sempre; la De Rubeis ed i Marchetti, Manfrino, Barbetti, Gargano, ecc. Una lode speciale a Romigioli ed alle « Sisters lsabet » che costituiscono un numero di varietà veramente interessante e di valore. Buona l’orchestra diretta dal maestro Rizzola.

Da stasera le repliche.

F.M., «Il Lavoro», 12 giugno 1928


Serate napoletane

All’Eldorado Lucia, grande folla ogni sera per le rappresentazioni della compagnia Maresca. Sono state fino ad ora presentate varie suggestive riviste accolte dal publico con grande favore ed insistenti richieste di bis. Fra gli elementi di maggiore rilievo, balza imponente la figura del Totò, il dinamico, l'elastico l'inesauribile comico che nel campo della rivista moderna ha conquistato oggi uno dei posti migliori. Con lui vibrano di tutte le suggestioni la deliziosa soubrette Angela Ippaviz e le sorelle Ferri, due autentiche promesse che uniscono ad un’ arte birichina e scintillante di grazia, una bellezza non comune.

Il trio Romigioli ha ritrovato tutte le vecchie simpatie, che lo hanno sinceramente applaudito per la perfetta esecuzione delle danze e per le spiritosissime canzoni del Romigioli che si è ancora dimostrato un attore di linea. Le mille e una donna, Girotondo, Madama Follia, Santarellina, Clò Clò ed altri sceneggiati con gusto e ricchezza di particolari hanno francamente divertito gli spettatori per merito dei principali esecutori, coadiuvati efficacemente dalle seconde parti e da uno stuolo di belle ragazze, bene inquadrate e molto carine.

Vive approvazioni per la mise en scéne, per il giuoco delle luci che predomina in ogni lavoro e pieni consensi anche per l'affiatamento generale, dovuto ad una mente direttiva molto esperta in materia. Ottima la orchestra diretta dal m. Bazan. La compagnia Maresca terminerà il pross. 2 settembre ed il 3 riprenderanno gli spettacoli di arte varia con la rentrée di Evelyn Dove, Gii and Blas, Clely Fiamma e le sue 6 girls, e Fiamette Hildegarde con le 12 girls.

«Café Chantant», agosto 1928


«Il Paradiso delle donne» all'Eldorado

Avremo finalmente stasera l'attesa prima rappresentazione della Rivista in 3 atti e 32 quadri di Ripp e Bel Amy «Il Paradiso delle donne» nuovissima per Napoli. E' una divertente rivista satirica, che il cav. Maresca ha messo in iscena col suo riconosciuto buon gusto, e con una ricchezza di vestiario e scenario. Vi prenderanno parte la bravissima Angiola Ippaviz, il comicissimo Totò, Barbetti, la deliziosa Elsa Ferri, il Romigioli con le graziosissime Girls ecc.

Dalle prenotazioni già numerose è da prevedersi una sala colma ed elegantissima. Domani, domenica due spettacoli alle ore 18,30 (a prezzi popolarissimi), ed alle 21.30.

«Il Mezzogiorno», 25 agosto 1928


Il gran successo de «Il Paradiso delle donne» all'Eldorado

Con una magnifica sala fu data ieri sera la prima rappresentazione di «Paradiso delle donne» rivista nuovissima per Napoli. In 3 atti e 39 quadri di Rippo e Belamy, che il cav. Marasca ha messo in iscena con un grande sfarzo di vestiario e scenario.

L'esecuzione da parte della Compagnia è stata eccellente. La squisita «soubrette» Angela lppaviz fu festeggiatissima in ogni pezzo ed in ogni danza, e furono molto ammirate le sue ricche «toilette». Con lei raccolsero l maggiori applausi il comicissimo Tootò, il Barbetti, il Galliano, la deliziosa Elsa Ferri, la Lisso, Il Marchetti, ed il Romigioli nelle graziosissime danze con le numerose girls.

Questa sera lo spettacolo al ripete alle ore 18.30 a prezzi popolari, ed alle 21.30. Domani 17, lunedi popolare a prezzi minimi con altra replica di «Paradiso delle donne».

«Il Mezzogiorno», 26 agosto 1928


La serata in onore di Angela Ippaviz all'Eldorado

Con la sesta trionfale replica di «Il Paradiso delle donne», la grandiosa rivista in tre atti e 32 quadri di Ripp o Bel Amy, si darà stasera all'Eldorado la beneficiata della «diva» Angela Ippaviz. Ciò vuol dire che il fresco ed elegante massimo estivo sfolgorerà stasera del pubblico più eletto di Napoli.

