COLORI NUOVI

(1932)

Scheda dell'opera

Titolo originale Colori nuovi

  • Testo: rivista in dodici quadri di Antonio de Curtis e Guglielmo Inglese
  • Compagnia: Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò

Sketch, quadri e notizie

E' la prima rivista “articolata” scritta e allestita da Totò, con la collaborazione della sua spalla, Guglielmo Inglese. Viene presentata insieme a Totò Charlot per amore e alla Vergine di Budda i primi di febbraio del ’32. La struttura connettiva, appena accennata, consiste in un prologo in cui c’è una riflessione su quel che una rivista dovrebbe essere per piacere al pubblico; seguono quindi sketch importanti nel repertorio teatrale di Totò che, in nome di un contenuto più autentico, fa ricorso alla tradizione napoletana più consolidata, come «La scampagnata dei tre disperati», antico scenario di cui si ricordano interpretazioni famose come quella di Scarpetta, Ferravilla e Zago e che due anni dopo questa esecuzione viene riproposta dalla compagnia de «Il Teatro Umoristico I De Filippo». Totò la ripropone a sua volta in Cinquanta milioni, c’è da impazzire, di Tramonti e Inglese (1935). Invece «Nel separé», all’interno del copione, è presentato come «sketch comico grottesco di Totò» e lo accompagnerà per tutta la vita, fino alle ultime registrazioni in televisione (Don Giovannino in TuttoTotò, di Daniele D’Anza, 1967 ) viene riproposto infinite volte nel suo cinema (Totò, Peppino e la malafemmina, 1956, Totò, Peppino e i fuorilegge, 1956, entrambi di Camillo Mastrocinque. per citarne solo qualcuno). Lo sketch della “sconosciuta” ritorna invece nel contemporaneo In caso di... bis ovvero Soiré e cocktail. di Antonio de Curtis.

Gli sketch: il cav. Fiaschettini è disperato perché le sue riviste non piacciono più: «Devo pescare un argomento qualsiasi che in rivista non sia stato sfruttato. Donne nude che scendono in platea, diavoli che scendono dal soffitto, Dei che scendono dall’Olimpo... tutto oramai è stato portato sul palcoscenico della Rivista». Accetta quindi la proposta del Burattinaio che gli offre attori che non obbediscono ai fili della vanità come gli attori in carne e ossa. E le donne? «Basta con queste demivierge d’importazione esotica, vogliamo una donnina sana che sia tutta nostra». Quindi partono i tre sketch principali. Nel primo, in un corridoio d’albergo, due uomini si contendono alle armi una bella sconosciuta, ma la pistola è una sola e quindi tocca contendersi anche quella mentre la donna esce dalla sua camera con un terzo uomo. Nel secondo, «Nel separé», Cesarino Bolletta invita a cena la moglie del suo principale, e deve risolvere la lotta fra il desiderio di possedere la donna e la mancanza di danaro.

Lo scketch "Nel separé" fu portato in scena da Totò per la prima volta negli anni '30 all'interno dell'avanspettacolo "Colori nuovi" di A. de Curtis e Guglielmo Inglese (1932). 

Nel terzo, «La scampagnata», infine, i tre disperati, Liborio, Pasquale e Totò dopo aver mangiato in un’osteria, inventano una serie di espedienti per allontanarsi uno alla volta senza pagare il conto sfuggendo alle ire di un oste terribile.

"La scampagnata" o "La scampagnata dei tre disperati" è un brano classico del teatro comico popolare napoletano, meglio noto come La scampagnata dei tre disperati, pulcinellata recitata più o meno a soggetto, di origine anonima, diffusissima fino ad anni recenti. Questa versione di Totò, canovaccio che si presta a molte variazioni sul tema antico della fame e su quello dell’imbroglio, è tratta da Colori nuovi, avanspettacolo di Totò e Guglielmo Inglese (1932).

"La camera ammobiliata", (La camera affittata a tre, La camera fittata per tre) è un classico brano del teatro popolare napoletano, prevalentemente recitato a soggetto, ripreso da più attori, spesso come « comica finale ». Questa versione è tratta da Colori nuovi. Alcune varianti sul copione le troviamo nella rivista La banda delle gialle, curato da Paolo Rampezzotti (pseudonimo: Tramonti) e rappresentato dalla compagnia di Totò all’Eliseo di Roma un anno dopo.

La rivista delle marionette, come viene presentata all’inizio, il filo conduttore affidato alle mani di un burattinaio, un’azione mimata di Pierrot e Colombina, chiamano in causa la cifra personale dell’attore che precede la parte comica vera e propria. Tra una minaccia di colpi d’arma da fuoco e un’altra, uno dei due rivali confida per prendere tempo «Ho scoperto dove si trova il vero Cannella. In drogheria [Bruneri/Cannella erano le due identità dello smemorato di Collegno]». Il separé fa pregustare un’atmosfera di prelibate raffinatezze che Cesarino distrugge ordinando regolarmente «nel gabinetto separativo» pietanze più “volgari” ma meno costose di quelle che suggerisce il cameriere.


Così la stampa dell'epoca

1932 02 14 Il Messaggero Colori nuovi L

«Il Messaggero», 14 febbraio 1932


Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Colori nuovi

Rivista in dodici quadri di Antonio de Curtis e Guglielmo Inglese

Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò

Roma, Teatro Morgana, 14 febbraio 1932


Riferimenti e bibliografie:

  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976 - «La scampagnata» e «Nel separé», pp. 15-23.
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
  • "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
  • «Il Messaggero», 14 febbraio 1932