La festeggiata, dopo il second'atto, interpreterà col Barbelli il duetto comico «L'amore è un treno», e poi da sola alcune delle più belle vecchie canzoni tra le quali «S. Lucia luntana».

«Il Mezzogiorno», 30 agosto 1928


Venerdì prossimo, 7 settembre, avrà luogo al Teatro Adriano l'atteso debutto della primaria compagnia italiana operette e riviste dei cav. Achille Maresca, ben nota al pubblico di Roma per averla spesso ammirala per la ricchezza delie sue messinscena ed il brio indiavolato delle sue interpretazioni.

Fanno parte della Compagnia nomi molto cari ai romani, come Angela Ippaviz, Elsa Ferri, Minnile Lises, Alba de Rubeis, l'inarrivabile Totò, Alfredo Orsini, Galliano Salvatori, Dino Lugara e Antonio De Rubois, e un complesso di 12 girls, 12 ballerine, 10 generiche. L'orchestra sarà diretta dal maestro cav. uff. Luigi Rizzola.

Vario e attraente è il repertorio, fra cui sono comprese interessanti novità. Di Ripp e Bel Ami saranno date : «Girotondo», «Madama Follia», «Mille e una donna», «Paradiso delle donne», «Si, si Susette», «La nuova Boheme»; di Massera sarà data «Peccati e poi virtudi»; di Franz Lehar «Clò clò»; di Gilbert «Katia la ballerina» e di Daralbo «Marger».

Il debutto avverrà con «Madama Follia» rivista in 3 atti e 21 quadri di Ripp Bel Ami. Al cav. Achille Maresca i nostri migliori auguri.

«L'Impero», 4 settembre 1928


La brillante Compagnia Maresca ha presentato ieri sera al Teatro Adriano l'originale rivista di Ripp e Bel Ami «Il Paradiso delle donne» ed ha riportato un successo pieno e completo, sia per la compagine della Compagnia, davvero ammirabile per l'affiatamento, che per la sfarzosa messa in scena, che ha superato le migliori aspettative. Angela Ippaviz, nelle sue svariate creazioni e interpretazioni, ha fatto rifulgere tutta la grazia e tutto il fascino di cui è dotata. Il pubblico che gremiva l'’Adriano non si stancava mai di festeggiarla e di applaudirla, tanto che sono stati parecchi bis reclamati e concessi. Ottimamente l'Orsini, nella sua signorile giocondità, il Galliano, nelle sue grottesche manifestazioni, la graziosa Ferri, la Lises, i coniugi De Rubeis e il Lugara.

Molto bene anche l'orchestra sotto l‘abile direzione del maestro Rizzola. Oggi, per il XX Settembre, due grandiose rappresentazioni: alle ore 17 con «Mille e una donna» e alle ore 21 con la replica di «Paradiso delle donne». Domani sera serata in onore di Totò.

«L'Impero», 21 settembre 1928


1928 09 21 Il Tevere Paradiso delle donne

«Il Tevere», 21 settembre 1928


Tra gli spettacoli attuali troviamo in prima linea quelli dell’Adriano con la compagnia Maresca. Il vasto teatro dei Prati è ogni sera esauritissimo, avendo il bollente Achille l'accortezza di adottare i prezzi di anteguerra. Madama Follia, Girotondo e Il Paradiso delle donne hanno ottenuto un bellissimo successo, mercè la sfarzosa messa in scena e l'esecuzione pregevole da parte di tutti gli artisti. Angela Ippaviz è una soubrette piena di fascino e di charme, e canta e balla deliziosamente. Accanto a lei troviamo in pieno risalto la Ferri, la Lisy, i coniugi De Rubeis, i comicissimi Orsini e Galliano che fanno a gara entrambi per suscitare ilarità grandissima, col Longara e tutti gli altri.

Benissimo l'orchestra diretta dal maestro Rizzola, i cori e il corpo di ballo. Bis a non finire e chiamate innumerevoli.

«Café Chantant», settembre 1928


Dopo le recite di Emma ed Irma Gramatica, sarà per alcune sere al nostro Reinach la compagnia di riviste di Achille Maresca, di cui fan parte Alfredo Orsini, l’Ipjpavitz e Totò, che offrirà al pubblico diverse interesisianti novità. Sì, si, Susette; Il paradiso delle donne; La stella del charleston; Girotondo.

I parmigiani, in fatto di divertimenti non possono proprio lamentarsi. E' il caso anzi di esclamare: troppa grazia Sant’Antonio! Avere contemporaneamente una primaria Compagnia d’operette, ed una non meno promaria Compagnia di riviste, non è cosa di tutti i giorni, nè di tutte le città.

E che ne sarà quando anche il Regio sarà aperto? Evidentemente è una gran verità che il parmigiano ama divertirsi!

«Gazzetta di Parma», 15 dicembre 1928


Giovedì 20 avrà luogo il tanto atteso debutto della primaria compagnia di Riviste Achille Maresca con "Sì.. sì.... Susette" l’ultimo grande successo del teatro di riviste. La messa in scena è di una grandiosità eccezionale in spettacoli del genere. Vi prendono parte la Ippaviz, Orsini, Totò tutto il corpo di ballo che è composto di oltre 20 girls. Nel teatro, prospicente l’orchestra, verrà posta una pedana, come è in uso nei principali teatri di Parigi, Londra, Berlino, ecc., per la passeggiata finale del corpo di ballo e principiali artisti.

La compagnia si tratterrà fra noi quattro sole sere e darà quattro novità di grande lusso.

«Gazzetta di Parma», 18 dicembre 1928


Anche ieri sera - come avevamo previsto - il Reinach rigurgitava di pubblico, attratto e dalla simpatia con cui segue le recite della compagnia Maresca e dalla novità in programma. Novità che, inscenata con sfarzo inaudito - in una gloria di luci e di colori - ha ottenuto, per merito degli interpreti, quel successo che forse le sarebbe mancato se fosse stata presentata in un'edizione meno ricca ed altri attori.

Il paradiso delle donne (tre atti di Rip e Bel Ami) non si stacca infatti dalle altre produzioni del genere: anche qui, come in ogni altra rivista, una rapida successione di quadri smaglianti concatenati più o meno logicamente fra loro; un susseguirsi di frizzi spiritosi e... no; uno spumeggiare di trine; uno scintillio di bellezze femminili… Il tutto rivestito da una musichetta a volte lieve e carezzevole, a volte rumorosa e frenetica non sempre originale, ma pur sempre piacevole.

E poi l'interpretazione della Ippaviz indemoniata e simpaticissima; di Orsini e Totò la cui signorile comicità sulle ondate di buon umore; uno spettacolo insomma che, per tre ore buone, a vinse gli spettatori costringendoli al pranzo caloroso.

Bellissimi i costumi di Ramo e gli scenari di Bosio. Stasera un'altra novità che sarà diretta dall'autore: Stella del Charleston, di A. Pragna punto indubbiamente un altro «pienone».

«Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1928


Ripp e Bei Ami non hanno, con la nuova rivista Il Paradiso delle donne, eseguita ieri sera dalla Compagnia Maresca, offerto uno spettacolo fresco di spirito, efficace d’umorismo e dotato di comicità saporita. Hanno accozzato motivi abusati, temi risaputi, strofette goffe e sbrigative, senza contorno di festosa fantasia. La Compagnia ha colorito con la sua vivacità la stanca materia e s’è fatta applaudire più volte alla fine di ogni atto. La Ippaviz ha danzato con abilità; l'Orsini, il Totò, la Lisas e gli altri sono stati briosissimi. Stasera la rivista si replica.

«Corriere della Sera», 29 gennaio 1929


Lirico. Lunedì, 3 corrente, iniziò le sue rappresentazioni la operettistica di Achille Maresca con una novità : Il paradiso delle donne, dei noti Ripp e Bel Ami che nel complesso non può vantare eccessi d’invenzione.

I vari quadri che si succedono, non hanno il pregio della originalità, giacché ricordano vecchi motivi già noti e peccano spesso di non eccessivo buon gusto e genialità. [...] Angela Ippaviz, come al solito, spumeggiante e biricchina, così pure dicasi della Lises e la Dé Rubeis, Totò e Orsini, date le lunghe parti, hanno modo di mettere in rilievo tutte fé ottime qualità e di farsi calorosamente applaudire. Buona la messa in scena, indovinati i costumi, mentre non sempre piaciuti i diversi balletti.

«Cafè-Chantant», 15 febbraio 1929


Sulla elegante comicità di questo attore d'operetta e di rivista dovrebbero parlare i pubblici di tutta Italia che con simpatia vivissima lo seguono sempre da anni. La carriera magnifica da lui percorsa e il suo mantenimento in primo piano attraverso le compagnie che l'hanno avuto sempre elemento preziosissimo è del resto la dimostrazione più pacifica del suo valore artistico.

Nelle macchiette di carattere, come nelle iterpretazioni dei personaggi più svariati egli mette sempre quella sua nota personale che lo caratterizza e lo fa amare profondamente. Truccato in maniera buffa o racchiuso in un vestito da sera impeccabile egli sa trovare sempre la nota giusta, l'esatta valorizzazione delle battute lo porta in una atmosfera d'interpretazione superiore e il più grande elogio che si possa fare a lui è che sempre e in ogni personaggio egli mette tanta della sua anima da trasformarlo in cosa viva.

Abbandonato da qualche anno il campo dell’operetta egli si è avviato trionfalmente in quello della rivista, ove miete allori indiscutibili accanto alla Ippaviz o a Totò, due magnifiche sebbene diverse figure artistiche che completano il perfetto trio che , forma la base granitica sulla quale poggia la Compagnia di Achille Maresca.

Stasera Angela Ippaviz, della quale abbiamo parlato diffusamente in un nostro precedente articolo, e Orsini danno la loro serata d’onore. Il pubblico fedelissimo non fallirà certo questa occasione per ricompensare i due attori della fatica che seralmente li fa sempre più amati e apprezzati.

S., «L'Impero», 24 marzo 1929


«La Stampa», 9 gennaio1930


Galleria fotografica


Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Il paradiso delle donne

Rivista in in 3 atti e 21 quadri di Ripp & Bel Amì

Compagnia Maresca n.2 (Isa Bluette)

Torino, Teatro Balbo, 11-23 gennaio 1928

Roma, Teatro Umberto I, 3-10 febbraio 1928

Bologna, Arena del Sole, 14 marzo 1928

Ancona, Teatro delle Muse, Maggio 1928

Torino, Teatro Balbo, 1-10 giugno 1928

Genova, Politeama Genovese, 11-18 giugno 1928

Napoli, Teatro Eldorado Lucia, agosto 1928

Roma, Teatro Adriano, 23-25 settembre 1928 (spettacolo del 23 pomeridiano)

Parma, Teatro Reinach, 20-23 dicembre 1928

Torino, Teatro Balbo, 3-4 gennaio 1929

Milano, Teatro Lirico, 28-30 gennaio 1929

Roma, Teatro Adriano, 22-24 marzo 1929

Torino, Teatro Maffei, 9-11 gennaio 1930


Riferimenti e bibliografie:
  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999

Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:

  • «Café Chantant», 15 ottobre 1927
  • «Café Chantant», 10 gennaio 1928
  • «La Stampa», 14 gennaio 1928
  • «Il Tevere», 23 gennaio 1928
  • «Café Chantant», febbraio 1928
  • «Il Tevere», febbraio 1928
  • U.M.B., «Il Piccolo», 1 febbraio 1928
  • «Il Messaggero», Roma, 3 febbraio 1928
  • «La Tribuna», 4 febbraio 1928
  • «Il Messaggero», 7 febbraio 1928
  • «L'Impero», 4 e 9 febbraio 1928
  • «Café Chantant», marzo 1928
  • «Café Chantant», 15 maggio 1928
  • F.M., «Il Lavoro», 12 giugno 1928
  • «Café Chantant», agosto 1928
  • «Il Mezzogiorno», 25, 26 e 30 agosto 1928
  • «L'Impero», 4 settembre 1928
  • «L'Impero», 21 settembre 1928
  • «Il Tevere», 21 settembre 1928
  • «Café Chantant», settembre 1928
  • «Gazzetta di Parma», 15 dicembre 1928
  • «Gazzetta di Parma», 18 dicembre 1928
  • «Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1928
  • «Corriere della Sera», 29 gennaio 1929
  • «Cafè-Chantant», 15 febbraio 1929
  • S., «L'Impero», 24 marzo 1929
  • «La Stampa», 9 gennaio1930